1° Racconto: Amedeo.
Quel bambino aveva qualcosa che la incuriosiva.
Emma era seduta su una panchina dei giardinetti di via Benedetto Marcello, a Milano. Accucciato di fianco allo scivolo, suo nipote Stefano si divertiva con un camion che lei gli aveva regalato.
Di solito, a quell'ora, subito dopo pranzo, ai giardini non c'era nessuno, ma quel primo pomeriggio arrivarono un vecchio e un bambino.
L'uomo si sedette sulla panchina alla sin...
Luana Troncanetti
I silenzi di Roma
Giallo Noir
Fuochi d'artificio.
Il dolore ti infila in una pelle diversa, ti riveste di volti sconosciuti, scolpisce lineamenti estranei finché non ti smarrisci in un'immagine oscura. Diventi così un'ombra, qualcosa di mostruoso che ti fissa al di là dello specchio. Segui le pieghe della tua nuova faccia con le dita appena tremanti, senza porti domande.
A questo ti porta il dolore.
Devi provarne molto, ora. Tutto il dolore possibile, quello che sega i...
Matesch
Argilla
Giallo Noir Thriller Crime
Quando l'uomo si risveglia è solo. O almeno è quello che pensa lui. Il suo sguardo è rivolto verso l'alto e non vede che il buio. Solo una nenia di sottofondo, mononota e ripetitiva, lo fa sentire vivo.
«Bentornato nel mondo dei viventi Raffaello.»
La voce arriva da qualche parte nel buio, suadente, calma, monocorde, così tranquillizzante che Raffaello, al risveglio, non prova alcuna paura. Per il momento. Solo dopo pochi secondi, l'uomo si ren...
Luisa Ferrero
Cicatrici
Giallo Noir
Aprì gli occhi.
La vista era annebbiata. Un sapore dolciastro le fece venire un conato di vomito.
“Dove sono? Che è successo?” pensò la ragazza cercando di orientarsi nella semioscurità.
Capì di essere sdraiata su un vecchio materasso che puzzava di piscio.
Muovendosi piano tentò di alzarsi, ma si tenne ben stretta al bordo perché tutto intorno a lei iniziò a girare. Un altro conato di vomito le ribaltò lo stomaco.
Quando la vista si abituò,...
Marcello Salvi
Le acque di Amsterdam
Giallo Noir
- Notte fonda
Non c'era più nulla da fare, scappare era l'unica soluzione, si girò e corse via, sperando di non essere stata vista, ma lo scalpiccio alle sue spalle le diceva che era una speranza vana, non conosceva la zona quindi fuggì alla cieca, non ricordava neppure più da dove fosse venuta, semplicemente corse, era notte fonda, le luci dei lampioni illuminavano di una luce giallastra e poco utile a chi, in piena corsa, avrebbe avuto bisogno...
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Dedicato a chi vuole sognare, dedicato
a chi crede in se stesso e vuole incantare
il mondo con le parole. Dedicato ai
ribelli e ai sognatori, dedicato a chi
non si arrende davanti a un rifiuto
e vuole continuare a dipingere la vita
con mille colori. Questo è il
luogo di tutti, un acro di terra sconsacrata,
dove ognuno può coltivare i propri
sogni, affinché si realizzino
e non abbiano padroni. Questo è
il luogo dei folli che vogliono cambiare
il mondo e ci riescono davvero, questa
è l'ultima speranza di chi vuole
nascere mille volte e non morire mai...