Writer Officina - Scrittori Ribelli
Sandra Mayer
Mi chiamo Sandra Mayer, sono di origini tedesche e vivo a Lugano da 23 anni. Non mi reputo una scrittrice e sono rimasta sorpresa dal clamore che ha suscitato il mio primo libro. Di solito sono molto schiva e riservata, però non ho potuto resistere ai numerosi messaggi che mi hanno travolta dopo il clamore suscitato dalla pubblicazione di "Cremisi". Non sono abituata a essere al centro dell'attenzione e questa improvvisa popolarità, seppur virtuale, ha sconvolto la mia vita quotidiana. Sinceramente non ritengo di meritarmi queste attenzioni e sono consapevole chi si tratti soltanto dell'euforia del momento.
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Il primo romanzo che ho scritto è "Cremisi" ed è ispirato a un fatto di cronaca nera dei primi anni 90. La trama è raccontata in prima persona da una fotografa dell'epoca, chiamata al castello dalla facoltosa proprietaria dopo la pubblicazione non autorizzata di alcune foto riservate.
Il racconto si svolge sotto una copiosa nevicata che blocca tutti i protagonisti in una situazione surreale.
Ospite, ma non certo comprimaria, è un'affascinante stilista in compagnia della sua giovane allieva. La curiosità della fotografa la conduce ad analizzare una serie di dipinti esposti nel salone, racchiusi in cornici d'epoca, ma di recente realizzazione. L'accostamento con la baronessa e la sua ospite rivela un intreccio intimo molto particolare, che rappresenta in modo determinante numerosi fatti avvenuti nel tempo e destinati ed evolversi in sua presenza nel solstizio d'inverno. Di seguito un breve estratto.

"A quei tempi, Annalisa Necker era una donna in carriera, giovane vedova dell'anziano barone Gustav Holstein, ufficialmente deceduto per un infarto. In paese tutti conoscevano invece la verità sulla sua poco gloriosa fine, e d'altronde era nota l'efferata consuetudine con cui si concedeva agli stravizi, a partire dal buon vino sino ad arrivare agli eccessi di ogni dissolutezza e virtù. Di lui si soleva ricordare l'alta statura e quel principio di gobba che il passare degli anni aveva acuito; eppure le sue fattezze non avevano inciso sulla decisione dell'affascinante sposa, pronta a rifiutare le sapienti attenzioni dei giovanotti parigini per quest'uomo dalla storia misteriosa e dall'aspetto austero.
«Il denaro...» si disse «fa fiorire lo sterco di cavallo e mette le ali persino agli uccelli che faticano ad alzare il capo.» riferendosi ai settant'anni del barone e del suo nobile, ma anziano peduncolo, che veniva puntualmente dipinto sui muri del paese con un alone dello stesso colore del Viagra.
E poi: «Se la bella Annalisa sperava di passare le notti in bianco, ha sbagliato a scegliere il consorte.» ricordando il motto degli Holstein che prevedeva un'esemplare punizione per tutti i figli maschi della famiglia che non avessero retto la sacra regola dell'anno bisestile. «C'è solo un giorno di riposo per la fornicazione,» diceva «ed è il 29 di febbraio!»"

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