Writer Officina
Autore: Mindaugas Deutheronomius
Titolo: Andrà tutto bene?
Genere Fantascienza Fantapolitica
Lettori 3297 22 19
Andrà tutto bene?
Due mondi a confronto.
Così, quello stesso giorno, poco prima delle 13.30 Per/Giosuè e Leone/Pietro raggiungevano come convenuto il secondo piano della palazzina per incontrare Diànoia, la cui abitazione ospitava anche lo studio, accessibile da un ingresso separato. L'orario era un po' scomodo ma stabilito in funzione degli appuntamenti già confermati dalla dottoressa con i suoi pazienti abituali, che non desiderava per nulla trascurare. Del resto, anche Leone si era organizzato anticipando la sua visita al ristorante e Per l'aveva accompagnato per gentilezza ma anche per non rischiare di restare pure lui a digiuno.
Quando si annunciarono, la psicoterapeuta venne personalmente ad aprire la porta invitandoli ad accomodarsi. Lo studio era il classico gabinetto di un'analista terrestre, provvisto di un'elegante scrivania in acciaio inox e cristallo sormontata dai consueti soprammobili e fronteggiata da due graziose sedie in stile “tecnologico”. Per ovvie ragioni di riservatezza le finestre erano chiuse, nascoste da ricercate tende “a pacco”, con la necessaria aerazione garantita all'ambiente da un efficiente impianto di climatizzazione. Le pareti color bianco ghiaccio ospitavano quadri di arte contemporanea ancor più gelidi che confermavano ai pazienti l'assoluto bisogno di un trattamento psichiatrico per comprenderne il messaggio. Infine, l'immancabile lettino terapeutico in pelle nera con annessa poltroncina occupava gran parte del lato destro della stanza.
- Benvenuti nel mio tempio! - li accolse cortese la dottoressa. Poi puntualizzò: - Quando salite da me non è necessario che vi travestiate. All'interno degli edifici privati nessuno viene a curiosare. -
Mentre venivano accompagnati alla scrivania, Per e Leone furono catturati dal fascino di quell'attraente signora che la stanchezza della sera precedente aveva impedito loro di apprezzare appieno. Probabilmente sulla quarantina, la psicoterapeuta dimostrava almeno dieci anni di meno: il suo sobrio tailleur pied de poule bianco e nero firmato da un famoso stilista nuxiano era sobrio ma al tempo stesso femminile, impreziosito da accessori artigianali di altissima sartoria. La camicetta di seta bianca aperta fino al secondo bottone metteva in risalto un bel décolleté abbronzato mentre il viso, truccato con misura e ingentilito da due orecchini di perle a boucle in pendant con la collana a tre fili, denunciava un misto di rigore professionale e predisposizione all'empatia. Ricercati occhiali dall'originalissima montatura in acetato bordeaux non riuscivano a nascondere due vivaci occhi marroni, ben abbinati al colore castano dei capelli acconciati in un caschetto sbarazzino che contribuiva a rendere il suo aspetto così seducente da indurre anche il più reticente dei misantropi ad aprirsi. E Per non riusciva a staccarle gli occhi di dosso!
Dopo i convenevoli di prammatica, i due nuovi pazienti, al contrario di quanto avevano previsto, non furono fatti sdraiare a turno sul lettino di analisi ma poterono restare comodamente seduti sulle rispettive poltroncine. Da queste confermarono la piena disponibilità a collaborare, fedeli al patto stipulato la sera precedente per il quale loro avrebbero raccontato tutto della Terra e dell'esperienza che stavano vivendo in cambio di conoscere la storia di Nux e di ricevere un aiuto concreto per tornare da dove erano venuti.
- Siete comodi? - iniziò la seduta Diànoia offrendo ai suoi nuovi pazienti un bicchiere d'acqua per metterli a proprio agio. - Prima di entrare nello specifico della vostra avventura e cercare insieme con mio fratello la soluzione migliore per riportarvi a casa, desidererei sapere qualcosa del vostro pianeta di origine, che se ho capito bene è la Terra. Con lui potrete parlare di questioni più tecniche relative alla morfologia e alla navicella che vi ha condotti fin qui, ma a me interessa di più approfondire la conoscenza dei vostri sistemi relazionali e delle vostre abitudini comportamentali per arricchire la mia esperienza professionale e poter così aiutare ancora di più i miei pazienti, grazie a quel margine competitivo esclusivo che essa mi concederebbe. Devo confessarvi che non conosco affatto la Terra, pur avendone sentito spesso parlare da mio fratello, il quale collabora a diversi programmi di viaggi interplanetari comprendenti tra le varie destinazioni proprio il vostro pianeta. Ogni informazione che mi fornirete sarà quindi per me preziosissima - esclamò versando un bicchiere d'acqua anche per sé.
- Che posso dire? - rispose Per piuttosto imbarazzato guardando Leone. - Noi veniamo da Bovino, che è la esatta fotocopia di Vacchino, con le stesse strade, gli stessi edifici, gli stessi negozi, insomma tutto esattamente uguale a qui, compreso questo meraviglioso parco che laggiù si chiama “Il Branco” e che noi non avevamo mai potuto visitare nella sua parte più residenziale e privata. Le uniche differenze che finora abbiamo riscontrato riguardano il vostro abbigliamento, decisamente più elegante del nostro, e il rispetto per l'ambiente, che qui appare totale mentre da noi latita, a dispetto dei fiumi di parole velleitarie spese da autorità di ogni ordine e grado in favore della sua salvaguardia. Ah, dimenticavo, una terza differenza fondamentale riguarda la valuta: la nostra è esattamente uguale alla vostra ma con un potere di acquisto mille volte superiore. In pratica, un euro terrestre equivale a 1.000 euro nuxiani e ciò è quanto finora ci ha salvato la vita - confessò sincero.
- In quale anno vivevate sulla Terra prima di approdare qui da noi? - domandò curiosa Diànoia cominciando a prendere appunti.
- Nel 2021 - rispose pronto Spicace, - ma anche qui c'è una piccola ma doverosa precisazione da fare: il tempo da noi si conta in modo diverso, tanto che il nostro 2021 significa che sono trascorsi altrettanti anni dalla presunta nascita di Gesù Cristo, mentre il vostro 277 abbiamo inteso riferirsi all'introduzione del denaro nella vita di tutti i giorni - precisò.
- Gesù Cristo? E chi è? - reagì Diànoia sorpresa. - Mio fratello non me ne ha mai parlato. È forse più importante del denaro? - chiese incredula, riportando questa osservazione tra le sue note.
- Beh, per molti terrestri sembrerebbe di no, anche se non perdono occasione di professarsi buoni cristiani sebbene lui affermasse “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel regno dei cieli” - rispose Spicace citando con un sorriso la nota parabola.
- Ma voi, sulla Terra, vi esprimete sempre per metafore? - si stupì Diànoia. - Che strano modo avete di affermare l'impossibilità di fare qualcosa! - si annotò. Poi posò il taccuino e tamburellando sulle labbra con la matita domandò pensosa: - Dunque un buon cristiano non deve amare il denaro. Ma allora come fa a vivere dignitosamente contribuendo al progresso della comunità? -
- Questo è un interrogativo che si pongono in molti: la risposta ufficiale è che a garantire la sussistenza del genere umano dovrebbe pensarci la Divina Provvidenza, partendo dal presupposto, a mio personale avviso errato, che il denaro debba per forza essere ottenuto in modo immorale, tanto da essere addirittura definito dai cristiani più osservanti “lo sterco del diavolo” - specificò il Vicequestore in trasferta.
- E chi è il diavolo? - incalzò allora una disarmante Diànoia.
- Il diavolo è la forza malvagia che si oppone a Gesù Cristo, bontà infinita, e induce le persone in tentazione per attirarle dalla sua parte. Secondo i buoni cristiani la cupidigia è proprio uno dei peccati da non commettere perché, a loro avviso, sarebbe causa di dannazione eterna - replicò.
- Mamma mia, addirittura di dannazione eterna! - ripeté Diànoia con enfasi per poi riassumere: - Dunque, se capisco bene, i buoni cristiani vorrebbero che la gente vivesse povera senza cercare di migliorare le proprie condizioni di vita perché se lo facesse si consegnerebbe al diavolo e verrebbe dannata in eterno. Ma chi esprime questa spaventosa minaccia? - domandò aggrottando la fronte. - Il diavolo stesso, suppongo. -
- Mi spiace contraddirla ma non esistono testimonianze “diaboliche”. Ufficialmente si conosce soltanto la parola di Cristo che, raccolta nei sacri testi, sostiene proprio questa tesi - rispose Spicace.
- E chi ha decretato l'importanza di questi... sacri testi? - sollecitò la dottoressa.
- La Chiesa - rispose secco il suo paziente.
- Suvvia, Spicace, non si faccia estrarre le parole di bocca col cavatappi - lo redarguì indispettita. - Mi spieghi! Che cos'è questa... Chiesa? - domandò seccata.
- La Chiesa è un'organizzazione verticistica che fa riferimento a un'autorità suprema dispensatrice di precetti di vita volti a illuminare le coscienze per stimolare i seguaci a una serena e pacifica convivenza. Esistono diversi tipi di Chiese che fanno riferimento a Gesù Cristo, ma la più diffusa è quella cattolica, che riconosce il primato del vescovo di Roma, quello che ieri il mio collega ha chiamato papa e che più forbitamente si definisce pontefice. Costui rappresenta il capo spirituale e temporale di tutti i cristiani cattolici, che sulla Terra sono più di un miliardo - concluse Per.
- Mmm, un'autorità suprema spirituale e temporale dispensatrice di precetti di vita - scandì Diànoia preoccupata. - Detto così mi fa paura. Me li potrebbe riassumere, questi precetti? - domandò curiosa.
- Partecipare a tutte le celebrazioni comandate, confessare i propri peccati non meno di una volta all'anno, ricevere l'Eucarestia almeno a Pasqua, digiunare nei giorni stabiliti e sovvenire alle necessità materiali della Chiesa secondo possibilità - , precisò Spicace ricordando il Catechismo frequentato da piccolo.
- Come al solito criptico, eh? Mi spieghi meglio per favore, perché non capisco - , lo rimproverò.
- Ci provo, anche se devo ammettere che questa non è la mia materia preferita - , si scusò lui. - La Chiesa organizza periodicamente delle funzioni alle quali i buoni cristiani, per definirsi tali, devono partecipare, rendendo omaggio; essi devono pure rivelare le proprie infrazioni alla Dottrina a un ecclesiastico che generalmente li assolve consentendo loro di ricevere l'Eucarestia, cioè di mangiare simbolicamente il corpo di Cristo. Infine, impone certi giorni in cui si deve rifiutare la carne, se non il cibo in generale, e sollecita i fedeli a contribuire finanziariamente all'istituzione - specificò.
A quelle parole Diànoia strabuzzò gli occhi, riprese in mano il taccuino e prendendo appunti sintetizzò ad alta voce: - Dunque la Chiesa è un'organizzazione verticistica avente un capo supremo che esercita anche una forte influenza politica; ingiunge ai suoi seguaci di frequentare con reverente ossequio le riunioni della confraternita, li costringe a esporsi spifferando le proprie segrete debolezze, impone una simbolica quanto macabra rievocazione antropofagica e alla fine chiede dei soldi pur definendo il denaro “lo sterco del diavolo”. Spicace, ma non si rende conto delle profonde contraddizioni di un simile messaggio? Delle minacce travestite da apparente benevolenza volta in realtà a sottomettere le persone? Del rifiuto aprioristico di ogni contraddittorio con la minaccia di dannare in eterno chi avesse l'ardire di proporlo? In queste disposizioni io vedo soltanto la pretesa di un'interessata autoconservazione che rifiuta ogni dialettica. Altro che misericordia! A me pare piuttosto un atteggiamento psicologicamente arrogante finalizzato a mantenere il potere incutendo terrore nelle persone ingenue; un ricatto morale che, in nome di un acritico conformismo, diffida i “follower” dal rivolgersi altrove, millantando il monopolio della virtù - osservò acuta parafrasando i social network attivi anche su Nux. - Anche da noi in passato ci fu chi voleva imporre le proprie convinzioni creando un nemico contro il quale convogliare il malcontento popolare per ottenere più potere, ma questo squallido escamotage fu presto smascherato dalla razionalità della popolazione, che, captato l'inganno, abbandonò quell'impostore. Comunque, mi parli un po' di questi seguaci di Gesù Cristo: voglio sperare per loro che essere cristiani sia in realtà qualcosa di diverso da ciò che lei mi ha appena descritto. Qual è il loro vero obiettivo? - insistette interessata.
- Teoricamente sarebbe quello di mettere in pratica la dottrina predicata da Gesù Cristo, che si è poi elevata a religione, con l'obbligo di rispettare le regole indicate nelle Scritture - spiegò paziente.
- Altre regole? - domandò Diànoia sconvolta. - E quali sarebbero? Non bastavano quelle che mi ha citato prima? - obiettò sempre più esterrefatta.
- No, evidentemente non bastavano! - , rispose sarcastico Spicace. - Si tratta delle 10 regole principali che i cristiani chiamano “comandamenti” e che si possono sostanzialmente riassumere in amore, pace, rispetto, correttezza e solidarietà umana - tagliò corto Spicace.
- Ma questi sono sentimenti positivi, anche se non mi piace affatto la parola “comandamento” che ha un forte connotato di imposizione aprioristica - constatò la dottoressa. - Però continuo a non comprendere come chi predichi bontà infinita abbia poi il coraggio di condannare alla dannazione eterna coloro i quali non condividono alcuni dei suoi dettami i quali, se presi alla lettera, sarebbero esiziali per il progresso del genere umano, come ad esempio il disprezzo per il denaro, che invece rappresenta lo strumento principale attraverso il quale migliorare le condizioni di vita proprie e della propria famiglia - . Dopodiché, quasi non volesse credere al racconto di Per, domandò scuotendo la testa: - Tutto ciò mi sembra incredibile: quanti ha detto che sono sul vostro pianeta i seguaci di Gesù Cristo? - domandò riprendendo a prendere appunti.
- Le ho già detto che sono tantissimi - ribadì Spicace.
- Tantissimi non vuol dire tutti! - precisò Diànoia che non riusciva a capire come quell'ipotesi di vita per lei così assurda potesse raccogliere tanti consensi. - E gli altri? Perché non sono tutti cristiani se i principi di quella filosofia, pardon religione, sono in realtà gli ultimi che mi ha descritto e che mi paiono assolutamente condivisibili, a parte la scarsa considerazione per il denaro e l'ambizione? Temono forse per la dannazione eterna? - insinuò sorridendo.
- Non credo - rispose il Vicequestore in trasferta. - In realtà esistono anche altre fedi, alcune più antiche ma altre più recenti del cristianesimo. E poi da noi c'è una grandissima parte di persone che non crede più a niente e a nessuno, e ciò è molto triste. Quanto lei sostiene a proposito della ricchezza è logico e comprensibile, ma sul nostro pianeta purtroppo non tutti considerano il denaro un giusto strumento di progresso da ottenersi lecitamente grazie alle proprie capacità e al proprio impegno: molti lo vedono invece come il fine ultimo della loro esistenza e non si fanno scrupoli di conseguirlo in qualunque modo. E questo non è né bello né giusto! - ammise.
- Spicace, mi scusi, ma voi terrestri sapete usare il cervello? Glielo chiedo perché sembrerebbe che la razionalità sia l'ultima delle vostre doti: forse è proprio per questo che le Chiese da voi incontrano tanto proselitismo. Nessun rispetto dell'ambiente e parimenti nessun rispetto per le persone capaci di migliorarsi onestamente né per i risultati che esse conseguono, con la minaccia di dannazione eterna per chiunque si ribelli a questi discutibili assiomi imposti unilateralmente da una organizzazione anche temporale per ricattare moralmente gli oppositori scoraggiandoli dal ragionare. Poi mi dice che l'amore per il prossimo è uno dei comandamenti che ogni buon cristiano deve osservare: come si può spiegare questa contraddizione? Sapete cos'é la coerenza? Non riuscite a capire che i traguardi vanno conquistati e che non è sbagliato poter godere di condizioni di vita più favorevoli se queste vengono raggiunte con merito e sacrificio? Mi sembra che ci sia molto da lavorare da voi su questi aspetti - sentenziò severa per poi proseguire: - Qui su Nux, il fatto che il denaro sia effettivamente molto importante non ha incattivito le persone, almeno non la maggior parte di esse, ma le ha soltanto stimolate a dare il meglio di sé perché da noi l'educazione è un aspetto imprescindibile della nostra crescita, sin dalla più tenera età. E la Ragione è l'unico motore delle nostre scelte. In altre parole, la formazione su Nux costituisce la premessa indispensabile a ogni positiva evoluzione, individuale e collettiva, non dando affatto per scontato che il denaro venga ottenuto in maniera disonesta, ma al contrario che lo si guadagni in modo corretto, sfruttando le proprie abilità. Altrimenti intervengono i vari D'Intuito e Sbattedentro con il necessario rigore per fare giustizia. Da voi però non mi pare che funzioni così - domandò curiosa.
- Dovrebbe, ma sfortunatamente no, sulla Terra non funziona così! - convenne Spicace bevendo un sorso d'acqua. - Forse perché da noi si equivoca sul concetto di bontà, troppo spesso scambiata per buonismo e strumentalizzata in malafede. Come pure sul principio di giustizia, sempre meno riconosciuto perché è più facile assecondare le piazze piuttosto che educarle - ipotizzò.
- Ma certo! - proseguì Diànoia ignorando la risposta di Per e reagendo come se avesse avuto improvvisamente un'illuminazione. - Sono io che non avevo capito - si scusò. - Evidentemente da voi non esiste l'ambizione perché le persone, essendo religiose, mettono spontaneamente in pratica gli insegnamenti che mi ha citato prima. Ciò vuol dire che sono per lo più serie, buone, oneste e accettano serenamente i limiti imposti dalle proprie condizioni socio-culturali senza alimentare pericolose invidie. Di conseguenza non capiscono e forse nemmeno giustificano chi invece nutre il desiderio di affermarsi socialmente, anche se in maniera corretta - concluse convinta.
- Purtroppo non è nemmeno così - la contraddisse ancora una volta Spicace, - e glielo possono assicurare due tutori dell'ordine che ogni giorno assistevano a furti, violenze e prevaricazioni di ogni sorta senza che le adeguate punizioni venissero comminate proprio in nome di quel permissivismo ipocrita di cui le parlavo prima. Da noi la religione è diventata ormai per troppe persone un'abitudine svuotata di ogni significato tranne per coloro i quali, inneggiando alle proprie credenze, tentano di imporle a tutti con la forza, umiliando donne, scatenando guerre o istigando addirittura degli invasati a compiere atti terroristici - spiegò.
- Ma questo è inconcepibile! - reagì inorridita la psicoterapeuta. - Come si può pensare che una religione predichi morte e distruzione, soprattutto contro persone che mettono in pratica principi di amore, pace, rispetto e solidarietà? Come potete tollerare una simile situazione? - chiese incredula.
- Ha ragione, è davvero inconcepibile, ma disgraziatamente è ciò che da noi accade proprio perché le persone che noi definiamo di buona volontà non riescono a garantire in maniera adeguata la vittoria dell'amore sull'odio. Un altro famoso insegnamento di Gesù Cristo recita infatti “A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede e a chi prende del tuo, non richiederlo”. Ma non si illuda che io riesca a spiegarle come questo si possa tradurre positivamente nella realtà di tutti i giorni - la avvisò.
- Forse perché una spiegazione non esiste, almeno seguendo i canoni della Ragione - replicò dura la psicoterapeuta. - Lei mi sta forse dicendo che sulla Terra c'è una minoranza di persone ipocrite, egoiste e aggressive che sopraffanno una maggioranza mite, onesta e laboriosa, la quale si lascia calpestare senza reagire? Ho capito bene? Da noi un tale comportamento si definirebbe masochismo e sarebbe oggetto di studio psichiatrico per tentarne una cura radicale. Non soltanto impediremmo con ogni mezzo il verificarsi su Nux di una simile deprecabile situazione ma quando, agli albori della nostra nuova civiltà, un problema analogo stava per presentarsi reagimmo subito in maniera risolutiva per difendere la nostra cultura e il nostro futuro - concluse fiera della sua nuxianità.
Poi, guardando l'orologio esclamò: - Signori, purtroppo il tempo per oggi è scaduto. Ci vediamo domani alle 13.30, quando vi parlerò appunto delle origini di Nux e di come si vive su questo pianeta. Nel frattempo vi invito oggi pomeriggio a guardare i nostri programmi televisivi, soprattutto i notiziari, che vi daranno contezza del livello di civiltà, sviluppo e benessere che abbiamo saputo raggiungere grazie alla nostra capacità di essere logici e razionali. Comunque sono lieta di comunicarvi che la nostra conversazione ha definitivamente fugato ogni restante dubbio sulla vostra buona fede e dunque la verifica che mio malgrado dovevo condurre sulla vostra innocuità per il nostro sistema ha avuto esito positivo - concluse e con quelle parole li congedò.
- Vedi che non mi ero sbagliato a pensare che fossimo sotto osservazione? - disse Per a Leone mentre scendevano le scale. - Però mi ha impressionato come Diànoia in meno di due ore abbia demolito più di duemila anni di cattolicesimo. -
- Non si può dire però che avesse tutti i torti, capo - replicò Leone. - Io non ci avevo mai pensato ma devo ammettere che c'è del vero in ciò che ha detto. -
- La questione è sempre la stessa, amico mio - rispose Spicace. - Fede o Ragione? Credenza o Dimostrazione? Comunque scusami per aver monopolizzato la conversazione: ti prometto che domani sarai tu a dialogare con la nostra psicanalista - affermò entrando in casa.
Poi, con la sensazione che il tempo non passasse mai, entrambi si sedettero sul divano e accesero il televisore saltando da un canale all'altro per seguire le notizie e i reportage sulla vita di Nux.
Mindaugas Deutheronomius
Votazione per
WriterGoldOfficina
Biblioteca
Acquista
Preferenze
Recensione
Contatto
Home
Admin
Conc. Letterario
Magazine
Blog Autori
Biblioteca New
Biblioteca Gen.
Biblioteca Top
Autori

Recensioni
Inser. Estratti
@ contatti
Policy Privacy
Autori di Writer Officina

Mindaugas Deutheronomius
Mi chiamo Mindaugas Deutheronomius, sono nato a Kaunas, in Lituania, ed ancora adolescente fuggii con la mia famiglia dagli orrori della dittatura sovietica riparando negli Stati Uniti. Ottenuto il Bachelor's Degree in Thermodynamics, mi affacciai con impegno e sacrificio al mondo del lavoro, passando gradualmente da incarichi tecnici a ruoli commerciali che più mi si confacevano. Lavorando sodo acquisii l'esperienza necessaria per creare un'attività indipendente e grazie alla mia lingua madre iniziai a fornire consulenze commerciali ad aziende desiderose di importare prodotti dalla mia terra di origine, soprattutto macchinari ed attrezzature, ottenendo importanti gratificazioni professionali soprattutto dopo il benvenuto sgretolamento dell'Unione Sovietica. Per il mio lavoro ho viaggiato a lungo in tutto il mondo, soprattutto in Italia, dove ho imparato la vostra lingua ed avrei desiderato incorporare la mia società, ma a causa delle difficoltà burocratiche riscontrate decisi di trasferirmi in Francia, dove tuttora risiedo e dove ho scritto "La generazione del pesce crudo", un giallo con profondi risvolti sociologici.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Mindaugas Deutheronomius: Scrivere mi è sempre piaciuto, tanto che persino i clienti apprezzavano il tenore delle mie comunicazioni, pur se professionali. Avanzando l'età, con maggior tempo a disposizione e sempre più disgustato dal dover assistere alla perdita di valori che io reputo fondamentali per un qualsiasi progresso civile, ho deciso di scrivere "La generazione del pesce crudo" allo scopo di denunciare come il falso buonismo di alcuni irresponsabili benpensanti, o peggio ancora, lucrose convenienze concordate nelle stanze del potere, consentano, se non addirittura agevolino, quella pericolosa deriva intellettuale che spaccia per evoluzione culturale ciò che in realtà è soltanto il disconoscimento di valori morali irrinunciabili, senza i quali la società sprofonda nel baratro dell'ignoranza e della cattiveria. Questa è stata la molla che mi ha spinto ad esprimere in modo sistematico convinzioni decisamente critiche sul mondo di oggi, proponendo allo stesso tempo soluzioni realistiche, anche se anticonformiste, all'interno di un giallo dalla trama tanto avvincente quanto divertente.

Writer Officina: Cosa hai voluto dire con la tua storia?

Mindaugas Deutheronomius: Sostanzialmente ho voluto stigmatizzare come la vita sia diventata una sorta di "scuola al contrario", dove chi trasgredisce va avanti e chi si comporta bene rimane indietro, e che il denaro stia diventando per troppe persone sempre di più un fine ultimo piuttosto che il mezzo, da conseguirsi con impegno e sacrificio, per migliorare giustamente la propria esistenza materiale. A scuola, quella da me frequentata decenni fa, la competizione tra gli alunni era favorita ma corretta. Per ottenere bei voti, ed alla fine quella promozione tanto ambita che rappresentava per noi studenti il vero successo,occorreva impegnarsi a fondo, sacrificarsi e rinunciare a tanti piacevoli svaghi. Nella realtà di oggi, invece, molto spesso il denaro in grandi quantità, frainteso da troppi come "successo", viene ottenuto in modo illecito e quasi senza sforzo mentre coloro i quali seguono le regole dell'onestà e della correttezza restano spesso penalizzati. Per denunciare una tale deplorevole situazione e stimolare il lettore a riflettere su questa deprecabile tendenza, ho deciso di raccontare una storia nella quale cinque personaggi assolutamente negativi, che rappresentano l'inganno, la depravazione, l'ignoranza arrogante, la criminalità organizzata e la violenza, si contrappongono ad altrettanti personaggi positivi che personificano la serietà, la preparazione professionale, la cultura, la correttezza e l'educazione. Questi ultimi, malgrado le loro riconosciute abilità, conducono un'esistenza agiata ma nulla più ed hanno dovuto subire umiliazioni dai primi, arricchitisi a dismisura in modo discutibile. Costoro, nel vano tentativo di comprarsi quella rispettabilità che a loro manca tremendamente, ostentano ricchezza seguendo acriticamente mode costose come il consumo compulsivo di pesce crudo, che dà il titolo al romanzo e che sarà in qualche modo legato alla loro morte. Si tratta di decessi per cause naturali, come appare a prima vista, oppure di efferati omicidi? La risposta verrà fornita nel corso di una riunione finale degna del miglior Poirot dal vicequestore di Santa Pagaia Marina, località di fantasia (ma non troppo) della Riviera, coadiuvato dal Procuratore locale e dal collega di Bovino, altra città relativamente immaginaria dove vivono alcuni importanti personaggi, con il suo fedele ispettore.

Writer Officina: Perché hai scelto il thriller piuttosto che un altro genere?

Mindaugas Deutheronomius: Ritengo che il genere "thriller" sia quello che catturi più profondamente l'attenzione dei lettori, invitandoli a leggere il libro fino in fondo nel tentativo di scoprire l'assassino prima degli investigatori. Trattando nella mia storia argomenti sociologici piuttosto complessi, che potrebbero annoiare chi desidera soltanto leggere un libro per svago, e volendo allo stesso tempo stimolare la gente a riflettere su di essi, ho pensato di inserire questi temi in un'avvincente trama poliziesca con risvolti divertenti per aiutare chi legge ad arrivare in fondo alla vicenda e, spero, apprezzarne il finale. Non a caso le ultime pagine del libro contengono un divertente flash sul futuro di ciascun personaggio, insieme ad un'accorata esortazione a ribellarsi al malcostume dilagante, lottando ogni giorno, ciascuno nel proprio "particulare", per l'affermazione della virtù sul vizio, del pregio sul difetto, dell'etica sull'immoralità e dell'eccellenza sulla mediocrità. Migliorando noi stessi, miglioreremo anche la collettività.

Writer Officina: Per i personaggi hai fatto riferimento – magari in parte – a persone reali oppure sono solo frutto della fantasia?

Mindaugas Deutheronomius: Tutti i personaggi descritti ne "La generazione del pesce crudo" non soltanto sono di pura fantasia ma, per alleviare ai lettori il peso di leggere le quasi 700 pagine dell'opera, hanno pure nomi "parlanti" e, spero, divertenti. Qualche esempio? L'intuitivo vicequestore di Bovino si chiama Per Spicace, essendo di madre norvegese e di padre calabrese; il suo determinato ispettore si chiama Leone Saltalapappa, caratterizzato da un particolare metabolismo che lo costringe a mangiare in continuazione pena diventare molto "feroce", caratteristica questa utilizzata dal suo capo per torchiare i sospettati, convocati in Questura regolarmente alle ore dei pasti; i cinque farabutti che rappresentano i vizi sopra descritti si chiamano rispettivamente Cesare Frodi, un palazzinaro senza scrupoli, Venera Cialagonorreanu, una ex-prosituta balcanica alcolizzata, Boris Ninzòsky, un oligarca russo ignorante e vanitoso, Ciccio Cosca, un malavitoso organizzato siculo-americano, e Gangbanger, un trapper il cui nome da me inventato rievoca la delinquenza (gang) insieme alla musica violenta sparata a tutto volume (banger) e così via...

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Mindaugas Deutheronomius: Più che un libro direi tre autori, ai quali, molto immodestamente, mi sono ispirato nella realizzazione del libro. Giorgio Faletti, per la sua prosa ironica ed immaginifica; Stefano Benni, per i nomi particolari attribuiti ai personaggi ed i risvolti più divertenti della vicenda, nonché la mitica Agatha Christie, per la struttura del romanzo che termina con il classico rito durante il quale tutti i sospettati vengono convocati dall'investigatore in una stanza ed analizzati nel dettaglio per quanto riguarda i moventi, le opportunità ed i mezzi potenzialmente utilizzati per compiere i loro misfatti, fino ad arrivare alla risoluzione finale.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Mindaugas Deutheronomius: ho proposto il mio libro a diversi editori. Il primo ad essersi dimostrato veramente interessato alla pubblicazione della mia opera ha ottenuto il mio consenso, anche perché ero impaziente di dare alle stampe il frutto del mio lavoro e condividerlo con i lettori.

Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?

Mindaugas Deutheronomius: Devo confessare di non avere molta familiarità con il mondo dell'editoria. Ingenuamente pensavo che il mio lavoro si fosse concluso con la revisione finale del testo e con la stipula del contratto con la casa editrice, ma mi sbagliavo profondamente. Ora sto cercando di capire meglio questo universo a me per diversi aspetti ancora estraneo e molto probabilmente in futuro prenderò in considerazione anche l'eventualità di pubblicare su Amazon KDP che al momento però non conosco.

Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?

Mindaugas Deutheronomius: "La generazione del pesce crudo" è il primo romanzo che ho pubblicato, anche se ne ho un secondo quasi pronto nel cassetto ed un terzo dove sono a buon punto e che finirò dopo aver terminato il precedente. Sono affezionato a tutti e tre, anche se per motivi differenti.

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Mindaugas Deutheronomius: Parto da un concetto che desidero esprimere e condividere, come per esempio la denuncia della vita come una sorta di scuola al contrario ed il denaro rincorso come fine ultimo dell'esistenza umana anziché come semplice strumento per vivere meglio, argomenti trattati ne "La generazione del pesce crudo". Poi mi invento la "trama sintetica" della storia per avere una traccia da seguire nel corso della stesura e solo dopo inizio a scrivere, ritornando continuamente indietro per correggere incongruenze, controllare la corretta cronologia degli eventi, inserire personaggi e/o perfezionarne la descrizione, che deve sempre essere divertente, e così via. Infine rileggo il tutto almeno 3 o 4 volte prima di considerarlo "pronto", anche se non sono mai soddisfatto ed ogni volta che ritorno su un passo trovo modifiche da apportare: non so se è normale ma a me succede così. Il momento nel quale ho più ispirazione? La mattina, davanti allo specchio mentre mi rado.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

Mindaugas Deutheronomius: Come detto, ho un secondo libro quasi pronto ed un terzo in avanzata fase di realizzazione. Il primo è un giallo classico come "La generazione del pesce crudo" con uno scambio del luogo principale di azione che diventa Bovino, con protagonisti principali il vicequestore Per Spicace ed il suo ispettore Leone Saltalapappa, mentre Santa Pagaia Marina rimane sullo sfondo. Il terzo, invece, vede sempre coinvolti i nostri due amici ma in un giallo molto più concettuale, dove gli enigmi da risolvere non sono semplici delitti bensì questioni fondamentali come il rispetto dell'ambiente, la religione ed il Covid-19 sulle quali, non avendo la minima presunzione di poter dare risposte definitive, pongo al lettore degli interrogativi esistenziali per risvegliare quel torpore che ormai rende l'essere umano preda di altri e ben meno nobili interessi. Del resto io mi definisco un "razionalista cartesiano" che crede ci si debba inchinare soltanto davanti alla Ragione e sarà appunto con la ragione che quei temi verranno trattati.
Tutti i miei Libri
Profilo Facebook
Contatto
 
2395 visualizzazioni