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Leonardo Araneo

Sono nato a Vinci, il paese del celeberrimo Leonardo, il 10 maggio 1980 e dopo aver conseguito la maturità classica mi sono laureato con Lode all'università di Bologna con una tesi sulla storia del cinema Italiano. In seguito ho iniziato a lavorare come assistente alla regia prima e aiuto regista poi per alcune tra le principali serie televisive italiane (“Elisa di Rivombrosa”, “Distretto di Polizia”, “Ris”, “Carabinieri”, “Caterina e le sue figlie” e altre), per alcuni cortometraggi (tra i quali Sonderkommando vincitore del Nastro d'Argento nel 2016) e svariati lungometraggi cinematografici (“Il mattino ha l'oro in bocca”, “Troppa Famiglia”, “Les Cinephiles” e altri).
Nel frattempo, nel 2011 ho realizzato il mio primo lungometraggio, “Back From Hell”, distribuito in Usa e Uk da Inception Media e Metrodome.
Nel 2015 sono passato al documentario scrivendone e dirigendone quattro. “L'Uomo che inventò la Vespa”, sulla vita ed il lavoro di Corradino d'Ascanio è stato trasmesso sulle reti Rai e venduto in sedici Paesi in giro per il mondo. “The acerbo Cup”, coprodotto dall'Istituto Luce, è stato venduto in oltre quaranta Paesi e inserito nel catalogo Netflix worldwide a partire da Ottobre 2022.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Leonardo Araneo: Ho sempre avuto una forte passione per la letteratura, fin da piccolo. Facevo ancora le elementari quando lessi per la prima volta It di Stephen King, una lettura forse non proprio adatta ad un bambino di nemmeno dieci anni ma che mi formò in maniera decisiva. È stato proprio quel libro, assieme al ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov, ad accendere in me la passione per la scrittura, perché sono rimasto irrimediabilmente ammaliato dalle sconfinate possibilità creative che sono aperte ad ogni buon scrittore.
Fellini diceva che il cinema è il modo più semplice per entrare in competizione con Dio e questo vale ancor di più per la letteratura.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Leonardo Araneo: Dopo aver terminato Back Home l'ho proposto a diverse case editrici ricevendo dei discreti riscontri ed anche qualche offerta di pubblicazione. Prima di decidere a chi affidarlo però ho preferito affidarmi alla guida dell'amico Francesco Toniarini Doriazi, che da anni lavora come agente letterario, il quale mi ha condotto verso Bertoni, un editore col quale, al momento, mi sto trovando davvero molto bene.

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Leonardo Araneo: In realtà non ho una tecnica precisa per scrivere, certe volte parto dai personaggi, altre dalla storia che voglio raccontare. In ogni caso quando mi attacco ad una idea, che sia appunto un personaggio o una storia, me la rigiro in testa per settimane, a volte anche mesi, la limo, la definisco, la sottopongo ad ogni possibile stress test e cerco di indovinarne ogni possibile sviluppo, il tutto senza mai scrivere una parola. Tutto quel lavoro di definizione assolutamente indispensabile per la scrittura (punto di vista, narratore, rapporto tra fabula e intreccio, linea temporale, personaggi ecc) lo porto avanti esclusivamente nella mia testa e non di rado mi trovo quasi sopraffatto, ingolfato di idee, al punto da avere serie difficoltà a rapportarmi con chi mi sta intorno. Poi, quando (e se) l'idea è cresciuta abbastanza e ha dato i suoi frutti comincio a buttarla giù, rigorosamente in ordine cronologico, scrivendo senza filtro tutto quello che viene. Infine inizia la fase più dolorosa, quella della revisione, in cui rileggo quanto ho scritto, mi rattristo e mi dispero per la mia incapacità e comincio a tagliare, revisionare e riscrivere.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

Leonardo Araneo: In questo periodo sto ultimando la revisione del mio prossimo libro, una storia sicuramente molto diversa da Back Home come genere ma che ne recupera comunque alcuni temi, a cominciare da quello dei doveri e delle responsabilità dei genitori nei confronti dei propri figli.

Writer Officina: Raccontaci quale è stata la scintilla che ha dato vita all'idea. Cosa hai voluto comunicare con questo romanzo?

Leonardo Araneo: Questo romanzo nasce nelle notti insonni passate ad osservare mia figlia neonata che dormiva, nel terrore che da un momento all'altro potesse smettere di respirare – ha dichiarato l'autore. In quelle ore interminabili ho cominciato a pensare a cosa sarei disposto a fare per proteggerla, fin dove potrei spingermi ma anche quale sia il giusto limite. Perché una delle cose più difficili del mestiere di genitore credo sia proprio questa: imparare ad essere protettivi senza essere possessivi, proteggere i propri figli senza rinchiuderli sotto una campana di vetro.
Ed in effetti BACK HOME parla di questo, di amore paterno e maschilismo tossico, di senso del dovere e possessività all'interno di uno scenario distopico che è una critica fortissima alla nostra vorace, insaziabile società consumistica e al potere dei mezzi di comunicazione, capaci di plasmare e condizionare in maniera dirompente le nostre esistenze.

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