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Fino all'età di 25 anni circa ho fatto il musicista, occupandomi spesso anche della stesura dei testi. Abbandonando il mondo della musica, ho cominciato a portare avanti la passione per la poesia e per altre forme di comunicazione letteraria, come il racconto breve e il saggio. Negli anni '90 ho gestito, insieme al cantautore Massimiliano D'Ambrosio, lo spazio denominato “Folkstudio Giovani”, all'interno dell'omonimo storico locale della capitale. Negli stessi anni ho fondato il gruppo musicale Fil Rouge, col quale ci siamo fatti conoscere nel mondo dei centri sociali ed in ambito di manifestazioni culturali e di protesta. Abbiamo spesso aperto i concerti a Roma di Paolo Pietrangeli e Claudio Lolli. Ho collaborato, in maniera estemporanea, con varie riviste e quotidiani, tra cui “Idea”, “L'Altro” e “LOOP”. Sono co-fondatore di AVITA Onlus, Associazione Volontari Isola Tiberina per l'Africa, istituita nel 2003 e operante, in ambito sanitario e sociale, nei territori dell'Africa occidentale, in particolar modo in Togo e dell'A.P.S. Genitori per la Scuola – Associazione Genitori Scuole Municipio 8 Roma, dal 2019. Negli ultimi anni, dopo una lunga parentesi dedicata all'impegno politico e al mondo della scuola, ho ripreso parte del materiale accantonato e ricominciato a scrivere, pubblicando un quaderno emozionale, dal titolo “Più che ricordi” con la casa editrice Pan di Lettere e una silloge poetica, “Districanti” con L'Inedito letterario. Dal 2021 gestisco e promuovo, insieme al poeta e amico, Emiliano Scorzoni, da poco scomparso dopo una lunga malattia, il progetto “Contaminazioni poetiche”. “Sulla riva sinistra del Tevere” è il mio primo libro di racconti.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Fabio Giardinetti: Ho iniziato a scrivere intorno ai 14 anni e a leggere un po' di tutto, dai fumetti ai classici.
Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Fabio Giardinetti: In realtà no. Ma sicuramente un insieme di autori, che mi hanno accompagnato in questo percorso. Penso a Calvino, Rodari e per arrivare ai giorni nostri, Stefano Benni.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Fabio Giardinetti: Sono stato molto fortunato, perché grazie ad un amico, ho conosciuto Fabio Martini, un editore indipendente con una bella visione. È venuto tutto naturale, prima la silloge poetica “Districanti” e ora il libro di racconti. Un bel percorso che mi ha portato a impegnarmi anche all'interno dell'associazione letteraria, da cui scaturisce la casa editrice L'Inedito Letterario.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Fabio Giardinetti: Alcuni dei racconti che si trovano nel mio ultimo libro, sono una parte importante di me che ho voluto tirar fuori, dopo un periodo difficile, per cui mi sento di rispondere che sono particolarmente affezionato a “Sulla riva sinistra del Tevere” che è poi la riva da cui osservo ciò che mi circonda, sotto tanti punti di vista.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Fabio Giardinetti: Scrivo on the road...appunto tutto sul telefonino, non cancello nulla! Alla fine mi è tutto utile!
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Fabio Giardinetti: Ho appena terminato una nuova silloge poetica dal titolo “Parole da Marciapiede” e sto scrivendo un romanzo ambientato in un quartiere di Roma, ma non posso dire di più!
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