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Aradia L'eredità della prima strega
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Volterra A.D. MCCCXXXV.
L'estate giunge al termine, siamo ormai alla fine di agosto, qualche settimana fa ho festeggiato il mio compleanno, per l'esattezza, il mio diciannovesimo compleanno e ho ricevuto una visita inaspettata, quella della mia creatrice Diana, Dea della Luna, che mi ha reclamata al suo fianco disponendo il mio ritorno nel regno degli Dei. Ho vissuto questi anni come una comune mortale, ora penso alla famiglia che mi ha cresciuta e anche al mio unico Amore, loro non conoscono la mia sorte, so che saranno devastati dalla mia morte terrena, ma io conosco ormai da tempo il mio destino. Il giorno della mia partenza è arrivato, nessuno conosce il mio segreto, solo i miei amati e più fedeli discepoli Clelia e Tebaldo sanno chi sono, loro saranno al mio fianco per aiutarmi nel rito di passaggio, la cerimonia è ormai iniziata, d'ora in poi toccherà a loro proteggere il dono ricevuto, il loro destino si compirà come è stato scritto. Ecco, manca poco, la sorgente è di fronte di me, il sole sta per sorgere e la luce dell'Aurora illuminerà tra pochi attimi le sacre acque che mi porteranno lontano da qui, tutto si sta dipingendo dei colori della luce, un lampo e poi il buio.
Volterra A.D. MMIXX.
Il buio mi avvolge, mi sento leggera, non so dire quanto tempo sia passato, mi sembra di aver dormito per giorni, sento gli occhi pesanti e la testa che mi scoppia, le membra intorpidite e alle narici ancora quell'odore acre di bruciato, la paura mi serra lo stomaco, ma sono viva, apro gli occhi sono sola ma ad un tratto una sagoma si staglia nel buio con una fiaccola, e lo vedo, è un mostro, un demone. Storia o Leggenda? La storia racconta di un'antica rivalità tra due potentissime famiglie. Nel tardo Medio Evo, intorno alla fine del XIV secolo, in tutta la penisola italica imperversano faide sanguinose tra le più potenti famiglie, ma quella tra gli Allegretti e i Belforti è una rivalità che affonda le sue radici in un'antica leggenda. La leggenda racconta di una potentissima Strega, la prima di cui si abbia memoria in Europa, figlia della Dea Diana e di suo fratello Lucifero, scesa sulla terra e stabilitasi a Volterra per far dono delle sue arti magiche ai deboli ed agli oppressi con lo scopo di salvarli dalla schiavitù. Tra i suoi discepoli più fedeli spicca il nome del trisavolo di mio nonno, che, inconsciamente, mi rende oggi depositaria di un segreto immortale. Febe Partenza
La fine dell'ultimo trimestre si avvicina, due settimane ancora alla cerimonia per la consegna del diploma e poi la partenza, ma prima, e per la precisione stasera stessa, andrò al ballo di fine anno. La mamma ha insistito così tanto, continua a ripetermi che devo fare tutte le esperienze e che il ballo di fine anno rientra in una di quelle che ti capita di fare una sola volta nella vita, come indossare un abito da sera e ballare tutta la notte. Ok, mi ha convinta, ma solo perché ho ricevuto un invito, eh sì, proprio io che non sono mai uscita con un ragazzo, ho ricevuto il mio primo invito a diciotto anni, il mio compagno di banco e unico amico Mike Carsol mi ha chiesto di accompagnarlo al ballo. Mike è un ragazzo carino, è stato mio compagno di banco per tutto l'anno, capelli biondi, occhi di un azzurro chiarissimo, una dolcissima fossetta al mento che gli dà l'aria di un bambino un po' cresciuto, sorriso aperto, poco più alto di me sul metro e ottanta, un po' magro per i miei gusti, all'apparenza molto timido ma per chi lo conosce, una vera sagoma. Anche lui, come me, viene considerato un secchione, e quindi uno sfigato, ne consegue che insieme siamo perfetti, così, siamo diventati buoni amici, non quelli delle confidenze, ma quelli a cui ci si rivolge quando hai bisogno di un favore e sai che non ti abbandonerà. Sento arrivare una macchina, la portiera che si chiude, mi precipito alla finestra, è arrivato, puntuale e anche un po' nervoso, con un bellissimo braccialetto di orchidee per me, nel suo abito blu con camicia bianca aperta al collo senza cravatta, mi sorprendo nel pensarlo, ma sta davvero molto bene. Sto scendendo le scale e l'abito si apre scoprendo più di quello che vorrei, vedo Mike deglutire e strabuzzare gli occhi dallo stupore e mi viene quasi da ridere. Stasera indosso un vestito fantastico, attillato e glitterato, color lavanda collo all'americana lungo alle caviglie, con uno spacco profondo sulla gamba destra e una vertiginosa apertura sulla schiena, i capelli lasciati sciolti ed un leggero trucco a valorizzare il mio viso: mi sento perfetta. Quando arrivo davanti a lui, nel pianerottolo dell'ingresso, Mike mi prende la mano infila il braccialetto con un movimento un po' impacciato mentre balbetta un mezzo - Febe, sei belli-ssima - . La serata è molto calda, arrivati nella palestra della scuola addobbata per l'occasione, mi sento subito quasi soffocare tanto è il disagio, ma questo lo prevedevo, è normale, sia io che Mike non siamo soliti partecipare a feste, quello che però mi stupisce è lo stare quasi al centro dell'attenzione, come se tutti si stessero accorgendo di noi solo oggi, abbiamo gli occhi di tutta la scuola addosso. Il momento di disagio passa in fretta, e parlandone con Mike ci siamo sentiti davvero molto euforici, stasera, tutti vogliono stare con noi riceviamo inviti a ballare, alcune ragazze si sono avvicinate a Mike per salutarlo con sorrisi maliziosi e anch'io ho avuto le sue stesse attenzioni, si sono avvicinati alcuni ragazzi per farmi i complimenti e invitarmi a ballare, ho rifiutato con educazione i loro inviti e poi si è avvicinato Jack Finman. Jack, il capitano della squadra di basket il ragazzo più bello e più popolare della scuola, chi non ha avuto una cotta per lui in questi anni, anch'io ho fantasticato sui suoi muscoli quando eravamo al terzo anno, ma lui è il tipo che non esce mai con la stessa ragazza e quindi per me è sempre stato off-limits, si è avvicinato quando Mike è andato a prendere da bere e, credo che mi abbia rivolto la parola per la prima volta in cinque anni solo oggi, sono rimasta sorpresa, non sapevo neanche che conoscesse il mio nome. - Ciao Febe, stasera sei splendida - sfodera un sorriso aggressivo e sensuale che non mi suscita nessun fremito e gli rispondo in tono gentile ma con voce ferma: - Ciao Jack, grazie - . Jack sentendomi così pacata interpreta la mia risposta come accondiscendente: - Allora, adesso fai coppia con Mike? - La domanda fatta in tono secco è arrogante mi infastidisce non poco: - Perché vuoi saperlo Jack? - lui un po' spiazzato dalla mia risolutezza si ferma come a voler riordinare le idee prima di rispondere: - Beh, volevo sapere se, insomma, ti andava di passare il resto della serata con me - mi accarezza il braccio con il dorso della mano mantenendo il suo sorriso sexy: - Ti va di ballare? - e mi porge la mano. Non so se ridere o rimanere seria, opto per la seconda e decido in quell'istante che questo tizio è un pallone gonfiato, in ogni caso io e Mike abbiamo fatto un patto prima di entrare, non avremmo ballato con nessun altro, forse perché entrambi abbiamo paura che se uno di noi due ballasse con qualcun altro, l'altro rimarrebbe da solo e sarebbe troppo imbarazzante. Questo nostro accordo mi ha convinta ad accettare l'invito di Mike. Mentre ripenso a tutto questo mi dimentico di avere davanti Jack che attende una mia risposta, lo guardo, è vistosamente insofferente a questo tipo di attesa, ma non ci bado e gli chiedo, - Che fine ha fatto la tua compagna? E perché vuoi passare la serata con me? - . Lui sembra a dir poco senza parole, non si aspettava un tono diretto e stizzito ma si ricompone in fretta e risponde in modo dolce: - Melissa si è sentita male e sua madre è venuta a prenderla quindi sono libero e mi piacerebbe conoscerti un po' meglio, sai, non abbiamo mai avuto occasione di parlare e vorrei approfittare di questo momento - . Si ferma un attimo, e prende di nuovo ad accarezzarmi il braccio, il gesto è sensuale ma ancora una volta non mi suscita nulla, al momento sono completamente esterrefatta, e penso che questo individuo è davvero un deficiente, ma non dico niente e lo lascio continuare.
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Sono Alessia Giuliano, sono originaria di un piccolo paese molisano della provincia di Campobasso: Santa Croce di Magliano. Vivo a Roma con mio marito ormai da molto tempo; ho quarantanove anni, mi sono diplomata al Liceo Scientifico e laureata alla facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma. Durante la mia carriera lavorativa ho ricoperto vari ruoli manageriali nel settore Turistico Alberghiero e nella Ristorazione. Stanca poi, del logorio imposto dalle regole delle multinazionali per cui lavoravo, sono passata a ruoli impiegatizi in aziende del settore edile e di impiantistica. Al momento lavoro per uno studio di architettura e mi occupo di contabilità e segreteria. Sono da sempre una lettrice quasi compulsiva, è la mia passione, ma mi è sempre piaciuto mettere su carta i miei pensieri e le mie emozioni e questo mi ha avvicinato al mondo della scrittura.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorta di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Alessia Giuliano: L'amore per la lettura l'ho sviluppato da molto piccola, leggevo già alle elementari, poi negli anni ho alimentato questa passione leggendo un po' di tutto. Ho iniziato con la letteratura per ragazzi, per poi passare, negli anni dell'adolescenza, ai classici della letteratura sia italiana che straniera, soprattutto francese ed inglese, ma anche alla poesia. Ho spaziato tantissimo fino poi ad innamorarmi di un genere in particolare che è quello che amo scrivere: il fantasy.
Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Alessia Giuliano: Sicuramente si, ma più che altro c'è un genere in particolare che mi ha fatto venire voglia di scrivere. Se devo dare un titolo direi ‘La storia infinita'.
Writer Officina: Hai fatto dei corsi?
Alessia Giuliano: No nessun corso di scrittura ma ho letto alcuni libri di scrittura creativa prima di iniziare a scrivere il mio primo romanzo. Ho però intenzione di fare formazione per migliorare il mio stile e la mia tecnica.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Alessia Giuliano: Quando ho finito di scrivere il romanzo che poi ho pubblicato, avevo voglia di farlo conoscere perché penso che sia una storia che valga la pena leggere. A quel punto mi sono informata tramite un editore amico, che non pubblica il mio genere, su quale fosse il miglior modo per pubblicare; il suo consiglio è stato quello di pubblicare in self publishing, scoraggiandomi sulla mia idea di inviare la mia opera a varie case editrici. Indecisa sul da farsi, ne ho parlato con un altro amico, che mi ha invece consigliato di inviare il manoscritto ad una casa editrice di sua conoscenza, giusto per avere un parere. A quel punto mi sono detta...perchè no? Ho inviato la copia del manoscritto via e-mail e, ventiquattr'ore dopo, l'editore mi ha chiamata per dirmi che gli sarebbe piaciuto pubblicare il mio libro.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Alessia Giuliano: Penso di si, sarebbe stata la mia scelta se la Edizioni Chillemi non mi avesse pubblicata.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionata? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Alessia Giuliano: Al momento ho pubblicato un solo libro dal titolo ‘Aradia L'eredità della prima strega'. È una saga fantasy e quello pubblicato è il primo libro. La storia è tratta da una leggenda, quella che racconta della prima strega mai esistita e della sua eredità. È il percorso di una giovane, Febe, che scopre che la sua nascita ha fatto avverare un'antica profezia che la vede erede di un immenso potere insieme a Robert, l'uomo a cui ha donato il suo cuore. La profezia lanciata dalla Prima Strega consegna il potere dei quattro elementi agli eredi di due famiglie rivali della città di Volterra: i Belforti e gli Allegretti. I due giovani eredi dovranno nascere entro lo stesso decennio e dovranno essere maschio per i Belforti e femmina per gli Allegretti. Con la nascita di Febe il cerchio si chiude e la profezia si avvera. Febe e Robert nella realizzazione di quello che per loro è stato scritto saranno aiutati da un gruppo di Amici e da un'anziana veggente: Persia. L'anziana donna li guiderà alla scoperta del loro destino che li vede uniti nello stesso potere ma per sempre divisi da esso.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Alessia Giuliano: Quando inizio una nuova storia, preparo una sorta di promemoria. Intanto c'è la trama che è un'idea di massima di quello che racconterà il libro, dopo di che stilo la lista dei personaggi con nome cognome, età, ruolo, descrizione fisica e caratteriale. Per me è anche importante dare un intervallo temporale ai libri che scrivo, non amo leggere libri dove non capisco in che anno siamo e in quanto tempo si svolge la storia. Altra mia caratteristica è quella di scrivere al presente ed in prima persona, è il personaggio principale a raccontare la storia con eventuali inserimenti del punto di vista di altri personaggi. In questo libro in particolare abbiamo il racconto dal punto di vista di Febe principalmente, ma si inserisce anche Robert per un paio di capitoli e un altro personaggio diciamo coprotagonista nella storia.
Writer Officina: Cosa vorresti che le persone dicessero del tuo romanzo?
Alessia Giuliano: Beh, intanto, vorrei che lo leggessero in tanti e siamo sulla buona strada con l'uscita dell'e-book. Quello che mi piacerebbe dicessero è che la lettura del libro ha generato in loro delle emozioni e che non si siano annoiati.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Alessia Giuliano: Si al momento sto scrivendo, si tratta del secondo libro di Aradia e quindi sempre un fantasy, ma sto anche lavorando ad un romanzo che porterò al concorso ‘Io scrittore' che è di un genere diverso, un thriller/giallo.
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