Lisa.
«Belle tette». Sono le prime due parole che mi ha detto Luca Parodi quando ci siamo conosciuti.
Per la precisione, ci siamo incontrati di striscio alla festa annuale della polizia di stato organizzata nel palazzo che ospita il nuovo Museo egizio, a Torino. In ascensore, io ero in divisa, lui in jeans e giubbotto di pelle, coi capelli scuri che avrebbero avuto bisogno di un lavaggio con Head & Shoulders, lo shampoo antiforfora. Quarant'ann...
Claudio Lei
Tu chi uccideresti?
Giallo Poliziesco
Errori senza assoluzione.
L'assassino, 31 ottobre.
Si respira il fetore della vergogna negli anfratti della notte, scorci periferici dove si apre il cassonetto al posto del frigorifero, momenti da dimenticare cercando di passare inosservati. Una comunità con il marchio dell'indigenza, che preclude i suoi membri dalle cosiddette attività normali, di quelle restano solo ricordi con cui torturarsi prima di fuggire nel sonno.
Sarebbe facile pr...
Lorella Marini
Come la neve non fa rumore
Giallo Noir
Bologna, 6 aprile 2019
La ven zò, la ven zò, gridò una vecchia signora dai capelli color neve, puntando il dito verso l'alto.
E lei venne giù, volteggiando scomposta. Braccia e gambe annasparono a ghermire l'aria, e i ricordi si frantumarono al suolo in infinite schegge. Paura, dolore, morte.
Allegri, indaffarati, o distratti che fossero, i bravi bolognesi che gremivano la Sala Borsa in quel tiepido sabato di aprile sembravano ignari del dolo...
Francesca Paola Barresi
Faccia da Bombo
Giallo Thriller
Non appena il Giudice Pizzi si allontanò nella notte con il volto paonazzo, Bombo levandosi dal letto e si mise accanto alla madre. Voleva sapere: - Perché è venuto quell'uomo, dove andremo? - e avrebbe voluto porre alla madre almeno altre dieci domande, ma lei si mise un dito sulla bocca silenziandolo dolcemente.
- Non so! - rispose tranquilla: - ci penserà tuo padre, ora torna a letto e non preoccuparti di nulla - . Dicendolo poteva semb...
Francesco Grimandi
La reliquia
Giallo Storico
Il santuario si stagliò nel buio autunnale, a ridosso del campanile turrito che dominava la vallata.
Per raggiungere il complesso religioso i due viandanti avevano affrontato l'intrico di viuzze che tagliava l'antico borgo. Giungere a San Ciliano non era semplice. La stretta striscia di terra, chiusa tra erte e calanchi, era assediata da una selva impraticabile. Lo sapevano bene i pellegrini che attraversavano le giogaie dell'Appennino esposti ...
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Dedicato a chi vuole sognare, dedicato
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il mondo con le parole. Dedicato ai
ribelli e ai sognatori, dedicato a chi
non si arrende davanti a un rifiuto
e vuole continuare a dipingere la vita
con mille colori. Questo è il
luogo di tutti, un acro di terra sconsacrata,
dove ognuno può coltivare i propri
sogni, affinché si realizzino
e non abbiano padroni. Questo è
il luogo dei folli che vogliono cambiare
il mondo e ci riescono davvero, questa
è l'ultima speranza di chi vuole
nascere mille volte e non morire mai...