Writer Officina
Autore: Matteo Di Gennaro
Titolo: La casa malata- Il male avanza
Genere Fantasy
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La casa malata- Il male avanza
La Vecchia Strega Zoppa.

Da tempo remoto cammina indisturbata per le strade del mondo; il passo claudicante come l'esile corporatura instillarono fin da subito tenerezza negli sventurati che incrociarono il suo sguardo ingannati dal dolce suono della voce e dalle maniere gentili: armi terrificanti raffinate con meticolosa perseveranza.
Nel suo lungo peregrinare incantò innumerevoli cuori con parole accuratamente misurate promettendo speranza e amore offrendo sontuose pietanze, ospitalità e premurose attenzioni impadronendosi silenziosamente delle loro vite. Gracile e indifesa venne da tutti protetta e aiutata, considerata fonte di saggezza alla quale attingere; ahimè poveri ingenui, mai compresero l'amaro destino al quale sarebbero andati incontro. La sua oscura arte consisteva nel penetrare con garbo la mente dell'Uomo ammaliandola con soffici sicurezze, sussurrando ciò che ognuno voleva sentirsi dire accondiscendendo opportunamente all'innato bisogno di conforto. Lo sguardo penetrante divenne col tempo, un padrone suadente che offuscò gli occhi di inermi schiavi ormai in balia della menzogna.
Ci fu un tempo però, in cui anime impavide scorsero il malefico giogo della Vecchia Strega Zoppa intuendone il disegno finale. Coraggiosamente s'adoperarono per risvegliare il mondo diradando la pesante coltre di nebbia dagli occhi dei malcapitati, ma il loro ardore fu spento dall'ignorante ottusità sparsa in modo irreversibile in ogni angolo del mondo. Uomini d'intelletto e di buon cuore furono torturati, uccisi, bruciati sotto il ghigno sprezzante del Male e, quei pochi che riuscirono ad eludere tale mattanza, furono costretti a vagabondare senza meta braccati da stolti ipocriti assetati di sangue.
La Vecchia Strega Zoppa sapeva chi cercare, dove trovare i suoi nemici. Furtivamente, nascosta dall'ombra della notte, li scovò uno ad uno frantumando per sempre ogni forma di ribellione riversando su di loro con demoniaca brutalità il nero sussurro del Male; come sempre faceva, con chi osava smascherarla, girata di spalle allontanandosi zoppicando sputò frasi impregnate di malvagità, che entrarono dritte nei cuori delle sue vittime dilaniandone la purezza.
Per secoli cercò un luogo sicuro dove nascondersi, dal quale emanare indisturbata il suo macabro respiro: attraversò sconfinate pianure, navigò gli oceani, camminò dentro fitte foreste e giungle incontaminate, fino a quando, una fredda mattina d'inverno, alla fine di un'impervia salita scorse una casa abbandonata. Lentamente vi entrò, salendo le scale che in pochi passi la portarono sul terrazzo; davanti a lei, la vallata e l'ignaro paesino di montagna che ben presto avrebbe conosciuto il subdolo potere dell'inganno.
Accorsero in molti ad aiutare la simpatica vecchietta: muratori, giardinieri, falegnami, desiderosi di portare sostegno a quell'indifesa creatura. Tutto cominciò di nuovo e, un sinistro sorriso, percorse il volto della Vecchia Strega Zoppa.

Madame Borderline

Povera sventurata creatura messa al mondo non per amore, ma per appagare lo squallido desiderio della madre di dare continuità alle sue malefiche menzogne; partorita dalla meschina indifferenza di un essere senza cuore.
Una delle tante abilità della Vecchia Strega Zoppa era di saper trasformare non solo il Bene in Male, ma anche le proprie sembianze. Una notte evocò malefiche entità che ne rigenerarono il corpo, ormai divenuto vecchio e stanco facendola rifiorire in una giovane donna dall'irresistibile bellezza; fra tanti scelse un uomo, il più buono e puro, perché nella sua contorta logica era anche il più manovrabile e, dopo alcuni mesi, diede alla luce una bambina paffuta dall'incantevole sorriso. Negli anni a venire La Vecchia Strega Zoppa iniziò un lento logorio psicologico nei confronti del marito; ormai non serviva più poiché aveva assolto il suo compito, quindi andava eliminato. Il pover'uomo continuò a lavorare duramente per soddisfare ogni richiesta della moglie, ma non bastava mai voleva sempre di più; ogni parola detta come ogni azione compiuta veniva sapientemente rimodellata per farlo apparire meschino, cattivo, inutile: l'unica gioia dello sventurato era il sorriso carico d'amore della figlia. Ben presto però, anche questo dono non basto più, all'improvviso, una sera d'autunno il suo cuore cessò di battere, e il sorriso della bambina si spense assieme al cuore del padre; la madre riprese le sue vere sembianze e, da quel momento, la bambina divenne Madame Borderline. Gli insegnamenti della Vecchia Strega Zoppa e una personalità fragile sdoppiarono la sua natura facendola divenire ora dolce e indifesa, ora meschina e subdola. Le lacrime, che a getto continuo ne bagnavano il volto impietosivano chi aveva la sventura di posare gli occhi su di lei velando una maschera sapientemente costruita nel tempo. Madame Borderline insegnava ai bambini, si prendeva cura delle persone indifese dispensando umanità senza mai tirarsi indietro, ma non c'era amore nelle sue parole, nelle sue carezze, nelle sue emozioni, solo l'incontrollato bisogno di soddisfare un ego malsano. L'altro aspetto della sua personalità, quello più perverso e nero, veniva consumato nell'ombra del compromesso accoppiandosi fugacemente come un animale impazzito gridando volgarità che imbrattarono con osceni orgasmi l'essenza del vero amore. Soddisfatti i torbidi bisogni tornava alla vita di sempre, come se nulla fosse accaduto, donando ancora lacrime di commozione e tenera comprensione.
Protetta dallo sguardo attento della madre Madame Borderline continuò per anni la sua effimera esistenza, fino a quando, giunse il momento di dare nuova linfa all'oscuro messaggio del Male.
Con parsimonia si mise alla ricerca di un'anima ingenua da circuire, trovandola, anestetizzando con lacrime opportunamente disegnate sul volto, il senno del pover'uomo; si mostrò fragile, vittima di un mondo crudele fomentando nello sventurato l'idea d'essere un cavaliere giunto a salvare la sua principessa dalle fauci dell'orco cattivo. Trascorsi pochi mesi rimase incinta dando alla luce un bambino sano ma, usando lo stesso metodo della madre, lentamente sgretolò le sicurezze del marito devastandolo giorno dopo giorno fino a che, allo stremo delle forze, abbandonato da tutti, perfino dal figlio che mai comprese la grandezza del padre fuggì in preda all'oblio. Il figlio crebbe sotto l'infausto giogo di coloro che avrebbero dovuto proteggerlo, divenendo anch'egli, parte del malefico piano della Vecchia Strega Zoppa. Oppresso da un malessere persistente e soggiogato dalle parole diaboliche opportunamente inserite nella sua mente, quel grazioso bambino, si trasformò nel Ragazzo Deviato.

Ragazzo Deviato

Continui bisbigli, parole soffiate delicatamente nel perpetuo consumarsi dei giorni, piano, piano; lentamente, il Male mise le radici dentro l'anima innocente di quel povero bambino uccidendone per sempre la purezza.
Lacrime di desolazione scorsero lungo il viso del Ragazzo Deviato, perchè in cuor suo sapeva ciò che la Vecchia Strega Zoppa e Madame Borderline stavano facendo, ma era ancora un bambino e non poteva, non voleva credere che le due persone più vicino a lui fossero l'incarnazione del sopruso, dell'inganno, del tradimento, quindi, non ebbe altra scelta che arrendersi, lasciandosi avvolgere dalla meschinità abietta di un'oscurità senza fine. L'unica persona che avrebbe potuto salvarlo impazzì dal dolore rifugiandosi nell'oblio della disperazione: era un brav'uomo, un padre esemplare, ma non aveva né le capacità, né la forza, per combattere un nemico così subdolo e potente.
Il bambino rimase solo in balia dell'amaro destino sviluppando col passare degli anni, un latente malessere che nel tempo s'impadronì della sua mente dirottandola in un susseguirsi di domande placate da nefaste risposte, che distorsero in lui la visione della vita.
Divenuto ragazzo provò a liberarsi dalla subdola manipolazione. Vedendo il mondo e parlando con altri ragazzi il dubbio che forse, la vita fosse in realtà leggerezza, comprensione e amore s'insinuò nel suo intimo, ma fu subito richiamato all'ordine: la Vecchia Strega Zoppa e Madame Borderline non ammettevano cedimenti e, come il più feroce dei tiranni, imposero con calcolata perseveranza la loro dittatura ricucendo con precisione chirurgica il flebile grido di libertà appena sbocciato.
Il suo disagio crebbe sempre più degenerando in improvvisi eccessi di rabbia consumati con implacabili scontri verbali e fisici, per tornare poi, all'improvviso, ad essere il ragazzo mansueto di sempre. Come la madre, una volta soddisfatta la propria bestialità tornava ad essere, con inquietante normalità, il ragazzo gentile e disponibile di sempre. La grossa mole dovuta alle prelibate pietanze preparate dalla Vecchia Strega Zoppa, unico rifugio dalle continue violenze mentali di Madame Borderline, oscurò ogni centimetro di mondo pesantemente calpestato, generando confusione e distorsione della realtà: inconsapevoli poteri del Ragazzo Deviato.
Matteo Di Gennaro
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Matteo Di Gennaro
Alla mia attività da scrittore affianco quella da Ghostwriter aiutando i miei clienti a dare concretezza alle loro idee; solitamente il mio è un aiuto, in quanto spingo molto perché siano loro stessi gli artefici della storia. In alcuni casi però, per oggettiva mancanza di tempo o poca dimestichezza nello scrivere (a ognuno il suo) prendo in mano la situazione, mantenendo sempre un costante rapporto di coinvolgimento. Personalmente sono un inguaribile sognatore, un viandante affamato di risposte che non siano scontate o di comodo; mi nutro di storie ancestrali e riflessioni istintive sulla vita; sorgono spontanee e accompagnano da sempre la mia vita. Negli ultimi dieci anni mi sono dedicato allo studio delle filosofie orientali, che hanno cambiato radicalmente ciò che era il mio pensiero, proiettandolo “oltre confine”, ossia in continua esplorazione. In un certo senso, passati gli anni irrequieti della gioventù è avvenuto un distacco totale da quelle che erano le mie sicurezze, da quei valori che in fondo non mi facevano stare bene. L'ignoto è freddo e imprevedibile, denso di trappole e paure, ma se lo percorreremo con ardore, alla fine del viaggio, ci forgeremo in persone nuove ritornando così finalmente a casa.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Matteo Di Gennaro: Fin da piccolo mi portavo appresso sempre un foglio e una matita; i pensieri che mi passano oggi come allora per la testa sono tanti e scrivere è per me un bisogno innato; come un computer saturo che deve scaricare i dati per non andare in tilt. Verso i 35 anni ho deciso di raccogliere tutti quei foglietti e costruirci un libro, ed è così che è nata “Frammenti di Vita”: una raccolta di poesie a cui sono profondamente legato, anche perché pubblicato dalla storica Casa Editrice Battei di Parma. Soprattutto però, sono stati gli anni di studio Zen che mi hanno dato la consapevolezza di ciò che sono dando finalmente un senso alla mia irrequietudine.

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Matteo Di Gennaro: Sì! Il Romanzo “Radici”; Alex Haley è riuscito a descrivere con toccante umanità la ferocia della schiavitù donandomi emozioni che ancora oggi vivono dentro di me. Terminata la lettura del romanzo ricordo che alzando gli occhi al cielo mi dissi: “Ecco ciò che voglio fare nella vita: donare emozioni alle persone, spingerle a riflettere, e a vivere attraverso la forza delle parole realtà a loro sconosciute.”

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Matteo Di Gennaro: Negli ultimi tre anni ho scritto tre romanzi e un racconto; nella mia iniziale ingenuità credevo che bastasse proporre un manoscritto di qualità per avere il riscontro dalle Case Editrici di medio-alto livello, ma ho capito che non è così. Continuo però a lavorare sodo senza scendere a compromessi, consapevole della validità del mio lavoro: cerco chi investa su di me e sulle mie storie, non chi vuole solo sfruttare la grandezza del mio sogno.


Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?

Matteo Di Gennaro: Direi proprio di sì! Ho appena pubblicato su Amazon Kindle l'Ebook “LA CASA MALATA - IL MALE AVANZA”, investendo tempo e risorse. Rimango dell'idea che uno scrittore dovrebbe pensare solo a scrivere, lasciando il resto alla Casa Editrice, ma se nessuno ti conosce in un qualche modo devi ingegnarti perché come amo sempre dire: “I sogni non si aspettano, ma si vanno a prendere!”

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Matteo Di Gennaro: La Visione (come amo definirla) arriva all'improvviso: mentre guardo un film, nuoto oppure cammino; a quel punto scrivo di getto senza soffermarmi più di tanto seguendo l'istinto. Successivamente costruisco lo scheletro della storia: personaggi, ambientazione e logica temporale, poi segue lo studio delle realtà professionali dei protagonisti, del contesto geografico, usi e costumi, tipo di alimentazione, perfino il tabacco e i liquori; nulla è lasciato al caso. Inizia di seguito la prima stesura in cui la creatività emerge in tutto il suo splendore, dopodichè, nella seconda stesura apporto le migliorie di stile e grammatica, elimino i refusi e, in alcuni punti rivedo il testo, tagliando ciò che ritengo futile sostituendolo con nuove idee. Alla base deve esserci metodo, disciplina e sacrificio; non basta il solo talento.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

Matteo Di Gennaro: Sono in un momento parecchio intenso: sto ultimando un romanzo come Ghostwriter, oltre a sponsorizzare il mio racconto LA CASA MALATA - IL MALE AVANZA. Inoltre continuo a tenere aperti i canali con Case Editrici di spessore: i tempi sono lunghi e bisogna armarsi di pazienza, ma sono convinto che i frutti del duro lavoro presto arriveranno. Il tempo per la mia nuova creatura però me lo sono ritagliato: ho creato lo scheletro e mi sto documentando per arrivare pronto alla prima stesura.
Bene! L'intervista è giunta ormai al termine. Grazie a Writer Officina per avermi dato l'occasione di farmi conoscere. È per me un onore fare parte di questo gruppo e mi auguro di avervi fatto trascorrere minuti piacevoli. Un abbraccio a tutti. Matteo.
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