Writer Officina
Autore: Daniele Missiroli
Titolo: Scrivere
Genere Italiano
Lettori 14384 1212 1022
Scrivere
Scrivere ti piace e hai scritto dei romanzi.
Che tu sia celebre oppure no, grazie a questo manuale migliorerai il tuo stile. Dimentica la vuota teoria, le motivazioni accademiche, le presentazioni inutili e i proclami banali. Qui troverai solo esempi e consigli utili; le frasi sbagliate e quelle corrette; le alternative al verbo dire e al verbo fare; le parole da evitare; come costruire frasi efficaci e anche come scegliere i nomi dei personaggi. Sono le informazioni più utili dei migliori libri d'autore, condensate in appena 250 pagine.
Dopo aver letto questo libro, ti stupirai di ciò che avrai imparato.

Sommario:
1 – PERCHÉ QUESTO LIBRO
2 – LA PUNTEGGIATURA
2.1 – La virgola(*)
2.2 – I due punti
2.3 – Il punto e virgola(*)
2.4 – Il punto
2.5 – L'interrogativo e l'esclamativo
2.6 – Le lineette
2.7 – I caporali
2.8 – Altri simboli
2.9 – Spazio, andare a capo e righe vuote
3 – IL DIALOGO
3.1 – Dialogo semplice
3.2 – Dialogo retto esternamente
3.3 – Dialogo introdotto da una frase
3.4 – Dialogo spezzato
3.5 – Dialogo interno al dialogo
3.6 – Il pensiero
4 – LA LINGUA ITALIANA
4.1 – La “d” eufonica
4.2 – Il congiuntivo
4.3 – La negazione
4.4 – La forma attiva
4.5 – Il verbo fare
4.6 – Le congiunzioni
4.7 – Passato prossimo e passato remoto
4.8 – Accordare il participio passato(*)
4.9 – Forme verbali dopo il se(*)
4.10 – Gli avverbi(*)
4.11 – Tutto: avverbio, pronome o sostantivo(*)
4.12 – I termini correlati
4.13 – Interiezioni(*)
4.14 – Nomi e aggettivi invariabili(*)
4.15 – Errori
5 – LA LEGGIBILITÀ
5.1 – Mostrare o raccontare?
5.2 – Prima persona o terza?(*)
5.3 – Manifestare sicurezza
5.4 – Il linguaggio figurato
5.5 – Il messaggio subliminale
5.6 – L'ultima parola
5.7 – Alternative al “disse”
5.8 – Emozioni e sentimenti
5.9 – Sorpresa o Suspense
5.10 – Ironia, sarcasmo, cinismo, satira
5.11 – I cinque sensi
5.12 – I colori
5.13 – Gli occhi
5.14 – La voce
5.15 – Lo scorrere del tempo
5.16 – I nomi
5.17 – I nomi demoniaci
6 – EVITARE
6.1 – Parole inutili
6.2 – Ripetizioni
6.3 – Tautologie(*)
6.4 – Parole che danno fastidio
6.5 – Frasi e parole lunghe
6.6 – Giudizi
6.7 – Luoghi comuni
6.8 – Giri di parole
6.9 – Infodump
7 – IL METODO
7.1 – Fabula e Intreccio
7.2 – Il finale
7.3 – L'incipit
7.4 – La posta in gioco(*)
7.5 – L'azione(*)
7.6 – Il protagonista
7.7 – Empatia(*)
7.8 – Il protagonista eroe
7.9 – Editing
7.10 – Statistiche sulle parole(*)
7.11 – La quarta di copertina
8 – REGOLE E ALTRE AMENITÀ
8.1 – Le regole di Van Dine
8.2 – Le regole di Stephen King
8.3 – I consigli di Umberto Eco
8.4 – Come scrivere un bestseller in 20 passaggi
8.5 – Intervista del 31/01/2019
8.6 – Sei una scrittrice (uno scrittore) se...
8.7 – Informazioni utili in Word
8.8 – Questioni tecniche
Bibliografia
Glossario
(*) 15 capitoli nuovi o aggiornati

Un capitolo di esempio:

7.4 – La posta in gioco
Uno dei concetti meno sviluppati nelle storie, anche se spesso se ne sente parlare, è “La posta in gioco”. Questo termine, se lo analizziamo bene, è ciò che tiene incollato il lettore alle pagine, come sanno perfettamente tutti gli sceneggiatori dei film d'azione.
È abbastanza intuitivo che più alta è la posta è più la trama risulterà avvincente, ma non è esattamente così. Leggere di una scommessa da un milione di euro può essere interessante per chi è povero, ma per un miliardario sono briciole. E questo ci porta al nocciolo della questione: la posta in gioco desta interesse se si perde, non se si vince. Vincere un milione è niente, rispetto a perderlo, per esempio non avendolo, e dovendo consegnare il proprio figlio unico come pagamento.
Sarebbe facile immaginare come posta in gioco alta il destino del mondo, ma è troppo distante dalla realtà del lettore. Lasciamo quelle storie ai film di James Bond. Molto più avvincente è utilizzare come posta in gioco il destino di una singola persona. Che però non deve essere un senzatetto, con niente da perdere se non la vita. No, meglio qualcuno felicemente sposato, un lavoro e una casa. Ecco che qui abbiamo qualcuno che ha molto e che potrebbe perdere tutto se non facesse... già, come lo mettiamo al centro della scena?
Costringerlo a compiere un'azione in cambio del permanere del suo status quo non è un'idea avvincente. Basta che lui obbedisca e alla fine non avrà perso nulla. Questa sarebbe una situazione del tipo vinco/perdo. Se obbedisco, vinco, se disobbedisco, perdo. Anche se l'azione da compiere fosse esecrabile, perché dovremmo appassionarci alla sua situazione? No, dobbiamo porlo davanti a una scelta in cui in entrambi i casi lui perderà qualcosa. Ecco la scelta avvincente: come fa ora a uscire da una situazione del tipo perdo/perdo?
Per esempio: il cattivo ha inoculato un virus mortale a lui e a sua moglie. Lui deve eseguire una cattiva azione, tipo rubare qualcosa, e alla fine riceverà l'antidoto. Ma sarà solo una dose, lui dovrà decidere chi dei due dovrà morire. Ecco la storia avvincente: lascerà morire la moglie, oppure si sacrificherà? La storia adesso procede e nessun lettore l'abbandonerà mai, perché vorrà conoscere la sua decisione. Per inquinare le sue idee, naturalmente, metteremo dei flashback, dove si vede che lui ama svisceratamente la moglie e altri in cui litigano e si tirano gli oggetti. Il lettore non riuscirà mai a capire come finirà la storia. Che in realtà ha sempre tre finali possibili: i due che ho detto e il terzo, dove si salvano entrambi, ma qui devi tirare fuori dal cappello un'idea veramente credibile e non è facile.
La scelta della posta in gioco dev'essere fatta anche in modo che il protagonista non possa “andarsene lontano”. Un cattivone ha messo una grossa bomba a New York e chiamano il protagonista a indagare? Basta che lui voli a Los Angeles, perché devo continuare a leggere? Ci vuole qualcuno che non se ne possa andare con un forte legame. Il vecchio genitore paraplegico? Buono ma non ottimo. Meglio un figlio bello e in salute nascosto dal genio del male nei pressi della bomba. Adesso sì che il protagonista perderà qualcosa e non se ne andrà per nessun motivo. Manca però la situazione perdo/perdo, come possiamo complicargli la vita? Due figli gemelli e due bombe in città diverse, lui ne può salvare solo uno, che scelta effettuerà? Prima di iniziare a scrivere questa storia, pensa a come riuscirà a salvarli entrambi.
Mostrare chiaramente al lettore qual è la posta in gioco dovrebbe essere fatto, dicono gli esperti, entro le prime 20 pagine. Senza essere così fiscali, io credo che almeno entro le prime 50 sia necessario dirlo, altrimenti si rischia davvero che il lettore abbandoni il libro. Se la storia necessita di una lunga preparazione, quindi almeno 100 pagine prima che si capisca, si può sempre ricorrere a un flashback. Mostri la posta in gioco, e poi, con la magica frase: “X giorni prima...”, parti con il racconto vero e proprio.
Riassumendo:
a– la posta in gioco è un concetto fondamentale;
b– dev'essere una posta “alta”, ma in senso relativo;
b– prima è mostrata al lettore, meglio è;
c– fra le scelte non dev'essere possibile abbandonare;
d– dev'essere una scelta del tipo perdo/perdo.
Daniele Missiroli
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Daniele Missiroli
Sono romagnolo, cresciuto a prosciutto e piadina (quella alta un dito), e poi salsiccia e patate fritte. Il mio fegato ringrazia. Ho frequentato il liceo scientifico, perché andavo bene in matematica, e in generale in tutte le materie scientifiche. È stato allora che ho iniziato a sviluppare la passione per il calcolo mentale, che è poi sfociato, diversi anni dopo, nel libro "Stenaritmia", un elenco completo di tutti i metodi per eseguire calcoli a mente, anche quelli ritenuti impossibili. In seguito mi sono trasferito a Bologna per laurearmi in fisica ed è stato nei suoi sotterranei che ho conosciuto il computer. Prima ancora che uscissero in commercio i primi personal, io sapevo già addomesticarli. Infatti, ho creato una delle prime software house in Italia. Dal 2003 faccio il consulente Privacy nell'azienda che ho fondato, insieme ad altri amici, e come hobby sono passato alla scrittura. Il mio genere preferito è la fantascienza, perché, anche se i dispositivi che descrivo sono futuristici, secondo me devono sempre avere una base di attendibilità. In pratica, prima li invento, poi li posso usare in un romanzo.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Daniele Missiroli: Nel 2014 avevo collezionato un sacco di raccontini e trame per ipotetici romanzi (scrivo dalla seconda elementare e conservo sempre tutto). Stavano in una scatola (non un cassetto, era proprio una scatola da scarpe). Ho ancora dei fogli ingialliti, datati 1999. In quell'anno, per la prima volta, ho fatto leggere in giro l'unico racconto - presentabile - e ho visto che è piaciuto. Allora ho cercato in rete se poteva essere pubblicato e ho scoperto - Il mio libro - che permetteva di farlo in autonomia. Ho iniziato ad auto pubblicarmi con loro, ma dopo alcuni problemi di qualità, sono passato a YouCanPrint. La situazione è migliorata molto, ma non ero ancora soddisfatto. Da tre anni pubblico solo su Amazon. Se dovessi dare un punteggio percentuale alle mie tre esperienze (sono dati soggettivi), darei 60% a IML, 80% a YCP e 98% a KDP.

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Daniele Missiroli: Il ciclo della fondazione di Isaac Asimov. Quando l'ho scoperto, ho fatto mattina più di una volta poiché, nonostante la stanchezza, non riuscivo a smettere di leggere. In seguito mi sono procurato tutto ciò che ha pubblicato Asimov, a partire dal ciclo dei robot, e ho adottato la sua visione. Non è detto che i robot (o gli alieni) siano nostri nemici. Nelle avventure ci dev'essere sempre una componente misteriosa e tutto deve essere credibile, al limite della scienza disponibile già oggi. In un mio romanzo, il protagonista si salva con una tuta alare, senza paracadute, atterrando su un laghetto e questo è stato fatto davvero. Quando alcuni lettori mi hanno scritto, dicendo che non era possibile, ho mandato loro il link dell'impresa.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Daniele Missiroli: Prima di passare da IML a YCP ho fatto una ricerca di case editrici no EAP e ne ho trovate diverse, ma vedendo il loro catalogo mi reputavo inadeguato, e con opportuna umiltà, rinunciavo a inviare manoscritti. Alla fine ho seguito la via dell'auto pubblicazione e credo di aver fatto bene. Accetto l'aiuto di tutti e sono disposto a mettere tutto in discussione, ma mi sono abituato a essere indipendente nelle decisioni, fin dalla scomparsa di mio padre, avvenuta quando avevo tredici anni. Ho scritto un racconto su questa tragedia personale che nel 2017 è stato pubblicato dalla Bel-Ami Edizioni.

Writer Officina: Pubblicare su Amazon KDP è stata una scelta vincente?

Daniele Missiroli: Sì, il loro programma è molto valido. Ci sono ancora alcuni punti migliorabili, ma si riescono a fare cose quasi perfette. Però si deve avere molta pazienza, saper usare Word di Microsoft e anche qualche programma grafico, se si vogliono inserire immagini. Essendo un programmatore, so quanto sia difficile scrivere buoni programmi.

Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?

Daniele Missiroli: A parte Stenaritmia, che amo per tutti i trucchi sul calcolo mentale che contiene, la mia saga su Aedis, di cui sono in pubblicazione il sesto e il settimo episodio, è la storia che preferisco. Ci sono decine di colpi di scena e tutto è coerente e credibile, come si usava fare nella fantascienza Asimoviana anni '40 e '50. Non ci sono parolacce (Asimov le odiava) e non ci sono situazioni concettualmente irreali. Anche i cosiddetti - cattivi - hanno la loro logica (nel settimo episodio questo viene evidenziato meglio). La storia inizia col viaggio di un'astronave - generazionale - che in 30 anni approda su Aedis e fonda una colonia. Subito compare il primo problema: qualcuno vuole tornare indietro, ma facendo esperimenti in tal senso, distrugge tutta la tecnologia, oltre a uccidere un quinto della popolazione. Il pianeta arretra di 1000 anni, e solo dopo parecchio tempo torna a essere come i nostri anni '80. Poi le avventure proseguono, Daniel Sung, il protagonista, si forma una famiglia e adotta un bambino, che in realtà è un piccolo androide. L'unico esistente, dato che non c'è più quella tecnologia. Dal sesto episodio in poi, la protagonista diventa Samira, la moglie di Daniel.

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Daniele Missiroli: Ho un sistema che si è generato in modo naturale. Devo dire che negli ultimi dieci anni ho letto un sacco di libri sullo scrivere narrativa, per cui, forse, questo sistema si è generato in modo subliminale, non so. Io parto dal finale. Quando ho un'idea per un buon finale, scrivo il percorso per arrivarci, i personaggi che mi servono e i passaggi principali. Non più di una pagina. Poi inizio a sviluppare ogni scena. Ogni riga diventa un file separato. Quando ho scritto il 90%, li metto insieme, li raccordo meglio, inserisco le parti mancanti e, se occorre, tolgo quelle in eccesso. Poi scrivo l'incipit, decido il titolo, cerco la copertina e quando mi sembra a posto, inizio la fase di editing vero e proprio, che può durare anche il triplo. I tempi ideali, per me, sono due mesi per scriverlo e sei mesi per la fase di editing. Finita questa fase, lo posso far leggere. Se lo reputo opportuno, ricorro anche a una fase di editing da parte di un professionista.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro?
È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?


Daniele Missiroli: Ho scritto il sesto e il settimo episodio della mia saga: Aedis, dove la protagonista ora è Samira, la moglie del protagonista dei primi cinque. Ho scoperto che lei è un personaggio che ha delle caratteristiche più interessanti e avvincenti, rispetto a Daniel. E poi è autonoma. Prima di tutto l'ha sposato a sorpresa, al posto della sorella Alisha, poi è disposta a correre più rischi e ha un senso della giustizia più duttile del marito. La ritengo molto più credibile, visto anche quello che si legge e si vede in televisione.

Writer Officina: Oltre ai romanzi e ai racconti di fantascienza, hai scritto anche qualcosa ambientato sulla Terra?

Daniele Missiroli: Ho scritto Annabel, un'avventura ambientata a Las Vegas, dove un uomo e una donna vogliono arricchirsi truffando un Casinò, ma ognuno ha un piano che nasconde all'altro. Per ora, questo è l'unico a contenere qualche scena soft core. Anche qui, però, non manca la tecnologia, perché fare Jackpot e sottrarre venti milioni di dollari senza essere scoperti non è facile. Il finale è diverso da qualsiasi romanzo rosa o d'avventura, perché, a metà della storia, entra in scena una coppia, e la donna dichiara di essere sua sorella. Niente di più falso, ovviamente, ma per sapere come va a finire, si deve leggere Annabel. L'altro romanzo ambientato sul nostro pianeta che ho scritto si chiama Moonlift e racconta del primo ascensore lunare che sia mai stato costruito. Anche qui, a parte il cavo, tutto il resto sarebbe fattibile.

Writer Officina: Che altri hobby hai, oltre alla lettura e alla scrittura?

Daniele Missiroli: Perché, c'è qualcosa di più bello?
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