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Autore: Simone Sidoli
Titolo: Equilibrium
Genere Saggio
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Equilibrium
Nonostante tutti i percorsi intrapresi, gli errori commessi e i successi ottenuti nella mia vita, ad un certo punto mi sono reso conto che tutti i miei ragionamenti ed esperienze, inevitabilmente mi conducevano sempre ad un'unica conclusione, a scoprire ed approfondire un concetto tanto semplice e ovvio ma allo stesso tempo potente, complesso e fondamentale dell'universo, ovvero l'equilibrio. Sembra che tutto quello con cui sia entrato in contatto porti a questa semplice regola fondamentale.
CHE COS'È L'EQUILIBRIO?
L'equilibrio è ovunque, dentro e fuori di noi, in natura è l'armonia di tutte le forme di vita, nella materia l'armonia di tutte le forze che la gestiscono. Lo percepisci quando cammini da so-lo in un bosco, o quando osservi le stelle ma anche quando ti senti bene, o quando sei sereno. È l'insieme armonioso delle leggi che regolano la nostra realtà e che ci permettono di sopravvivere al meglio su questo pianeta.
E' difficile definire in modo semplice l'equilibrio. Si potrebbero trovare tantissime definizioni differenti sul concetto di equilibrio, cercando sul vocabolario oppure su Google, anche perché variano in base al contesto in cui le si usa, per esempio economico, sociale, politico, fisico.
Il mio scopo era quello di trovare una definizione semplice e comune per tutte le dinamiche universali.
Alla fine sono giunto alla conclusione che la definizione corretta comune a tutto l'universo è questa: “L'equilibrio è uno stato in cui non c'è nessun eccesso, nel bene o nel male.”
L'eccesso, se lo rapportiamo all'essere umano, è qualcosa che ci porta al di fuori dello stato di benessere. Quando è troppo bene rende la vita noiosa, superficiale, cieca ai possibili pericoli intorno a noi; troppo male la rende problematica e insostenibile per via della presenza di troppi problemi da risolvere, che purtroppo oggi per moltissime persone sono per lo più immaginari, anche se risulta difficile accettarlo.
L'eccesso condiziona anche l'energia e la materia, provocando instabilità che porta a grandi cambiamenti di distruzione o creazione.
E' chiaro che l'eccesso è una condizione di sbilanciamento che esiste al solo scopo di spingerci a tornare continuamente verso una condizione di equilibrio, attraverso dei correttivi che ci permettono via via di raggiungere sempre di più uno stato di equilibrio perfetto.
Anche Albert Einstein aveva iniziato ad intuire questi concetti basilari dell'esistenza. Purtroppo non ha avuto abbastanza tempo a disposizione per poterli approfondire, altrimenti chissà cos'avrebbe scoperto.
Einstein, nel suo libro “Il mondo come io lo vedo (1931)” affermava: “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, per-ché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
Quindi anche lui aveva intuito che questi sbilanciamenti, oppure crisi, sono NECESSARI, affinché l'essere umano capisca i propri errori e si migliori per sopravvivere avanti nel tempo.
Osservando attentamente noi stessi e il mondo che ci circonda ci accorgeremo che in tutto ciò che esiste si può trovare l'equilibrio, in sistemi semplici o complessi, visibili e non visibili, ma non per questo meno importanti. Partendo dal termine fisico comune, esso è ciò che permette ad un oggetto di rimanere in piedi o nella sua posizione di quiete. Se il baricentro di un corpo non fuoriesce dalla base di appoggio, l'oggetto si dice in equilibrio.
Per esempio, la controspinta che subiamo sulla terra dalla forza di gravità permette alle persone ed agli oggetti di non sprofondare nel terreno. Se non ci fosse questa controspinta la vita come la conosciamo sarebbe impossibile.
Oltre a ciò, per permettere ad un oggetto di esistere, esso deve stare tra due estremi, in una posizione centrale di equilibrio, al dì là dei quali non esisterebbe. Da questi esempi potete capire quanto importante sia questo principio dell'universo. “Esistono sempre due estremi se esiste un equilibrio.”
Gli estremi creano la differenza e la complessità della nostra realtà. Infatti una regola del nostro universo che non si può infrangere è questa: “Una particella non può occupare lo spazio e il tempo di un'altra particella, si possono unire certo, ma non possono coesistere due particelle uguali nello stesso spazio e nello stesso tempo. Questo crea la diversità!”
Le particelle infatti si aggregano o si disgregano, reagiscono rispettando dei precisi legami di apporto e consumo e tentano sempre di equilibrarsi con le cariche di elettroni. Anche le cellule seguono delle regole ben precise.
E non solo: i pianeti ruotano intorno al sole rispettando un preciso arco ellittico perché sono equilibrati dalle forze di attrazione e repulsione, inoltre la vita è possibile solamente ad una certa di-stanza dalle stelle, ovvero la fascia abitabile, in equilibrio tra il caldo del sole e il freddo dello spazio profondo.
Non è tutto: l'occhio e l'orecchio umano, percepiscono solo alcuni tipi di radiazioni luminose e lunghezze d'onda sonore: anche in questo caso, riusciamo a percepire reale tutto ciò che c'è nel mezzo dei due estremi fisici conosciuti.
Un altro esempio può essere l'orbita geostazionaria dei satelliti, ovvero una determinata distanza dal suolo terrestre tra terra e spazio, dove essi mantengono la stessa distanza grazie alla velocità di rotazione, in equilibrio con la forza di attrazione del nostro pianeta.
Ci sono migliaia di esempi ed utilizzi pratici del concetto di equilibrio ma tutti fanno parte dell'universo in cui viviamo ovvero l'universo fisico e materiale, formato da tutto ciò che possiamo misurare tra due estremi, e quindi essere delimitato dalla nostra consapevolezza della sua esistenza. Si può dire:
“Tutto ciò che ha un limite fisico viene condizionato dall'equilibrio”
Ovvero tutto quello che noi percepiamo o non percepiamo nell'universo fisico con i nostri sensi è condizionato dal principio dell'equilibrio. 
Una persona potrebbe obiettare in questo modo:
E L'INFINITO? NON HA UN LIMITE FISICO, QUINDI NON SI TROVA NELL'EQUILIBRIO, DI CONSEGUENZA È UN'INCONGRUENZA.
Ma come sappiamo che l'infinito esiste? Cosa conosciamo di davvero infinito ed illimitato nel nostro universo? Forse il concetto di perfezione che dicevamo prima.
Noi non possiamo concepire questa parola se non come un concetto o una definizione, che non è nient'altro che l'opposto e il conseguente ragionamento equilibrato della prima affermazione, ossia:
"Se esistono dei limiti deve esistere per logica qual-cosa di illimitato."
L'universo chi può dire con assoluta certezza che sia infinito? Questa ipotesi ad oggi è stata quasi esclusa del tutto dalla maggior parte della comunità scientifica. Le ultime scoperte del-la fisica quantistica stanno sconvolgendo i vecchi modelli scientifici, facendo largo ad un nuovo modello ciclico dell'universo, anche se è ancora tutto da dimostrare.
Prendiamo per esempio i numeri. Molti dicono che siano infiniti. Ma dopo aver riempito tutte le unità di memoria che l'uomo possa mai costruire su cui scrivere un numero dopo l'altro, si arriverà in ogni caso ad una fine, anche se estremamente grande.
Perciò, ritorniamo esattamente al discorso di prima. Semplicemente alcuni scienziati pensano che non abbiamo ancora trovato il limite di molte cose, una fine, e quindi tendiamo a considerare alcuni concetti infiniti.
L'unica cosa che tende all'infinito è la perfezione e quindi la spiritualità che affronteremo nei prossimi capitoli poiché trascende le leggi dell'universo fisico.
Che cos'è l'equilibrio materiale? Come si potrebbe definire un giusto stato di equilibrio? Per definizione:
“E' uno stato armonico in cui ogni cosa è al giusto posto.”
Per esempio la Terra, come la conosciamo, esiste perché ha un suo equilibrio, gli ecosistemi sopravvivono perché sono in un delicato equilibrio, l'uomo riesce a sopravvivere sulla Terra perché ha un suo equilibrio (...o almeno dovrebbe) e così via.
In sostanza nella realtà umana:
“E' proprio mantenere lo stato di equilibrio prolungato nel tempo che ci permette di sopravvivere al meglio delle nostre possibilità.”
Ho scritto volutamente “al meglio delle nostre possibilità” perché fino a che saremo in questo universo, in questa dimensione materiale, possiamo solamente fare del nostro meglio per man-tenere l'equilibrio e questo è un dato di fatto. Saremo sempre condizionati dalle forze che lo governano, sia conosciute che sconosciute. Tutto il resto sono solo ipotesi.
Quindi se a volte ti senti troppo triste o troppo felice è perfettamente normale: stai solamente cercando il tuo equilibrio.
Simone Sidoli
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Simone Sidoli
Mi reputo un persona estremamente sincera, spontanea e curiosa. Lo sono stato fin da piccolo e queste tre qualità sono sempre state il mio faro nella vita che mi hanno guidato ad essere la persona che sono oggi. Sono cresciuto a contatto con la natura, sviluppando una connessione con essa che le persone di città difficilmente riescono a raggiungere in una vita intera. Ho anche avuto la fortuna di vivere per quasi 6 anni a Londra, conoscere differenti culture e girare in parte il mondo per conoscere meglio la spiritualità e le società lontane da noi. Non sono mancati anche i momenti difficili, momenti di perdita e di lutto, ma anche di sofferenza dovuti a rapporti con persone che non erano compatibili con il mio essere e che mi sviavano dal mio vero obbiettivo di vita. Ognuno di noi vive momenti come questi e fa le sue scelte. A 34 anni sono molto orgoglioso di me stesso e dei percorsi e traguardi che ho raggiunto e la scrittura di un libro è uno di questi. Fino a qualche anno fa non avrei mai immaginato che sarei diventato uno scrittore. Un giorno mi sono svegliato con questa idea di scrivere un libro importante e mi sono deciso a portarla avanti fino in fondo ed ora sono qua che cerco di divulgare il mio messaggio attraverso il mio libro.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Simone Sidoli: Se devo essere sincero non sono mai stato un lettore tradizionale, ovvero un grande appassionato di libri, anche se può sembrare strano poiché mio padre è un divoratore seriale di romanzi. Però mi sono reso conto che ho continuato a leggere ed apprendere informazioni per tutta la mia vita, attraverso giornali, riviste, blog e certamente anche libri ma non solo. Anche documentari, video, film e molto altro. Poi negli ultimi anni mi sono dedicato molto alla ricerca del mio benessere personale e ho approfondito i temi filosofici, le religioni, la spiritualità e credo che alla fine siano state queste letture a spingermi ed appassionarmi alla letteratura.

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Simone Sidoli: Ce ne sono tanti: per esempio L'illusione della crescita di David Pilling, ma anche I cicli della vita di Pia Orleane. Però il libro che mi ha sconvolto più di tutti è stato Il libro di vita dell'agnello, un manoscritto scaricabile gratuitamente online che mi ha cambiato il modo di vedere la vita e che ha confermato ciò che ho scritto sul libro.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Simone Sidoli: Non ho ancora proposto il mio libro a nessun editore perché ho voluto seguire e provare la strada dell'auto pubblicazione. Il motivo principale di questa scelta è stato nel fatto di non avere condizionamenti sul contenuto del mio libro che reputo molto particolare e non per tutte le persone. In futuro magari mi rivolgerò ad un editore ma per adesso non intendo seguire quella strada.

Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?

Simone Sidoli: Sinceramente spero di si, anche perché il mio lavoro è nato su Amazon. Non è stato facile all'inizio comprendere tutte le procedure per l'auto pubblicazione ma se ora dovessi scrivere un altro libro saprei farlo molto più velocemente. Penso che sia una buona opportunità soprattutto se uno scrittore ha già alle spalle una community ben formata e un idea originale.

Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?

Simone Sidoli: Beh per il momento direi al mio unico libro Equilibrium a cui ho dedicato 4 anni della mia vita e tanto impegno e dedizione. E' come far nascere un bambino e vederlo crescere negli anni. Da molte soddisfazioni.

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Simobe Sidoli: All'inizio direi che è una scrittura istintiva dove raggruppo tutte le idee o sviluppo delle parti in particolare in cui mi sento ispirato. Successivamente inizio a creare un indice come riferimento per poi sviluppare i vari argomenti che reputo pertinenti. Infine modifico la posizione o approfondisco gli argomenti trattati per mettere in linea tutta la scrittura secondo il mio filo logico. Anche gli appunti sono fondamentali, ogni momento della giornata è buon per segnarmi delle idee o dei pensieri. Uso tutto quello che ho a disposizione: carta, smartphone, video o registrazioni vocali.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

simone Sidoli: Ho già in mente due idee per due differenti tipi di libri ma per il momento voglio concentrarmi sulla buona uscita del mio primo libro.

Writer Officina: Cosa vorresti che le persone dicessero del tuo libro?

Simone Sidoli: La cosa che mi renderebbe più felice in assoluto sarebbe riuscire ad ottenere nei lettori un concreto miglioramento delle loro vite grazie a quello che hanno imparato grazie al mio lavoro. Niente mi renderebbe più felice di vedere i miei lettori felici ed entusiasti del mio libro.
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