Ho ancora paura. So benissimo di essere al sicuro adesso, ma non posso fare a meno di pensare a lui, al suo viso grinzoso, buono, rassicurante. Si sarà accartocciato in una smorfia di stupore, stringendo forse in un pugno qualche filo d'erba, cadendo e, con l'altra mano, cercando a vuoto un appiglio, quello cui aggrapparsi alla vita.
Tenace, caparbio, un puro che, avrebbe dovuto tenerne conto, non poteva scamparla.
Sono felice di non avere figl...
L'uomo che sedeva sulla panchina
Sentimentale
Daniela Vasarri
Camminavo con la solita andatura spedita per la quale tutti ormai mi riconoscevano, indossando sempre tacchi alti, consapevole tuttavia che, presto o tardi, avrei dovuto convertirmi a calzature meno attraenti. Non cambiavo mai il mio percorso verso casa, salvo che vi fosse qualche buona ragione per la quale valesse davvero la pena di attraversare più volte quella lunga strada, zigzagando come uno sciatore in una discesa a slalom. Né avevo mai con...
Oltre la vita
Sentimentale
Daniela Vasarri
Odio il mese di ottobre. Lo odio tanto quanto amo il mese in cui sono nata. Era sera, il sole, ancora visibile stava scomparendo nel naviglio e tu mi hai tenuta in braccio. Non me lo hanno detto e non lo ricordo, ma anche se non ero chi ti attendevi, anche in quel momento ti sei sentito un poco protagonista. Ti è sempre piaciuto recitare la parte del primo attore.
Quelle bellissime mani, dalla presa sicura, si saranno mosse come imbarazzate nel...
Un lavoro da sogno
Sociale
Daniela Vasarri
Quella mattina avrebbe dovuto ringraziare i netturbini che, di buon umore nel passarsi i sacchi della spazzatura, avevano vociato talmente tanto da farsi sentire fino al quarto piano, svegliarlo e permettergli di arrivare per tempo a lezione.
Si sarebbero stupiti tutti, già se lo immaginava, nel vederlo entrare in aula addirittura qualche minuto prima dell'inizio della lezione.
Il quarto d'ora accademico di ritardo, tollerato ovunque nell'ambi...
Una vita così
Sentimentale
Daniela Vasarri
Pagazzano, maggio 1944
La polvere dello sterrato era arrivata sin lì, alzata dal vento, malgrado quello fosse l'unico punto del paese dove il Sindaco aveva concesso di pavimentare. I ricchi signori che abitavano in quell'edificio erano tanto potenti che persino lui, il primo cittadino, sperava che, prima o poi, volessero assumere suo figlio, un ragazzo con poco sale in zucca e dall'aspetto per niente gradevole.
Ma, si sa, il bisogno e l'ambiz...
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Writer Officina
Dedicato a chi vuole sognare, dedicato
a chi crede in se stesso e vuole incantare
il mondo con le parole. Dedicato ai
ribelli e ai sognatori, dedicato a chi
non si arrende davanti a un rifiuto
e vuole continuare a dipingere la vita
con mille colori. Questo è il
luogo di tutti, un acro di terra sconsacrata,
dove ognuno può coltivare i propri
sogni, affinché si realizzino
e non abbiano padroni. Questo è
il luogo dei folli che vogliono cambiare
il mondo e ci riescono davvero, questa
è l'ultima speranza di chi vuole
nascere mille volte e non morire mai...