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Io canto lo spirito libero e l'eros
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Li chiamano angeli custodi. Tutti amano pensare di averne uno. In molti sono certi di averlo incontrato, io appartengo a questa schiera. Il mio angelo è un'entità maschile di nome Sami, anche se lui preferisce definirsi guida spirituale. Sono venuta a conoscenza dell'esistenza di Sami tramite Margherita, una channeller di Torino. Grazie all'apertura del suo canale spirituale, Margherita può mettersi disponibile a canalizzare i messaggi provenienti da queste entità. Essendo spiriti evoluti, si esprimono attraverso concetti profondi che a volte richiedono tempo, per essere compresi appieno. Del resto, questa è la missione delle entità: assisterci, mandarci dei segnali, ma poi lo sforzo decisivo è nostro. Non ci sarebbe amore da parte loro se non ci permettessero di esercitare il libero arbitrio, di vivere la vita attraverso la nostra pancia. Quello che segue è il succo del primo incontro. Il primo incontro di Laura e Sami: Rispetto e Valorosità. - Nel significato della mia presenza, di un atto d'amore, hai da accogliere il senso di una maggiore valorosità che possa aiutarti a determinare il tuo vissuto. Amata, è importante che ci siano dei momenti dove ricapitoli la tua vita, dove riconosci quello che hai trasformato, e quello che è stato necessario abbandonare. Così Sami si presenta a te. Così o mia amata mi riconosco sul tuo cammino e su quanto vorrai scoprire. Sono energia maschile. Dimmi- Laura - Sami...sono qui perché vorrei comprendere il senso di quello che mi è successo- Sami - E' importante che tali eventi ti portino a mettere più ordine nelle tue forme sentimentali. Intanto per rendere nitido e rispettoso il tuo modo di amare, e determinando poi chi è parte del tuo universo di affetti. È imparare a non essere più vittima della tua sensibilità. È importante che ti identifichi nell'Amore, senza forme di dipendenza. Agisci con forme di meditazione, ma anche in quelle pratiche dove impari a conoscere il tuo Io, vuoi sia psicodramma, bioenergetica, biodanza, o altre forme, ma ti prego di mantenere il senso dove l'Io ed il Se' procedono parallelamente - L. - Vorrei provare la strada del teatro - S. - Sarebbe interessante se facessi un lavoro nell'espressività teatrale ma con una base di ricerca. Lo psicodramma o certe forme di arteterapia avranno da essere un buon supporto. L'utilizzo delle emozioni e del corpo sono un ottimo veicolo, che ti si adatta perfettamente - L. - Si è creato un legame molto bello con i componenti delle Pleiadi, e vorrei proseguire - S. - Va benissimo. Ciò non toglie che tu possa avere un buon rapporto con loro, però permettendo di scegliere quanto ritieni più consono a te. Quanto intendo è l'espremibilità teatrale o della scrittura: se non ha una base di ricerca, non credo che ti si renda soddisfacente - L. - Ho capito ciò che intendi come ricerca, però siccome mi sono sentita spensierata frequentando queste donne.....- S. - Come dicevamo, quest'esperienza ti dà un grosso supporto. È un poco come se avessi imparato ad aprirti di più, ad aver meno timore di esporti - L. - Ho bisogno di essere costantemente innamorata - S. - Fino a che non scoprirai che l'Amore è uno stato d'essere. Ora credi che l'Amore venga vissuto attraverso una reattività, che ti viene data da un legame d'amore: l'oggetto d'amore che ti consente di vibrare. Ben venga. Sappi che il compito che hai è di far emergere questo Amore. Dove scopri che ogni atto che compi è un atto d'Amore. Dove non vi è il bisogno di sentirsi provocati dall'Amore perché questo sia tale. Diremmo piuttosto che, dato che non presenti ancora la completezza del tuo mondo femminile, vi è l'attrazione ad un equilibrio col maschile. È dunque questo lo sprone, che però appunto, vale la pena lo riconosci come tale, e non vai confondendolo con il poter disporre dell'Amore che c'è in te - L. - Mi rendo conto che la mia femminilità è incompleta - S. - E diviene importante che vai attraendo chi può essere significativo al tuo percorso di femmina, però aggiungiamo l'attenzione, a non far sì che tale elemento divenga una condizione indispensabile, altrimenti parti nelle relazioni - e ne sai qualcosa - come se tu fossi già fin dall'inizio sottomessa - L. - Francesco potrebbe essere giusta come persona? - S. - Quanto è di voi, esiste un potenziale, e non voglio io, o amata, caricare questa situazione di una responsabilità dove sembri, e già è un rischio da parte tua, il centro della tua vita. È una fetta solamente della tua esistenza. Dunque ritengo che qualunque incontro tu abbia, e il richiamo sia reciproco, e ti vivi la tua femminilità, la tua sessualità, io lo ritengo significativo per il cammino di crescita della tua identità. È importante che non vi siano dinamiche dove rischi di sentirti sottomessa - L. - Il ragazzo che avevo prima, una volta provocò la mia femminilità, nel senso che mi sentii punta sul vivo per alcuni complessi che ho riguardo la mia sessualità - S. - Potrebbe esserti accaduto di aver attratto uomini che non ti hanno saputo far vivere la tua vera sessualità, e tu hai creduto in una tua anomalia, quando l'anomalia è provocata da ciò che ti è dato dall'esterno - L. - C'è un episodio con un uomo che mi ha molestata. Ti domando se ho reagito troppo male o... - S. - Dovevi difenderti, certo sì. Diciamo che ti sei fatta persin troppo ferire e toccare dentro - L. - Per ultima una domanda importante. Ecco, se puoi spiegarmi com'è la dimensione in cui sei tu - S. - O amata, non vi sono spazi vuoti fra la Terra e il cielo -
Donna Peppina
Beatrice ha invitato a raggiungerci all'agriturismo una compagnia di teatranti che dalla settimana scorsa si sta esibendo nell'Orfeo. Dalia e Milo sono entusiasti e non vedono l'ora di conoscerli. Donna Peppina, la regista quarantenne siciliana della compagnia Sceneggiate Scomposte, era una bisessuale dichiarata, alta e mal fatta, con occhi verdi da strega, capelli neri acconciati come Hitler e un ambiguo accenno di peluria sopra il labbro. Non sapevi se ti attraeva più di quanto ti ripugnasse, ma bastava che lei si interessasse a te, che ti posasse gli occhi addosso, per distrazione o altro, ed eri fatto. Parlava allargando a dismisura le vocali, contorcendo il viso in smorfie terrorizzanti, un po' per deformazione professionale a furia di insegnare agli attori a scandire bene le parole, e in parte indubbiamente per sadismo e terrorismo psicologico. Venne a cena da Bea dopo la replica a Montepulciano, accompagnata da due assistenti, Aidano e Karina, completamente succubi, legati a lei da un rapporto di chiaro sadomasochismo e tra loro da evidente competizione. “Aidano è il responsabile dei laboratori teatrali per i dilettanti”; ce li presentò tra un tiro e l'altro di Gauloises senza filtro, fregandosene del nostro tossire e gettando disinvoltamente la cenere nel palmo della mano, dopo il caffè nel salottino, finchè Beatrice, con l'incazzatura in gola e dimenando il culo più che mai, si alzò per procurarle un posacenere. Aidano era un generoso omone tra i 55 e i 60, un tempo gran bel tipo, attore piuttosto famoso a Roma, ora recuperato da Donna Peppina con cui aveva stipulato un patto del diavolo: tu mi prepari i dilettanti, io prendo i soldi da Provincia e Comune per gli spettacoli a scopo sociale, e quando faccio uno spettacolo serio, con attori veri e stipendiati e la tourneè, ti dò una parte. Aidano non toglieva mai gli occhiali scuri, e nonostante la prestanza fisica, la sua altezza e la chioma platino, era afflitto da un fastidioso tic alle palpebre, su cui stendeva un velo di ombretto grigio, secondo la scuola del grande De Sica. Karina: siciliana grintosa ma piccola di statura, sui 45/50, capelli viola tagliati anni '20, sguardo da lussuriosa e voce annoiata, corpicino ben coltivato. Formavano uno strano ed inquietante trio. Quella sera Donna Peppina mise gli occhi proprio su Malintzi, nonostante le lusinghe di Dalia e gli sguardi adoranti del biondo e abbronzatissimo croato.
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Per presentarmi ricorro a tre definizioni che mi furono date. La prima che ricordo è di un test, uno di quelli che ci azzeccano, il quale disse che ho una personalità giocosa e selvaggia; la seconda è l'analisi astrologica del tema natale, che rivelò risorse di praticità, immaginazione, sensibilità, ed un cuore tenero. Infine un docente di teatro, mi descrisse come una nuance rara fra timidezza e temerarietà.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Loredana Zino: Frequentavo la scuola elementare, scrissi la fiaba L'anello di Katrinka e a Natale la lessi davanti alla tavolata dei parenti, dove alcuni da allora mi guardano in modo diverso.
Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Loredana Zino: Sospetto che Cime Tempestose di Emily Bronte sia il primo libro ad avermi dato una bella scossa.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Loredana Zino: Per anni ho ricevuto rifiuti dagli editori, finchè non scrissi sei pagine su Freddie Mercury al momento della sua morte. Le inviai a sei editori, tamburellando col dito sull'indirizzo di quello che in seguito rispose. Ricevetti la proposta di farne un libro, che fu intitolato La Marcia della Regina Nera, edizioni Kaos-Gammalibri, e pubblicato in due ristampe con tanto di assegno.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Loredana Zino: Ritengo Amazon Kindle un'ottima opportunità per chiunque.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionata? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Loredana Zino: A quello che sto scrivendo. Si tratta di una sorta di memoria fantasy della mia esperienza ventennale come regista teatrale alternativa.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Loredana Zino: Lo schema iniziale deve scattarmi in testa, e non lo trascrivo, per non recintarmi troppo. Dopo un tempo ragionevole in cui l'idea non mi abbandona, e decido di farne qualcosa, comincia la valanga degli appunti, che raccolgo su pizzini. Quando è passato altro tempo e me la sono cullata un bel po', comincio a scrivere di getto, se vogliamo in una trance ipnotica, a tratti definibile come scrittura automatica. I pizzini non smettono di accumularsi fino a stesura quasi ultimata.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Loredana Zino: Ogni nuovo libro spero sia l'evoluzione dei precedenti. Finora ho espresso la storia del mio cammino umano, artistico e spirituale, sottoforma di narrativa stile romanzo di formazione, creando anche una collana, di impronta autobiograficaesoterica. Quello che sto scrivendo è un libro di memorie teatrali, dove non mi faccio mancare grandi escursioni nel regno dell'inconscio, o come dicono i mistici, nel Se'.
Writer Officina:La tua esperienza può essere utile a chi intenda scrivere un romanzo perché ha una storia da raccontare, ma ha bisogno degli strumenti, parliamone
Loredana Zino: Ho cercato di offrire qualche strumento dal 1996 al 2018 circa, conducendo corsi di scrittura creativa, che per prima portai a Genova. Le principali mosse furono la lettura di due manuali del tutto indifferenti alla tecnica, Scrivere zen di Natalie Goldberg e Scrivere per crescere di Deena Metzger. In questi corsi agli allievi proponevo percorsi anche fisici di espressività corporea, bioenergetica, biodanza, rilassamento e meditazione, fondamenti di yoga, fondamenti di canto e di disegno anche mandalico. Tutto ciò a cui mi ero approcciata e ritengo possa rafforzare la creatività personale. Vent'anni dopo, noto che i corsi attuali si stanno muovendo in questa direzione, ma anche la formazione teatrale, a cui diedi la stessa impronta di ricerca.
Writer Officina:Quali sono le difficoltà che hai incontrato?
Loredana Zino: Le difficoltà incontrate sono quelle che riguardano un po' tutti quando scrivono con la mente, mediamente nell'ottanta per cento del tempo. Avverbi, gerundi, e gli intercalari che non finisci mai di correggere, con la consapevolezza intima di correggere te stesso anche come persona.
Writer Officina: Raccontaci quale è stata la scintilla che ha dato vita all'idea
Loredana Zino:La mia scintilla è sempre frutto di passioni, che originano da un sentimento erotico o di rabbia.
Writer Officina:Cosa hai voluto dire con la tua storia?
Loredana Zino:Nella storia di Io canto lo Spirito e l'Eros – Dio è selvaggio, c'è un impasto fortemente amalgamato del vissuto mio e di un gruppo di persone conosciute nella realtà. Ho voluto esprimere che secondo i miei studi e le mie ricerche in campo mistico, non si accede al divino senza un sentimento erotico della vita. Che il significato di vivere le proprie passioni è non dimenticare che siamo anche altro, e oltre. Che è infinitamente più divertente viverle in libertà, senza farci boicottare da moralismi ipocriti e da un falso senso etico che ci schiacciano da millenni. Che, in definitiva, per chi è credente, gioia e creatività sono il nostro ritorno a casa e ciò che il Creatore ha voluto per noi.
Writer Officina:Per i personaggi hai fatto riferimento – magari in parte – a persone reali oppure sono solo frutto della fantasia?
Loredana Zino: In questo romanzo fiction e biografia sono mescolati e finalizzati al messaggio.
Writer Officina: La scrittura ha una forte valenza terapeutica. Confermi?
Loredana Zino:La scrittura quando assolve al proprio compito più nobile, ed è quindi un fluire, ha una valenza fortemente terapeutica, confermo. Voglio concedermi una battuta semiseria: soprattutto per il fluire dei problemi gastrointestinali, esotericamente collegati ai chakra del potere personale e della creatività.
Writer Officina: Cosa vorresti che le persone dicessero del tuo romanzo?
Loredana Zino:Vorrei che dicessero: “Strano e straniante. Originale, ma bello”.
Writer Officina:Che consigli daresti , basati sulla tua esperienza, a chi come te voglia intraprendere la via della scrittura?
Loredana Zino: Consiglierei di staccarsi il più possibile dalla mente, e dall'aspettativa di un risultato economico eo mondano. So che si tratta di due consigli giganteschi, che si riescono a seguire solo eseguendo un continuo e appassionato lavoro interiore. Tuttavia, tranne l'avere capitali da spendere in promozione, trovo siano le uniche maniere per risparmiarsi tante delusioni, frustrazioni, e conseguente rischio di inaridirsi, ciò che rappresenta la vera perdita. |
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