Gabriella
Genisi è nata nel 1965. Ha scritto numerosi
libri e ha inventato il personaggio del commissario
Lolita Lobosco, la poliziotta più affascinante
del Mediterraneo, diventata la protagonista di una
serie televisiva di grande successo.
Il primo romanzo dal titolo Come quando fuori
piove è stato pubblicato nel 2006
e parla dellincontro, voluto dal destino, dei
due protagonisti, Antonio e Stella. Nello stesso anno
viene pubblicato Fino a quando le stelle
che racconta intere generazioni di una famiglia del
sud e affronta il tema della sindrome di Alzheimer.
Dal 2010 al 2020, racconta le avventure di Lolita
Lobosco. La protagonista è unaffascinante
commissario donna di quarantanni, con la passione
per le scarpe Louboutin. Esercita la propria professione
nella città di Bari, in un mondo prevalentemente
maschile. Nel 2019 invece, inizia un nuovo ciclo di
racconti. Si tratta delle avventure di Chicca Lopez,
maresciallo dei carabinieri, appassionata di moto
e innamorata di Flavia, la convivente.
Nel 2020, il personaggio da lei creato, ovvero Lolita
Lobosco, prende vita e si trasferisce dalla carta
al piccolo schermo. In quellanno iniziano infatti
le riprese per la realizzazione di una serie tv che
si ispira proprio al suo racconto, prodotta da Luca
Zingaretti, che per anni ha vestito a sua volta proprio
i panni del Commissario Montalbano. Ad interpretare
Lolita, sarà invece lattrice e moglie
proprio di Zingaretti, Luisa Ranieri.
I
quattro cantoni. Le indagini di Lolita Lobosco 8.
Bari, inizio di dicembre, mancano pochi giorni a San
Nicola. Mentre la commissaria Lolita Lobosco e il
suo nuovo amore Giancarlo Caruso si godono la notte
in una casetta di pescatori a Polignano, nella vicina
Torre a Mare un uomo viene ammazzato nella sua villetta;
sul corpo saranno trovate tracce di orrende sevizie.
La sera dopo, una Mercedes scura cerca di sfuggire
a un posto di blocco e si schianta contro un muro:
due uomini di etnia rom, padre e figlio, muoiono sul
colpo. Quando si scopre che il dna di uno dei due
era anche sulla scena del crimine, il caso sembra
chiuso, ma l'origine etnica dei presunti assassini
non fa che soffiare sul fuoco di un clima di odio
e razzismo strisciante. Solo Lolita - che continua
a dividere le sue passioni tra relazioni complicate,
cucina del Sud e dedizione alla giustizia - non è
convinta dell'esito delle indagini: alcuni dettagli
non quadrano proprio. Tanto più che inspiegabili
delitti, nelle settimane seguenti, cominciano a insanguinare
la città. Un filo sembra legare queste morti
misteriose, e la bella commissaria cercherà
di dipanarlo a rischio della sua carriera, e della
sua stessa vita.
La
regola di Santa Croce. Sulla facciata di Santa
Croce, gioiello del barocco leccese, tra putti, fregi
e allegorie qualcuno ha inciso una scritta. Non può
sfuggire agli occhi attenti di Chicca Lopez, la carabiniera
salentina che dalla prima linea del nucleo operativo
è stata relegata alla tutela dei Beni Culturali
e del Paesaggio. Giubbotto di pelle e coda di cavallo,
il carattere testardo e focoso della marescialla non
è ben visto, soprattutto dai suoi superiori.È
un nome, quello ricomparso sulla facciata della chiesa,
che riporta indietro nel tempo: Eva. Salento, anni
Ottanta. Era unestate maestosa, il mare scintillava
di un blu incontaminato quando tre ragazzi si legarono
per sempre con un patto di sangue. Due amici di una
vita e lei, una ragazzina biondissima dallo sguardo
selvatico. Ma in uno di quei pomeriggi di caldo e
di cicale, Eva è sparita senza lasciare traccia.
Chicca Lopez si ritrova faccia a faccia con quei segreti
seppelliti nel passato. Ha intenzione di andare fino
in fondo per trovare la verità e non lasciare
che Eva diventi una delle tante donne svanite nel
nulla, troppo spesso uccise in nome di un crimine
chiamato erroneamente amore.Con una scrittura avvolgente
come i venti del Sud, Gabriella Genisi scava nella
memoria indelebile di una terra sospesa tra Oriente
e Occidente e svela le passioni feroci che si nascondono
nellamicizia più sincera e nelle promesse
damore.
Abel Wakaam: Ciao Gabriella, la prima domanda
che mi viene in mente è banale, ma sono curioso
di sapere se è questo che sognavi di fare "da
grande"?
Gabriella Genisi: Cè stato un
periodo della mia infanzia, avrò avuto 7 o
8 anni in cui sostenevo che da grande avrei fatto
la Fallaci e fino ai 15 anni in effetti
mi vedevo giornalista. Inoltre, sempre in quegli anni,
mi identificavo con la Jo di Piccole donne. Credo
che la scrittura mi abbia avvicinata in qualche modo
ai modelli che ammiravo in quegli anni
Abel Wakaam: Potrei tranquillamente chiamarti
Gabriella Lolita, perché è lampante
che la figura del commissario più affascinante
del mediterraneo sia tagliata perfettamente su di
te. Allo stesso tempo mi rendo conto di quanto sia
stato complicato dar vita a un personaggio di questo
tipo che, pur rimanendo unico e decisamente particolare,
si è dovuto scontrare coi numerosi "colleghi
e colleghe" che popolano questo genere. Come
ci sei riuscita?
Gabriella Genisi: Per quanto la mia figura
e quella di Lolita Lobosco siano state fisicamente
sovrapponibili una quindicina di anni fa, in realtà
siamo completamente diverse. Riguardo al doversi scontrare,
quando l'ho immaginata non esistevano "colleghe"
letterarie. A parte quella creata da Silvana La Spina,
che pure è stata pubblicata successivamente,
le altre proprio non esistevano. Invece, nel confronto
con i commissari, scontrarsi con Ciccio Ingravallo
o con Salvo Montalbano, non accade tutti i giorni.
Abel Wakaam: Non hai mai nascosto la tua ammirazione
per Salvo Montalbano e, per ironia della sorte, sei
stata ricambiata da Luca Zingaretti che ha tratto
dai tuoi libri una serie televisiva di successo. Puoi
raccontarmi com'è avvenuto il vostro incontro
professionale?
Gabriella Genisi: Il mio personaggio è
stato ispirato dal commissario Montalbano perchè
un personaggio così amato e perfettamente disegnato
ha messo in luce un vuoto nella letteratura poliziesca:
quello dei ruoli dirigenziali occupati dalle donne,
come invece accadeva nel mondo reale. Il caso ha voluto
che molti anni dopo Luisa Ranieri e Luca Zingaretti
abbiano comprato un mio libro e, dopo averlo letto,
hanno deciso di rendere Lolita Lobosco il personaggio
di una serie televisiva.
Abel Wakaam: Il tuo modo di raccontare le
donne le fa apparire davvero come se fossero il sesso
forte di questa società, ma al tempo stesso
evitano accuratamente di assumere i panni maschili.
È un modo per dimostrare che la cultura femminista
non deve oscurare la femminilità?
Gabriella Genisi: Non credo che essere più
forti degli uomini rappresenti il pensiero o i desideri
di noi donne. Vogliamo essere pari, libere, ed essere
noi stesse. Senza essere costrette a nasconderci o
a mascherarci.
Abel Wakaam: Dai tuoi libri emerge una particolare
attenzione per il buon cibo e i dettagli di un abbigliamento
sempre ricercato ed elegante. Le ricette di Lolita
ne sono un esempio. Oltre a essere una brava scrittrice,
sei anche un'ottima cuoca... o soltanto un'insaziabile
golosa?
Gabriella Genisi: Nei miei libri, coprotagonista
delle storie è il territorio, vedi il Salento
nella serie di Chicca Lopez, o una città per
Lolita Lobosco. Credo che oltre alle atmosfere e alle
descrizioni, nulla meglio di odori e sapori, possa
aiutare i lettore a entrare nello spirito dei luoghi.
Abel Wakaam: Quali sono le differenze sostanziali
tra Lolita Lobosco e Chicca Lopez?
Gabriella Genisi: Sono diversissime per generazione,
professione, aspetto fisico, orientamento sessuale.
Hanno però un tratto in comune, comunemente
detto "schiena dritta".
Abel Wakaam: La tua profonda conoscenza del
Salento ha riscosso il plauso dei tuoi conterranei,
che probabilmente non conoscevano alcune delle meraviglie
di cui racconti. Vai personalmente a visitare i luoghi
in cui ambienterai le tue storie?
Gabriella Genisi: La Puglia è una regione
plurale e Salento e provincia di Bari sono mondi differenti.
Per raccontare il primo, prima di cominciare ogni
storia effettuo unattenta mappatura dei luoghi,
e poi ci passo lunghi periodi nelle fasi di scrittura.
Abel Wakaam: A differenza di quello che in
molti credono, "i lettori vanno conquistati
con il cuore e con il rispetto, mai con le strategie".
Che tipo di rapporto hai coi tuoi lettori attraverso
i Social?
Gabriella Genisi: Un rapporto di fiducia reciproca,
un patto di onestà da scrittore a lettore,
quello cioè di non mandare in stampa un testo
sciatto e privo di anima. Scritto cioè solo
per onorare un contratto e non lispirazione.
I social sono utilissimi a mantenere fitta la rete
di relazioni con i lettori. Senza questi, nel momento
storico assurdo che stiamo attraversando, ci saremmo
persi.
Abel Wakaam: Quale consiglio ti senti di dare
agli scrittori esordienti che vogliono ripercorrere
i tuoi passi nel genere noir?
Gabriella Genisi: Leggere innanzitutto. E
scrivere per passione, mai per "diventare famosi".
Abel Wakaam
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