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Fabrizio Mineo

Nato a Palermo nel 1976 mi trasferisco a Roma per studiare recitazione. Per quindici anni ho lavorato come attore, acting coach e show man. Ho anche scritto alcuni spot pubblicitari per il mercato italiano e straniero. L'impegno nel diffondere la cultura dell'antimafia a teatro, con il monologo "Cantata", in televisione come coach della miniserie "A voce alta" e realizzando laboratori nelle scuole, mi ha ricompensato con l'onore di venire scelto per essere uno dei trenta tedofori italiani in occasione delle Olimpiadi del 2012. Nel 2014 preferisco lasciare il "dorato mondo dello spettacolo" per dedicarmi ad altro, ed è in quegli anni che la passione per la scrittura comincia a crescere. Ho iniziato a partecipare a vari concorsi letterari in giro per l'Italia con i racconti brevi che scrivevo e tenevo chiusi in un cassetto, ricevere i primi riconoscimenti mi ha dato l'entusiasmo per continuare a scrivere e condividere le mie storie.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Fabrizio Mineo: Non è stato un singolo istante, ma una serie di piccoli momenti, ogni volta che un libro mi trasportava tra le sue pagine, o ogni volta che leggendo qualcosa di mio agli amici o a mio figlio li vedevo rapiti dalle parole. È questo che mi spinge a scrivere, regalare emozioni.

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Fabrizio Mineo: Tanti, da "Il conte di Montecristo" e "La storia infinita" che mi hanno fatto innamorare della lettura da adolescente, a "Dellamorte Dellamore" di Sclavi, e poi i libri di King, Bret Easton Ellis, Chuck Palaniuk... No, ce ne sono troppi, impossibile sceglierne uno.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Fabrizio Mineo: In realtà ho inviato la bozza "a tappeto"! Appena riuscivo a trovare il contatto per le proposte editoriali di una casa editrice, spedivo subito la bozza, assicurandomi che avessero già pubblicato il genere che presentavo. Dopo qualche mese mi hanno risposto in quattro. La prima scartata per "divergenze politiche", la seconda perché mi chiedeva l'acquisto obbligato di un certo numero di copie, in pratica facendomi sostenere con questa formula le spese di edizione. Due case editrici, una di Roma e l'altra di Torino, invece mi hanno proprosto un contratto serio e standard (erano praticamente identici), a quel punto ho scelto "geograficamente" e ho debuttato con la PAV Edizioni.

Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?

Fabrizio Mineo: Non lo so. Sicuramente Amazon da visibilità, ma credo sia meglio mettersi in gioco con le case editrici tradizionali. Se nessuno avesse valutato pubblicabile il mio romanzo, o se fosse stato preso in considerazione solo da tipografie mascherate da case editrici, allora avrei dovuto accettare il fatto che qualcosa non andava, che forse il testo o la storia non erano così interessanti come ritenevo io.

Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?

Fabrizio Mineo: "Tacco 12" ovviamente, essendo anche l'unico finora pubblicato. La storia racconta di un uomo che viene ossessionato dalle caviglie di una sconosciuta, scorta dalla finestra del seminterrato in cui vive. La ricerca di questa donna lo metterà di fronte ai suoi peggiori istinti. Il linguaggio utilizzato è molto esplicito, e per questo è stato inserito nel genere erotico, ma al di là delle scene descritte, è la storia di un uomo solo che fa i conti con i suoi fantasmi.
Dei tanti racconti brevi invece direi "Pulce e il drago zoppo" una favola scritta per mio figlio.

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Fabrizio Mineo: Dipende. Ultimamente utilizzo spesso uno schema iniziale con le varie idee per lo sviluppo della trama, schema che subisce "millemila" variazioni durante la stesura. Ma mi capita anche di scrivere di getto. La cosa che non cambia mai sono le continue riletture e revisioni, quasi fino a imparare a memoria il testo, per controllare che non ci siano errori, refusi, elementi contraddittori o discordanti nella storia.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

Fabrizio Mineo: In realtà "Tacco 12" è il mio unico romanzo (o racconto lungo) perché preferisco scrivere racconti brevi. L'idea a cui sto lavorando è una raccolta con i racconti che hanno ricevuto riconoscimenti ai concorsi a cui ho partecipato con l'aggiunta di un paio di inediti a cui sto attualmente lavorando. Il genere non sarà quello erotico, anche in questo "Tacco 12" è un esempio unico. La raccolta vedrà racconti noir e horror, che è quello che scrivo di solito.

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