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"Il destino di ogni uomo è un segreto sepolto nel silenzio" A pronunciare queste parole è Glenn Cooper, uno scrittore che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e che ha un legame particolare con la storia Italiana. Il suo ultimo libro si intitola Clean - Tabula Rasa e racconta di una epidemia mondiale molto simile a quella che abbiamo appena vissuto.
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Self Publishing. In passato è stato il sogno nascosto di ogni autore che, allo stesso tempo, lo considerava un ripiego. Se da un lato poteva essere finalmente la soluzione ai propri sogni artistici, dall'altro aveva il retrogusto di un accomodamento fatto in casa, un piacere derivante da una sorta di onanismo disperato, atto a certificare la proprie capacità senza la necessità di un partner, identificato nella figura di un Editore.
Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori, arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia.
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Writer Officina
Autore: Nicole vetica
Titolo: Lo specchio della luce
Genere Fantasy
Lettori 1831 12 29
Lo specchio della luce
Una volta cambiati i vestiti, le fanciulle si incamminarono verso il centro della foresta per arrivare dall'altra parte, ma, mentre camminavano, sentirono un dolce profumo alla vaniglia.

Emily: - Che buon profumo! -
Cristyn: - Sa di vaniglia, forse c'è qualche pianta che emana questo odore -
Emily: - Non ho mai visto un fiore o una pianta del genere -
Cristyn: - Nemmeno io. La mia è una teoria. È anche vero che non siamo mai venute nella foresta, così come nessuno del regno -
Emily: - Sì, è vero. Pensa quante cose potremo scoprire in questo viaggio? -
Cristyn: - Spero tante. Ho sempre sognato di vedere cosa c'è al fuori dal regno -
Emily: - Anche io e ora potremo farlo -

Continuando a camminare, le fanciulle arrivarono in una parte della foresta dove vi erano tanti fiori colorati, ma con una forma molto strana mai vista prima.
Si avvicinarono e sentirono il profumo di vaniglia sempre più forte.

Emily: - Sono questi i fiori che emanano tale profumo. La tua teoria era giusta -
Cristyn: - Ma sono stranissimi, che fiori sono? -

Emily: - Non lo so. Provo a prenderne uno -
Cristyn: - FERMA! E se sono velenosi? -
Emily: - Ma dai! Un fiore che profuma così non può essere velenoso e poi basta non mangiarli, mi laverò le mani subito dopo averli toccati -
Cristyn: - Va bene, ma sta' attenta -
Emily: - Tranquilla! -

Emily allungò il braccio per toccare il fiore, ma appena lo sfiorò, questo fece uno starnuto.
La fanciulla si spaventò e si tirò indietro urlando.
Cristyn rimase ferma a guardarlo pensando che stesse sognando, ma appena guardarono meglio, videro che tutti i fiori nei dintorni iniziarono ad aprirsi e, dai loro petali, uscì una polvere d'oro profumata.

Emily: - Inizia a girarmi la testa con tutto questo profumo -
Cristyn: - Anche a me. Non sto capendo più nulla. Come se mi stesse venendo sonno tutto insieme -
Emily: - Ma che sta succedendo? Mi sento sempre più debole, forse è meglio andarcene da qui -

Le fanciulle si allontanarono lentamente e riuscirono ad arrivare vicino a un piccolo ruscello che correva lungo la foresta.
Si lavarono il viso per togliere la polvere dei fiori e con calma riprendere le forze.
Poco dopo, decisero di riprendere il viaggio.

Cristyn: - Seguiamo la corrente? Oppure andiamo in direzione opposta? -
Emily: - Direi di seguire la corrente -
Cristyn: - Allora dobbiamo andare per di là -

Le fanciulle ripresero a camminare lungo il ruscello, ma qualcosa si posò sopra al braccio di Cristyn.

Cristyn: - Che cos'è? -
Emily: - Sembra un insetto -
Cristyn: - Una coccinella blu -
Emily: - Così sembrerebbe -

Emily guardò il ruscello e vide delle ombre nuotare, ed ecco che, all'improvviso, pesci dai colori arcobaleno saltarono fuori dall'acqua facendo un balletto simile a quello dei delfini.
Emily: - Ma sono pesci? -
Cristyn: - Sì. Che bei colori hanno! -
Emily: - Ci sono molti animali strani in questa foresta -
Cristyn: - Chissà! Forse è magia anche questa -
Emily: - Sì. Una bellissima magia. Sembra una foresta incantata -
Cristyn: - Dai proseguiamo, magari troveremo altre cose fantastiche -

Proseguendo il viaggio, le fanciulle arrivarono di fronte a un albero enorme, con delle radici grandissime e dei rami intrecciati tra loro.

Cristyn: - E questo? -
Emily: - Mi sembra di aver letto da qualche parte che esistono alberi enormi chiamati querce, ma non si dovrebbero trovare qui da noi -
Cristyn: - Con tutte le stranezze che stiamo vedendo oggi, un albero enorme non mi spaventa affatto -
Emily: - Fo... forse l'albero no, ma penso che quella potrebbe spaventarti -
Cristyn: - Di che parli? -

Cristyn si voltò e vide che sopra a un ramo, vi era una scimmia molto strana, con un pelo lungo, azzurro e con delle macchie nere simili a quelle di un leopardo.
Questa guardò le fanciulle e saltò vicino a loro in modo da osservare meglio.
Emily e Cristyn rimasero ferme per la paura, senza sapere cosa fare.

Emily: - Scappiamo? -
Cristyn: - Non penso sia una buona idea. Non mi sembra cattiva. Proviamo a fare dei piccoli passi indietro e andiamocene lentamente -

E così fecero. Camminarono lentamente all'indietro senza distogliere lo sguardo dalla scimmia, ma quando lei capì che stavano tentando la fuga, aprì la bocca e fece un grugnito fortissimo, così forte da rimbombare nella foresta facendo scappare altri animali.
Vedendo quei denti così grandi e lunghi, Emily e Cristyn si spaventarono e corsero via urlando, ma, dai rami, ecco arrivare un branco di scimmie, che bloccarono la strada alle fanciulle e le accerchiarono, in modo da non farle scappare.
La scimmia più grande si avvicinò a loro lentamente, facendo strani versi e leccandosi le zanne, e per la paura provata in quel momento, la maledizione di Emily fece di nuovo effetto.
Vedendo quella magia, le scimmie iniziarono a grugnirle contro con rabbia e paura.

Cristyn: - Penso abbiano paura di te -
Emily: - E perché non scappano se hanno paura? -
Cristyn: - Non lo so. Forse non hanno paura. Forse vogliono mangiarci!? -
Emily: - NON SEI DIVERTENTE! -
Cristyn: - NON STO SCHERZANDO! Queste ci mangiano davvero -
Emily: - NON SIAMO BUONE DA MANGIARE, ANDATEVENE! -
Urlò la fanciulla, ma dai rami, ecco sentirsi una risata seguita da una voce: - Non importa se siete buone o no da mangiare, vi sbraneranno per il semplice motivo che siete entrate nel loro territorio -

Le fanciulle si voltarono e videro un ragazzo sopra a un ramo, poggiato al tronco.
Era alto, con dei bellissimi capelli corti biondo platino e occhi verdi.
Portava una strana armatura, con una spada dietro la schiena, un coltello alla gamba sinistra e lo scudo al braccio sinistro.

Emily: - E tu sei? -

Il ragazzo si mise in piedi sul ramo e camminando su di esso, prese la spada.

- Le presentazioni a dopo - E saltò dal ramo pronto a colpire la scimmia che era più vicina alle fanciulle.

Le scimmie saltarono contro di lui per cercare di colpirlo, ma da lontano, frecce scagliate a velocità le colpirono, così da impedire che il ragazzo venisse ferito.
Le fanciulle si guardarono attorno per vedere chi fosse stato, ed ecco che la terra iniziò a tremare e, dai cespugli, uscirono delle strane creature, mezzi umani e mezzi animali, che travolsero le scimmie ferendole gravemente e facendole ritirare nella loro tana.

Emily: - Grazie per averci salvate -
Matthew: - Di nulla. Io sono Matthew, voi siete? -
Emily: - Io sono Emily e lei è Cristyn -
Cristyn: - Piacere di conoscerti -
Matthew: - Piacere mio -
Cristyn: - E loro chi sono? -
Emily: - O meglio: “cosa” sono? -
Alastyn: - Detta da te è molto divertente la cosa -
Emily: - Sì, grazie! -
Alastyn: - Meglio tornare al villaggio, potrebbero arrivare altri pericoli -
Matthew: - Hai ragione -
Cristyn: - Possiamo venire con voi? -
Matthew: - Certo. Non vorrete mica rimanere qui da sole -
Cristyn: - Meno male! Grazie -

Per strada:
Emily: - È molto freddo il tuo amico -
Matthew: - Sembra. Ma quando ti ci abitui non è così male -
Cristyn: - Scusami, non vorrei essere indiscreta, ma vorrei sapere: chi sono!? -
Matthew: - Creature Mitologiche, non ne avete mai sentito parlare? -
Emily: - No -
Matthew: - La maggior parte di loro sono mezzi umani e mezzi animali. Alastyn è un centauro, mezzo uomo e mezzo cavallo, il minotauro è Asterio, mezzo uomo e mezzo toro, Inuus è mezzo uomo e mezza capra e viene chiamato il fauno. Poi c'è Aida, la donna ghepardo. Infatti, come potete vedere, ha i lineamenti come quelli di un felino e si muove in modo elegante come loro. Ha gli artigli al posto delle unghie, canini lunghi e forti, e pregate Dio che non vi morda con quelli, potrebbe uccidervi con un solo morso -
Emily: - Ok. Ora ho veramente paura -
Cristyn: - Abbastanza strani comunque -
Matthew: - Sì. Io ormai ci sono abituato -
Emily: - Per questo non ti sei spaventato quando mi hai vista? -
Matthew: - Beh... non sei la prima stranezza che vedo -
Cristyn: - E ce ne sono altri come loro? -
Matthew: - Tutto il nostro villaggio. Loro sono gli unici che sono sempre con me, come fossero la mia ombra -
Emily: - E perché? Sei il loro capo? -
Matthew: - Così mi chiamano, ma odio definirmi tale. Sono stati loro a nominarmi capo, per motivi possiamo dire "famigliari" -
Cristyn: - Famigliari? Anche la tua famiglia è di qui? -
Matthew: - I miei genitori sono morti quando ero piccolo -
Cristyn: - Mi dispiace -
Emily: - Anche i miei genitori sono morti, subito dopo che sono nata -
Matthew: - Posso chiederti come? -
Emily: - Mia nonna mi disse che ebbero un incidente tornando da lavoro. Non ricordo nulla di loro, ho solo un ritratto -
Matthew: - Posso vederlo? -
Emily: - Certo -

Emily prese il ritratto e glie lo fece vedere.

Matthew: - Non è possibile... -
Emily: - Che hai? -
Matthew: - Nulla -
Alastyn: - Siamo arrivati -

Le fanciulle videro da lontano un piccolo villaggio, con capanne messe a cerchio attorno al fuoco, una capanna più grande sopra a una collina e tante altre strane creature.
Vi era chi si allenava nel combattimento, chi cucinava e chi giocava con i propri piccoli.

Emily: - Questo è il vostro villaggio? -
Matthew: - Sì. Vorrei che questa sera a cena venissi da me, vorrei parlarti -
Emily: - Va bene -
Matthew: - Ci vediamo più tardi allora -

E dandole il ritratto dei genitori, si diresse verso la capanna più grande mentre tutti i paesani chinavano la testa al suo passaggio.
Nicole vetica
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