Il romanzo di Stiria.
«Nei domini romani al Nord dell'Impero vi era una città florida e densamente popolata, protetta da alte mura e torri, piena di palazzi in marmo a più piani, con vie, piazze, mercati e una lunga strada basolata romana che la collegava a Ovest ad Aquileia e a Est a Pannonia. Detta anche Seconda, o Piccola Troia, era in realtà Civitas Celeia, la città che nel 46 dopo Cristo, sotto l'imperatore Claudio, ottenne i diritti muni...
Denise Atzori
Il cerchio spezzato
Narrativa Contemporanea
Ventun anni. Più la ascolta, più si chiede come sia possibile che abitino lo stesso pianeta.
Lei sta snocciolando l'ennesimo aneddoto: bottiglie di vino nascoste tra la biancheria, fughe alcoliche rocambolesche per evitare il custode della residenza. Ridono tutti e si sforza di farlo anche Antonio, che in una casa dello studente non ha mai messo piede. Davide ride più degli altri, non le stacca un attimo gli occhi di dosso. Ad Antonio torna in ...
Giuseppe Storti
Con orgoglio, da Scampia
Narrativa
Storie di periferie esistenziali e di riscatto sociale.
Periferie esistenziali.
L'aria fredda del mattino sulla faccia, gli provocava- come sempre- un senso di estremo fastidio. Non sopportava il freddo. Ma lo doveva subire. Per ogni giorno dei suoi lunghi inverni. Certo, poi veniva la bella stagione, ma era ancora troppo lungo quell'inverno appena iniziato. Le giornate, poi, erano sempre uguali. Sveglia alle quattro. Sì, perché alle 5 già...
Carlo Amodei
Rimini
Narrativa
I - Ancora
Ancora una volta sto per mettermi in viaggio. Per un posto che conosco; anzi che conoscevo bene una ventina d'anni fa. Poi non ci sono più tornato. Non c'è stata più occasione... o forse non me la sono cercata, chissà.
Il fatto è che la mia volontà di metterci piede non c'era e non perché mi ci fossi trovato male, anzi. È che volevo tagliare per sempre un filo sottile (sottile dico: nient'affatto; piuttosto era una fune, e lo è tu...
Rossana Cilli
Oltre le quinte
Narrativa
Concerto in tempore belli.
Me lo ricordo come fosse ieri.
Quei pomeriggi d'autunno col sole ormai troppo debole, il vento sibilante, l'umido nell'aria. Quel frusciare continuo di fronde, il colletto del paltò che si solleva, la mano rapida a trattenere il cappello, i pantaloni che s'incollano alle gambe, le raffiche che tolgono il fiato.
Ma ovunque intorno una polifonia di rossi, marroni, gialli che dilaga sulle case illuminate dai caldi ...
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Dedicato a chi vuole sognare, dedicato
a chi crede in se stesso e vuole incantare
il mondo con le parole. Dedicato ai
ribelli e ai sognatori, dedicato a chi
non si arrende davanti a un rifiuto
e vuole continuare a dipingere la vita
con mille colori. Questo è il
luogo di tutti, un acro di terra sconsacrata,
dove ognuno può coltivare i propri
sogni, affinché si realizzino
e non abbiano padroni. Questo è
il luogo dei folli che vogliono cambiare
il mondo e ci riescono davvero, questa
è l'ultima speranza di chi vuole
nascere mille volte e non morire mai...