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Ichinen (sanzen)
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Introduzione Era una sera di fine novembre, di circa due anni fa. Una sera fredda di quelle in cui ci ritroviamo con amici e amiche ad approfondire la pratica buddista di Nichiren Daishonin, condividendo le nostre esperienze di vita costruendo dialoghi da cuore a cuore. Eravamo appena usciti dall'incontro, con uno stato vitale felice ed entusiasta. Io e S. iniziammo a parlare un po' e a riflettere di quanto sarebbe stato importante avere dei giovani alle nostre riunioni di discussione... di quanta forza hanno i giovani, quanta energia... quanta voglia di conoscere e quanto sarebbe meraviglioso condividere con loro il valore di questa pratica... i giovani sono il futuro! Tutto iniziò così... Arrivati alla porta di un locale in periferia di Milano, entrammo per scaldarci e parlare un po', davanti a un caffè caldo. Questo pensiero nacque, perché sentivamo questo desiderio con il cuore, il sogno di poter condividere la nostra felicità, le nostre esperienze, le nostre vite con ragazzi. Proprio in quell'istante, una ragazza con una voce squillante ci colpì, diceva di voler conoscere tutto sul buddismo. Fu così che conobbi Valentina. Presi coraggio e mi avvicinai al tavolo per conoscerla e potergli parlare: “Non ho potuto fare a meno di ascoltare la tua richiesta”. Ed ecco... il nostro desiderio si era già realizzato. Nacque una grande amicizia, tanta sincerità, accompagnata da tante domande e tante perplessità. Insieme si cercava di capire, attraverso un dialogo sincero, alcune parole giapponesi... strane, quasi incomprensibili, teorie riguardanti il buddismo di Nichiren Daishonin... Due parole colpirono Valentina: “ichinen sanzen”. La teoria dell'Ichinen Sanzen è il principio fondamentale del buddismo. Il nostro amato Maestro Daisaku Ikeda ne parla così in un suo libro: Il buddismo mostra la via alla soluzione di questi problemi quotidiani esplicitando la verità che la nostra vita non è ristretta ai confini dell'io ma che include gli altri, il mondo esterno e addirittura l'intero universo. La migliore spiegazione di questa verità si trova nella teoria di ichinen sanzen, che sostiene che un singolo istante di vita possiede tremila regni. La teoria fu sviluppata nel VI secolo in Cina, da T'ient tai, straordinario teorico buddista al quale la corte imperiale, concesse ufficialmente il titolo di grande maestro. Egli basò la sua teoria sul Sutra del loto che nell'Asia orientale, anche per merito dei suoi sforzi, col tempo arrivò ad essere considerato il supremo insegnamento del budda Shakyamuni. Spiega una visione del mondo tra la relazione di reciproca inclusione tra tutti i fenomeni e la realtà fondamentale della vita. La traduzione letterale della parola “ichinen” è un “pensiero”, “una mente”. L'ichinen è perciò il vero aspetto o realtà fondamentale della vita che si manifesta in ogni momento abbracciando l'intero universo. Nichiren Daishonin nel gosho “Il raggiungimento della buddità in questa esistenza” afferma: La vita in ogni istante abbraccia il corpo e lo spirito, l'io e l'ambiente di tutti gli esseri senzienti in ognuno dei dieci mondi, come pure tutti gli esseri insenzienti: le piante, il cielo, la terra, fino alla più piccola particella di polvere. La vita in ogni istante permea l'universo e si manifesta in tutti i fenomeni. Il concetto buddista di “istante” implica in realtà una durata inimmaginabilmente breve, e la durata della nostra vita è un accumulo di miriadi di simili istanti, che fluiscono senza interruzione dal passato al futuro attraverso il presente. La cosa più importante, è perciò il nostro stato vitale in ogni istante; questo determina l'intero corso della nostra vita. (Tratto da I misteri di nascita e morte D. Ikeda pag. 121-122). Ecco come è iniziata l'amicizia tra me e Valentina... ed ecco come una ragazza con un immenso potenziale, ha realizzato il sogno di scrivere attraverso mille difficoltà, ecco come la vita le ha permesso di raccogliere mille pensieri su un foglio bianco... attraverso la decisione in ogni momento di poter concretizzare il suo talento... migliorando ogni giorno il suo cuore, la sua penna... la sua vita... diventando più sicura più determinata in ogni istante.
Con affetto... Il tuo grande fratel...leone
Massimo Carrella
Il rullino dei miei ricordi, un fiume che scorre, e che sfocia in un pianto; la mia mente quell'obbiettivo, che mette a fuoco quella foto. Silvia stava male, ma nessuno se ne era accorto. Assordanti silenzi gridavano aiuto, urlando, però, senza farsi sentire. Ricordo il sole, i suoi capelli biondi, l'oceano mai visto, i suoi occhi belli e blu. Nuvole passeggere, come noi, come ogni persona... perché lo hai fatto? Silvia era il sole, quel sole che ha deciso, di spegnersi per sempre.”
Silvia, premiata dal critico letterario Marco Corrias con medaglia d'argento, premio internazionale Il Poeta dell'anno. Per te, amica mia; ti aspetto nella mia prossima vita...
Il sicario Flashback...
Mi hai tirato uno schiaffo, e hai nascosto la tua mano. Uno schiaffo che ormai andato, vive vive sulla mia pelle. Il dolore da tempo dorme, il segno vive sulla mia cute, e mentre scrivo penso e ripenso, a quanto il passato sia solo presente.
Mi hai tirato uno schiaffo, trafitto il cuor con la tua pungente mano. E mentre muoio penso e ripenso... a quanto il presente sia solo passato.
Cor vive amando (D'amore morendo) Dimensione... Cor vive amando, d'amore morendo. Dormi, spegniti, vivi nella fatal quiete! Che se amar è felicità, e l'amor rendesse vivi, di felicità io muoio...
Cor che vive nella fatal quiete!
Camogli Sulla spiaggia in riva al mare... A cuore sempre terrò questa piccola città di mare, e quell'immensità che dalla riva del mare contemplavo con amarezza.
Ricordo ancora quando mirai quell'infinito mar di lacrime, così tanto nostalgiche da farmi sovvenire quell'immensa voglia di rimanere, da farmi naufragare in questo immenso amore che per te sì ch'io provo. E mentre il gelo di quel mare a me tanto caro, mi rese vittima di quei brividi che scorsero sulla mia pelle, il tempo sì che non ebbe più fine. Mai e poi mai dimenticherò quei brividi, quei brividi a me tanto cari ma non invocati, che soltanto tu sai farmi vivere ogni volta che ti sento dentro di me.
Ascoltai la musica, la voce delle onde. Parlarono! Cantarono tutto ciò che volevo dirti, tutto ciò che tenevo imprigionato nell'animo mio!
E mi giunse in memoria il sempiterno. Quell'eterno e perpetuo ricordo imperituro di quel gelo che mi rese schiava delle mie paure.
Ancora rammento... ti prego non lasciarmi!
Oggi è il nostro ultimo giorno, l'ultimo giorno in questa nostra città di mare.
E come il tempo pareva si fosse fermato quando l'acqua ghiacciata di quell'immenso mare mi pietrificò, spero si immortali per il resto dei miei giorni, per far sì che io non possa mai smettere di viverti. Il tempo fugge e inganna! E mentre questo nostro ultimo giorno muore e se ne va... Camogli i tuoi ricordi rimarranno immortali per tutta la mia vita! Bandiera rossa Sento il mare, mi sta chiamando... Sola, in compagnia di me stessa, non m'abbandono, sola non mi lascio.
Bandiera rossa, nel mare non si poteva entrare... Troppo tardi, affogata io sono, in questo bellissimo, mio mar d'inquietudine.
Arenzano
Ricordando il mar di Camogli, quella città a me tanto cara, scrivendo le lacrime di quell'amore, che or ora ritrovo davanti a me...
Arenzano tanto bella, come io mi sentii, quando lui mirava me; sassi e scogli scagliano dolore, il dolore di quel ricordo nella mia anima imprigionato.
E se il cuore sussulta e si spegne, mentre l'anima immortal rimane, Arenzano con quel mare; le mie lacrime, di immenso dolore.
Amor malinconia
Se l'amore fosse cosa bella, vivrei piena di felicità...
Amor malinconia, giunge, ferisce, trafigge il cuore e l'anima mia.
E mentre dorme più non palpita, questo cuore ti sta sognando.
Amor malinconia, eternamente sta dormendo; e in silenzio tanto t'amo, mentre muoio di nostalgia.
Figlia del passato In viaggio, in treno, da stazione Monza, a Greco Pirelli...
Sale la pioggia, deserti affollati, assordanti silenzi. Ogni secondo che muore, io che scrivo nell'istante già passato.
E sono qui... perché qui non sono.
? Mille domande, zero risposte...
Sono “?”, come il dubbio nella sua sicurezza. Ed ho le idee chiare... di essere confusa.
Pensiero Pagine Bianche...
Se fossi un libro saresti il capitolo più bello!
Sirena danzante
Gemendo... Gemendo... Sono una sirena, perché mi ha fatto un incantesimo. Il letto è il mare, il mio corpo l'onda, che va e che viene, e che alla riva ritorna.
Sono una sirena, il mio canto è quel suono... quella voce che tanto grida, quanto è bello con lui danzare!
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Sono una scrittrice, articolista, cantautrice e pugile buddista italiana, nata il 23 settembre del 1994. Collaboro con la redazione Italia poetica, Giallo e cucina Tv e per la rivista on line Fior D'Arte. Mi occupo inoltre di recensire i libri degli scrittori emergenti che, come me, hanno il sogno di affermarsi nel mondo artistico. All'asilo nido i maestri scoprono la mia predisposizione musicale vendendomi suonare i bonghi, e ho iniziato a boxare a soli sedici anni. Il mio libro d'esordio Ichinen (sanzen) ha vinto il premio internazionale Agenda dei poeti, e ha ricevuto la medaglia aurea dal critico letterario Roberto Bramani Araldi. Presentata dalla show-girl Elisabetta Viviani, ho ricevuto la menzione d'onore dal critico Luca Ferrante al Premio internazionale Città di Varallo con la poesia "Il cane", e la medaglia d'argento al torneo "Il poeta dell'anno" per la poesia "Silvia", premiata dal critico Marco Corrias. A seguito dei trascorsi poco convenienti con la mia casa editrice, ho deciso di chiudere il contratto, sfidandomi nel diventare non solo una scrittrice, ma anche editore di me stessa.
Writer Officina: La tua passione per la scrittura come e quando nasce?
Valentina Barletta: Tutto è iniziato al mio terzo anno scolastico. Avevo sedici anni e il prof di lettere ci fece fare una verifica sul mio poeta preferito, Giacomo Leopardi. Ci diede due possibilità per poter affrontare la prova scritta: le classiche domande aperte e un tema. Scelsi la seconda opzione, perché fin da piccola gli insegnanti premiavano i miei elaborati leggendoli in classe agli alunni. Da quel momento decisi di fotocopiare tutti i miei temi scolastici per poterli pubblicare in una vera e propria silloge. Fu così che capii ciò che effettivamente avrei voluto “fare da grande”, ovvero la scrittrice. Anche se ammetto... la penna mi cura, ma la chitarra mi rende viva!
Writer Officina: Cosa hai voluto dire con la tua storia?
Valentina Barletta: Ho voluto parlare del mio cambiamento, di com'ero prima di praticare il buddismo di Nichiren e di come sono ora. Non penso di essere l'unica persona sulla faccia della terra ad aver ricevuto legnate dalla vita. Il pugilato mi ha insegnato ad incassarne tante ma il buddismo di Nichiren mi ha insegnato ad agire, a porre azioni, a trovare il coraggio di lanciare il cuore oltre all'ostacolo. Ichinen sanzen, significa “determinazione”, da “ora in poi”. Per questo ho suddiviso la mia raccolta poetica in due parti, l'inferno e l'illuminazione. Attraverso queste pagine si capisce come la pratica del “Nam myoho renghe kyo” mi abbia radicalmente cambiato la vita. Ho iniziato a recitare Nam myoho renghe kyo a vent'anni, e mai poi mai mollerei questo percorso. Ciò non significa che tutti debbano percorrere la mia strada, ma questo libro indipendentemente dal percorso che una persona sceglie di intraprendere, ha lo scopo di far capire che se sono riuscita io a vincere determinate circostanze, possono riuscirci tutti. È questo l'incoraggiamento che la mia raccolta poetica vuole dare alla gente, e se posso utilizzare l'arte per poter comunicare questo messaggio, perché non parlare di un qualcosa che mi ha aiutato?
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Valentina Barletta: Sì, ed è stata una pessima esperienza! Il mio libro era stato pubblicato da una casa editrice nel Giugno del 2018, ma dopo aver vinto il premio internazionale Agenda dei poeti ho deciso di chiudere definitivamente il contratto. Non è un caso che con la nuova edizione da me prodotta si stanno smuovendo parecchie opportunità...
Writer Officina: La scrittura ha una forte valenza terapeutica. Confermi?
Valentina Barletta: Assolutamente! Anche se come ho detto prima, la penna mi cura... ma la chitarra è la mia vita!
Writer Officina: Raccontaci quale è stata la scintilla che ha dato vita all'idea.
Valentina Barletta: Avevo 18 anni e vendevo contratti bancari nei centri commerciali. Un cliente che voleva aprire il conto corrente lavorava per la Otma 2 edizioni, redazione che ha organizzato le varie manifestazioni letterarie alle quali ho partecipato ricevendo i vari premi. Mi fissò un colloquio per valutare i miei manoscritti e mi commissionò una raccolta con almeno ottanta poesie. Mi misi a lavorare giorno e notte per poter produrre quanto richiesto, portai la raccolta al colloquio e mi proposero il contratto di pubblicazione che rifiutai per via di un precedente contratto.
Writer Officina: Come hai trovato il tuo editore?
Valentina Barletta: Tramite un form on line. Lì era presente un elenco di case editrici non a pagamento, e così ho trovato quella che credevo fosse migliore per me. Adesso sto sperimentando cosa significa il “self publishing” per la new edition del mio libro, anche se non sono ancora del tutto sicura di continuare su questa strada. Sto scrivendo un romanzo satirico fantascientifico, ma devo valutare bene se produrlo in self o sotto editore.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Valentina Barletta: Vi faccio ridere! Utilizzo la tecnica del “non sense!” Quando viaggio in treno mi arrivano riflessioni assurde e le butto giù nel mio taccuino. Chi l'avrebbe mai detto che con un metodo del genere potesse scaturire un romanzo satirico!
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Valentina Barletta : Ooops! Ho risposto nella domanda precedente! Ma no, non vi svelo nient'altro se non una frase menzionata nel primo capitolo: “L'Italia è una repubblica dittatoriale fondata sulla ricerca del lavoro, dove il popolo è precario!” |
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