Sono nata a Padova nel 1955 e quindi ho raggiunto quest'anno la rispettabile età di settant'anni. Mi sono laureata in filosofia, con una tesi su Pietro d'Abano, e per una decina di anni ho insegnato in Italia. Dal 1991 al 2019 ho lavorato alle dipendenze del Ministero degli Affari Esteri, prima come Insegnante e successivamente come Addetto alla Promozione Culturale negli Istituti di Cultura. Ho svolto queste professioni in Iran, Russia, Grecia, Eritrea, Libia, Kenia. Parlo bene il persiano e il greco, discretamente l'arabo e il russo. Dal 2019 vivo prevalentemente a Syros, nelle Cicladi, con mio marito, e da allora mi dedico come primo impegno alla scrittura e poi allo studio delle lingue, al giardinaggio e qualche volta anche ai lavori domestici. Ho iniziato a pubblicare varie cosette verso i vent'anni (racconti, poesie, articoli), le pubblicazioni più recenti sono: Dalla Russia alla Persia: storia di un viaggiatore per caso: Peripezie di un marinaio olandese al tempo di Alessio I Romanov e Suleiman I Safavide, La Case Books, 2023 (in collaborazione con mio marito, Dino Dal Molin); Una storia di donne persiane: Il romanzo di Humāy e Nahid, La Case Books, 2023. La raccolta di racconti Diversamente sole, ed. Open, è stata pubblicata il 7 giugno 2025.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Francesca Chiesa: In quinta elementare: avevo una maestra molto intelligente che un giorno mi ha consegnato una copia piuttosto malmessa de I Promessi Sposi, chiedendomi di farle una delle copertine che erano la mia specialità. Dopodiché mi raccomandò di restituire il libro il giorno dopo e di non leggerlo perché non era adatto a me. Potete immaginare il seguito: quel romanzo è diventato il punto di riferimento non solo mio ma anche di molti dei miei allievi.
Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Francesca Chiesa: Molti, in realtà, e tra questi il più incisivo è stato forse Il Maestro e Margherita, di Bulgakov.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Francesca Chiesa: Si, e devo dire che ho avuto subito riscontro da un editore di nicchia ma valido. Non ne ho saputo approfittare: allora lavoravo ancora e mentre il libro veniva pubblicato, io venivo assegnata a una nuova sede, in Libia. Sede molto impegnativa: partendo ho dimenticato tutto ciò che lasciavo, libro compreso. Non ho più avuto il coraggio di farmi viva con l'editore. Una volta in pensione, ho ricominciato tutto daccapo.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Francesca Chiesa: Certamente, da preferire alle case editrici tradizionali; entrambi i miei editori sono piccoli editori che pubblicano con KDP e toccano un mercato internazionale.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Francesca Chiesa: A quest'ultimo che ho inserito in biblioteca. Parla di donne e della loro solitudine: donne che vivono nei/rappresentano i Paesi in cui sono vissuta e ho lavorato. Mi è sembrato il modo migliore per raccontarli, al di là di uggiosi autobiografismi.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?
Francesca Chiesa: Dipende dal testo ma in ogni caso non mi piace molto lavorare su schemi. Per questo preferisco il racconto breve, il genere che credo mi sia più congeniale.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Francesca Chiesa: Completamente diverso, si tratta di un romanzo storico e mi sto divertendo molto a scriverlo.
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