|
Caleidoscopio
|

Un mio caro amico, al quale ho scritto spesso e in svariate forme, un giorno mi descrisse come “una personalità caleidoscopica”: da qui nasce il titolo di questa raccolta. Caleidoscopio racchiude tutti i colori di cui possono essere fatti i pensieri; immagini che cambiano, si trasformano e prendono vita in pochi istanti; è sinonimo di vitalità poiché anche nel quotidiano nulla è mai statico e immutabile. In questa raccolta ci sono sia poesie che alcuni pezzi in prosa proprio per rispecchiare la varietà, mescolando differenze ed assonanze.
Caleidoscopio vuole essere un viaggio attraverso le parole, le immagini, le poesie, le frasi scritte di getto e i momenti di riflessione. Un percorso attraverso un mondo in continuo mutamento, sempre diverso e mai statico; una realtà fatta di colori, una ventata di emozioni, un messaggio di speranza per chiunque abbia timore di vivere in un mondo in bianco e nero. --- La vita del poeta.
La vita del poeta non può essere eccessiva, superba, lussuriosa. Il poeta si nasconde tra la gente comune, cercando di celarsi tra mille altri occhi, tra mille altri volti. Il poeta può rimanere fermo in silenzio per ore, seduto ad un tavolo qualunque, in disparte ad osservare la vita che passa fino a quando non nota un particolare, un piccolo dettaglio che scatena mille idee, mille pensieri, mille sensazioni. Quel tavolo non sarà più un tavolo qualunque ma il suo tavolo, il suo punto di vista da cui spia silenzioso, guarda con occhi attenti quel particolare in mezzo ad un mondo, ad un universo costituito da mille particolari. Quel particolare, quella briciola, quel cucchiaio, quello sguardo sarà uno per sé stesso ed infiniti per ciascuna persona esistente. Quel momento durerà un secondo nella vita reale ma in eterno per la sua mente e per la sua poesia.
Quel poeta rimarrà seduto ad aspettare per ore, fermo e silenzioso, un momento preciso che già conosce nel profondo del suo animo, ma che non sa quando verrà. Ma quando quel momento, quel particolare, quella briciola, quello sguardo, quella risata arriverà seppur avrà il poeta aspettato per ore ne gioirà, si stupirà come se fosse un bambino, ne coglierà la più piccola sfumatura. Quel momento lo riconoscerà tra mille altri momenti come se stesse aspettando solo lui, solo questo incontro di una briciola, uno sguardo, un luogo, un profumo. La vita del poeta è costruita solo di questi piccoli momenti quotidiani, che la gente comune si lascia scivolare addosso come una goccia di pioggia durante un temporale. Il poeta invece riuscirà a raccogliere quella goccia, vivendola e analizzandola come se fosse l'ultima goccia rimasta al mondo, l'unica goccia mai esistita sull'universo, sulla terra, sulla sua mano. Ne gioirà di questo, rimarrà sorpreso ed esterrefatto, riempito di pensieri ed emozioni fino a scoppiare nella sua poesia. La vita del poeta non può essere eccessiva, superba, lussuriosa. Egli non sarebbe più un vero poeta. Poesia è modesta, particolare, piccola ed infinitamente eterna. Poesia è la vita di ogni giorno. --- Silenzio.
Il silenzio della notte racconta le storie di chi non ha più voce per i propri pensieri. --- Notte di carta.
La notte si tinge di nero e d'inchiostro; parole scritte in un pezzo di cielo: questo è l'unico foglio concesso agli insonni poeti. Sentimenti incastrati tra nuvole e stelle li accarezza la Luna e li porta con sé. --- Attraverso i giorni.
Le parole che non ho detto, le frasi che non ho scritto, i pensieri che non ho rivelato, i sogni che non ho raccontato. Tutto ciò non si è perso, tutto ciò è rimasto impresso nella testa, nel cuore, nel sangue, nella pelle, ne gli occhi... Tutto è qui dentro. Ed è con questo tutto che ho dentro che ho vissuto l'attesa immensa eppur invisibile. Un'attesa inconfondibile in mezzo a mille altre attese: un'attesa che ha quel profumo dolce e delicato, l'impronta di due occhi scuri e lucidi e di due mani grandi per poter raccogliere la mia attesa, che sembra così piccola così riposta tra quei palmi. --- Orizzonti
Se solo dipingessimo questo piccolo mondo dei colori del tramonto, di soffici nubi che sfiorano le montagne.
Se solo potessimo suonare in un'armonia senza fine, lieve e delicata come un'antica ninna nanna, riproducendo con note nuove questa quiete.
Se solo il mondo non si fermasse alla viltà, ai problemi ed agli affanni ma potesse godere ogni giorno della pace di un instante semplicissimo. Se solo l'uomo fosse ancora capace di raccogliere l'infinita poesia che la terra stessa offre forse scopriremmo d'essere più vicini all'immenso. --- No al bullismo: “Non nasconderti” Quando ripenso agli anni in cui sono stata vittima di bullismo, vedo i ricordi pieni di oscurità, come se fossero degli incubi notturni. Ricordo bene la sensazione di solitudine, di sconforto e di inadeguatezza, che mi perseguitavano tanto quanto i miei bulli. Ho vissuto, tutti i giorni, per cinque anni episodi pieni di cattiverie, di insulti sputati gratuitamente, di spintoni, di emarginazione... Spesso avrei voluto piangere, urlare, essere ascoltata, consolata e protetta, ma mi ritrovavo davanti tanti muri e poche porte aperte; spesso ho sperato di andare a letto la sera e non svegliarmi più la mattina seguente, per non vedere più tutta quella malvagità senza senso. Mi sembrava di essere in un mondo pieno di nemici da affrontare, uno più forte dell'altro: ogni volta che cercavo conforto in qualcuno mi sentivo presa in giro ulteriormente, schernita ed allontanata. Ho vissuto nel silenzio per tutto il tempo perché non c'era nessuno davvero disposto ad ascoltarmi: nessun vero amico, perché chiunque si vergognava a farsi vedere accanto a me; nessun insegnante poiché non era un loro problema; nessuno che mi credesse perché sembrava essere tutto frutto della mia immaginazione. In questo modo mi sono aggrappata a due cose che mi hanno permesso di esprimere me stessa, senza paure e senza pregiudizi: la prima è la scrittura, un mondo fatto di carta ed inchiostro dove potevo mettere a nudo i miei pensieri; la seconda è il teatro: il mondo fatto di maschere in cui, paradossalmente, riuscivo a mostrare chi ci fosse dietro quella ragazzina “brutta e sfigata”. Ed è così che ho capito come si esce dal tunnel buio e apparentemente senza fine: essendo sé stessi, non avendo paura dei propri difetti fisici o caratteriali ed imparando a mettere in mostra le proprie qualità migliori, i propri pregi. La bellezza fisica e le tendenze sono solo di passaggio, in continuo mutamento; il proprio benessere, le proprie ambizioni, i propri sogni sono ciò che invece ci accompagneranno per sempre. --- Freestyle - Libertà di stile.
In radio l'ennesima canzone dell'estate suona tropicale, sensuale, con le ballerine in bikini in riva al mare. 8 virgola 7 milioni di visualizzazioni like, commenti e strane reazioni di chi si è fatto stravolgere la testa e di chi questo video lo skippa e non ci resta. Che poi il sound è elettro house commerciale e il testo a tratti un po' banale ma nella cassa c'è chi alza il volume a palla e beve un altro cocktail cercando di restare a galla. A galla, in gabbia intrappolata tra la gente cuffie, occhiali e con la mente assente evito la folla accuratamente; nelle vene pulsa forte la mia convinzione che questo mondo sia sempre più finzione credendosi protagonista indiscusso di un reality show di cattivo gusto. Forse forse è questa la mia stranezza: che non seguo la tendenza, che improvviso poi una danza, che si fotta l'apparenza ciò che conta in fondo è la sostanza. Mi pare poi normale che questo mondo non mi basta appiccicato alla tv come un francobollo sulla busta Che facciamo, l'apriamo? e false lacrime di gioia per cercare di spezzare almeno un po' la noia. È che a me poi davvero non mi passa ho forse il cervello fatto di un'altra pasta; rifiuto l'ennesimo invito ad una stupida festa, volto pagina del libro scoprendo una nuova pista. Una nuova strada, un nuovo protagonista, l'eroe che si trasforma in antagonista; il buono, il brutto e l'anticonformista. E mi rendo conto che forse forse è questa la mia stranezza: che non seguo la tendenza, che improvviso poi una danza, che si fotta l'apparenza ciò che conta in fondo è la sostanza. |
|
Votazione per
|
|
WriterGoldOfficina
|
|
Biblioteca

|
Acquista

|
Preferenze
|
Recensione
|
Contatto
|
|
|
|
|
|
Conc. Letterario
|
|
Magazine
|
|
Blog Autori
|
|
Biblioteca New
|
|
Biblioteca Gen.
|
|
Biblioteca Top
|
|
Autori
|
|
Recensioni
|
|
Inser. Estratti
|
|
@ contatti
|
|
Policy Privacy
|
|
Autori di Writer Officina
|
|
|
Sono Giulia Vismara, nata e cresciuta a Carate Brianza in provincia di Monza. Fin da piccola mi sono avvicinata alla lettura sia come fonte di nuove informazioni e di apprendimento, sia come rifugio per il piacere e il divertimento. Ho iniziato ad acquisire sempre maggiore interesse per la scrittura a partire dai 12 anni e, grazie ad essa, ho trovato il modo migliore per esprimere me stessa, i miei pensieri e le mie sensazioni. Mi diletto con la poesia: un genere di poesia dal forte impatto emotivo, costruita su immagini di natura semplice e quotidiana; contemporaneamente non disdegno la prosa, anch'essa ricca di questi elementi. A partire dal 2014 fino al 2019 ho fatto parte di un blog, chiamato ‘Manifest', gestito da svariate persone e personalità, dove ognuno possedeva il suo spazio per esprimere il proprio punto di vista. Tra gli autori che ammiro vi è Pirandello con la sua affascinante prospettiva delle maschere e delle persone; Baricco con la sua forte introspezione ed Oriana Fallaci per il suo carattere tagliente. Altro elemento di forte ispirazione per i miei testi sono le canzoni dei Negramaro, compagni inseparabili delle mie idee.
Writer Officina: Hai scelto un nome d'arte davvero molto particolare. Come e perché è nato?
Giulia Vismara: G è l'iniziale del mio nome, Chalune invece è un nome composto da tre diverse parole, in tre diverse lingue: Chandra (sanscrito), Luna (italiano), Selene (greco). Un triplo omaggio alla Luna, della quale sono fin da sempre affascinata e a cui mi sento fortemente legata nel profondo. Ho scelto di pubblicare con questo pseudonimo perché il mio nome e il mio cognome sono fin troppo diffusi nella mia zona, volevo distinguermi come ho sempre fatto. Ho sempre scritto usando un altro psudonimo, che era più semplicemente Moonlight o abbreviato in Moon. L'aneddoto particolare è che il nome Chalune è nato per la prima volta per registrarmi in un gioco online MMORPG, me ne sono innamorata e da allora non me ne sono più separata.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la lettura?
Giulia Vismara: Credo che la mia passione per la lettura sia nata da piccola, mi affascinavano le storie soprattutto di fantasia o legate alla mitologia. Tutt'ora conservo i miei primi libri d'infanzia: i primi “Battello a Vapore” dal bianco all'arancione, libri sulla mitologia greca in versione fumetto ed alcune saghe di un'autrice italiana che ho amato da bambina. Mi sembra di leggere da sempre e l'ho sempre fatto con passione e curiosità, oltre che con la voglia di imparare o di vedere mondi nuovi.
Writer OfficinaWriter Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Giulia Vismara: Leggere i versi della Divina Commedia è stato il momento in cui mi sono sentita, in un certo senso, illuminata. Fu una mia prof delle medie a volerci far avvicinare ad alcuni versi della Divina Commedia, ma lo fece con una sorta di semplicità e allo stesso tempo con una passione tale da lasciarmi molto coinvolta in quelle parole e in quel genere di poetica. Avevo solo 12 anni ma è stato lì che ho iniziato a scrivere poesie, certo con il mio stile.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Giulia Vismara: Sì, ho proposto Caleidoscopio a diverse case editrici che si occupavano anche o principalmente di poesie. La selezione è stata davvero molto difficile, poiché in pochissimi danno valore alle poesie a causa di un mercato chiuso e povero, purtroppo. Spesso sono incappata in editori che richiedevano un minimo d'ordine molto alto con delle spese anche piuttosto elevate; ho iniziato a credere che nessuno avrebbe mai investito in un'opera del genere ma poi ho trovato una porta aperta e un editore cordiale e disponibile per tutte le esigenze che ha creduto in me.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Giulia Vismara: La maggioranza di ciò che scrivo è sempre scritto di getto, che sia prosa o poesia. Spesso mi fluttuano parole ed immagini nella testa e inizio ad abbozzare quello che mi passa nella mente, esattamente così com'è senza un ordine preciso. Mi piace scrivere ancora a mano, su fogli volanti o post-it che ho sulla scrivania. Una volta finito di scrivere di getto chiudo il foglio in un cassetto al buio e lo lascio lì senza rileggere per un tempo che può essere indefinito ed è dettato dal semplice istinto; possono passare pochi giorni oppure addirittura mesi prima che io vada a riprenderlo. Solo in quel momento ridefinisco meglio quei concetti e quelle parole scritte di getto, sistemandole da un lato ma mantenendo comunque un taglio primordiale.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Giulia Vismara: Già in passato avevo pensato e avevo abbozzato alcune idee, sono rimaste in sospeso per un futuro e tendenzialmente tutte le idee che ho sono in completa prosa e non più opere poetiche, anche se ho ancora svariati componimenti in versi nei miei cassetti e non escludo che possa esserci una seconda raccolta. Per ora voglio godermi a pieno questa mia prima pubblicazione, ma sicuramente tornerò a scrivere qualcosa di nuovo. Che cosa sarà è da scoprire!
Writer Officina: Raccontaci quale è stata la scintilla che ha dato vita all'idea.
Giulia Vismara: Il nome del titolo Caleidoscopio è nato da una persona a me molto cara, che mi ha descritto come “una personalità caleidoscopica”. Il resto si è generato negli anni, raccogliendo tutti gli scritti simili tra loro ed allo stesso tempo differenti; volevo raccontare attraverso le mie parole tutto ciò che il mondo offre, con le sue diverse sfumature di colore, di profumi, di immagini che spesso scorrono veloci nel cervello e che le persone tendono ad ignorare. Volevo creare un piccolo momento in cui fermarsi, respirare, lasciarsi cullare da quelle immagini che sono già nella nostra mente ma che non abbiamo spesso tempo di assaporare.
Writer Officina: Cosa vorresti che le persone dicessero del tuo libro?
Giulia Vismara: Mi piacerebbe semplicemente che si sentissero in qualche modo accumunati, che sentissero le mie parole e le mie emozioni vicine ai loro pensieri e sensazioni. Il mio obiettivo più grande è quello di riuscire ad avvicinare la poesia, che spesso viene considerata come qualcosa di vecchio e noioso, a chiunque: dagli adulti a cui piace leggere ma non si sono mai lanciati nel genere ai più giovani che spesso fanno fatica a trovare qualcosa nelle loro corde. Vorrei creare una nuova tendenza: una poesia nuova, popolare e, perché no, anche un po' social.
Writer Officina: La scrittura ha una forte valenza terapeutica. Confermi?
Giulia Vismara: La scrittura è molto più di qualcosa di terapeutico, talvolta può essere una vera e propria ancora di salvezza e nel mio caso è stato così. In Caleidoscopio faccio riferimento a degli episodi che ho vissuto in passato e che sono anche volti a spiegare tutto ciò che sta dietro ad ogni singolo verso, la scrittura è stata la mia fonte costante di forza e il mio modo per potermi liberare in modo sano da certi “mostri” e dal mondo in bianco e nero che ho avuto modo di vivere. |
|
Tutti i miei Libri

|
Profilo Facebook

|
Contatto
|
|
|
|