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Christian Martinelli

Mi chiamo Christian, ho 27 anni e abito in un grande appartamento con mia moglie e il nostro piccolo Orex, anche se “piccolo” è solo un eufemismo visto che si tratta di un meticcio di Alano. Sono nato in un paesino rinchiuso tra le vette delle alpi, tristemente famoso per quanto accaduto alla diga del Vajont; è inoltre conosciuto per aver dato i natali a uno scrittore naturalista, oltre che irriverente personaggio della tv. Non avevo ancora un anno quando i miei genitori si sono trasferiti più a valle, in un complesso di case ancora più piccolo, una frazione di una modesta cittadina. Lì sono cresciuto, protetto dal mondo frenetico e deludente che prendeva vita oltre agli sconfinati campi coltivati che mi circondavano. Dopodiché ho frequentato il corso di Laurea in Biotecnologie e sono dovuto venire a patti con la mia età ormai adulta. A Parma ho conosciuto un mondo completamente differente da quello in cui avevo vissuto fino a quel momento e da esso sono rimasto folgorato: per lunghi anni ho creduto d'aver trovato il mio posto, ammaliato dalle infinite opportunità e comodità della vita cittadina, finché non mi sono reso conto che ciò che mi mancava veramente, ciò di cui avevo davvero bisogno, era l'ombra delle montagne e i visi amichevoli a cui ero abituato. Per questo motivo ho fatto le valige e sono tornato nella mia terra dove vivo ora serenamente.
Sono senza ombra di dubbio una persona molto introversa e il miglior modo per esprimermi che ho trovato è attraverso la scrittura. In essa riesco a creare un mondo tutto mio in cui poter svolgere un ampio lavoro di introspezione, ma non solo: avere la possibilità di creare universi paralleli in cui accadono le cose più incredibili, di narrare le gesta di eroi e cattivi, di dar vita a qualcosa che non esiste, ma che da quel momento è reale quanto tutto ciò che vi circonda perché capace di entrarvi nel cuore e di farvi affezionare, di creare emozioni e sentimenti, per me non ha prezzo. Ricordate sempre che in un mondo senza più magia non ci resta che la fantasia!

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Christian Martinelli: Una domanda assai complicata poiché la risposta s'intreccia al periodo più brutto della mia vita. Sin da quando ero bambino mi sono adoperato per leggere qualche libro, ma lo consideravo più un passatempo per sfuggire alla noia pomeridiana che una questione importante. Fu diversi anni dopo, quando vidi ogni granello della mia esistenza crollarmi addosso, che divenni completamente dipendente dai libri: essi, fosse anche soltanto per dieci minuti al giorno, erano in grado di farmi viaggiare, di sollevarmi dalla poltrona su cui ero solito commiserare la mia vita per portarmi in un mondo lontano dove i miei problemi sembrano essere insignificanti. Da allora non ho più smesso.

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Christian Martinelli: Sinceramente no! Non c'è un libro che mi abbia, più o meno di altri, spinto verso la scrittura. Anche questa passione, infatti, è nata come una necessità, il bisogno di tracciare su di un pezzo di carta i miei pensieri. Dopodiché, con estrema naturalezza, sono arrivati Alex, Chiara, Nicolas, Sofia e una marea di altri personaggi attorno ai quali si è costruita una storia.
Dico spesso che, come accade per lo scultore, l'opera d'arte è già dentro la pietra, e a lui non resta che togliere ciò che è superfluo; la mia storia, o le mie storie, sono qualcosa che già esiste in un qualche piano confinato e nascosto di una realtà parallela, e l'unico compito dello scrittore è quello di estrarle e metterle nero su bianco.

Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?

Christian Martinelli: Al momento posso vantare un solo libro pubblicato, nonostante altri siano in fase di pubblicazione o stesura. In ogni caso, considerandoli tutti in egual modo, non posso che rispondere: “il primo!”. Nephilim il risveglio è stato amore e odio, gioia e lotta, divertimento e difficoltà. Mi sono seduto davanti a un pc e ho semplicemente iniziato a scrivere, senza sapere dove io stesso volessi andare a parare. La storia non era ancora ben formata nella mia testa, ma man mano che proseguivo, pagina dopo pagina, nascevano personaggi, amori, difficoltà ed emozioni.
Quando lo ho terminato e ho fatto una prima revisione il mio lavoro era veramente molto grezzo: mancavano diversi spezzoni di storia e lo stile non era dei migliori. Per questo motivo ho quindi dovuto impegnarmi ancora, aggiungere altro sangue e sudore, fino allo sfinimento, ma ho raggiunto infine ciò che desideravo.
Più volte mi sono detto che, se ricominciassi da capo, sarei in grado, grazie all'esperienza ora accumulata, di migliorarlo ulteriormente, ma mi sono reso conto che la sua bellezza sta proprio in quelle frasi talvolta grezze, in quel ritmo a volte troppo rapido, in quelle piccole sbavature che lo caratterizzano. L'ultima volta che lo ho riletto, infatti, mi è tornata in mente un'opera a fumetti molto nota: nel primo volume c'erano illustrazioni assai poco definite e, anzi, se vogliamo usare la parola corretta, direi proprio brutte; andando avanti, tuttavia, l'autore è migliorato, sempre di più, fino a raggiungere le vette più alte, e ora è bello poter vedere da dove è partito. Ciò che è perfetto fin da subito non potrà mai possedere lo stesso fascino che ci dà ciò che vediamo crescere, proprio come un figlio.

Christian Martinelli: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Il tuo nome cognome: Come detto, per il mio primo libro Nephilim il risveglio, tutto ciò che ho fatto è stato sedermi davanti a un pc e iniziare a scrivere. Ci è voluta l'esperienza per capire che una storia ha bisogno di una struttura e di un finale ancora prima che sia scritto l'incipit. Per questo motivo ora mi prendo un bel po' di tempo per pensare alla storia, dal suo inizio alla sua fine e, soprattutto, a ciò che accade nel mezzo. Dopodiché suddivido ciò che ho immaginato in parti più piccole e le approfondisco una a una, aggiungendo dettagli e consequenzialità. Ritengo tuttavia importante che questa struttura, stilata precedentemente alla fase di scrittura, non impedisca di inserire modifiche o di aggiungere o eliminare delle sue parti in corso d'opera.

Writer Officina: Ritieni che la verosimiglianza sia importante oppure no visto che si tratta comunque di fiction?

Christian Martinelli: Assolutamente si, almeno per quanto riguarda gli scrittori del mio stesso genere. Il fantastico ha un'ampiezza sconfinata ed è quindi impossibile parlare per tutti, ma per il ramo della fantascienza la verosimiglianza è obbligatoria. Per quanto si tratti di fiction questo genere si basa su fondamenta concrete, ovvero quelle della scienza, e da esse bisogna partire.
Ho inserito nel mio libro, per esempio, un personaggio fatto completamente di pietra, cosa che nella realtà non sarebbe possibile, almeno nell'universo che conosciamo. Tuttavia, come molti già sapranno, la vita conosciuta si basa su un elemento chimico chiamato Carbonio grazie ad alcune sue particolari proprietà. Se prendete una tavola periodica e guardate cosa c'è sotto il Carbonio, troverete il Silicio (il maggior componente delle rocce), imparentato al punto con il suo vicino di sopra che molti scienziati hanno ipotizzato l'esistenza di esseri viventi a base di Silicio.
Per questo motivo, se vuoi scrivere di fantascienza, per prima cosa devi conoscere la scienza. Pensiamo ai grandi maestri del calibro di Asimov e immaginiamo che avessero scritto i loro libri senza informarsi prima sull'universo o sulla robotica; non credo, in quel caso, che sarebbero ancora definiti “grandi maestri”.

Writer Officina: Cosa hai voluto dire con la tua storia?

Christian Martinelli: Dare un significato alle nostre storie è la cosa più importante e, allo stesso tempo, più difficile di tutte. Ammesso e non concesso che uno scrittore, semplicemente in quanto tale, abbia le conoscenze o le capacità per insegnare qualcosa a qualcuno, questo non è ancora sufficiente. Perciò, il significato che ho cercati di inserire nel mio libro, è sicuramente quello dell'amore per il pianeta che è la nostra casa e di lotta contro coloro che vogliono strapparci dalle mani la nostra casa. Tuttavia, Nephilim il risveglio, è solo il primo di una trilogia, e ci sono ancora tanti significati nascosti nella continuazione della storia.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

Christian Martinelli: Oltre ad aver terminato il sequel di Nephilm il risveglio, che con tutta probabilità prenderà il titolo di Nephilim la chimera, ho avviato un secondo progetto molto particolare. Il genere di appartenenza è quello dell'epic fantasy, ma non temete: niente scopiazzature tolkieniane. La particolarità sta nel tipo di pubblicazione: vorrei infatti serializzarlo, ovvero pubblicarlo tramite una serie di volumi della lunghezza di circa cento pagine e a un prezzo accessibile a tutti. Dopo lunga attesa una casa editrice ha accolto la mia proposta e potrete quindi trovare presto in libreria il primo volume del mio nuovo titolo.

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