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Un filo d'erba che solletica il cielo
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Nell'epoca della società liquida, dove tutto è fine a se stesso, dove i sentimenti, i valori e il rispetto naufragano verso l'antropocentrismo globale, c' è ancora qualcuno che riesce a guardare la vita da un altro punto di vista, da un'angolazione per molti sconosciuta che non conosce filtri ma che s'affaccia davanti a un cielo limpido dove esiste ancora un terreno fertile in cui piantare semi buoni. Così l'Opera di Emanuele Cilenti “Un filo d'erba che solletica il Cielo” s'impone con delicatezza e semplicità nell'odierno parapiglia nicciano facendo sognare il lettore con riflessioni sincere, spontanee e genuine che sono frutto di un cuore vivo, pulsante e tutto intriso d' amore: per la vita, per il mondo, per il prossimo e per Dio. Già Dio! Quel Dio che oggi è troppo spesso relegato a essere fantastico, quasi immaginario che si fa padrone della vita e del destino dell'uomo inesorabilmente e che ci pone davanti alla cruda realtà della nostra miseria attraverso lo specchio della nostra anima. Quel Dio amato e odiato ma sempre scomodo che oggi è sostituito dalla voglia di benessere, di autocelebrazione, di potere, di libertà! Ma cos'è la libertà? È forse quella che oggi l'uomo crede di aver conquistato, ossia essere figlio del mondo, oppure è, al contrario, quella di scappare dal mondo per non lasciarsi contaminare dal nulla annichilente e diabolico per chiudersi nella speranza dei sentimenti puri, dell'amore vero, del sogno di una fratellanza reale che non giudica, non sporca, non uccide, non rende trucidi? Tutto questo è il messaggio che ci offre Emanuele, un messaggio di vita, di pace, di speranza, di amore e di libertà dove un uomo vero sceglie sempre per la verità, sceglie sempre la cosa giusta pensando prima agli altri per stare in pace con se stesso. È un algoritmo quasi surreale che però diventa tangibile quando il poeta ci mostra che la vita non è eterna, non è infinita e presto o tardi ci aspetta un mondo ancora più grande, più intenso, più vero dove tutto ciò che oggi non comprendiamo sarà chiaro. E allora, piuttosto che odiarci, è giusto essere onesti e sinceri per vivere in pace questo straordinario mondo che già adesso ci rende angeli solo se lo vogliamo!
Al chiaror di luna
Al chiaror di luna e la compagnia delle altre stelle io dichiaro solennemente che il mio cuor
per te batte incessantemente. Io t'amo infinitamente credimi il mio cuor non mente s'esistesse una lente riusciresti a vedere dentro la mia mente tutto ruota attorno a te solamente.
E mentre tu farai volar in cielo questa lanterna
ad accompagnarla non ci sarà il vento ma la mia preghiera con la speranza che raggiunga Dio Lui sa cosa gli chiedo. Questa sera è un sogno ad occhi aperti è acqua che scaturisce nel deserto è la carezza sul visino di un tenero bambino.
In cielo ora ci son tante lanterne ma la nostra è l'unica che sarà cullata per sempre dal sogno di un angelo.
11 Novembre
La poesia è il battito d'ali
di un angelo,
è il battere di ciglia di una splendida fanciulla che ti guarda innamorata e persa ebbra del tuo amore assaggia il tuo cuore un pezzetto alla volta
nell'immensità di un cielo stellato nelle notti di San Martino.
La mia Epistola
Ho raccolto mille lucciole
sulla strada
verso casa tua, li trasformerò in sogni dove ti farò abitare lontano da quell'orco che con violenza imprigiona il tuo corpo, mentre di notte la tua anima nuda
scappa da quella prigione
e vola libera abbracciata alla mia. Quelle lucciole son le parole che compongo nel mio sonno, sei la mia epistola che ogni sera riempio
di sospiri e desideri
sei il mio volo pindarico l'angelo che osserva da lontano i miei passi.
Tu adesso dormi e di lacrime bagni il tuo cuscino,
io sono al buio che lucido il metallo freddo di questa lama affilata, aspettami, arrivo, ti rapirò dalle grinfie di quell'assassino ti porterò nel mio mondo e lì vivremo e per sempre saremo felici.
Tenera goccia d'amore
Ero sdraiato
a contemplar le nuvole tu invece giocavi col vento su petali di giglio, ed è lì che ti conobbi quando d'improvviso scivolasti
ed io per salvarti ti feci atterrare sul mio viso,
tu mi guardasti mi sorridesti e dolcemente mi baciasti.
Ma arrivò il vento a separarci e da quel giorno rimasi solo e sdraiato su questo tappeto verde
contemplo le nuvole con la speranza di rincontrarti mentre prego Dio che faccia piovere di nuovo.
Lacrime e parole
Ho sorpreso la mia anima a volare ha voluto lasciare
il corpo di questo mortale perché era stanca di essere cibata solo da lacrime e parole Ora il suo cibo
è diventata la libertà ed al mio corpo non resta che la realtà di vivere prigioniero di questa vita qua fatta di tante domande e poche e rare risposte.
Vi prego, date ad Icaro le ali di Pegaso, proteggete il suo volo dal suo nemico sole regalategli una notte infinita dove possa per sempre innamorarsi e vivere finalmente libero e per sempre felice.
Tutti parlano (bla, bla, bla)
I giornalisti parlano,
gli opinionisti parlano,
i politici parlano, gli elettori parlano, i giudici parlano, gli avvocati parlano, i poliziotti parlano, i delinquenti parlano, i registi parlano, i presentatori parlano, gli attori parlano, i dottori parlano,
gli ammalati, no, perché stanno male, i professori parlano, gli studenti parlano, i religiosi parlano, i fedeli parlano, i poeti parlano, i cantanti parlano, gli sportivi parlano. Pardon, ma se tutti hanno la bocca
chi sono coloro che son dotati d'orecchie?
Ma soprattutto chi deve agire per aggiustare questa situazione e far risorgere la nostra nazione?
Non è una cosa seria
Pressing
dribbling
difesa attacco goal parata ma è solo un gioco non è una cosa seria. Sugli spalti: tifosi famiglie bambini
che tifano urlano esultano ballano cantano.
Ipnotizzati
narcotizzati dietro il volo
di una sfera pazza
gonfia d'aria fatta di pelle d'un povero animale cucito da mani piccole di bambini derubati del futuro
della vita del sorriso del gioco dell'innocenza.
Stampa società ultras dirigenti calciatori tutti schiavi
arance piene di succo succulento buoni da spremere ed ingoiare avidamente da quell'unico signore del calcio il dio Mammona.
Eccovi servito lo spettacolo del mondo,
un piatto sporco
di sangue e di denaro, ma è solo un gioco non è una cosa seria, si muore s'uccide ma questo è il nostro pianeta una sfera pazza
dietro una pazza sfera.
Il canto del cigno (Dedicata a Dj Fabo e a tutti coloro che hanno deciso di dormire...serenamente)
Diventerò un sogno e vivrò tra le notti dei mortali mi libererò da questa zavorra per spiccare il volo sulle colline delle accuse e dei pregiudizi. Odio lo starnazzare delle anatre ed il gracchiare dei corvi amo ascoltare il dolce canto del cigno che m'accompagnerà durante il viaggio tra le onde di questo mare
azzurro ed infinito. Nessuno osi giudicare un cigno quando piange perché solo lui conosce il nome ed il dolore
di ogni goccia caduta dai suoi occhi. Finalmente è finito questo assurdo viaggio il biglietto l'ho pagato
a caro prezzo. Ma adesso basta fate silenzio sono stanco d'ascoltare ho sonno e voglio solo riposare
poiché è giunta l'ora anche per me di dormire... serenamente.
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Emanuele Cilenti. Sono nato a Messina nel 1981. Sono un poeta, scrittore, attore, autore di canzoni e film maker. Ho scritto e pubblicato dieci libri tra silloge, romanzi di genere thriller/horror e una commedia teatrale in due atti. Ho pubblicato anche due album musicali, e una decina di singoli per artisti emergenti. Le mie poesie sono state tradotte in inglese, cinese, spagnolo, hindi, bengalese e rumeno e fanno parte di antologie internazionali di poeti di tutto il mondo. Ho vinto diversi premi letterari nazionali. Sono una persona a tratti semplice e a tratti complicata. Mi sforzo di essere il più risoluto e coerente possibile, cerco sempre di regalare un sorriso a chi ne ha bisogno e riesco a capire le persone già la prima volta che li incontro. Ho tanti difetti, ma ci sto lavorando su, ho pochissimi pregi, sono per esempio molto leale e sincero, in amore come in amicizia, non muto, anche se mi adatto alle persone che mi circondano, cerco però di rimanere sempre me stesso.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Emanuele Cilenti: Leggendo le poesie di Giacomo Leopardi e Dante Alighieri, questo per quanto riguarda la poesia, per quanto riguarda invece la narrativa, leggendo i libri di Giorgio Faletti.
Writer OfficinaWriter Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Emanuele Cilenti: In realtà sono due: i Canti di Leopardi e io Uccido di Faletti.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Emanuele Cilenti: L'ho proposto a più di un editore, il risultato è stato che dopo un po' di ricerche ne ho trovato uno disposto a pubblicare alcune copie del mio libro facendomi firmare il mio primo contratto editoriale semi- professionale della mia carriera.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Emanuele Cilenti: Secondo me è un ottima idea per iniziare, è anche una buona vetrina, anche perché in Italia prima di un libro forte devi avere una forte pubblicità altrimenti rischi di vendere pochissime copie.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Emanuele Cilenti: Sarò banale ma sono affezionato a tutti miei libri, li considero e li tratto come “figli letterari”. Diciamo che quello che mi ha colpito di più è l'ultimo che s'intitola: “Un filo d'erba che solletica il cielo” edito da Irda edizioni, perché, a mio avviso, ho raggiunto una maturità letteraria che mi fa esclamare: “wow, ho scritto anche io qualcosa di discretamente bello, e di valore!” Il libro è una silloge un po' atipica a dire il vero, al suo interno vi si può trovare la poesia, come la narrativa, spunti di riflessione e filosofia, e anche una sezione di foto-aforismi. Insomma ce n'è per tutti i gusti.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Emanuele Cilenti: Non uso nessuna tecnica particolare, mi faccio trasportare dall'istinto ma soprattutto dalle emozioni. Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Emanuele Cilenti: In questo periodo sono a lavoro su diversi progetti; per quanto riguarda la letteratura sto scrivendo una silloge quadrilingue scritta in italiano, inglese, spagnolo, francese. Poi sto scrivendo un libro di favole e una silloge di racconti. Nel frattempo sto ultimando la stesura di una drammaturgia teatrale per uno spettacolo comico, e una sceneggiatura per un film perché oltre a essere un poeta e scrittore sono anche un drammaturgo e uno sceneggiatore. Continuo anche a scrivere canzoni per artisti emergenti del panorama musicale italiani, infatti collaboro con una casa discografica perché sono anche un autore di testi di canzoni. Diciamo che c'è tanta carne al fuoco.
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