Writer Officina
Autore: Francesca Ghiribelli
Titolo: Cuore zingaro
Genere Narrativa Rosa
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Cuore zingaro
Nascondeva la magia di una strega.

La piazza sembrava un cimitero di anime perdute e lei la più smarrita. Fra tutti quei prigionieri lei era un fiore, che ancora riusciva a profumare l'aria di libertà. O meglio, erano quegli occhi pieni di voglia di vivere a farlo credere. - Мать, Oтец... послать мне знак с небес1, e voi nonni cari non abbandonatemi al mio destino! - . Stana straziata dal dolore levò gli occhi al cielo plumbeo. Uno stormo nero si alzò nella nebbia quasi volesse congiungersi al lutto che già pesava sulla sua anima. Stana piangeva, insieme agli altri. Era l'unica donna di quel grappolo di vita. Pareva un tenero giglio ambrato da gocce d'incenso. Era imprigionata su quella tetra carovana. Come poteva lei, piccola e docile - principessa russa - , essere arrivata fin lì? Fin dove l'aria di guerra raffreddava il cuore di qualsiasi uomo. Sin da bambina sognava di essere una principessa, ma le sue origini erano umili, e davvero non sapeva se la vita l'avrebbe mai accontentata. Aveva perso ogni piccola grande pietra di quella sua preziosa collana, chiamata famiglia. Sapeva guardare le persone attraverso il cuore, perché era quella la natura del suo popolo. Era una piccola - bastarda - , anche se ovviamente i suoi genitori si erano amati profondamente fino a che la morte non li aveva separati per sempre da lei e l'avevano protetta fino alla fine, grazie ad un amore straordinariamente autentico.

Era una ragazza dai tratti somatici molto particolari, perché da parte materna era una straordinaria femmina russa, mentre per padre proveniva dalle magnetiche atmosfere dell'Est, possedendo le misteriose virtù di un'affascinante zingara. Chi la osservava capiva subito, che la sua vera natura non era semplicemente russa e ortodossa, ma nascondeva la magia di una - strega - . I suoi occhi celavano, forse, tutto il dolore ancora nascosto dentro di sé; dentro quell'illogico mondo, che l'aveva messa duramente alla prova, già così giovane. Tutti, però la consideravano una megera dalle doti mistiche e perfide, mentre di cattivo non aveva proprio niente, anzi, l'unica cosa che andava cercando era un po' di amore, orfano, come lei. Era nata in un misero villaggio alle porte della popolosa Mosca, ma non aveva mai conosciuto la magia di quella città, che tutti affermavano essere meravigliosa. Lei aveva imparato a lottare e a soffrire per un piccolo e sporco pezzo di pane. Lei amava essere russa, ma ciò che ripugnava era la goliardia di quella società impavida e usurpatrice di libertà. Aveva visto e sentito la gente singhiozzare di fronte alla consapevolezza di tante vite spezzate per un misero e feroce colpo di fucile. Niente sarebbe stato più come prima per lei e per le numerose persone, che avevano perso i propri cari in quel crudele genocidio.

Ottavio osservava e contemplava la città: quella grande e antica conchiglia portata dal mare sembrava adesso abbandonata al proprio destino. Il suo cuore era indurito dal tempo e sembrava aspettasse solo l'inevitabile improvvisa e inutile ferocia di un mondo ormai sfiduciato e bruciato dall'odio. Era un militare ma nessuna guerra gli apparteneva, per definizione, per pensiero. Frugando dentro l'infinita desolazione di quei corpi ammassati, tra quegli sguardi affamati e distrutti, il suo cuore iniziò a battere forte senza un perché. Erano anni che non gli accadeva una cosa simile. Negli ultimi tempi poi non aveva avuto tempo per i sentimentalismi e nemmeno per la più dolce presenza femminile. Tutto questo alienante smarrimento lo fece precipitare nello sguardo di una ragazza. Restò inebetito, nella sua divisa, di fronte alla magnetica e selvaggia bellezza di Stana. Gli parve una dea e gli sembrarono trascorsi secoli dall'ultima volta che si era interessato a una ragazza. Seppur naturalmente provata e mortificata dalla condizione ne della prigionia, Stana non gli apparve affatto sciupata o scarnita, anzi spiccava per il colore della sua pelle di cuoio: capì che non poteva essere di razza semita, gli parve subito magnetica, quasi volesse concentrare tutta la bellezza rimasta nel cosmo nel suo infinito sguardo acquoso, sconvolgente che la rendeva diversa da ogni altra creatura vivente. Diversa da tutti. Era iridescente

come una farfalla tropicale: luminosa, vivida. Sembrava in cerca di aiuto per essere liberata da quel mondo grigio e senza scrupoli. Ma davvero non gli importava nemmeno se fosse stata ebrea: sentiva forte il bisogno di condurla via da lì e renderla libera, già la immaginava al suo fianco.

Lo avesse visto sua madre lo avrebbe chiamato stupido e sprovveduto, era un giovane militare di famiglia nobile, sua madre lo avrebbe biasimato e avrebbe ostacolato ogni rapporto tra i due che non fosse, caso mai, una dipendenza di lavoro. In casa c'era sempre bisogno di braccia giovani e forti. Ottavio si fece coraggio e si avvicinò alla guardia e chiese: - Da dove proviene questa carovana di prigionieri? - . - Se vuoi ti dico dove sono diretti: all'inferno! - . - Sapete le origini della donna di quel gruppo? - . - Luride, origini luride, di sicuro - , rispose infastidito il carceriere. - E non certo all'altezza del grande progetto di razza pura. Ho portato personalmente io, fin qui, questi miserabili, la ragazza non è una ladra, ma certamente non merita di vivere. Non è necessaria la sua salvezza: per creare una civiltà perfetta dobbiamo impegnarci, non credete? - . Ottavio era inorridito da quel modo di fare così dannatamente esplicito, crudele, onnipotente e pregò in cuor suo di riuscire a liberare quell'angelo di ragazza. - Allora, ditemi, per quale motivo è dietro a quelle sbarre? - . - È una sgualdrina dell'Est è una maledetta zingara! - . Ottavio rimase senza parole ma il suo cuore gli diceva che sarebbe stata forse l'unica maledetta zingara a essere salvata. Come lei ne esistevano tante ma quella ragazza sarebbe stata sua. Per il suo orgoglio maschile era una promessa da mantenere. La raggiunse, scosso da brividi, mentre quell'incontenibile e sconvolgente bellezza lo rapiva senza ragioni. La ragazza osservò Ottavio, mentre le si avvicinava e sputò a terra il suo disprezzo, con intenzione di colpirlo. - Come vi permettete di trattarmi così, se neanche sapete cosa sono venuto a fare qui? - . - Вы военный2! La tua divisa è come tutti altri. Divisa porta guai, dolore. Io non sono tua preda! держаться подальше3! - . - Io non sono tutti gli altri, sono italiano e sono qui per aiutarvi, se me lo permetterete anche se sembrate pericolosa quanto loro, se loro sono dei leoni, voi siete un'affascinante pantera - .

La ragazza rimase sorpresa, ma subito dopo, dentro di sé, inconsciamente, si dette della stupida e gli parlò in modo pacato. - Io sono russa: miei nonni italiani. Molto buoni loro. Mio nonno parlava italiano, con me. Mi ha insegnato lui a parlare... - . - Permettete che mi presenti: sono Ottavio Vivaldi e sono al vostro servizio, se solo vorrete - .
Francesca Ghiribelli
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Francesca Ghiribelli
Nasco e vivo a Piombino, ho aggiunto di recente al mio curriculum letterario di scrittrice-poetessa emergente, oltre a tanti premi ricevuti a livello nazionale anche un prestigioso premio artistico, televisivo e cinematografico il Vincenzo Crocitti International 2020 fondato dal direttore artistico Francesco Fiumarella. Nel 2016 sono stata insignita dal cavaliere alla poesia e alla letteratura Silvano Bortolazzi con la nomina di Scudiero e Guardiano dell'Unione Mondiale dei Poeti. Fin dall'età di sei anni coltivo la passione per la scrittura, sono ragioniera programmatrice. Ho pubblicato quattro libri. Amo fare l'editor e la correttrice di bozze entrando nella trama con vero trasporto e profonda dedizione. Adoro ogni genere letterario, ma il primo amore come autrice resta sempre la poesia.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorta di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Francesca Ghiribelli : Fin dall'età di sei anni, ho iniziato a leggere divorando libri e ho cominciato a scrivere le prime elementari poesie, che avevano già una loro piccola grande essenza. La prima l'ho dedicata a mio nonno materno, che purtroppo non ho mai potuto conoscere, scrissi di desiderare ardentemente una scala che potesse arrivare fino al cielo per poterlo andare a trovare ogni tanto e così avere l'opportunità di conoscerlo.

Writer OfficinaWriter Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Francesca Ghiribelli: La vera voglia di intraprendere questa strada è stata la mia ispirazione poetica interiore che dalla poesia mi ha portato alla narrativa, ma non è stato un libro a spingermi a intraprendere il mio percorso letterario. È stata soprattutto la passione in generale per la scrittura e la lettura e la voglia di recensire libri famosi, ma soprattutto di autori emergenti e da lì il passo al mio cammino di autrice di vari generi e di figura professionale come editor, correttrice di bozze è stato breve. Diciamo che l'amore per i libri altrui e per la lettura supera spesso quello per le opere della sottoscritta. La lista di libri letti da citare famosi e non, sarebbe comunque troppo lunga da elencare.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Francesca Ghiribelli : Ho iniziato a scrivere a sei anni, dall'altra ho partecipato prestissimo fino ai diciotto anni a concorsi letterari nazionali anche prestigiosi vincendo molti premi (continuo a farlo partecipando tuttora). Il mio primo libro di poesie illustrato ho deciso di pubblicarlo all'età di vent'anni con un editore locale, perché desideravo sapere se oltre ai concorsi ero un'autrice-poetessa pubblicabile. Sempre più facile fare selfpublishing, a me piaceva essere selezionata e se scelta valorizzata da un giudizio letterario da parte di una casa editrice e su questa strada per fortuna ho continuato positivamente.

Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?

Francesca Ghiribelli: Come ho già detto, io preferisco prima avere un giudizio da editori non a pagamento sul mio valore come scrittrice-poetessa e poi semmai non escludere l'autopubblicazione su Amazon, ma solo in un secondo momento. Un modo per avere prima un giudizio che valorizza e certifica lo scrittore e dall'altra così poi essere sicuri di auto-pubblicarsi con dignità e coraggio. Insomma, sapere se si vale almeno qualcosa a livello letterario.

Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionata? Puoi raccontarci di cosa tratta?

Francesca Ghiribelli : Premetto che la poesia resta il mio primo amore, ma il libro a cui tengo di più è il romanzo Twins Obsession – Il diario di una gemella ossessione pubblicato da ben due case editrici prima Arduino Sacco Editore e adesso in attivo con Pubme Edizioni collana Policromia. Una storia che è arrivata come un'ispirazione fulminea e scritta in soli tre mesi, ma alla quale sono affezionata per la particolarità di genere e di trama. Molti mi hanno detto che potrebbe essere davvero la scenografia di un film. Si tratta di un genere esistenziale sotto forma epistolare e di natura mistery-psicologica. Il diario di una donna dalle sfumature ossessive, dove in ogni riga albergano le sue più profonde paure e i suoi famelici dubbi. Un'ossessione, come una specie di apnea, dalla quale a tratti sembra fuoriuscire e in altri momenti ricadere come un peso morto, ma sarà proprio il dialogo con il suo diario a mostrarle faccia a faccia i suoi più profondi tormenti fino ad arrivare a scoprire la verità su una inquietante storia. La storia di se stessa e dell'indimenticabile legame con Ida, la persona più importante della sua vita.


Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Francesca Ghiribelli : Devo dire che l'ispirazione è talmente improvvisa e irruenta che anche per la narrativa mi succede come per la poesia: scrivo di getto e solo dopo riunisco tutto in una scaletta, ma soprattutto i miei sono appunti confusionari, che solo la mente della mia ispirazione poi riesce a fare una stesura valida e completa. Sembra quasi che sia la mia mente a prendere la penna senza accorgermi di usare le mani poi per scrivere.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

Francesca Ghiribelli : In questo periodo mi dedico più a poesie e a racconti brevi, visto che ho tantissimi romanzi nel cassetto di vario genere scritti già da diverso tempo in attesa di essere pubblicati e proposti. Da alcuni anni mi dedico infatti più alla parte professionale come editor, correttrice bozze, recensore e promotrice di libri di autori emergenti. L'amore per la letteratura mi ha portato a intraprendere entrambi i percorsi con passione e soddisfazione. E voglio ricordare sempre, credete fermamente nei vostri sogni solo chi ci crede davvero con cuore e anima riesce veramente a realizzarli.
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