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        Patrizia 
        Rinaldi si è laureata in Filosofia all'Università di 
        Napoli Federico II e ha conseguito l'abilitazione all'insegnamento. Ha 
        seguito un corso di specializzazione di scrittura teatrale con Francesco 
        Silvestri. Vive a Napoli, dove scrive e si occupa della formazione di 
        ragazzi grazie a laboratori di lettura e scrittura, insieme ad Associazioni 
        Onlus operanti nei quartieri cosiddetti "a rischio". Fa parte 
        del gruppo di scrittori che da anni conducono il laboratorio di scrittura 
        nell'Istituto Penale Minorile di Nisida. Dal personaggio Blanca Occhiuzzi 
        dei suoi romanzi, è tratta la serie televisiva Blanca, presentata 
        pubblicamente il 6 settembre 2021 alla Biennale di Venezia e in onda su 
        RAI 1 nell'autunno del 2021. Ha pubblicato, tra l'altro, Il commissario 
        Gargiulo, finalista del XXII Premio del MystFest; Pidocchi 
        ovvero la storia di alcuni bambini e di alcuni parassiti, ETS, 2003. Nel 
        2004 contribuisce alla stesura del quaderno d'arte Artoteche? pubblicato 
        nell'ottobre 2004; nel 2006 vince il Premio Pippi, sezione inediti, con 
        il romanzo Sono tornato a casa; nel 2007 pubblica il romanzo Napoli-Pozzuoli. 
        Uscita 14; nel 2007 si classifica prima al Concorso Profondo Giallo, 
        col giallo breve Ninetta Ridolfi e gli oggetti affettuosi, poi 
        pubblicato per la collana Giallo Mondadori; nel 2009 pubblica Blanca 
        e Piano Forte. Nel 2010 Piano Forte è nella terna 
        dei libri vincitori dell'edizione 2010 del Premio Elsa Morante Ragazzi 
        e vincitore del Premio Nazionale di Letteratura per ragazzi "Mariele 
        Ventre". Nel 2011 pubblica Caro diario ti scrivo con Nadia 
        Terranova, che all'interno del Morante Ragazzi 2011 si aggiudica il Premio 
        Speciale Nisida Roberto Dinacci e vincitore del Premio Nazionale di Letteratura 
        per ragazzi "Mariele Ventre" 2012. Nel 2012 pubblica Tre, 
        numero imperfetto con Edizioni e/o e Mare Giallo con Sinnos 
        Editore. Nel 2013 pubblica Volo non autorizzato con G. Ladolfi 
        Editore e Le parole interrotte con A.G. Editions. Nel 2014 pubblica 
        I pasticci di Maria Giulia con Fermento Editore, Federico il pazzo 
        con Sinnos Editore, Rosso Caldo con Edizioni e/o, Adesso scappa 
        con Sinnos Editore, il suo primo graphic novel. Nel 2015 pubblica Il 
        giardino di Lontan Town con Edizioni Lapis e Ma già prima 
        di giugno con Edizioni e/o. Con Federico il pazzo 
        il 28 febbraio 2015 vince la seconda edizione del premio Leggimi Forte, 
        e con Ma già prima di giugno il Premio Alghero Donna di 
        Letteratura e Giornalismo, nella sezione Prosa. A maggio 2016 vince il 
        Premio Andersen 2016 Miglior scrittore e a novembre pubblica con Sinnos 
        un nuovo graphic novel, con Marco Paci, La compagnia dei soli, 
        che vince il Premio Andersen 2017 nella categoria Miglior libro a fumettii. 
        A novembre 2017 vince il Premio Laura Orvieto con Lontan Town. 
        Nel 2018 ha scritto 2x1=2, pubblicato da LibriVolanti con i disegni 
        di Otto Gabos e Il Regno dei disertori, graphic novel, Sinnos, con Marco 
        Paci. Nel 2019 con Edizioni e/o pubblica il romanzo La danza dei veleni, 
        che vede il ritorno della detective ipovedente Blanca Occhiuzzi. 
       Blanca. 
        Il commissariato di Pozzuoli è fermo nel caldo estivo e nella mancanza 
        di casi rilevanti. Il commissario Martusciello e lispettore Liguori 
        hanno tempo per i loro contrasti. Martusciello difende la sua appartenenza 
        popolare; lispettore aristocratico respinge le semplificazioni del 
        ciuccio di paese e rifiuta i ruoli di proprietario di proprietà, 
        scienziato e cavaliere. Intanto Martusciello soffre i silenzi della moglie 
        e il ritorno della figlia. Liguori vive un amore incerto con Marinella 
        Di Somma. Crimini spezzano la lentezza dei giorni: una donna uccisa sul 
        fondo di un cratere, il rapimento di un giovane e la scomparsa del figlio 
        di Marinella. I casi sembrano legati alla fabbrica Di Somma e a chi la 
        dirige con metodi vicini allillegalità. In commissariato 
        arriva Blanca, poliziotta ipovedente esperta di decodificazione. Sarà 
        al fianco di Martusciello, il quale saprà fidarsi del suo modo 
        particolare di decifrare parole e sentimenti. I tre investigatori lavoreranno 
        ai casi seguendo piste diverse. Gli indizi portano contraddizioni e instabilità, 
        la soluzione stenta ad arrivare. Blanca ha competenza di mistero, le sue 
        intuizioni daranno ordine alla logica dei fatti. Dopo la soluzione dei 
        casi Blanca racconterà lorigine del suo limite visivo e come 
        è riuscita a convertire la mancanza in conquista di altre capacità. 
      Abel Wakaam: Ciao Patrizia, dalla tua biografia emerge tutta la 
        tua passione per la scrittura, ma subito mi sorge una curiosità: 
        perché hai voluto catalogare i tuoi libri, dividendoli per ragazzi 
        e per adulti? Quali differenze ci sono nel linguaggio che proponi ai lettori 
        e c'è ancora questo approccio differenziato per età ad un 
        testo scritto? 
      Patrizia Rinaldi: Ciao Abel, non voglio confondere i miei lettori 
        più giovani. Chi scrive per determinate fasce di età ha 
        la responsabilità non di tacere argomenti complessi e forti - che 
        pure tratto in molti miei libri per ragazzi - ma di fare attenzione a 
        come si affronta la narrazione. Per le ragazze e per i ragazzi non scelgo 
        mai un linguaggio semplificato, anzi, ma certo non propongo un noir crudo 
        a un bambino di dieci anni. La responsabilità nei confronti dei 
        lettori più giovani prevede il tentativo di avvicinarli alla lettura, 
        di appassionarli, senza smarrire il rispetto per i differenti stadi di 
        maturazione della loro evoluzione conoscitiva.  
      Abel Wakaam: Di tutti i romanzi che hai scritto, quale ha più 
        appagato la tua creatività? 
      Patrizia Rinaldi: Forse un romanzo che non ho ancora pubblicato, 
        scritto durante una lunga convalescenza. Per contrasto con la clausura 
        forzata e dolorosa, ho inseguito una specie di tempesta creativa, che 
        mi portasse via da quel presente. 
      Abel Wakaam: Con Blanca, di cui in questi giorni viene trasmessa 
        la nuova fiction su Rai1, hai finalmente cambiato in modo originale il 
        volto dei protagonisti del genere poliziesco. La poliziotta ipovedente, 
        in compagnia del suo cane guida, conquista tutti al primo sguardo per 
        la sua ironia e genuinità. Non è un super eroe, non ha mirabolanti 
        poteri, eppure riesce a recepire ciò che i suoi occhi non vedono. 
        Com'è arrivata nella tua vita? 
      Patrizia Rinaldi: Blanca è arrivata nella mia vita nel 
        2007 durante una visita guidata da non vedenti a un sito archeologico 
        e museale. Ora queste sperimentazioni sono più diffuse, allepoca 
        erano rare. Ci bendarono e ci fecero conoscere monumenti, reperti e spazi 
        senza laiuto della vista: già a metà percorso gli 
        altri sensi diventarono più vigili. La mia capacità di orientamento, 
        in genere parecchio scarsa, recuperò unabilità che 
        non credevo di avere. Con Blanca ho voluto raccontare il danno che genera 
        risorse, certo non in maniera indolore, ho cercato di dire lavventura 
        dei nonostante, la tentazione della tenacia, lo sberleffo del continuare 
        dopo che abbiamo smarrito pezzi di vita. 
      Abel Wakaam: Dopo il primo libro in cui racconti di lei, hai scritto 
        altri due romanzi, Ma già prima di giugno e La figlia 
        maschio, salvo poi riprendere la sua storia. Come mai questo piccolo 
        "tradimento"? 
      Patrizia Rinaldi: Cambio contesti e storie anche per non cadere 
        nelloscenità di somigliarmi oltre misura, per velare con 
        panni diversi il solito tarlo, la conosciuta ossessione. Il tradimento 
        mi sembra un rimedio efficace, ma sono legata a Blanca in maniera profonda 
        e mi fa piacere quando torna da me o quando sono io che la vado a cercare. 
        
                          
      Abel Wakaam: Quindi è vero che esiste un legame indissolubile 
        tra lo scrittore e le proprie creature, in particolare con una di esse? 
      Patrizia Rinaldi: Non mi fido chissà quanto dei per 
        sempre. Preferisco quel saluto, solo in apparenza qualsiasi, che è 
        a domani. Saluto con a domani alcuni personaggi, con altri 
        so che ci siamo già detti quello che ci dovevamo dire. 
      Abel Wakaam: Come è accaduto che uno dei tuoi romanzi venisse 
        scelto per una serie televisiva?  
      Patrizia Rinaldi: Sono grata allagente televisivo e cinematografico 
        delle Edizioni E/ O, che ha proposto i libri di Blanca a una delle maggiori 
        Case di Produzione Internazionali con sede in Italia, la Lux Vide. Alla 
        Lux hanno apprezzato la protagonista e ha avuto inizio unavventura 
        avvincente. 
      Abel Wakaam: Hai in qualche modo partecipato alla sceneggiatura? 
        Rivedi il personaggio televisivo così come tu lo hai plasmato? 
      Patrizia Rinaldi: Non ho partecipato alla sceneggiatura, mi sono 
        fidata del lavoro di professionisti più che validi. La Blanca della 
        serie televisiva mi ha convinta appieno, somiglia alla mia in alcune caratteristiche, 
        in altre meno: rispetto le differenze tra i linguaggi e sono profondamente 
        convinta che gli immaginari possono contaminarsi e al contempo restare 
        liberi. 
        Per me è una vera contentezza osservare lincontro tra vocazioni 
        artistiche confinanti, ma autonome. Daltra parte mi dicono che succeda 
        anche nelle traduzioni: quando il lavoro si attiene in maniera troppo 
        pedissequa al testo non si ottiene una buona riuscita. 
      Abel Wakaam: Qual è il consiglio che ti senti di dare agli 
        aspiranti scrittori che si affacciano adesso in questo mondo apparentemente 
        dorato? 
      Patrizia Rinaldi: Considerare bene, ma proprio bene, lavverbio 
        apparentemente e poi non demordere. 
                          
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