Writer Officina
Autore: Daniele Missiroli
Titolo: Febbre di potere
Genere Fantascienza
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Febbre di potere
Aedis episodio 8.

Lamerton, 18 anni fa...
Sono in fila per iscrivermi all'università. I miei amici l'hanno già fatto e mi aspettano poco lontano. Dietro di me c'è un ragazzo ben vestito che mi ricorda qualcuno. Giacca e cravatta e capelli corti a diciotto anni non li porta nessuno. Mi gratto un orecchio e penso se sia il caso di attaccar bottone. Se fosse un segno del destino? Se in seguito scoprissi che è un idiota, potrei sempre mandarlo al diavolo.
Mi giro. - Ciao, io mi chiamo Lawrence Woolcot - gli porgo la mano.
- Ciao, io sono Tyler Travis - me la stringe, distratto.
- Mi sembra di averti già visto. Sei per caso il figlio di quel tipo delle industrie Travis? -
- Sì, è l'azienda di mio padre. -
Questo incontro sta diventando interessante, devo saperne di più.
- Che facoltà scegli? Io e i miei amici ci iscriviamo alla facoltà di giurisprudenza, perché vogliamo diventare avvocati. -
- Ho già tre lauree, ora mi serve Ingegneria Industriale. Un giorno dirigerò io la compagnia e devo essere preparato. -
- Su Aedis l'università si fa a diciotto anni, come fai ad avere già tre lauree? -
- Mio padre mi ha fatto studiare in istituti privati, regolarmente riconosciuti. Questa è la prima che prenderò tramite l'università pubblica. Lui ne ha quattro e io ne voglio prendere cinque. -
- Sei un fenomeno, allora. -
- No, no, tutto merito di mio padre e dei suoi amici. Vivo da sempre in mezzo alla tecnologia e ho assorbito conoscenze informatiche da ognuno di loro. -
- Già, tuo padre mette in commercio oggetti fantastici. Credo sia l'inventore più bravo di Aedis. -
- Be'... un giorno forse ti rivelerò come fa - ride.
Questa frase mi ha colpito. Dentro l'azienda del padre potrebbero esserci degli scheletri. Questo ragazzo in futuro sarà il proprietario di una grossa impresa e potrebbe essere ricattabile. Oppure potrebbe servirmi come finanziatore. In entrambi i casi devo coltivare questa amicizia. Mi iscrivo a giurisprudenza, poi aspetto che si iscriva anche Tyler, restandogli vicino.
Quando ha completato l'iscrizione mi avvicino. - Anche tra i miei amici c'è un informatico bravo. Vieni, te li presento. Siamo un gruppo molto affiatato, di cui potresti far parte. -
Lo conduco verso i miei amici. - Ragazzi, questo è Tyler Travis, della famosa Travis Corporation. -
I ragazzi alzano gli occhi, annoiati. - Questo con la barba è Ira Barnes - gli indico il più vicino e si stringono la mano. - Quello con il cellulare, invece, è Frank Ross, l'appassionato di tecnologia di cui ti parlavo. Forse potresti insegnargli qualcosa. -
Frank porge la sinistra a Tyler, perché la destra è occupata dal cellulare.
- Al suo fianco c'è Charlie Drew, il più studioso di tutti noi. Infatti, sta già perdendo tutti i capelli. Charlie, dov'è finito Edward? - mi guardo in giro, mentre si stringono la mano.
- Eccolo - Charlie mi indica la porta dei bagni.
Edward è appena uscito e si stropiccia le mani. - Vieni, Ed - grido - ti presento Tyler Travis. -
Edward ci raggiunge e stringe la mano a Tyler. - Ciao, sono Edward Kreb. Anche tu iscritto a Giurisprudenza? -
- No - scuote la testa - Ingegneria Industriale. -
Charlie mi guarda con un'espressione interrogativa. Devo insegnare ai miei amici a darmi corda qualsiasi cosa dica, senza che siano necessarie spiegazioni.
- Vi ho fatto conoscere Tyler, perché ritengo possa far parte del nostro gruppo. Anche se non sarà un avvocato come noi, avere una ditta come la sua dalla nostra parte potrebbe essere importante per le nostre carriere. Senza contare quello che potremmo fare noi per lui come avvocati. -
Mi rivolgo a Tyler. - Tuo padre avrà problemi legali, suppongo. Tutte le grandi aziende ne hanno - lo tocco col gomito, espressione sorniona.
- Non immagini quanti - annuisce. - Circolano avvocati per casa tutti i giorni. -
- Vedete, ragazzi? Do ut des... tempo al tempo... un giorno saremo i suoi migliori consiglieri. -
- Ma se ti ho detto che abbiamo già— -
- Le persone invecchiano, diventano lente - lo interrompo. - La mentalità non si adatta alle novità e in seguito quei tromboni perdono le cause. Fidati: fra dieci anni saremo i tuoi migliori amici e ringrazierai il destino per averci incontrato oggi. -
- Be'... grazie, Lawrence, sei molto gentile - sorride.
Prendo un biglietto da visita dal portafogli e glielo porgo. - Questo è l'indirizzo del pub dove ci riuniamo tutti i giovedì sera. Parliamo dei nostri obiettivi futuri e spettegoliamo sulle ragazze che frequentiamo. Vieni anche tu e non te ne pentirai. -
- Ci sarò, grazie ancora - alza una mano in segno di saluto e si allontana di corsa.
Tyler ha raggiunto un'auto lussuosa che lo aspettava. C'è addirittura l'autista che gli apre la portiera. Questo bamboccio è ricco da far schifo, credo proprio che sarà molto utile per i miei piani.
Ira mi guarda torvo. - Perché hai portato qui quel fesso? Io non gli presenterò nessuna ragazza! -
Scuoto la testa. - Ira, non capisci nulla, come al solito. Chi è il capo? Chi ha cervello per tutti e cinque? Quando io organizzo qualcosa, voi dovete appoggiarmi. Quel giovane è miliardario. Suo padre ha una delle compagnie più grandi del pianeta. Controlla la miglior tecnologia esistente e da una sua frase ho capito che c'è sotto qualcosa di losco. -
- Lawrence ha ragione - interviene Frank - Ho comprato questo cellulare tre mesi fa e già ne hanno messo in commercio uno che è veloce il doppio. Per non parlare di tutto il resto. Quando ho esaminato il loro catalogo, ho visto dispositivi impossibili da costruire con le conoscenze attuali. Devono avere uno stuolo di geni alle loro dipendenze. Stracciano la concorrenza dieci a uno. -
- Che frase hai sentito, capo? - chiede Edward.
- Io gli ho detto che suo padre era l'inventore più bravo che esistesse e lui ha commentato con: “Un giorno ti rivelerò come fa”. Capite ragazzi? Ha detto “come fa”, quindi il padre ha un sistema segreto. -
- Se lo tiene segreto - Charlie si tocca il mento - lo fa perché è illegale. -
- Sono sicuro che sia così - Edward annuisce - anche se non riesco a immaginare quale possa essere quel segreto - sogghigna.
- Diventerò presto il miglior amico di Tyler e mi farò dire tutto. -
- Già, l'hai invitato alle nostre riunioni - commenta Charlie - ma hai sbagliato giorno. Hai detto giovedì, invece noi ci riuniamo venerdì sera. -
- Non ho sbagliato. D'ora in poi faremo una riunione al giovedì con Tyler, dove parleremo solo di quello che ci interessa ottenere da lui, e quella solita del venerdì, nella quale continueremo a portare avanti i nostri piani. -
- Piani che non ci hai ancora rivelato - commenta Ira, sbuffando.
- I miei piani sono segreti e devono restare tali. -
- Un piano è segreto - Frank si rivolge a Ira con aria solenne - quando lo conosce una sola persona. -
Ira gli mostra il dito medio.
- Li sto mettendo a punto, ci sono ancora parecchie incognite - continuo. - La prima parte la conoscete: padroneggiare la legge. Per questo ho voluto vi iscriveste tutti a Giurisprudenza. Poi dovremo ampliare il più possibile le conoscenze delle persone che contano. Infine, dovremo occupare il maggior numero di posti di potere. -
- E poi? - chiede Edward.
- Poi... non lo so! Il piano complessivo prende forma nella mia testa man mano che il tempo passa. Ora che c'è una nuova variabile in gioco, parlo di Tyler, devo rimescolare le carte e pensare più in grande. Le nostre famiglie sono benestanti, ma non sono ricche. Adesso abbiamo fondi illimitati, è tutto diverso. -
- Non credo che Tyler sgancerà qualsiasi somma tu gli chieda - interviene Charlie. - I soldi sono del padre, che non è vecchissimo. -
Cerco Edward e mi accorgo che è andato a prendere un settimanale da un distributore automatico.
Quando torna lo apre a metà e ce lo mostra. - Questo articolo dice che Milton Travis ha cinquant'anni ed è sposato con una certa Brenda, che ha otto anni meno di lui. È appena tornato da una seconda luna di miele. -
- Che ti avevo detto? - commenta Charlie. - Milton sarà al comando della sua ditta anche fra dieci anni, te li puoi scordare i tuoi fondi illimitati. -
Aggrotto la fronte. - Per ogni problema esiste una soluzione: basta essere determinati a trovarla. -
- Non vedo come - interviene Frank.
- Non la vedi come non la vede nessuno di voi. Questo è compito mio, voi dovete solo pensare a seguirmi. Anzi, vi voglio parlare proprio di questo - mi guardano tutti e quattro con attenzione. - Quando io faccio un'affermazione in presenza di estranei, non dovete farmi domande, non dovete mostrarvi sorpresi. Tutti devono pensare che siamo un gruppo affiatato, che voi sapete tutto e mi approvate. Non è difficile, basta ragionare un po'. -
Annuiscono. Li esamino uno per uno, ma non mi convincono. Meglio fare una prova finché siamo soli. In questo angolino non ci sente nessuno, i ragazzi che continuano a fare la fila per iscriversi sono lontani.
- Facciamo un esempio. Ditemi perché è importante diventare amici di Tyler. Charlie? -
- La sua famiglia è ricca, potremmo riuscire a estorcergli del denaro. -
- Bene. Frank? -
- Detengono la miglior tecnologia del pianeta, potremmo farci dare da Tyler dei prodotti prima che arrivino nei negozi. -
- Bravo. Edward? -
Edward si gratta la testa e tace. Poi i suoi occhi si illuminano. - Hanno dei locali in cui potremmo nascondere la merce che traffichiamo. -
- Può essere anche questo. Ira? -
- Io sono sempre d'accordo con te, capo. Tyler ci può servire in tanti modi. Se non lo convincerai tu, ci penserò io - mi mostra un pugno chiuso.
- No, questo non sarà necessario. Con lui dovremo agire con i guanti per ottenere il massimo possibile - alzo il braccio destro con la mano stretta a pugno. - Siete con me? -
Alzano anche loro il braccio destro con la mano chiusa a pugno. - Siamo con te! -
Tutti insieme ci portiamo il pugno sul cuore e abbassiamo gli occhi. Ho fatto bene a inventarmi la mossa della fedeltà. È chiaramente un'idiozia, ma alle menti semplici piace avere dei rituali, non importa se stupidi. Anzi, più sono scemi e più aggregano il gruppo.
Daniele Missiroli
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Daniele Missiroli
Sono romagnolo, cresciuto a prosciutto e piadina (quella alta un dito), e poi salsiccia e patate fritte. Il mio fegato ringrazia. Ho frequentato il liceo scientifico, perché andavo bene in matematica, e in generale in tutte le materie scientifiche. È stato allora che ho iniziato a sviluppare la passione per il calcolo mentale, che è poi sfociato, diversi anni dopo, nel libro "Stenaritmia", un elenco completo di tutti i metodi per eseguire calcoli a mente, anche quelli ritenuti impossibili. In seguito mi sono trasferito a Bologna per laurearmi in fisica ed è stato nei suoi sotterranei che ho conosciuto il computer. Prima ancora che uscissero in commercio i primi personal, io sapevo già addomesticarli. Infatti, ho creato una delle prime software house in Italia. Dal 2003 faccio il consulente Privacy nell'azienda che ho fondato, insieme ad altri amici, e come hobby sono passato alla scrittura. Il mio genere preferito è la fantascienza, perché, anche se i dispositivi che descrivo sono futuristici, secondo me devono sempre avere una base di attendibilità. In pratica, prima li invento, poi li posso usare in un romanzo.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Daniele Missiroli: Nel 2014 avevo collezionato un sacco di raccontini e trame per ipotetici romanzi (scrivo dalla seconda elementare e conservo sempre tutto). Stavano in una scatola (non un cassetto, era proprio una scatola da scarpe). Ho ancora dei fogli ingialliti, datati 1999. In quell'anno, per la prima volta, ho fatto leggere in giro l'unico racconto - presentabile - e ho visto che è piaciuto. Allora ho cercato in rete se poteva essere pubblicato e ho scoperto - Il mio libro - che permetteva di farlo in autonomia. Ho iniziato ad auto pubblicarmi con loro, ma dopo alcuni problemi di qualità, sono passato a YouCanPrint. La situazione è migliorata molto, ma non ero ancora soddisfatto. Da tre anni pubblico solo su Amazon. Se dovessi dare un punteggio percentuale alle mie tre esperienze (sono dati soggettivi), darei 60% a IML, 80% a YCP e 98% a KDP.

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Daniele Missiroli: Il ciclo della fondazione di Isaac Asimov. Quando l'ho scoperto, ho fatto mattina più di una volta poiché, nonostante la stanchezza, non riuscivo a smettere di leggere. In seguito mi sono procurato tutto ciò che ha pubblicato Asimov, a partire dal ciclo dei robot, e ho adottato la sua visione. Non è detto che i robot (o gli alieni) siano nostri nemici. Nelle avventure ci dev'essere sempre una componente misteriosa e tutto deve essere credibile, al limite della scienza disponibile già oggi. In un mio romanzo, il protagonista si salva con una tuta alare, senza paracadute, atterrando su un laghetto e questo è stato fatto davvero. Quando alcuni lettori mi hanno scritto, dicendo che non era possibile, ho mandato loro il link dell'impresa.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Daniele Missiroli: Prima di passare da IML a YCP ho fatto una ricerca di case editrici no EAP e ne ho trovate diverse, ma vedendo il loro catalogo mi reputavo inadeguato, e con opportuna umiltà, rinunciavo a inviare manoscritti. Alla fine ho seguito la via dell'auto pubblicazione e credo di aver fatto bene. Accetto l'aiuto di tutti e sono disposto a mettere tutto in discussione, ma mi sono abituato a essere indipendente nelle decisioni, fin dalla scomparsa di mio padre, avvenuta quando avevo tredici anni. Ho scritto un racconto su questa tragedia personale che nel 2017 è stato pubblicato dalla Bel-Ami Edizioni.

Writer Officina: Pubblicare su Amazon KDP è stata una scelta vincente?

Daniele Missiroli: Sì, il loro programma è molto valido. Ci sono ancora alcuni punti migliorabili, ma si riescono a fare cose quasi perfette. Però si deve avere molta pazienza, saper usare Word di Microsoft e anche qualche programma grafico, se si vogliono inserire immagini. Essendo un programmatore, so quanto sia difficile scrivere buoni programmi.

Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?

Daniele Missiroli: A parte Stenaritmia, che amo per tutti i trucchi sul calcolo mentale che contiene, la mia saga su Aedis, di cui sono in pubblicazione il sesto e il settimo episodio, è la storia che preferisco. Ci sono decine di colpi di scena e tutto è coerente e credibile, come si usava fare nella fantascienza Asimoviana anni '40 e '50. Non ci sono parolacce (Asimov le odiava) e non ci sono situazioni concettualmente irreali. Anche i cosiddetti - cattivi - hanno la loro logica (nel settimo episodio questo viene evidenziato meglio). La storia inizia col viaggio di un'astronave - generazionale - che in 30 anni approda su Aedis e fonda una colonia. Subito compare il primo problema: qualcuno vuole tornare indietro, ma facendo esperimenti in tal senso, distrugge tutta la tecnologia, oltre a uccidere un quinto della popolazione. Il pianeta arretra di 1000 anni, e solo dopo parecchio tempo torna a essere come i nostri anni '80. Poi le avventure proseguono, Daniel Sung, il protagonista, si forma una famiglia e adotta un bambino, che in realtà è un piccolo androide. L'unico esistente, dato che non c'è più quella tecnologia. Dal sesto episodio in poi, la protagonista diventa Samira, la moglie di Daniel.

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Daniele Missiroli: Ho un sistema che si è generato in modo naturale. Devo dire che negli ultimi dieci anni ho letto un sacco di libri sullo scrivere narrativa, per cui, forse, questo sistema si è generato in modo subliminale, non so. Io parto dal finale. Quando ho un'idea per un buon finale, scrivo il percorso per arrivarci, i personaggi che mi servono e i passaggi principali. Non più di una pagina. Poi inizio a sviluppare ogni scena. Ogni riga diventa un file separato. Quando ho scritto il 90%, li metto insieme, li raccordo meglio, inserisco le parti mancanti e, se occorre, tolgo quelle in eccesso. Poi scrivo l'incipit, decido il titolo, cerco la copertina e quando mi sembra a posto, inizio la fase di editing vero e proprio, che può durare anche il triplo. I tempi ideali, per me, sono due mesi per scriverlo e sei mesi per la fase di editing. Finita questa fase, lo posso far leggere. Se lo reputo opportuno, ricorro anche a una fase di editing da parte di un professionista.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro?
È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?


Daniele Missiroli: Ho scritto il sesto e il settimo episodio della mia saga: Aedis, dove la protagonista ora è Samira, la moglie del protagonista dei primi cinque. Ho scoperto che lei è un personaggio che ha delle caratteristiche più interessanti e avvincenti, rispetto a Daniel. E poi è autonoma. Prima di tutto l'ha sposato a sorpresa, al posto della sorella Alisha, poi è disposta a correre più rischi e ha un senso della giustizia più duttile del marito. La ritengo molto più credibile, visto anche quello che si legge e si vede in televisione.

Writer Officina: Oltre ai romanzi e ai racconti di fantascienza, hai scritto anche qualcosa ambientato sulla Terra?

Daniele Missiroli: Ho scritto Annabel, un'avventura ambientata a Las Vegas, dove un uomo e una donna vogliono arricchirsi truffando un Casinò, ma ognuno ha un piano che nasconde all'altro. Per ora, questo è l'unico a contenere qualche scena soft core. Anche qui, però, non manca la tecnologia, perché fare Jackpot e sottrarre venti milioni di dollari senza essere scoperti non è facile. Il finale è diverso da qualsiasi romanzo rosa o d'avventura, perché, a metà della storia, entra in scena una coppia, e la donna dichiara di essere sua sorella. Niente di più falso, ovviamente, ma per sapere come va a finire, si deve leggere Annabel. L'altro romanzo ambientato sul nostro pianeta che ho scritto si chiama Moonlift e racconta del primo ascensore lunare che sia mai stato costruito. Anche qui, a parte il cavo, tutto il resto sarebbe fattibile.

Writer Officina: Che altri hobby hai, oltre alla lettura e alla scrittura?

Daniele Missiroli: Perché, c'è qualcosa di più bello?
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