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Amanda e i segreti per sedurre l'uomo giusto
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Ullallà, nientemeno che la seduzione! Amanda era davvero elettrizzata quel pomeriggio, e anche parecchio soddisfatta. L'ultima occhiata allo specchio prima di uscire di casa le aveva rimandato un'immagine che le era proprio piaciuta, con quell'abbronzatura dorata. Invece di partire in vacanza aveva deciso di trascorrere le ferie andando al mare vicino alla sua città per poter così continuare le sue lezioni d'inglese e lo studio in vista del cambio di ruolo al lavoro. Ne aveva approfittato per camminare nell'acqua fresca sotto il sole e durante quell'attività meditativa sognava come avrebbe impiegato per i suoi progetti l'aumento di stipendio derivante dalla sua nuova posizione. Si sentiva pronta sia per le nuove mansioni sia per rivedere la Coach e continuare il proprio percorso che non sapeva davvero dove l'avrebbe portata stavolta. Infatti era piacevolmente stupita degli evidenti risultati ottenuti mettendo in pratica le indicazioni ricevute nella prima parte pur se ancora nessun uomo giusto si stagliava all'orizzonte nella sua vita. Sospirò, intanto aveva buttato parecchi nuovi semi. Come al solito parcheggiò, prese la borsa e suonò il campanello. Nell'attesa considerò che quelle due settimane fra le sessioni erano letteralmente volate facendo i compiti e le passeggiate lungo la battigia. Durante una di queste aveva incontrato dopo molto tempo Roberta, una ragazza che conosceva da quand'erano adolescenti perché compagna delle superiori dove comunque frequentavano classi diverse. Si fecero una gran festa dato che si erano sempre trovate molto bene insieme e rimasero a chiacchierare a lungo aggiornandosi sulle rispettive vite. L'altra propose di rivedersi per una pizza, aperitivo o altro, Amanda accettò l'invito con entusiasmo e così si scambiarono i numeri di telefono. Dopo qualche giorno la chiamò e fissarono la data per la loro serata in uno stabilimento balneare, uscita che risultò molto divertente e pure gustosa dato che si trovavano d'accordo anche in fatto di cibo. Quella compagnia ritrovata dopo così tanto tempo era una piacevole novità che vedeva come un arricchimento nei suoi rapporti personali perciò di particolare importanza in quel particolare momento così delicato. Sperava in sviluppi divertenti e nella rinascita di una vecchia amicizia che era stata davvero molto importante per lei durante l'adolescenza.
La ragazza entrò in auto, mise in moto e partì con in testa le idee ricevute nella sessione appena conclusa. Entrata in casa stava per buttare le chiavi sul tavolo del soggiorno, gesto che faceva di solito e si trattenne. Come si chiamavano quei contenitori, svuota tasche? Aveva giusto un bel tavolino proprio nell'ingresso in cui uno di quelli ci sarebbe stato non solo proprio bene ma anche molto utile. E pure la borsa, anziché per terra, dove poteva stare? Sospirò, sapeva di aver preso quelle abitudini perché in casa sua saliva ogni tanto giusto sua madre, che poi le diceva di mettere in ordine, e nessun altro, cioè no, anche suo padre quando gli chiedeva di aggiustarle qualcosa ma lui non si lamentava mai del disordine o della scarsa pulizia. Realizzò anche come avesse ricontattato le amiche del gruppo e non le era nemmeno passato per l'anticamera del cervello di invitarle da lei a cena o a bere qualcosa anche per mostrare la sua nuova sistemazione in cui avrebbero avuto tutta la libertà che desideravano. In pratica aveva soltanto fatto sapere di essere andata ad abitare per conto suo nell'appartamento sopra a quello dei genitori senza spiegarne i motivi né raccontare quello che era successo. Era stata accolta con gioia dalle altre che le avevano proposto di fissare una data per vedersi al solito pub e lei aveva accettato con piacere di partecipare. Vabbè la tana, ma così forse era anche un po' troppo, in effetti. Si cambiò, preparò la cena, mangiò e mise i piatti nel lavandino insieme a quelli del pranzo. Sapeva di essere fortunata a tornare a casa nell'intervallo e aveva anche il tempo di cucinare, poteva trovare pure quello per lavare subito le stoviglie anziché una sola volta la sera? Certo che sì, in tutto ci metteva ben pochi minuti, ottimo, avrebbe fatto così e si sentì molto soddisfatta da questa decisione. Per quanto riguardava la casa rimandò l'ispezione al mattino dopo dato che era di riposo approfittando della luce del sole che metteva in risalto anche il pulviscolo che si nascondeva nei punti più reconditi. Il risultato dell'attenta osservazione anche a testa per aria fu abbastanza soddisfacente, nulla di rotto, niente crepe e i pavimenti erano a posto. Le venne in mente di mettere in pratica il segreto suggerito dalla Coach perciò uscì sul pianerottolo, prese un bel respiro, chiuse gli occhi per un istante e poi si affacciò sulla porta. Nel farlo si accorse che lo zerbino sotto i suoi piedi era diventato davvero indecente, scolorito e pelato quindi era assolutamente da sostituire, e anche al più presto. La panoramica della stanza le fece notare come le tende fossero perlomeno da lavare, il copridivano aveva gli orli sfilacciati e il nastro della tapparella andava sostituito, l'avrebbe chiesto a suo padre. Il divano poi manifestava in tutto e per tutto la sua condizione di single dato che era rimasta libera giusto la sua seduta perché il resto era stato occupato da giornali, riviste di lavori a maglia, coperte buttate qua e là in attesa di essere usate appena fosse tornato il fresco e telecomandi dei vari dispositivi. Mise le mani sui fianchi e poi si grattò la testa, da quel nuovo punto di vista il panorama era un tantino desolante, nulla di esagerato ma insomma, ne aveva comunque di cose da migliorare se voleva. Cioè, in pratica davvero come stava succedendo nella sua vita in quel preciso momento, che buffo.
E il guardaroba no? Si era rinfrescato, quel pomeriggio del secondo appuntamento la giornata era grigia. Il suo umore invece no perché era proprio contenta dei risultati pratici di quanto aveva fatto. Le migliorie all'appartamento erano state poco dispendiose e avevano donato un'aria di freschezza lasciandolo tirato a lucido. Insomma, poca spesa e molta resa! Suo padre le aveva lasciato una lista di altri piccoli lavoretti che le suggeriva di fare pian piano e si era congratulato con lei per l'iniziativa. - Continua così e avrai la tua casa sempre nuova, bella e sana senza spendere grandi cifre - - le aveva detto manifestando non soltanto la propria approvazione ma anche la contentezza per quel progetto. Stavolta non aveva brontolato o tirata per le lunghe, segno che anche lui ci aveva pensato e ad Amanda era piaciuta molto quella loro complicità. Naturalmente si era ben guardata dal rivelargli il motivo principale per cui l'aveva fatto, quello no, non doveva proprio saperlo! Riferì le sue considerazioni e risultati dopo aver ricevuto annusatine e leccotti da Julie ricompensati con tante carezze. Una volta accomodate sulle poltrone la Coach esclamò: - Molto bene, vedo che sei soddisfatta! - L'altra assentì sorridendo e la padrona di casa riprese: - Continuiamo con il discorso di tenere in ordine te e tutto ciò che ti riguarda. Nel frattempo ti consiglio vivamente di nutrire e coltivare almeno una pianta perciò prendine una con l'obbiettivo specifico di farla crescere rigogliosa. Dovrai vedere in quale posizione sta meglio e di quanta acqua e fertilizzante ha bisogno. E non soltanto, ti serviranno gli attrezzi del mestiere. Immagino che ti stia chiedendo cosa c'entri questo col tema principale della seconda parte del percorso, la seduzione. Te lo suggerisco in particolare in questo momento in cui stai costruendo, o meglio, tirando fuori te stessa, perché è importante prenderti la responsabilità di un piccolo essere vivente sintonizzandoti sulle sue esigenze. Ci hai mai provato? - . La ragazza rispose: - Oh sì, tanto che ho pensato di avere il pollice nero, le ho uccise tutte! - risero entrambe di gusto – No, veramente avevo la pretesa che crescessero in casa al buio e fradice, così ho lasciato perdere quando invece mi fermo ad ammirare i balconi da cui scendono piante adorne di fiori bellissimi. Ma come fanno? - . - Gran bella domanda da estendere a tutto quello che ti interessa. È definito modeling, in PNL. Allora, puoi guardare in Internet per documentarti sulla coltura delle varie specie e poi, come sempre, agire! Cioè mettere in pratica quello che impari e non lasciare lì la pianta per accorgerti un giorno che ormai è da buttare via.
Perché sei donna, tutto si fa, per te... Terza sessione della seconda parte, di già! Via di corsa, altrimenti sarebbe arrivata in ritardo. Si ricordò di prendere al volo il blocco note anche se non lo consultava da un pezzo visto che aveva avuto molto da fare nella pratica. La luce delle giornate stava cambiando annunciando l'avvicinarsi del cambio di stagione anche se le temperature erano ancora decisamente gradevoli. Prese un bel respiro profondo prima di suonare il campanello e si ricordò della prima volta, quante cose erano cambiate! Cose o lei? Non fece in tempo a darsi una risposta perché la porta si aprì, entrò, soliti saluti e coccole a Julie poi via di sopra nello studio. La micia la raggiunse ancheggiando a coda dritta per poi sedersi con grazia a fianco della sua poltrona. La ragazza, dopo essersi sistemata, riferì alla Coach quello che aveva fatto e cosa c'era in programma manifestando la propria soddisfazione. Le riferì le proprie considerazioni su Monica e si commosse parlando di come i genitori avessero aderito con gioia alle sue proposte: - Non me l'aspettavo così, ecco! Ci vogliamo bene, certo, solo che pur abitando nella stessa villetta ultimamente ognuno si faceva i fatti propri senza partecipare alle rispettive vite. Beh, soprattutto perché ero io a evitarli dopo la disastrosa chiusura della relazione con Luigi, non sapevo cosa dire. Adesso invece grazie a questi progetti ci frequentiamo per organizzare e fare e, insomma, è una piacevole novità di cui siamo tutti contenti, lo vedo bene da come si comportano e dalle loro espressioni. E poi – fece una breve pausa – ho cercato e ritrovato il mio materiale per il disegno. Anche se nel primo percorso abbiamo parlato di passioni e creatività la mia è rispuntata adesso per via della nuova mansione al lavoro, sembra proprio incredibile come le cose si incastrino e proseguono. Sì, mi sono immaginata pure che potrei proporre qualche mia creazione da realizzare e commerciare, mettere in vendita. Adesso è del tutto prematuro ma insomma, se poi non dovesse andare lì ci sono sempre i mercatini, le fiere. Sono stata proprio felice di rivedere i miei strumenti, dovrò sostituirne molti dato che nel tempo si sono rovinati non usandoli. Anche questa comunque sarà una ricerca avvincente - . - Ottimo, sono notizie fantastiche, dammi il cinque! - si scambiarono il gesto – Per tornare a noi qui e ora mantenendo queste bellissime sensazioni, l'argomento di oggi sicuramente ti conquisterà. Parliamo di femminilità, questa sconosciuta! Infatti avrai letto anche tu sui media reazioni da parte di tante ragazze del tipo: “La femminilità?! Cos'è, a cosa ci serve? Noi donne siamo meglio degli uomini!”. A parte la parità dei diritti duramente conquistata non sono assolutamente d'accordo sulla questione dell'essere meglio o peggio. Per me se la vedi così ti assicuri un rapporto di coppia sfinente, a braccio di ferro su chi ha torto e chi ha ragione, da vivere sul ring ogni giorno. Ti invito a rendere funzionale la tua prospettiva al riguardo considerando l'antropologia e la percentuale. Cambiano i tempi e di conseguenza i modi di vivere dell'essere umano, la sua natura, no. Anche se abbiamo migliorato le condizioni della vita sulla Terra, e non ancora per tutti, i nostri meccanismi mentali sono quelli dei primi esseri umani. Scommetto che anche tu hai conosciuto uomini che, per le loro maniere, discorsi e aspetto sembravano proprio appena usciti da una caverna! - Amanda assentì ridendo. La Coach riprese: - Con la percentuale intendo il criterio per cui ognuno può dare e fare in proporzione a quello che possiede e a come è fatto. Cioè, se io che sono donna mi devo sforzare per alzare una cassa di frutta che pesa quindici chili, per un uomo invece sarà facile. Allora ad esempio perché pagare a metà un affitto quando il tuo stipendio è inferiore a quello del tuo uomo? Il mio consiglio è di dimostrare la tua autonomia e indipendenza in altri modi altrimenti rischi alla grande di fregarti per prima da sola complicandoti la vita con le tue stesse mani. Infatti un rapporto di coppia sano non è un incontro di boxe o uno sforzo continuo per far vedere al tuo partner quanto vali e quanto fai. Il tuo contributo deve esserci, ovviamente, e nei tempi e nei modi che ti consentono di star bene, realizzarti ed espandere la tua personalità invece di sacrificarti. Ad esempio a te non piace stare ai fornelli mentre il tuo lui è appassionato di ricette? Lascialo cucinare, apprezza ciò che fa e tu dedicati alle attività casalinghe che ti piacciono e ti riescono meglio. Scriviti questa regola a lettere di fuoco nella tua mente: vuoi un uomo che agisca come tale nei tuoi confronti? Lasciaglielo fare comportandoti da donna! - . La ragazza scrisse manifestando la propria curiosità: - Detta così sembra scontata, eppure in qualche modo intuisco che invece non lo è. Uh, riflettendoci mi immagino un sacco di esempi - . La Coach spiegò: - Oltre alla cura e alla pulizia di te stessa come dicevamo nelle sessioni precedenti la femminilità vuol dire comportarti da donna, vestirti da donna, sentirti donna. La postura è fondamentale, tieni le spalle dritte invece di sembrare un sacco di patate. Focalizzati sui tuoi movimenti per renderli fluidi, invece di muoverti a scatti e fare gesti bruschi, rallenta e muoviti con calma. Quando ti siedi appoggiati bene con la schiena. E allenati in casa quando nessuno ti vede, meglio se davanti allo specchio. Sarai stupita di vedere come cambia il tuo atteggiamento mentale migliorando il tuo modo di camminare, di stare seduta e di muoverti - . Un argomento scottante Tuoni, fulmini e acqua a catinelle, accipicchia che temporale coi fiocchi! Per fortuna trovò parcheggio proprio lì davanti e quando entrò e lasciò l'ombrello non vide Julie. Stupita salì le scale e la trovò acciambellata sulla sua poltrona: - Te la stava scaldando - - disse la Coach facendola scendere. La micia protestò poi andò a riprendere il suo pisolino accoccolandosi dentro la cesta con la copertina colorata. - Uh, ma che bella la tua borsa! E mi sembra anche molto pratica - - esclamò la padrona di casa. Amanda sorrise: - Piace parecchio anche a me e, pensa, l'ho trovata riorganizzando i vestiti. Era finita dietro a un mucchio di felpe e mi ero dimenticata di averla, come un bel po' di altre cose, del resto. È meglio anche di quella fucsia che già per me era stata una ventata di novità, così colorata. Che scoperte che sono arrivata a fare! A proposito, o anche no, la volta scorsa parlavi di un consiglio sul sesso al primo appuntamento e quindi ti chiedo, va bene farlo? È una domanda che mi sono posta ultimamente, sì, cioè, se mi capita l'occasione come mi comporto? - . L'altra rispose: - È in effetti un'eventualità che può succederti. Mettiamo il caso che tu l'abbia conosciuto tramite amici o a una festa, lui ti ha chiesto il numero di telefono e sei contenta perché quell'uomo o ragazzo ti è piaciuto al primo sguardo, è stata una questione di pelle. Dato che vuoi trovare quello giusto speri che si faccia vivo, conti di rivederlo e siccome lui ha cercato il contatto fisico con te ti chiedi, appunto, cosa fare. Non è un fatto solo di etica del sesso, di cui abbiamo già parlato, e la risposta giusta a questa domanda dipende da quello che stai cercando cioè dal tipo di rapporto di coppia vuoi vivere, come sempre. Ti interessa una relazione matura? - . La ragazza non dovette pensarci su: - Sì, come ho letto nel tuo libro. Anche se non sono proprio in quell'età considerata tale mi intrigano molto i criteri di questo modello di rapporto così come in particolare la negoziazione per trovare soluzioni buone per entrambi. E soprattutto il fatto di avere le idee chiare sul tipo di storia che si vuole, per quanto è possibile, ecco! - . La Coach riprese: - Allora in questo caso ti consiglio di non fare sesso al primo appuntamento e se lui insiste per lasciarlo salire a casa tua magari incolpandoti di averlo illuso o stuzzicato quando tu sai bene che non è così rifiuta con decisione e lascialo perdere, chi si comporta in quel modo non è certo l'uomo giusto. Se dovesse poi farsi sentire ancora per chiederti di uscire di nuovo chiarisci che stai cercando tutt'altro tipo di situazione e che non te la tiri per farlo diventare matto ma invece vuoi capire se può nascere una relazione seria fra di voi. In altre parole puoi dargli un'altra chance per vedere se quello fosse stato un episodio isolato, qualcosa che lui non fa di solito. Pensa, anche quando vorresti accettare una trombamicizia non è il caso di farlo. Ricordati che questo tipo di relazione si decide a tavolino, dovete volerla entrambi in questo momento della vostra vita per il periodo che vi è funzionale. Perciò anche in questa situazione non ti conviene andare a letto insieme appena vi incontrate senza averne parlato dando invece per scontato che anche l'altro stia cercando una storia di letto senza impegno. Difatti potrebbe essere proprio lui a volerne invece una seria e anche se accetta la tua proposta é molto probabile che poi sparisca perché ha creduto che tu non voglia altrettanto. Purtroppo è facile cadere nei malintesi in un'occasione del genere dato che non vi siete conosciuti più di tanto come persone e soprattutto perché non avete chiarito fra di voi cosa state cercando in un partner. Solo in un caso specifico può darti solo divertimento senza l'angoscia di stare a chiederti davanti al telefono come mai lui non si fa sentire cercando spiegazioni dalle amiche sui motivi del suo comportamento. Così non andrai in crisi perché temi di non essergli piaciuta a letto o di aver fatto qualcosa di sbagliato nei suoi confronti. |
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Autori di Writer Officina
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Sono nata e vivo a Ravenna, una cittadina nel cuore della Romagna per mia fortuna vicina al mare e ancora a misura d'uomo, in cui posso girare con la bicicletta. Qui svolgo da decenni l'attività di Coach per aiutare chi si rivolge a me a trovare poi mettere in pratica le proprie soluzioni e per la crescita personale. I miei strumenti sono il consulto dell'I Ching, l'interpretazione di tema natale con i transiti e la PNL, Programmazione neurolinguistica. Quest'esperienza mi ha fornito il materiale per i miei manuali di autoaiuto e consapevolezza emotiva e i trattati sul Libro dei Mutamenti. Amo, corrisposta, i gatti, canto in un coro di musica leggera e ballo la salsa. Mi piace scoprire lo straordinario nel quotidiano e trasmetterne le emozioni con la scrittura.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorta di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Maria Cristina Bellini: Quando ho imparato a leggere, divoravo qualsiasi testo mi capitasse fra le mani, di qualunque genere. Dalle medie in poi sono stata assidua frequentatrice delle biblioteche, dato che Internet sarebbe arrivato dopo parecchi anni.
Writer OfficinaWriter Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Maria Cristina Bellini: No, perché in pratica non mi è venuta la voglia di seguire questa strada bensì l'ho percorsa senza chiedermi nulla, è stato una specie di salto nel buio. Ho cominciato molti anni orsono scrivendo articoli sulle relazioni per il blog e mi ero accorta che la scrittura per Internet mi stava davvero stretta.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Maria Cristina Bellini: Alcuni anni fa un amico mi aveva invitato a vedere la presentazione del concorso “Il libro nel cassetto” cui era iscritto e mi sono detta che alla successiva edizione avrei non soltanto partecipato ma anche vinto. Avevo giusto alcune storie incompiute di gatti, ne avevo pubblicato uno insieme ad altri autori e in quattro mesi il libro si è scritto. Ho pagato per l'edizione e non voglio farlo più. Il concorso l'ho vinto.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Maria Cristina Bellini: Al momento è quello che sto facendo, anche se mi piacerebbe molto che una casa editrice come si deve si occupasse delle tante fasi che ci sono dopo la scrittura. La mia esperienza è che lì comprano più i manuali della narrativa.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionata? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Maria Cristina Bellini: Il primo amore cioè “I miracoli dei gatti”, per i quali ho ricevuto recensioni positive di un tale impatto emotivo da confermarmi di continuare a scrivere. E quando la mia scrittura tocca il cuore delle persone, allora dico che sono al mondo per qualcosa di preciso. I lettori mi hanno riferito che non riuscivano a staccarsene, che l'hanno divorato e riletto più volte per gustarselo ancora, che si sono immedesimati, divertiti, commossi e hanno anche imparato qualcosa o avuto conferme perché tratto le emozioni e i sentimenti con delicatezza. È un romanzo in cui la protagonista umana Vittoria passata la mezz'età quando pensa che il proprio matrimonio sia finalmente tranquillo scopre l'ennesimo tradimento da parte del marito e decide dolorosamente di separarsi tornando a vivere nella casa in cui è cresciuta. Qui comincia ad accogliere mici in cerca di sistemazione. La sua carissima amica Paola, veterinaria, insieme al marito Enrico, la supporta e l'aiuta non solo nella gestione degli ospiti ma anche la sprona a rifarsi una vita dal punto di vista sociale e soprattutto sentimentale facendole conoscere Giovanni, un collega del marito. Anche da quell'incontro Vittoria comprende che, per poter vivere una relazione di coppia che la renda felice, il cambiamento deve essere non solo pratico ma anche nella sua visione del rapporto stesso e dell'uomo con cui viverlo e quindi è lei che deve cambiare ammettendo nuove idee e situazioni. Ogni gatto che passa da casa sua una volta trovata la destinazione compie il proprio “miracolo” migliorando o risolvendo la vita dei suoi conviventi che si trovano in momenti particolari o difficili della loro vita. I racconti dei gatti si sviluppano quindi sullo sfondo delle vicissitudini quotidiane della protagonista alle prese con il cambio di stile di vita, la sua nuova condizione di single dopo tanti anni di matrimonio e le difficoltà economiche. Paola decide di andare in pensione lasciando il proprio ambulatorio a un collega e incontra Filippo che si rivela il candidato ideale. Quando lo conosce Vittoria rimane colpita e lui le dimostra subito il proprio interesse e soprattutto di essere un uomo ben diverso da quelli frequentati fino a quel momento. Vittoria è molto combattuta se accettare o meno i sentimenti che prova per lui a causa della delusione per la vita di coppia e la differenza d'età dato che è più giovane. Filippo, dal canto suo, scoprirà nuovi lati di se stesso corteggiandola e si deciderà a sistemare, con l'aiuto di un gatto, la propria condizione con la moglie da cui è separato ma che ancora frequenta anche se lei cerca in tutti i modi di complicargli la vita. La storia d'amore, a detta dei lettori, “lascia con il fiato sospeso fino all'ultimo”. La situazione fra i due potrà sbloccarsi grazie a un evento innescato dal comportamento di Vittoria nei confronti di un micio. Molti racconti sono presi da fatti veri di cui ho sentito parlare o visto nei media e poi ci sono i gatti che mi hanno concesso di condividere la loro vita con me.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Maria Cristina Bellini: Da uno spunto che può essere una frase o l'atteggiamento di una persona m'immagino come si è sviluppata la storia per arrivare a quel punto e come si dipana. E finché non la scrivo non riesco a dormire perché mi gira in testa! Praticamente mi faccio il film!
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Maria Cristina Bellini: Sto scrivendo il terzo capitolo de “I miracoli dei gatti” mentre nel cassetto c'è “Ho sposato un cretino e le mie amiche sono stronze”, che è di genere diverso. Si svolge fra apericene con l'Iphone sul tavolo e chat di amiche su Whatsapp. Raffigura il passaggio della trentenne Miriam alla dimensione di adulta fra lavoro e sentimenti. Decisamente più graffiante e ironico dei precedenti anche se l'umorismo è una mia caratteristica, lo sto rivedendo per proporlo a una casa editrice non a pagamento. Tra l'altro molti comportamenti del “cretino” mi sono stati raccontati da una carissima amica ultranovantenne scomparsa da poco cui ero molto affezionata che ha vissuto una storia d'amore col marito per sessantadue anni. Mi piacerebbe molto che questo libro diventasse, se non proprio famoso, almeno conosciuto.
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