Il brusio svanì all'istante quando il professor Jack Moreau fece il suo ingresso; a guardarlo non c'era nulla di appariscente in lui, eppure ogni suo gesto sembrò studiato per esercitare un'influenza precisa.
Camminò con lentezza, senza fretta, l'abito grigio scuro dal taglio impeccabile, gli cadeva perfettamente sulle spalle, e la cravatta color indaco era l'unico dettaglio che sfuggiva alla neutralità.
Aveva un fisico prestante ed era piutt...
Francesca Erriu Di Tucci
Come l'alba e il tramonto
Narrativa
Camminarono riprendendo la strada del lungomare, costellata da una serie di insegne di vari locali ancora chiusi in quella stagione. Il vento si era calmato dopo aver liberato il cielo dalle nuvole, e il rumore delle onde che proveniva dal mare era più rilassante a quell'ora della sera, quando non era né giorno né notte. Procedevano distanti, come due che vogliono fingere di non conoscersi. Vin iniziava a guardare le stelle man mano che spuntavan...
Sendi Grilli
Un club molto privato
Narrativa Noir
31 dicembre 1999. Un'insegna luminosa rossa intermittente, simile a quella di uno squallido motel di periferia, con due lettere che avevano smesso di funzionare ormai da tempo. Un go-go bar defilato e incastrato in una via poco nota di una città turistica della Thailandia dedita al vizio: Pattaya.
Uno di quei locali notturni a luci rosse dove si va per bere qualcosa e guardare ragazze seminude che ballano sulla passerella centrale. Alcune simpa...
Stefania de Girolamo
Stupro - La ragazza sporca
Narrativa italiana
“Non importa mamma, niente ha importanza, si può dire la verità, si può guardarla dritta in faccia e riprendere, continuare a volersi bene, capirsi e accettarsi: dobbiamo solo riconoscere la verità, nessuno ha colpa, ogni essere umano può commettere errori. Perché mai non possiamo perdonarci a vicenda e lasciare che sia solo l'amore a legarci e a consolarci, non c'è bisogno alcuno di negare, di far finta che nulla sia accaduto, è faticoso fare fi...
Anna Pia Fantoni
Non sono mai stata così felice
Narrativa Generale
Scroscio di doccia. Rumore di phon.
Pochi minuti dopo compare vestito e rosso in volto. Si china, afferra il mio perizoma strappato e lo annusa con espressione estasiata prima di ficcarselo nella tasca dei pantaloni. Infila la mano nella tasca interna della giacca e ne sfila una busta che accetto con grazia.
Si volta per uscire, ma lo trattengo per i fianchi appoggiandogli i seni contro la schiena. «Quando ci rivediamo, allora?»
Si gira verso ...
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con mille colori. Questo è il
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