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Sono nato in Basilicata a Lavello (Pz) nel 1953, e dopo gli studi di medicina, e successiva specializzazione in psichiatria, a Bologna, mi sono stabilito a Padova dai primi anni 80, dove tuttora risiedo con la mia famiglia. Nonostante gran parte della mia vita l'abbia vissuta altrove, è ancora forte il legame con i luoghi delle mie radici e il senso di appartenenza a una realtà che tuttora è viva dentro di me. Esercito la professione di medico psichiatra e psicoanalista privatamente, dopo aver lavorato dodici anni nel servizio pubblico. Mi occupo di adulti, adolescenti, coppie e famiglie; inoltre, da molti anni sono formatore di psicoterapeuti in ambito pubblico e privato, e ho un insegnamento di psicologia dinamica e psicoanalisi. Nei ritagli di tempo che l'esercizio della professione mi concede amo scrivere, prevalentemente di narrativa, impegno che mi appassiona e arricchisce la mia stessa vita.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Giuseppe Filidoro: La passione per la letteratura nasce fin da bambino come lettore di libri per l'infanzia, passione alimentata da mio padre che mi ha educato alla lettura fin da tenera età. A seguire, ho iniziato ad appassionarmi alla scrittura, anche se per molti anni scrivere è stata una attività intima, senza pensare alla pubblicazione dei miei scritti. La mia prima pubblicazione, un romanzo dal titolo “Il silenzio della neve”, ha visto la luce in età ormai avanzata.
Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Giuseppe Filidoro: Molte letture mi hanno influenzato e alimentato il mio desiderio di scrivere. Mi limito a citarne due: L'idiota di Dostoevskij e La Ricerca del tempo perduto di Proust. Aggiungerei, Diceria dell'untore di Bufalino.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Giuseppe Filidoro: Il mio primo romanzo, dopo una serie di tentativi infruttuosi con diverse case editrici – in realtà non ho mai avuto alcuna risposta – l'ho pubblicato con una piccola casa editrice lucana, Osanna, contribuendo alle spese di stampa.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Giuseppe Filidoro: Credo possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente. Se l'opera ha valore il passaparola diventa il motore della diffusione.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Giuseppe Filidoro: Ho scritto tre romanzi, Il silenzio della neve, L'ultimo bagliore e Dalla parte del figlio, di cui ho inoltrato un estratto sul sito. In realtà sono affezionato a tutti e tre i romanzi, anche se il mio romanzo “del cuore” è Il silenzio della neve, un romanzo ambientato in un paese del sud, e in cui ripropongo un mondo e un tempo passato, pervaso di un vissuto nostalgico.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Giuseppe Filidoro: Il mio modo di scrivere è cambiato nel tempo. Il primo romanzo è stato scritto – forse con modalità un po' ingenua – di getto, seguendo le emozioni e sensazioni che man mano lo scrivere mi suscitava, senza avere un progetto narrativo definito. Il secondo, L'ultimo bagliore, nasce un'idea preesistente, da una storia che avevo in mente in linea di massima, mentre il terzo, Dalla parte del figlio, direi che è stato scritto con un progetto narrativo più definito, anche nella strutturazione del romanzo.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Giuseppe Filidoro: Attualmente sto lavorando ad alcuni progetti narrativi, di cui uno in fase di revisione e altri in corso d'opera. Le idee alla base dei prossimi romanzi sono diverse tra loro – almeno questo è il mio intento – per evitare di ripetermi, eventualità che annoierebbe me e anche eventuali futuri lettori.
Writer Officina: Hai fatto dei corsi?
Giuseppe Filidoro: Non ho frequentato corsi di scrittura, in realtà non avrei tempo per farlo, ma ho imparato molto, e trovato molto utile per migliorare il mio modo di scrivere, lavorare al testo con editor privati oppure proposti dalla casa editrice.
Writer Officina: Quali sono le difficoltà che hai incontrato?
Giuseppe Filidoro: Le difficoltà incontrare non riguardano tanto lo scrivere in sé quanto nel trovare una casa editrice. Nella mia esperienza, i tempi di attesa lunghissimi per avere una risposta – che gran parte delle volte non arriva – sono stati fonte di una certa frustrazione.
Writer Officina: Come hai trovato il tuo editore?
Giuseppe Filidoro: La prima casa editrice l'ho trovata perché conoscevo di persona l'editore; per l'ultimo romanzo ho scelto una casa editrice trovata in rete, Bertoni, convinto dal parere di alcuni scrittori che ne parlavano in termini positivi.
Writer Officina: Raccontaci quale è stata la scintilla che ha dato vita all'idea.
Giuseppe Filidoro: Dalla parte del figlio, anche se la storia è frutto di fantasia, ha radici in alcune riflessioni nate nell'esercizio della mia professione con coppie in difficoltà nella loro funzione genitoriale.
Writer Officina: Cosa hai voluto dire con la tua storia?
Giuseppe Filidoro: Idealmente immagino che il lettore adulto si interroghi sul tema proposto. Inoltre, il romanzo pone un interrogativo cui non è così scontato rispondere; mi auguro che ogni lettore adulto, identificandosi con la coppia di genitori, risponda intimamente e con sincerità al quesito: cosa farei se fossi in loro?
Writer Officina: La scrittura ha una forte valenza terapeutica. Confermi?
Giuseppe Filidoro: Indubbiamente. Scrivere è un modo per mettere ordine dentro di sé; inevitabilmente chi scrive più o meno esplicitamente parla anche di sé e a sé.
Writer Officina: Cosa vorresti che le persone dicessero del tuo romanzo?
Giuseppe Filidoro: A fine lettura mi piacerebbe se il lettore, oltre a dire che il romanzo è piaciuto, possa riconoscere che alcune sue certezze sono più tali.
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