39 Romanzi di [Urban Fantasy] .: Writer Officina :.
 
Stefania Portaluppi
I Custodi del Necronomicon (1) Urban Fantasy
Jared si stava lucidando le scarpe. A lui piaceva lucidarsi le scarpe; era una specie di ossessione che gli era stata trasmessa da suo padre, che era un vecchio ubriacone figlio di puttana, che fumava come una ciminiera ed era morto di cirrosi epatica. Anche adesso, benché quegli stivali non fossero certo stivali costosi, l'odore acre del lucido e i gesti frenetici che accompagnavano l'operazione lo soddisfacevano. E, mentre spazzolava, cantava u...
Barbara Cappellani
La mia fantasmagorica famiglia Urban Fantasy
Sono seduta sul sedile posteriore dell'auto di mia sorella Alba, mentre lei sta litigando con Nicola. Una vera noia. Sono stata letteralmente imprigionata in questo abitacolo e, con tutte le lacrime che sta versando mia sorella, qui si rischia di annegare. Eppure, le avevo raccomandato di non farlo, di non lasciarsi andare. Gli uomini non restano particolarmente soddisfatti dal pianto di una donna quando stanno valutando l'opportunità di lasciar...
Fabio Del Frate
Il mito di Lehwa Urban Fantasy
I due uomini ritornarono sui propri passi, raggiungendo il sentiero. Camminarono per circa mezz'ora e Leo iniziò a stancarsi di stare in quel luogo. La foresta intorno a loro sembrava tutta uguale; poco importava quale direzione prendessero, finivano sempre con il girare intorno ad alberi, cespugli e foglie. «La vedi questa nebbia?» Disse Orion. «Vuol dire che tra poco arriveremo, ma prima dovremmo attraversare i Senzavolto» toccò la sfera sopra...
Roberto Tizian
Racconti Oscuri - Venezia e d'intorni Racconti Urban Fantasy
Fiori di Ciliegio. Da bambino amavo arrampicarmi sul ciliegio di casa quando era in fiore. Certo che le ciliegie mi piacevano, ma i fiori erano qualcosa che assomigliava ad una festa. Mi facevano letteralmente impazzire quando ricoprivano così tanto i rami da farli quasi sparire, tra un profumo dolce che da allora per me, è il richiamo stesso dell'amore. Ricordo che mi arrampicavo strusciarmi tra le fronde, e la mamma apprensiva che mi invita...
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Dedicato a chi vuole sognare, dedicato a chi crede in se stesso e vuole incantare il mondo con le parole. Dedicato ai ribelli e ai sognatori, dedicato a chi non si arrende davanti a un rifiuto e vuole continuare a dipingere la vita con mille colori. Questo è il luogo di tutti, un acro di terra sconsacrata, dove ognuno può coltivare i propri sogni, affinché si realizzino e non abbiano padroni. Questo è il luogo dei folli che vogliono cambiare il mondo e ci riescono davvero, questa è l'ultima speranza di chi vuole nascere mille volte e non morire mai...

Abel Wakaam