Writer Officina
Autore: Izabel Nevsky
Titolo: The Best
Genere Erotico
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The Best
Milano - Piazza della Scala

Varcò la soglia col piglio di chi non ha nulla da temere, lo sguardo sicuro, gli occhi curiosi. Vestiva firmato e si muoveva con classe innata. Percorse con eleganza la distanza che la separava dalla poltrona e vi si accomodò, appoggiando la borsa nell'angolo della scrivania. «Non sono Giulia Sair,» esordì «ho usato un nome di comodo perché non volevo dare troppe informazioni alla sua segretaria che ho trovato decisamente impreparata per il ruolo che le è stato affidato.»

«Lo so chi è lei,» sorrise la dottoressa, osservandola con attenzione «il suo volto riempie le copertine di tutti i giornali di questo mondo e il numero da cui ha chiamato corrisponde alla società di suo marito.»

«Vanessa Altieri Goldran,» esclamò, allungando la mano «e vorrei precisare che non sono qui perché mentalmente instabile, oppure in crisi... o le solite anomalie che accadono alle donne..»

«Si rilassi,» l'affrontò con decisione «sono soltanto una psicologa e non uno di quei giornalisti che le stanno alle costole in attesa di coglierla in fallo. Il mio lavoro consiste nell'ascoltarla ed eventualmente esserle d'aiuto, sempre che mi reputi in grado di assisterla. Alla base del nostro rapporto ci dev'essere principalmente fiducia.»

«Come la devo chiamare?»

«Può chiamarmi semplicemente Amelia e, per evitare qualsiasi malinteso, vorrei precisarle che ho risposto io al telefono quando ha chiamato, non ho una segretaria. Non ne ho bisogno.»

«Come riesce ad organizzarsi da sola la giornata?»

«È semplice, la mattina prendo gli appuntamenti e al pomeriggio mi dedico agli incontri, massimo due al giorno. Non mi pare così complicato da aver bisogno di aiuto. Inoltre, come ben può capire, questo lavoro richiede molta privacy, quindi, meno persone sanno e più si ha la certezza che nessuna informazione riservata esca da questo studio.»

«Sono d'accordo,» rispose Vanessa, guardandosi attorno «ma veniamo al dunque, cosa sa esattamente di me?»

«Il Time l'ha titolata "The Best" e questo la dice lunga sul suo personaggio. A parte il suo fortunato e ricco marito, c'è una lunga lista di uomini che pagherebbero qualsiasi cifra per portarla a letto. Le sue fotografie riempiono le copertine delle principali riviste glamour, il suo seno viene preso come metro di misura per diverse linee di lingerie e i cameraman della tv aspettano solo l'occasione per riprenderla di schiena mentre cammina elegantemente, dimenando il suo marmoreo sedere. È narcisista, egocentrica, intelligente, affascinante... a volte arrogante ma allo stesso tempo sa essere spiritosa. Non ha figli, non è mai stata pizzicata in situazioni sconvenienti ed è venuta da me senza un motivo apparente. Quindi adesso mi aspetto di sapere perché ha deciso di spendere cinquecento Euro per farmi visita.»

«Al telefono mi pare di aver capito trecento.»

«La mia segretaria è inappropriata e il caso è complicato,» sorrise «inoltre ho dovuto tenermi libero tutto il pomeriggio perché non mi ha saputo dire con precisione l'orario in cui si sarebbe degnata di farmi dono della sua presenza.»

«Ho solo venti minuti di ritardo.» si irrigidì sulla poltrona.

«Se io fossi un treno, lo avrebbe perso.» sentenziò la psicologa «Parliamoci chiaro, io non sono una sua dipendente, non le corro appresso e non mi adatto ai suoi tempi. Se ha bisogno di me, dobbiamo chiarire subito le regole e le modalità di questi incontri. Altrimenti questa città è piena di miei colleghi, sicuramente più entusiasti di averla come cliente. Una curiosità, perché ha scelto proprio me?»

«Ho letto un suo libro sulla sessualità,» rispose Vanessa «a quel tempo trovai che le sue idee fossero molto discutibili, però mi incuriosì il suo approccio al problema.»

«Mi sta dicendo che è qui per un problema sessuale?»

«Non esattamente!» trafficò nervosamente nella borsetta. Ne trasse l'ultimo modello di smartphone e lo commutò in modalità aereo. «Come le ho accennato prima, non ho turbe o problematiche che mi sconvolgono la vita.»

Amelia le concesse un attimo di silenzio, poi tagliò corto: «Allora posso considerare la nostra seduta terminata?»

«No aspetti! Mi sono sposata vergine a venticinque anni e nel mio ménage familiare non ho mai riscontrato alcuna difficoltà. Posso asserire di avere una vita sessuale completa e soddisfacente. Il motivo per cui sono qui è per ciò che è accaduto negli ultimi cinque mesi.»

«Partiamo da quel momento in poi allora,» la rassicurò, addolcendo il tono della voce «e non si faccia problemi a raccontarmi anche i dettagli apparentemente meno importanti o più disdicevoli.»

Vanessa si passò nervosamente la mano sulla fronte, scosse ripetutamente il capo, ma alla fine si decise a parlare: «Era il ventitré di luglio, ricordo la data perché quel giorno avevo un appuntamento dal notaio per l'acquisto di un appartamento qui a Milano. Arrivai in città in anticipo, pranzai in un ristorante del centro e feci quattro passi fino in piazza dei Mercanti. Era una giornata assolata, torrida. Io adoro il caldo, ma quel giorno l'umidità era insopportabile. Mi sedetti all'ombra, al tavolino del piccolo bar che si affaccia sul cortile interno, un caffè e qualche telefonata mentre sotto al colonnato suonava un'orchestrina, composta da un pianista e una ragazza col flauto. Era piacevole, poca gente ad ascoltarli e un'atmosfera decisamente rilassante. Tra gli spettatori notai un ragazzo armato di macchina fotografica con montato un potente zoom, uno di quelli che normalmente usano i professionisti per i concerti e gli eventi sportivi. Inquadrava prevalentemente la giovane flautista scattando a raffica. Dopo qualche istante, quando si appostò nel lato opposto, mi accorsi che saltuariamente puntava la macchina nella mia direzione. Preoccupata che mi avesse in qualche modo riconosciuta, gli feci cenno di no con l'indice, mi sorrise ma da lì a poco riprese a fotografarmi. Durante una pausa del concerto, venne da me e roteò la macchina sul dorso, mostrandomi qualche scatto. Restai stupita da risultato di quei primi piani, la luce era magnifica, molto particolare e io apparivo più affascinante del solito.»

«Prigioniera della vanità!» commentò Amelia.

«È vero!» ammise «Gli chiesi di farmi avere le fotografie e, stupidamente, gli diedi un mio biglietto da visita su cui c'era l'indirizzo email, ma anche il numero di cellulare.»

«Ha un nome questo ragazzo?»

«Marco, si chiama Marco.»

«Perché mai dargli un biglietto da visita?» obiettò la psicologa «non sarebbe bastato dirgli a voce quale fosse l'indirizzo email?»

«È quello che avrei voluto fare, ma riuscì in qualche modo ad imbrogliarmi, asserendo di non aver nulla sotto mano su cui annotarlo. In realtà mi prese semplicemente alla sprovvista e questo errore causò tutte le problematiche che accaddero in seguito.»

«Un bel ragazzo?»

«Sì... giovane, diciannove anni, educato, intelligente, piacevole nell'aspetto e nel comportamento. Vestiva in stile militare, pantaloni camo e t-shirt color sabbia, capelli lunghi, ricci e occhi di un azzurro intenso. Scambiammo due parole e mi resi conto che non aveva la minima idea di chi fossi. Questo allentò la mia soglia di difesa perché mi resi conto che non rappresentava un pericolo e pensai che, considerata la natura frivola delle sue fotografie, mi sarebbero state utili da postare sui social.»
Izabel Nevsky
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Autori di Writer Officina

Izabel Nevsky
Mi chiamo Izabel Nevsky e sono nata a Kaliningrad il 21 marzo del 1990 da padre russo e madre siciliana. Ho passato una parte della mia infanzia in Russia e poi in Italia, prima in Sicilia e infine a Milano, per frequentare l'università. Da qualche anno mi sono trasferita a Nyon in Svizzera, dove lavoro come traduttrice in una società di import/esport. Nel 2020 ho cominciato a tradurre i miei diari da ragazza per trasformarli in romanzi. La mia fortuna è cominciata grazie alla promozione fatta su Writer Officina. Per fortuna, proprio in questi giorni ho trovato un nuovo lavoro, perché ormai ho un'età in cui ho bisogno di un mestiere vero e di stabilità economica e affettiva.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorta di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Izabel Nevsky: Mi è sempre piaciuto scrivere e da ragazzina tenevo un diario segreto, dove annotavo tutte le situazioni stuzzicanti che mi capitavano. Qualche anno fa ho trovato il coraggio di tradurre questi diari e di pubblicarli. All'inizio non mi leggeva nessuno, poi ho cominciato a interagire con la gente su Facebook e si è sviluppato un grande interesse per le mie storie. Adesso va molto meglio.

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Izabel Nevsky: Tutti i libri classici della letteratura russa e poi i libri di Kant, mio conterraneo, su cui ho scritto la mia tesi di laurea. Da qualche tempo ho smesso di leggere per dedicarmi a tempo pieno alla scrittura.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Izabel Nevsky: Purtroppo sì, e così ho perso un sacco di tempo per niente. Inizialmente sembrava che tutto fosse gratuito e invece in seguito mi sono stati prospettati dei costi non previsti, sia per editing che per la grafica della copertina. Per liberarmene ho dovuto rivolgermi a un avvocato che ha risolto tutto in pochi giorni, facendomi avere anche un risarcimento.

Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?

Izabel Nevsky: Ritengo che sia l'unico modo per pubblicare il proprio libro gratuitamente, mantenendo intatti tutti i diritti sulle opere. La mia scelta è caduta su KDP soprattutto per il pagamento mensile e quello per pagina letta su Unlimited. Questo secondo modo dà la possibilità ai lettori di capire cosa offre l'autore senza dover acquistare il libro.

Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionata? Puoi raccontarci di cosa tratta?

Izabel Nevsky: Ovviamente sono molto legata al primo “Fragole”, perché rappresenta la traduzione fedele dei miei diari da ragazza ed è ancora oggi il romanzo più letto. Rispetto agli ultimi è il meno maturo, ma anche il più spontaneo e diretto. Ultimamente però ho cambiato il modo di scrivere e ne sono usciti dei romanzi più completi.

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Izabel Nevsky: Scrivo come mi capita, anche perché si tratta di ricordi, oppure di episodi appena vissuti, quindi devo soltanto raccontare la trama senza complicarmi la vita. Ho poca fantasia e quindi non riuscirei nemmeno a organizzarmi per una storia tutta inventata.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

Izabel Nevsky: Ho appena pubblicato una intervista romanzata. In pratica ho risposto a tutte le domande che di solito i lettori mi fanno su Messenger oppure via mail. Si intitola “Inside me” e dovrebbe rappresentare il primo esperimento di questo tipo. In pochi giorni ha catturato l'attenzione del pubblico e aumentato in modo esponenziale il numero della pagine lette su Unlimited.
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