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Sono nata a Crotone, ma vivo e lavoro a Mirano, in provincia di Venezia da dieci anni. Insegno Lettere al Liceo linguistico e contemporaneamente coltivo la passione per la scrittura creativa. Ho pubblicato due thriller, “La notte dell'assassino” e “In fuga dal killer”, e ho in cantiere altri progetti tra cui l'idea di cimentarmi anche in altri generi, come l'horror o il romance. Prima di essere assunta nella scuola, ho collaborato per anni sia come correttrice di bozze che come giornalista pubblicista presso diversi quotidiani. È stata un'esperienza fondamentale per la mia crescita umana perché mi ha permesso di conoscere, attraverso le mie interviste, un'umanità variegata che è quella a cui cerco di dare voce nei miei romanzi; lavorare in redazione è stato utile inoltre, perché mi ha permesso di imparare ad utilizzare un linguaggio chiaro e uno stile asciutto e comprensibile a tutti.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Alessandra Nucida: Ho sempre avuto la passione per la letteratura e ho sempre letto molti libri. Ad un certo punto però è nato dentro di me il desiderio di raccontare anche io qualcosa, rifacendomi alle mie esperienze di vita e alle persone con cui ero entrata in contatto o anche a fatti di cronaca. E così, una volta interrotta l'attività giornalistica, ho iniziato a scrivere racconti. Avrei dovuto pubblicarli tanto tempo fa, ma non mi sentivo pronta. Poi ho iniziato a cimentarmi con i romanzi, ne ho iniziato alcuni poi interrotti, finché non è arrivato il momento giusto, in cui avevo creato una storia e sono anche riuscita a portarla a termine, con “La notte dell'assassino”, che si rifà ad un fatto di cronaca e contiene due racconti tra quelli che avevo scritto anni prima e non ho mai pubblicato (il prologo e l'epilogo).
Writer Officina: Perché hai scelto il thriller piuttosto che un altro genere?
Alessandra Nucida: Mi piace il fatto che nel thriller ci siano elementi come la suspense, il mistero, ma anche intrighi, delitti, indagini, ricerche. E poi da lì si può spaziare sia con i temi (anche l'amore o la follia, doppie identità, corruzione...) che con gli intrecci. Secondo me è un genere che dà molti spunti.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Alessandra Nucida: Sinceramente sì, perché le grandi case editrici difficilmente investono nel pubblicare l'opera di uno sconosciuto. Tanto vale allora puntare su se stessi e provarci, buttandosi nel self.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Alessandra Nucida: Tutt'e tre le cose! Prima parto da un'idea generale, poi comincio a pensare all'evoluzione della vicenda e ai personaggi e a come articolare i vari capitoli. L'intuizione, o comunque riuscire a vedere la scena prima di scriverla o nel momento in cui la si scrive, secondo me è fondamentale. Non credo però in un progetto fisso, nel senso che le vicende o i personaggi possono prendere strade diverse rispetto a quello che si era pensato all'inizio. Quindi schemi e progetti possono essere cambiati nel corso del romanzo.
Writer Officina: Cosa hai voluto dire con le tue storie?
Alessandra Nucida: Il senso dei miei romanzi, al di là dei temi trattati, sta nella frase che ho scelto per ognuno di loro all'inizio del romanzo: nel primo la frase di Rooseevelt che recita che “nessun uomo è al di sopra della legge” è riferita alla convinzione sbagliata del killer di ritenersi un essere superiore e quindi di aver diritto di togliere la vita agli altri; nel secondo la frase di Virginia Woolf secondo cui “ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé” che gli altri non possono conoscere si rifà alla vera storia del protagonista/antagonista del romanzo che i lettori conosceranno solo nell'epilogo. E in realtà è poi un qualcosa che riguarda un po' tutti noi.
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