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                            Mauro 
                            Santomauro è nato nel 1949 ed è stato 
                            farmacista della Serenissima, salendo alla ribalta 
                            delle cronache quando rinunciò a trasferire 
                            la sua farmacia in terraferma. 
                            Nella sua vita è stato chimico, distillatore, 
                            imprenditore e contadino. Si è divertito come 
                            giocatore e poi allenatore di baseball, ma è 
                            stato anche batterista in un settetto jazz. Ha pilotato 
                            aerei da turismo e ha praticato immersioni subacquee. 
                            La sua vera passione è il buon cibo. Vive con 
                            la moglie e i due figli a Treviso.  
                            Abbandonato il suo mestiere di speziale, si dedica 
                            alla scrittura e in pochi mesi produce una serie di 
                            romanzi molto particolari a cui aggiunge la sua esperienza 
                            in materia, aggiungendo così un tocco magico 
                            alle storie che racconta. 
                            
                          
                          Il doppio dell'assassino - Uno sciamano 
                            attraversa a fatica un impervio passo alpino diretto 
                            al suo villaggio e, inconsapevolmente, va incontro 
                            a un tragico destino. Una coppia di turisti tedeschi 
                            fa casualmente una sorprendente scoperta durante un'escursione 
                            in Val Venosta: tra le nevi disciolte di un ghiacciaio 
                            affiora il corpo, perfettamente conservato, di un 
                            uomo dell'Età del Rame. Sarà conosciuto 
                            dal mondo intero col nome di Ötzi, l'Uomo di 
                            Similaun. Un professore di fisica teorica tiene una 
                            rivoluzionaria conferenza nell'auditorium dell'Hotel 
                            Paradiso a San Candido, nel Tirolo italiano. Esiste 
                            un sotterraneo filo rosso che collega tra loro questi 
                            avvenimenti? È quello che la scrittrice Fedora 
                            Milano e l'ispettore dell'Interpol Guido Zalivani 
                            cercheranno di scoprire sullo sfondo di castelli medioevali 
                            e scenari alpini d'incomparabile bellezza. Ma si troveranno 
                            di fronte un complicato enigma, la cui soluzione potrebbe 
                            mettere in pericolo il futuro stesso dell'umanità. 
                          Theriaca - Passato e presente si intrecciano 
                            e si fondono tra gli umori e i canali della Serenissima. 
                            In un'antica farmacia del Cinquecento si legano i 
                            destini dei protagonisti di questo romanzo, tessendo 
                            legami che aprono varchi nella barriera del tempo. 
                            Su tutto domina il mistero: dall'inspiegabile incendio 
                            dello sfortunato teatro La Fenice alla ricetta segreta 
                            del cioccolato osmazonico si dipana un thriller che, 
                            rendendo omaggio alla struggente bellezza di Venezia, 
                            trasporta il lettore in una sorta di labirinto narrativo. 
                            In "Theriaca" nulla è come sembra. 
                          Il meraviglioso incubo di Natale - Una 
                            storia attraversata dal ritmo di una fantastica innocenza 
                            che commuove, diverte e sorprende, invitandoci a riflettere 
                            sulle emozioni esistenziali. Una parabola luminosa 
                            e frizzante dove dramma e ironia, realismo e fantasia 
                            si fondono perfettamente, con il coraggio di una rappresentazione 
                            del destino. Dietro a un titolo che risveglia apparentemente 
                            l'incanto o l'incubo di un'atmosfera natalizia, si 
                            cela una trama inaspettata, in bilico tra l'avventuroso 
                            equilibrio del fantastico e il nonsense del quotidiano. 
                            D'altronde molte cose sono diverse da come possono 
                            sembrare. 
                          Abel Wakaam: Ciao Mauro, prima di tutto 
                            toglimi una curiosità. Com'è possibile 
                            che un farmacista veneziano, che non vuole spostare 
                            la sua bottega sulla terraferma, di colpo si trasforma 
                            da speziale a scrittore di libri gialli? 
                          Mauro Santomauro: Il trovarmi di colpo senza 
                            far nulla, dopo anni passati a preparare sciroppi, 
                            lozioni, creme ed intrugli vari all' interno della 
                            più antica spezieria della città più 
                            bella al mondo, ha prodotto in me qualche effetto 
                            collaterale. Se aggiungiamo, poi, la frequentazione 
                            con una famosa scrittrice americana di romanzi gialli 
                            "mia cara amica e cliente a cui per anni ho fatto 
                            da "ghostly" "consulente scientifico" 
                            è stato giocoforza che io passassi al "lato 
                            oscuro". Non potevo starmene a casa a collezionare 
                            francobolli, come mi diceva mia madre quando, da ragazzo, 
                            intraprendevo qualche attività perniciosa! 
                            Così, in una specie di sfida, ho preso la mia 
                            gloriosa Olivetti "in realtà scrivo su 
                            un vecchio portatile HP", nell' intento iniziale 
                            di mettere nero su bianco il mio passato da Speziale 
                            della Serenissima Repubblica.  
                            Mi sono appassionato, riscoprendo la storia e i fasti 
                            di questa antica corporazione "la più 
                            antica al mondo", ma quello che doveva essere 
                            un semplice omaggio storico, col passare delle pagine, 
                            si è trasformato in ciò che gli inglesi 
                            definiscono un mistery thriller. Poi, ci ho preso 
                            gusto...  
                          Abel Wakaam: Nei tuoi libri parli spesso di 
                            torte: la Zonclada trevigiana e la Torta al cioccolato 
                            dell'Harry's Bar in Theriaca, l'antica Linzertorte 
                            ne Il doppio dell'assassino e la Sachertorte 
                            dell'Hotel Sacher di Vienna ne Il meraviglioso 
                            incubo di Natale. Una spia mi ha raccontato che 
                            ci sarà la Pavlona australiana nell'ultimo 
                            romanzo che stai scrivendo. Scrivere è una 
                            scusa per abbuffarti, oppure l'intenzione dei protagonisti 
                            dei tuoi gialli è quello di prendere letteralmente 
                            per la gola i lettori? 
                          Mauro Santomauro: Maledizione, il mio gioco 
                            è stato scoperto! 
                            Tuttavia, devo anche dichiarare che i piaceri della 
                            gola sono altamente sottovalutati: in un mondo di 
                            ostinati salutisti, noi golosi veniamo visti ed additati 
                            come dei pericolosi deviazionisti dal Sacro Verbo 
                            della Magrezza. Penso, perciò, che chi dichiara 
                            di non essere goloso menta spudoratamente o debba 
                            essere guardato con sospetto. Non aiuta certo il fatto 
                            che Dante abbia posto "ingiustamente" i 
                            golosi nel terzo cerchio dell'Inferno, addirittura 
                            sotto i lussuriosi. Ma, chi, come il Sommo Poeta, 
                            mangiava pane scipito può avere le carte in 
                            regola per essere obiettivo? 
                            Ad un personaggio de "L'ultima epidemia", 
                            il mio ultimo romanzo di prossima pubblicazione, faccio 
                            dire: "I piaceri della carne, assaporati tra 
                            i quattro angoli di un letto, con l' avanzare dell'età, 
                            sbiadiscono di fronte a quelli goduti tra i quattro 
                            angoli di un tavolo da pranzo." 
                            "Dulcis in fundo", rispondo alla domanda: 
                            per quanto riguarda il "prendere per la gola 
                            i lettori" sono d' accordo. Stuzzicare le corde 
                            di chi legge, è un vecchio stratagemma dell'autore 
                            che, esasperando i pregi e i difetti dei personaggi 
                            del romanzo, cerca di renderli più umani per 
                            stabilire un rapporto empatico (o antipatico!) con 
                            il lettore. Fedora, la mia protagonista preferita, 
                            ne è un perfetto esempio: golosa e sensuale; 
                            affascinante ed intuitiva; romantica, ma avventurosa; 
                            generosa, ma realista. Come si può rimanere 
                            insensibili?  
                            Ai lettori l'ardua sentenza. Ma, ora, lasciatemi "revisionare" 
                            l'ultima fetta della Sachertorte che mio spacciatore 
                            di fiducia di ha spedito da Vienna...  
                            
                            "Fedora Milano non sa darsi una spiegazione 
                            perché il direttore della sua testata lha 
                            fatta rientrare dalle ferie per andare a intervistare 
                            il direttore di unantica farmacia veneziana, 
                            fondata cinquecento anni prima. Niccolò Bellavitiis 
                            è un uomo tanto colto ed enigmatico quanto 
                            affascinante e il suo racconto sullarte della 
                            cura è ipnotico, ma perché tanta fretta? 
                            Improvvisamente lattenzione della donna è 
                            calamitata da un misterioso contenitore in peltro. 
                            Quello strano recipiente, spiega Bellavitiis, serviva 
                            per trasportare la Theriaca, un composto chimico di 
                            origini antichissime la cui formula nasconde delle 
                            proprietà molto potenti in grado di cambiare 
                            le sorti dellintera umanità, un fluido 
                            foriero di una sapienza ambita e pericolosa che trascinerà 
                            Fedora in uno spaventoso tunnel senza fine
" 
                          Abel Wakaam: Il tuo romanzo d'esordio è 
                            stato La congiura dello speziale, pubblicato 
                            da Libromania in sola versione ebook. Successivamente 
                            è stato revisionato e stampato da Ferrari 
                            Editore in versione cartacea con il 
                            nome originario di "Theriaca". Si 
                            tratta di un thriller decisamente avvincente, dove 
                            non ti limiti a tessere una trama, ma l'arricchisci 
                            con approfondamenti storici e informazioni precise 
                            da cui traspare la passione per il tuo antico mestiere 
                            e anche dei trascorsi della tua vita. Sei tu lo speziale, 
                            che grazie alla conoscenza delle proprietà 
                            di erbe, spezie ed oli essenziali è in grado 
                            di preparare unguenti e tinture per la cura di tutti 
                            i mali? 
                          Mauro Santomauro: Una delle mie caratteristiche 
                            (o difetti) è che tendo ad essere didascalico. 
                            I miei figli usano, invece, un sinonimo: "palloso". 
                            I giovani sanno essere così sbrigativi e irriguardosi 
                            nei confronti dei padri. Tuttavia, confesso che spiegare 
                            ai miei ascoltatori quel poco che so, di Scienza e 
                            di Storia, è un piacere sottile.Trasferirlo 
                            nei miei romanzi è stato inevitabile. Adoro 
                            i divulgatori scientifici, soprattutto quelli di origine 
                            anglosassone: sono i migliori. Interessanti ed avvincenti, 
                            senza essere pall... troppo didascalici. 
                            E' vero, mi sono appassionato alla mia professione 
                            di farmacista lavorando a Venezia. In realtà 
                            il mio sogno era quello di fare il ricercatore in 
                            un lucido laboratorio di Chimica. Il Destino e le 
                            Donne hanno voluto altrimenti, ma questa è 
                            un' altra storia, che un giorno potrei sempre scrivere. 
                            Sta di fatto che il mio lungo passato lagunare, tra 
                            le quattro, antiche mura di una gloriosa bottega da 
                            speziale (conservo ancora la copia del primo contratto 
                            d'affitto, datato 4 febbraio 1537) è stata 
                            un'avventura davvero emozionante, durante la quale 
                            ho avuto a che fare con un'eterogenea Umanità 
                            che, da tutto il mondo, si è accalcata al banco 
                            per chiedermi, in una babele di lingue, rimedi per 
                            ogni male conosciuto e sconosciuto. Ricordo ancora 
                            quella notte in cui un cliente francese di un ristorante 
                            vicino bussò per essere salvato da un incipiente 
                            shock anafilattico da ostriche, perché l'ambulanza 
                            non sarebbe arrivata in tempo. Per inciso, nell'anniversario 
                            di quel giorno e per i cinque anni successivi, una 
                            cassa di champagne Cristal venne puntualmente recapitata 
                            in farmacia da un anonimo parigino.  
                            E poi gli inaspettati incontri con personaggi celebrati, 
                            cantanti e attori famosi: come dimenticare George 
                            Clooney (contribuii a curare il suo adorato maialetto), 
                            Cameron Diaz (a cui medicai una leggera ferita, succhiandole 
                            il dito!), Catherine Deneuve, Marcello Mastroianni, 
                            Patti Pravo, Elton John, Woody Allen. Solo per citarne 
                            alcuni. 
                            Ciò che più mi ha fatto apprezzare, 
                            il mio pluridecennale lavoro al servizio della Serenissima, 
                            tuttavia, è stata l' orgogliosa sensazione 
                            di appartenere ad una ristretta e antichissima Corporazione, 
                            purtroppo in via di estinzione. E l'essere l' ultimo 
                            discendente di uno stuolo di speziali succedutisi 
                            nei secoli "senza soluzione di continuità" 
                            nella bottega "All'Insegna della Vecchia e 
                            del Cedro Imperiale". 
                            Quella che curò ed ospitò clienti come 
                            Carlo Goldoni, George Sands, Lord Byron, Gioacchino 
                            Rossini, fantasmi gloriosi che sfumano tra le pareti 
                            vetuste, scivolando via assieme a volti anonimi, a 
                            sofferenze e affanni, guarigioni e morti, pestilenze 
                            e cure. Ma, soprattutto, come dimenticare che io sono 
                            il detentore della ricetta di un perduto medicamento 
                            dai poteri straordinari, la pozione miracolosa che 
                            cura ogni male: la Theriaca? Ebbene sì: 
                            sono io l' Antico Speziale. 
                          Abel Wakaam: A questo punto deduco che il 
                            tuo prossimo romanzo abbia come titolo "L'Ultima 
                            epidemia" e che ormai non sia più 
                            nemmeno un segreto perché, sempre la stessa 
                            spia che mi ha raccontato delle torte, mi ha fatto 
                            sapere che è prevista la sua uscita per Natale. 
                            E so anche che, come inedito, ha vinto il 2° premio 
                            de "I tesori del Mediterraneo". Vuoi 
                            raccontarmi qualcosa di più? 
                          Mauro Santomauro: Le tue "spie" 
                            hanno lavorato bene e, ormai, grazie anche alla risonanza 
                            del prestigioso premio culturale che mi è stato 
                            conferito, per il quale va la mia gratitudine a giuria 
                            e organizzatori, l'uscita del mio ultimo romanzo è 
                            diventato un segreto di Pulcinella. 
                             L'ultima 
                            epidemia è infatti uscita questi giorni, 
                            andando a completare quella che ormai è conosciuta 
                            come la Trilogia di Fedora. 
                            A scanso di equivoci ci tengo a precisare che non 
                            è un instant book, né un'astuta opera 
                            di marketing opportunistico come avvenuto con alcuni 
                            libri usciti in questo fatidico periodo. E' stato 
                            scritto nel 2018 e, a dimostrazione di ciò, 
                            ho aggiunto una doverosa postfazione per ribadire 
                            che l'autore non ha, purtroppo o non ancora, alcuna 
                            dote divinatoria. L'ho solo lasciato riposare, come 
                            si fa con i buoni vini rossi, per farlo maturare ed 
                            affinare. Ma ora è pronto per essere stappato 
                            e degustato. 
                          La sinossi de L'ultima epidemia è visibile 
                            nel riguadro di destra. 
                           
                            
                          Abel Wakaam 
                          © Writer Officina  
                          Lettori: 5993 
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