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Mikauula
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Mi presento, mi chiamo Mikauula, ma tutti quanti, soprattutto i miei amici, mi chiamano Mika. Vivo sul pianeta Primum One. È il primo pianeta abitabile in ordine di distanza dalla nostra stella, Mintaka, che si trova in quella che per voi è la cintura della costellazione di Orione, a circa novecento quindici anni luce dal vostro sole. La nostra stella, Mintaka, è un sistema stellare multiplo, intorno a lei ruotano altre cinque stelle, e il nostro pianeta ruota intorno ad una di esse, precisamente intorno a Delta Orionis A, che a sua volta è un sistema stellare triplo. Insieme al nostro pianeta, ci sono altri cinque pianeti con superficie rocciosa e acqua, abitabili, e altri sei pianeti giganti, ancora allo stato gassoso, di cui uno è una stella mancata, cioè una stella che non è riuscita a formarsi durante il suo processo di formazione. Dicono che la nostra è una delle civiltà più antiche della galassia. In effetti, sappiamo dai nostri studi che sul nostro pianeta la vita è iniziata molti cicli prima che in altri pianeti, ma, nonostante la nostra conoscenza, ancora non riusciamo a spiegare il motivo per cui la vita nasce e si sviluppa in un determinato mondo. In realtà la nostra civiltà è l'unica che sia riuscita ad evolversi e a progredire senza incorrere nel rischio dell'estinzione. Altre civiltà antiche della galassia si sono auto distrutte all'apice della loro storia evolutiva, riducendo il loro mondo ad una roccia inospitale alla vita, altre invece si sono unite a noi per non correre lo stesso rischio, altre sono sopravvissute alla morte, dopo aver vissuto guerre terrificanti sui loro pianeti. Sul mio vivono circa dodici miliardi di individui. In passato, per non metterlo a rischio a causa dell'aumento demografico, molti di noi si sono spostati sugli altri pianeti del nostro sistema solare, portando la nostra civiltà a poco più di quaranta miliardi di individui. La nostra civiltà è totalmente pacifica, a differenza di altre presenti nella galassia, non abbiamo mai partecipato a guerre e mai ne abbiamo avute sui nostri pianeti. Ci furono occasioni in cui alcuni tentarono di conquistarci con la forza, con le armi e le loro astronavi da guerra; ma per loro sfortuna, siamo stati in grado di cacciarli senza dargli occasione di poterci colpire, solo grazie all'unione delle nostre forze psichiche. La nostra è una cultura semplice, basata sul benessere del singolo individuo e della società stessa. Ogni individuo ha un ruolo specifico, gli viene assegnato dal Consiglio degli Anziani quando raggiunge la maturità evolutiva. Se il ruolo assegnato dagli Anziani non è soddisfacente o non rispecchia le aspettative, l'individuo può cambiarlo quando vuole, con l'obbligo di dimostrare che la sua nuova scelta sia giusta per la propria preparazione culturale e per il resto della comunità. Perché è questa la base della nostra civiltà, ognuno di noi è spinto dal bisogno di aiutare la comunità ad evolversi e a continuare a vivere e crescere, quindi il benessere del singolo influenza il benessere dei molti. Il mio mondo può sembrare diverso da quello degli altri. Noi non abbiamo famiglie, nel senso che i nostri figli non vengono cresciuti dai genitori biologici, ma da ogni individuo che compone la comunità, muovendo i loro passi intorno a loro, imparando qualcosa da ogni elemento che incontra durante il suo cammino. Non abbiamo governi, esiste solo il Consiglio degli Anziani, i quali verificano lo stato di salute della società e si assicurano che ogni appartenente possa vivere nel migliore dei modi. Non abbiamo leggi, non ci sono mai servite; chiunque di noi è in grado di distinguere il bene dal male, il giusto dallo sbagliato, la nostra è una vera civiltà; qui non vengono commessi crimini, non ci sono rapine, nessuno uccide il prossimo per futili motivi. Non abbiamo religioni e non ce ne sono mai state. L'unico culto che conosciamo è il rispetto per la vita, ma questa non viene adorata come una divinità, come in alcune civiltà primitive e poco progredite, ma viene considerata come fattore dominante della galassia, come un'energia occulta e non del tutto compresa che permette ad ogni individuo la propria esistenza. I miei genitori biologici svolgono le loro attività principali presso il tempio della Conoscenza. In questo tempio ogni individuo che ne fa parte condivide le proprie esperienze fatte durante la loro visita su altri pianeti abitati, queste conoscenze vengono archiviate, per mano dei Raccoglitori, in un grande archivio, al quale tutti possono accedere per conoscere l'evoluzione di altre civiltà della galassia. Per questo motivo e per le mie attitudini, al raggiungimento della mia maturità evolutiva, gli Anziani mi assegnarono al tempio della Conoscenza, dove all'inizio svolgevo il ruolo di Raccoglitore. Oltre al tempio della Conoscenza, abbiamo il tempio dell'Esplorazione. Questo è composto dagli Esploratori, individui che scrutano il cielo in cerca di pianeti abitati e in seguito si recano su quei mondi per controllare lo stato evolutivo delle forme di vita presenti. C'è il tempio della Fecondazione, composta dai Fecondatori, questi si recano su pianeti appena formati, dove le condizioni ambientali sono favorevoli allo sviluppo della vita e, nel caso in cui la vita stessa non si sia sviluppata in modo spontaneo, intervengono fecondando con cellule primordiali quel nuovo mondo. Sarebbe stato compito degli Esploratori verificare in seguito che la fecondazione sia andata a buon fine, in caso contrario i Fecondatori avrebbero ripetuto la fecondazione. C'è il tempio della Nascita, dove gli individui si occupano di interagire con civiltà in via di sviluppo, al fine di insegnare loro la via per progredire ed evolvere. A volte capita che in un pianeta non nascano forme animali intelligenti o in grado di evolversi in una civiltà, quindi gli addetti del tempio della Nascita, agiscono sulla genetica della specie animale dominante, quella che mostra segni di intelligenza e determinate caratteristiche fisiche, modificandola in modo da portarla, attraverso processi evolutivi e continue mutazioni genetiche, ad avere sembianze simili alla nostra e in grado di fondare una civiltà. Per farvi capire questo concetto, pensate alla scala evolutiva proposta dal vostro scienziato Darwin, dove l'anello mancante, cioè l'essere che congiunge l'essere umano alle scimmie, siamo noi, esseri di altri mondi; non vi sorprendete se non è ancora stato trovato quel famoso anello mancante? Queste sono le principali attività che svolgiamo nell'universo. Per il resto, la nostra civiltà è molto simile alle altre, in parte ovviamente. Ci sono individui che raccolgono il cibo, ci nutriamo principalmente di frutta – abbiamo immensi campi in cui coltiviamo alberi da frutto – e una volta raccolta, viene distribuita nelle città, nelle case degli altri cittadini. Ci sono individui addetti all'ingegnerizzazione, costruiscono case, strade e si prendono cura degli edifici, dei parchi pubblici. Insomma, siamo una civiltà organizzata in tutto. Non abbiamo mezzi di trasporto, almeno non ne abbiamo come quelli che sono stati sviluppati in altri mondi. Noi ci muoviamo sui nostri pianeti e per l'infinito cosmo attraverso la luce e sfruttando l'energia stessa dell'universo. Viaggiamo a velocità multiple di C, velocità della luce, e questo ci permette di andare ovunque nell'universo in poco tempo e senza mezzi di trasporto meccanici. Fa parte della nostra evoluzione, conosciamo l'energia della luce da migliaia di cicli ed è una conoscenza che possiede ognuno di noi. Per viaggiare, ci basta solamente pensare alla destinazione, concentrarci e in pochi istanti siamo dove vogliamo essere. Semplice, no? Ora vorrei tornare alla mia storia, per non dilungarmi troppo nel raccontarvi della mia cultura. La mia prima attività presso il tempio della Conoscenza fu quella di Raccoglitore. Il mio compito era quello di leggere i diari di viaggio degli Osservatori, correggerli, catalogarli e inserirli nell'archivio del tempio, in modo che tutti gli appartenenti alla comunità potevano accedervi e apprendere ciò che avveniva in altri mondi. Amavo la mia attività e la svolgevo con passione e dedizione. Leggere quei diari mi permetteva di viaggiare con la fantasia in quei luoghi remoti, così lontani dal mio, conoscere quegli individui che vivevano lassù. Passavo la maggior parte della giornata a spulciare quelle storie. Nutrivo una forte ammirazione nei confronti degli Osservatori e il mio sogno nel cassetto era quello di ottenere un giorno il Ciondolo ed essere promosso a mia volta al grado di Osservatore, iniziando così i miei viaggi attraverso il cosmo, visitare quei pianeti di cui avevo solo letto, ma che non avevo mai avuto la possibilità di vivere. |
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Autori di Writer Officina
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Sono nato nel 1974 a Jesi, nella provincia di Ancona, dove vivo tutt'ora. Ho conseguito gli studi presso una scuola di formazione professionale ed ho lavorato per molti anni nel settore dell'automazione industriale come tecnico programmatore, svolgendo l'attività sia all'estero che su territorio nazionale. Un anno fa ho lasciato il lavoro per dedicarmi interamente alla scrittura e per investire su me stesso. Amo la lettura, anche se ultimamente ho poco tempo da dedicarle. Sono cresciuto coi classici come “Papillon”, “L'isola del tesoro”, il mitico personaggio “Conan” tanto per citarne alcuni. In seguito mi sono dedicato a letture più specifiche riguardanti la mitologia, la storia antica e la geopolitica. Sono appassionato di film e serie televisive di fantascienza e provo un'innata curiosità rivolta verso scenari post-apocalittici, i quali hanno ispirati alcuni miei romanzi.
Writer Officina: La tua passione per la scrittura come e quando nasce?
Michele Scalini: La mia passione per la scrittura è nata per caso, onestamente neanche sapevo che sarei stato in grado di scrivere un libro di fantasia. Accadde circa otto anni fa, mentre stavo affrontando un periodo difficile a causa della perdita del lavoro. Una mattina mi sveglio e vado al computer con l'idea di cercare qualcosa che mi avrebbe permesso di distrarmi da quel periodo difficile e che mi avesse aiutato a trovare nuovi stimoli, a reinventarmi per farla breve. Dopo una ricerca, mi sono imbattuto in un blog dove trovai una lista di attività da valutare. Consultai con attenzione quella lista cercando di capire quale attività fosse stata più adatta a me, fino a quando trovo scritto “scrivi un libro”. Leggo quel testo diverse volte, fino a quando esulto dicendo “ok, scriviamo un libro”. Da quel giorno non mi sono più fermato. Al momento ho scritto circa venticinque libri e la produzione maggiore l'ho avuta negli ultimi tre anni.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Michele Scalini: Inizialmente tentai con il self publishing, poi pensai di inviare il manoscritto ad alcune case editrici. La prima che rispose mi chiese quasi due mila euro per la pubblicazione, offerta che rifiutai naturalmente. In seguito rispose una piccola casa editrice dicendo che era interessata al libro. Così, le affidai il libro e lo trovai pubblicato su diversi store online. Fu una vera soddisfazione per me, poiché mi fece pensare che il mio lavoro aveva del potenziale.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Michele Scalini: Onestamente gli ultimi libri li ho pubblicati con kdp e così farò con i prossimi. Intanto kdp permette di pubblicare un libro in pochi e semplici passaggi, le royalty sono più alte rispetto a quelle pagate dalle case editrici e poi hai la possibilità di organizzare delle promozioni gratuite per l'e-book per alcuni giorni, questa cosa aiuta per avere maggiore visibilità. Ritengo che distribuire il libro con kdp sia un'ottima opportunità per uno scrittore emergente, visto che può gestire il tutto in completa autonomia e indipendenza.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Michele Scalini: Direi che sia “L'uomo che visse nello spazio”. Parla di un uomo che, durante una normale giornata di lavoro, si ritrova catapultato a bordo di un'astronave persa nella galassia abitata da alcune creature aliene. Inizialmente il personaggio è intimorito da quelle creature e dalla situazione che sta vivendo. Non riesce a trovare una spiegazione a quanto gli è accaduto e vuole tornare a casa al più presto. Ma dopo che viene accolto come un amico, vince le sue paure e si ritrova a viaggiare insieme a quegli alieni attraverso la galassia in cerca di un modo per tornare sulla Terra tra difficoltà varie e mondi sconosciuti che si presentano ai suoi occhi.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Michele Scalini: Premetto che tutti i miei libri sono scritti in prima persona; quindi, è il personaggio che racconta quanto avviene e il lettore può vivere quell'avventura con i propri occhi. Comunque, parto da una piccola idea iniziale e il resto viene d'istinto, appoggio le mani alla tastiera e il testo viene da sé. Ad essere onesti, in alcune occasioni mi sorpreso da quanto scritto mentre rileggevo il testo per correggerlo.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Michele Scalini: Rispondo dicendo che ho sempre un libro in “cantiere”, difficilmente mi prendo periodi di riposo. Ormai mi definisco una specie di catena di montaggio del libro. Comunque, sì, sto scrivendo un nuovo libro dal titolo “Le urla del silenzio”. Generalmente scrivo avventure di fantascienza, ma con questo libro voglio tentare il genere thriller horror per mettermi alla prova e per provare qualcosa di diverso. Il personaggio è una donna e, ironia della sorte, è anche una scrittrice. Durante un viaggio di lavoro, in cui presenta al pubblico il suo ultimo libro, si imbatte in fenomeni inquietanti che la turbano. Così inizia ed è ancora in fase di scrittura.
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