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L'Odore Dell'Anima
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Poesie
L'anima lacerata
Lacerata l'anima e strappata a brandelli si unisce alla vita con labile respiro, carnale impulso d'una vana esistenza. Trafitta da pensieri scorticanti, debole si muove tra tortuosi sentieri in cerca di una fonte di segreta conoscenza, unico movente ossessionante che intrecci fili per rimarginare gli squarci di lacrime sgorganti.
Una lacrima
Scende una lacrima a solcarmi il cuore. Non s'ode che un rumore: la mia anima trapanata dal dolore.
Tu non sai
Tu non sai, amore che sognavo di te ogni notte, che le mie membra scarne, affamate di carnale passione, giacevano straziate su d'un talamo bianco disidratate d'amore.
Tu non sai che giungevo da te sotto spoglie di Eva per saziarmi dei frutti del tuo corpo proibito, per rinnegare Dio e l'onore nel cuor mio.
Tu non sai, amore che alla luce del giorno il sogno cessava. Lì, nel letto giacenti le mie membra scarne ancora affamate del tuo amore mancante.
I ricordi
Affluiscono nell'anima ricordi di antichi dolori, un groviglio di serpenti mi strangola il pensiero.
Riemergono sovente vicende del passato, le mie affannose lotte per gli attimi di vita sfuggiti e rinnegati.
Queste serpi velenose paralizzano la mente e un pianto amaro inonda le sponde del mio cuore che annega solo privo d'ogni senso d'amore.
Certi amori
Certi amori non sono carne ma vicende immaginarie del pensiero. Non conoscono il caldo piacere in cui s'avvolgono i corpi infiammati, né si nutrono di quei sospiri tesi a sconquassare il cielo. Sono pianto e sofferenza, negati alla vita dalla vita stessa, eppure son desti negli abissi del cuore, vegliando in silenzio nel buio della luce.
Sentieri
Migliaia al mondo a me ignoti i sentieri consumati su cui vanno rincorrendosi orme di masse ignoranti.
Pullula l'aria di bacilli di vita comune respirati dalla gente a gran getti a cui da sempre sono immune.
Uno scopo perenne vige nel mio cuore: la scelta di un sentiero diverso che mi renda aliena tra le genti e mi distingua dagli ignavi comuni.
Morte in vita
Entrò la morte nelle assolate stanze del mio cuore, accarezzato pria da una sottile brezza primaverile che impollinava di gioia i giorni del mio vivere.
La fiamma che alimentava il vitale fuoco pian piano si spense. Il mortale gelo percorse la mia anima penetrando fin nelle mie vene.
Ogni allegra campana tacque, ogni sogno fu sottratto all'esistenza, ogni amore della divina essenza. Il pensiero muto e addolorato, privo di florida speme, giaceva attanagliato tra le cruenti morse della rassegnazione.
Eppure oltre gli angoscianti abissi del cuore, un pallido lume illuminava fievolmente con una candida luce. Una speranza di resurrezione: l'arrivo di una nuova primavera germogliante d'amore.
Nell'ombra
Passai molti anni nell'ombra perché la luce brulicava di coglioni.
La vita vuota
A volte la vita ti dava un bel da fare, altre volte rimanevi fermo ad aspettare, e non passava un'ora trascorsa a non pensare!
Pensavi al senso vuoto delle cose, ai giorni sacrificati e dolorosi.
Quei giorni tristi dal retrogusto amaro, che brancolavi nel buio e non trovavi la tua strada.
Forse la strada non c'era. Un giorno era inverno, e l'altro primavera.
A mia nonna
Cadono giù, gravi e copiose, queste lacrime amare intrise di te. Scorrono lentamente sul mio corpo spossato che brama annusare ancora una volta quel calore materno che emanava un tuo abbraccio.
Alla mia coscienza, trapuntata di giorni felici ormai andati, tu appari, oh sogno incandescente! E illumini di eterno l'universo, riempiendo d'amore la mia scialba esistenza.
Così la mia anima resta in silenzio a rimembrarti e mi par di rimirarti ancora quando, come allora, fiorente e felice mi abbracciavi. Io avvolta dal tuo amore e i nostri lucenti spiriti stretti in un unico calore.
Autunno del cuore
Resta sola con sé con il cuore costellato di spine e l'anima in pena.
Nessuno la sente. Nessuno comprende.
La vita è un vuoto di senso di vita, è un vuoto di senso di dolore, un vuoto di senso d'amore.
E resta sola nell'attesa d'una carezza calda e profonda. Una carezza di Dio, una carezza di un uomo col cuore pulito che risollevi il suo umore da quel ruvido autunno del cuore.
P L'odore del mattino
L'odore tiepido del sole del mattino soffia sul mio candido cuore bambino. La mente, premurosa e silente, muove i suoi passi su una riva clemente, assaporando il terreno di quel sapere fecondo che ancora si perde tra i meandri del mondo.
Occhi rubino
Sospira l'anima pensando ai tuoi occhi rubino, gemma preziosa che tange la curva del mio cammino.
Due occhi sfuggenti, baciano la beltà del mio pensiero che un tempo, troppo ingenuo, non s'accorse che il tuo desiderio intesseva per me trame d'amore.
L'inquietudine
L'inquietudine ansimante e leggiadra si diffonde nell'aria, mentre fiera una nuova alba accenna un pallido sorriso di malva. Una flebile sembianza di piacere semina frammenti di ombre, tracce di ataviche paure a cui temo di soccombere. La fragilità della vita s'inerpica su fusti di cristallo e come esili foglie d'autunno precipitano i pensieri notturni negli abissi di un mare di paure senza sponde.
Ombre
Sulle increspature del mare s'appoggiano disciolte le ombre diradate di corpi saturi di vino e di catrame.
Stanchi, assorti, disperati, si muovono a zonzo per le strade. Agli occhi dei più son trasparenti, scialbe vite inesistenti che si distendono sull'arco dei giorni esposti alle tormente dei ricordi.
Ricordi di tempi consunti fatti di vuoti e sogni bisunti che scordarono la bellezza, quella vuota apparenza che adorna di flaccida essenza la flebile corda dell'esistenza.
La mia voce
Incompreso restò il parlar della mia voce che defluiva gaudente come un fiume alla sua foce. Seminava parole rade e desuete su tappeti di sguardi veloci che non penetrano mai i fondali del cielo. Gai, s'accontentano di restare in superficie, lambendo tacite rive senza metter mai radici.
I poeti
Spesso i poeti bevono alla fonte del silenzio che brucia nell'anima come lacrime d'assenzio. Si risvegliano così trasognate meraviglie che s'intrecciano assopite in un gomitolo intessuto d'indecifrabili rime.
Libertà
Non so dove nasca la libertà, quel desiderio scalmanato di spezzare le catene, quella voglia irrefrenabile che pulsa nelle vene.
Non piegarsi. Non adattarsi.
Ma so dove muore.
Muore nei cuori egoisti, negli impulsi qualunquisti, nelle mani degli usurpatori che la rubano come un pirata fa di un tesoro.
La libertà non è infinita e non procede a senso unico. Non pretende di fare ciò che vuole perché la libertà è di tutte le persone, altrimenti chiamatela sopraffazione.
Simulacri di paglia
Certi amori s'innalzano su simulacri di paglia e parole vuote. Una sola scintilla arde in fretta e lascia incompiuta ogni promessa. Spesso rimpiazzano una solitudine aliena che come un macigno pesa sulla schiena, affidandosi ai passi impauriti di anime che son solo di passaggio. Senza nemmeno lambire il cuore, dipingono solo il miraggio d'un dolce sogno d'amore.
Aculei e margherite
Camminiamo su distese di aculei e margherite, punte di picche che scalfiscono la pelle, ma tra le fenditure s'insinua il profumo dei fiori.
Così imparai all'apice della perdizione che la bellezza delle cose si riflette nello specchio del dolore.
Nei miei sogni
Nei miei sogni il mondo tace e il silenzio danza sugli spalti dell'anima.
Ci sono giorni
Ci sono giorni che non conoscono il tramonto, che non conoscono il candore della luna, che non muoiono in un bosco di stelle.
Ci sono giorni che brillano per sempre, che non tremano quando il cielo preannuncia la tempesta.
Ci sono giorni che non conoscono la guerra.
Sono giorni che non cedono al peso delle catene, volano liberi e delicati come falene. Invisibili e trasparenti, spesso non sorgono perché la loro esistenza dipende da te e dalla forza dei tuoi sogni.
Rivoli di canto
Rivoli di canto sgorgano dalle mie corde, s'effondono e liquefanno sordidi macigni d'amianto, figli d'un'ignorante ideologia che trasuda pioggia di follia.
Il mio è un canto di passione sordo e silenzioso che non avverte lo scurire della mente, non sente il buio sulla pelle. Un soffice fiorire di note deliziose rende mellifluo il sapore delle parole. Parole che risuonano d'affetto, da cui esalano sinceri brividi di sentimento. |
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Mi chiamo Caterina Alagna, ho 35 anni e vivo a Nocera Inferiore (Sa). Ho frequentato il liceo classico e nel 2011 ho conseguito la laurea in Scienze dell'Educazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Che dire di me? Innanzitutto adoro studiare, soprattutto discipline umanistiche. Lo faccio anche da autodidatta perché mi piace imparare cose nuove. Legata all'amore per lo studio, c'è sicuramente la passione per la letteratura, soprattutto per la poesia, alla cui scrittura mi dedico fin da ragazza. Per anni ho riservato le mie poesie solo a una ristretta cerchia di persone, fino a quando, grazie al consiglio di un'amica, ho deciso di destinarle a un pubblico più ampio. Dal 2021, infatti, sono in rete con i miei blog “Farfalle Libere”, sulla piattaforma Blogger, e “Il mio canto poetico”, sulla piattaforma Altervista, sui quali curo e pubblico le mie poesie. Scrivo, inoltre, su alcuni blog e portali letterari presenti in rete. Nel 2022 ho pubblicato la mia prima raccolta poetica, L'Odore Dell'Anima, che comprende poesie scritte negli ultimi dieci anni. L'elemento introspettivo è il tema principale della mia poetica, ma non mancano temi sociali e d'amore che rispecchiano il mio modo di affrontare la vita.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorta di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Caterina Alagna: Direi a scuola, quando frequentavo le elementari. Uno dei motivi per i quali amavo andare a scuola era perché ero affascinata dai grandi personaggi della letteratura. Mi piaceva tuffarmi nelle loro storie, nelle avventure in cui sognavo di affiancare i protagonisti. E soprattutto amavo i poeti. Adoravo immergermi nei loro versi, tra le righe auliche di Carducci, Pascoli, Leopardi. È stato proprio in quegli anni che ho sentito in me questo trasporto. Fin da piccola, infatti, mi dilettavo nella scrittura di filastrocche. Avevo un quaderno sul quale riportavo tutti i miei versi, un peccato che l'abbia perduto. Lì davo sfogo alla mia creatività.
Writer Officina: La scrittura ha una forte valenza terapeutica. Confermi?
Caterina Alagna: Assolutamente sì. La scrittura può salvarti la vita, farti uscire da dimensioni buie in cui rischi di rimanere impigliato, senza possibilità di muoverti. La scrittura scioglie le contratture dell'anima, i tormenti che abbiamo nel nostro mondo interiore. Può distrarti anche dalla complessità della vita. Non ti dà il tempo di affannarti troppo per i pensieri quotidiani, o per meglio dire, te li fa alleggerire. Riesci a digerirli, diciamo così. Inoltre, attraverso la creatività permette di esprimere ciò che tiene in vita la nostra anima tra piaceri e dolori, riuscendo, in molti casi, a dare vita a una vera e propria opera d'arte.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Caterina Alagna: Personalmente ho pubblicato in self-publishing, precisamente con Youcanprint, e direi che sono molto soddisfatta. Ritengo che Amazon (ma il self-publishing in generale) dia una forte spinta agli autori emergenti perché aiuta a farli conoscere in un mondo molto grande, in cui si fa fatica ad entrare, dal momento che molte case editrici sono a pagamento. Non ritengo giusto che uno scrittore debba pagare per pubblicare le sue opere e, allo stesso tempo, non vedo perché dovrebbe rinunciare al suo sogno. In questo senso il self-publishing offre una buona possibilità. Molti contestano l'auto-pubblicazione asserendo che molte delle opere pubblicate non siano di qualità, io direi di non guardare, però, sempre e solo il lato negativo. Pensiamo piuttosto a quanti autori di talento possano ottenere visibilità e, magari, col tempo e col sacrificio, riuscire anche a crescere.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionata? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Caterina Alagna: Per ora all'unico che ho scritto, L'Odore Dell'Anima. Una raccolta poetica che tenta di far emergere la dimensione complessa dell'anima. In un mondo trascinato dalla velocità, dalla mancanza di tempo che spesso impedisce di guardare la realtà con uno sguardo meditativo, in un'epoca storica caratterizzata dal trionfo dell'apparire, cerco, con la mia poesia, di posare lo sguardo su ciò che è profondo, su ciò che è il nostro spazio interiore e che emerge attraverso le cose del mondo. Diciamo che è un tentativo di recuperare il lato sentimentale delle cose che si esprime attraverso il piacere, ma anche attraverso il dolore. Questa raccolta dà spazio ai sentimenti, alle angosce, ai desideri, ai pensieri che affollano la mente, al nostro io, alla nostra anima che si fa carne nel mondo. Tutto ciò avviene anche e soprattutto attraverso il dolore. La mia, però, non vuole essere una raccolta che esalti la tristezza. Al contrario, lo scopo è arrivare alla luce, però, a volte, è necessario passare prima attraverso il buio. La sofferenza è un terreno fertile per la nostra anima, anche se facciamo fatica ad accettarlo.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Caterina Alagna: Io scrivo d'istinto, sulla scia dell'ispirazione. Come spesso dico, basta un profumo, un ricordo a far nascere in me l'impellente bisogno di afferrare una penna e mettere su carta il canto di emozioni che mi suona dentro. Chi mi legge sa che non seguo la metrica perché voglio che la poesia sia libera di esprimersi, di comunicare il suo messaggio. Ricorrere all'uso della metrica mi costringerebbe a fare dei cambiamenti nell'uso delle espressioni. Cambiamenti che potrebbero far perdere l'impronta originale così come era venuta alla luce. Ovviamente sottopongo la mia poesia a delle revisioni prima di pubblicarla, ma faccio in modo che prevalga l'elemento spontaneo, quello genuino. Io sono uno strumento nelle mani della poesia e non viceversa.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Caterina Alagna: In questo periodo no, però l'idea c'è. Mi piacerebbe continuare a pubblicare. La mia raccolta poetica è uscita da poco per cui sono ancora alle prese con il lavoro di diffusione e promozione. Ho delle idee che per ora restano tali, bisogna lavorarci. Se pubblicherò nuovamente, credo che affronterò una tematica diversa.
Writer Officina: Cosa vorresti che le persone dicessero della tua raccolta poetica?
Caterina Alagna: Mi piacerebbe sapere di aver trasmesso un'emozione o che un mio solo verso abbia sollevato dei dubbi o delle riflessioni. Vorrei sapere di aver comunicato qualcosa, e non per forza il messaggio al quale avevo mirato, perché in fondo la poesia è del lettore. Nessuna poesia ha un significato assoluto, ha il significato che assume nel cuore di chi legge. Ogni persona, con il suo sentire interiore, può aprire a nuovi mondi. Mondi che, forse, il poeta non aveva proprio pensato. |
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