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Sono di Firenze, laureata in Matematica ma non ho mai insegnato, ho lavorato nell'informatica. Leggere è sempre stata una delle mie passioni fino da quando ero bambina; allora prediligevo soprattutto i romanzi di avventura (Salgari, Dumas) poi crescendo ho letto diversi classici e scrittori italiani del Novecento. Da anni leggo un po' di tutto ma evito gli erotici e gli horror. Tengo un blog molto semplice in cui scrivo di libri e scrittura ma anche di altro. Amo la montagna ma mi piace anche il mare, prediligo la musica classica e lirica e quella pop degli anni sessanta settanta e in parte ottanta. Non mi piace parlare di me (forse si è capito), preferisco farlo delle cose che scrivo (anche se, in certo senso, lo so, è un po' la stessa cosa).
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorta di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Antonella Sacco: Non mi pare che ci sia stato un momento preciso. Come ho detto mi ha sempre appassionata leggere e da bambina ho abbozzato qualche poesia in rima (orribile ovviamente) e da adolescente ho fatto ulteriori tentativi con scarsa convinzione. Coltivavo l'idea romantica della scrittrice e fino all'ultimo son stata incerta se iscrivermi alla facoltà di Lettere invece che a quella di Matematica. Scrivere era comunque un mio sogno privato... Sintetizzando diciamo che ho iniziato a - scrivere sul serio - una trentina di anni fa.
Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciata addosso la voglia di seguire questa strada?
Antonella Sacco: Direi di no, almeno non ne ho memoria.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Antonella Sacco: I miei primi scritti erano racconti e sono stati rifiutati. Poi c'è stato un romanzo (che adesso non invierei a nessuno!) anch'esso rifiutato. I racconti non erano male, secondo me, li ho poi pubblicati con un editore a pagamento e adesso sono anche disponibili come ebook Amazon KDP. In seguito ho scritto delle storie per ragazzi e di queste quattro sono state pubblicate da editori non a pagamento (una da Piemme) ma con scarsa pubblicità da parte degli editori.
Writer Officina: Pubblicare su Amazon KDP è stata una scelta vincente?
Antonella Sacco: Sì, perché consente molta libertà e un immediato riscontro. Questo naturalmente non vuol dire che i miei ebook abbiano avuto successo ma quello che conta è la possibilità che lo strumento offre (certo per tornaconto di Amazon, non per sostegno agli autori).
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionata? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Antonella Sacco: Ho scritto diverse cose e a molte di queste sono particolarmente affezionata. Ne cito due: una un po' rosa per ragazzi, - Lidia che detesta la Matematica - , in cui un'adolescente che si ritiene negata per la Matematica impara ad apprezzarla e ad amarla e - Agnes - che racconta del primo viaggio di una maestra in pensione durante il quale la donna ha modo di tirare un bilancio della propria vita e scoprire che c'è ancora un futuro che l'aspetta.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Antonella Sacco: Per le ultime cose che ho scritto ho cercato di avere in mente – molto a grandi linee – la trama prima di iniziare la stesura; se mi vengono idee che potrebbero servire me le annoto; tengo una cronologia per evitare incongruenze. Le fasi di revisione sono poi fondamentali. D'istinto di solito scrivo i racconti brevi.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Antonella Sacco: Sto lavorando a più cose e quindi vado molto lentamente su tutte. Fra le altre: un romanzo a cui tengo molto (che ha a che fare con la Matematica) e che ho in lavorazione "a intervalli" da anni e un racconto di fantascienza.
Writer Officina:Ritieni che la verosimiglianza sia importante oppure no visto, che si tratta comunque di fiction?
Antonella Sacco: Non perché una storia debba essere realistica (ad esempio se è fantasy non può essere realistica) ma perché deve risultare coerente con l'ambientazione (tempo, luogo, genere della storia) e con il carattere dei personaggi. Spesso mi capita di trovare anche nei film che questo elemento sia carente e la cosa rovina una storia che magari fino a quel momento mi era piaciuta. Da parte mia lavoro molto sulla coerenza e sulla verosimiglianza, ovviamente non sono in grado di valutarne l'esito con sguardo oggettivo.
Writer Officina: Che consigli daresti, basati sulla tua esperienza, a chi come te voglia intraprendere la via della scrittura?
Antonella Sacco: Zero: chiedersi se davvero si vuole comunicare qualcosa. Primo: non arrendersi mai. Secondo: leggere molto. Terzo: usare grammatica e dizionario ad ogni piccolo dubbio.
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