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Sono nato a Sciacca e vivo a Siracusa. Si può dire che ho passato tutta la mia vita sui banchi di scuola, prima da alunno, poi da insegnante. Ho insegnato matematica, prima al nord d'Italia, poi al sud. Il mestiere di docente è il più bello del mondo, si insegna tanto e si apprende ancor di più. Quello di insegnante è un mestiere, più che una professione. Occorrono indubbiamente competenze culturali imprescindibili, ma poi ad insegnare lo si apprende sul campo, con l'esercizio e una buona dose di predisposizione naturale a questa attività. Il continuo confronto con gli allievi è quanto di più gratificante e creativo possa esistere (altro che frequenza di corsi di scrittura creativa. Si capisce che sono innamorato del mio mestiere? Il contatto giornaliero coi ragazzi aiuta a mantenersi giovani e fornisce stimoli continui. Non ho fatto null'altro nella vita allora mi chiederete? Sono felicemente sposato e mi piace viaggiare. Anche dai viaggi si apprende molto: usi, costumi, panorami, stranezze, suggestioni, ricordi... Hobby? Scacchi, astronomia, e soprattutto lettura.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Silvio Nizza: La letteratura mi ha sempre interessato, fin da bambino. Non appena comperavo i libri di scuola, prima ancora che iniziassero le lezioni io avevo già letto il libro di narrativa e gran parte dei brani di prosa e di poesia presenti nell'antologia d'italiano. Scrivere mi è sempre piaciuto, ma da relativamente poco tempo ho incominciato a farlo con una certa continuità. Prima racconti brevi, poi un po' più lunghi ed ora libri, anche questi però non ponderosi (sono persona di poche parole.
Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Silvio Nizza: I Buddenbrook mi ha letteralmente ammaliato: la sua ricchezza di particolari, lo spaccato dell'epoca riportato in maniera magistrale, la scrittura fluente e preziosa, tutto in una parola. Poi anche Kafka e Pirandello mi hanno irretito, solo per fare alcuni nomi.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Silvio Nizza: Ho presentato “La felicità”, il mio primo libro, a un concorso letterario organizzato da una casa editrice. È stato accettato, selezionato fra i finalisti e pubblicato.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Silvio Nizza: Non ho esperienza di pubblicazione con Amazon KDP, quindi non posso dare una risposta.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Silvio Nizza: Ho già pubblicato un libro, un altro sarà pubblicato a breve e un terzo è già terminato ma non ancora inviato a nessuna casa editrice. È a quest'ultimo che sono più affezionato, ma per scaramanzia preferirei non parlarne.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Silvio Nizza: Ho in mente uno schema mentale di massima. Solo inizio e fine mi sono quasi sempre ben chiari nei particolari, tutto il resto viene da sé di getto, e a volte con qualche sorpresa pure per me stesso che lo scrivo, quasi i personaggi avessero personalità propria reale e tendessero a prendermi la mano. Raramente prendo appunti.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Silvio Nizza: Sì, sto scrivendo un quarto libro, e ho un'idea appena abbozzata per un quinto. Tutti i miei libri affrontano tematiche diverse, non prediligo un genere ben preciso. Il mio primo libro pubblicato era un giallo solo perché questo prevedeva il concorso letterario a cui l'ho inviato, non perché io prediliga questo genere.
Writer Officina: Cosa vorresti che le persone dicessero del tuo romanzo?
Silvio Nizza: Semplicemente la loro opinione in merito, cosa gli ha lasciato dentro (se ciò è successo). È sempre il lettore che completa il libro che l'autore gli ha proposto come suggestione. È il lettore che ne dà una sua interpretazione personale diversa da quella di ogni altro. È l'insieme di questi giudizi che dà al libro un senso compiuto.
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