Writer Officina - Scrittori Ribelli
Autori di Writer Officina
Gianmarco Lamberti

Sono un architetto, nato a Torre Annunziata in provincia di Napoli. Il mio vero nome è Nunziato, ma per i lettori sono Gianmarco. Suono la chitarra fin dalle elementari. Dopo il liceo mi iscrissi alla facoltà di architettura, mentre da musicista viaggiavo ovunque per coprire gli impegni sul calendario. Così, ancora ventenne, riuscii a non gravare sui miei, mamma casalinga e mio padre operaio. Mi organizzavo anche per studiare architettura, ne ero affascinato. Nel '92 con stress da multitasking, mi laureai, superai l'esame di stato e in autunno arrivò anche il matrimonio. Con mia moglie, ho condiviso anche la musica, lei tastierista e cantante, vagavamo in tour per i villaggi turistici o per serate nei locali: un giovane duo invincibile con una pletora di sogni nel cassetto. Oggi gestisco il mio studio di architettura ma paradossalmente la burocrazia e le responsabilità spesso tarpano le ali alla creatività. E questa mi esplode dentro come un enorme prurito! Così, dopo il lavoro, disegno, suono la chitarra – ne ho tante sai? – e leggo, leggo, dedicando diverso tempo alla scrittura.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Gianmarco Lamberti : Sin da ragazzino ho sempre divorato libri, e ho continuato a farlo anche da adulto. Ho letto di tutto, anche la Bibbia. E poi Hemingway, Dickens, King, Asimov, Brown, Calvino... alterno anche con la saggistica, in particolare astronomia e scienze naturali. Insomma, sono molto curioso. Se alludi a quando ho iniziato a scrivere sul serio devo raccontarti un simpatico aneddoto. Tutto cominciò circa tre anni fa prima delle ferie estive: ero alla ricerca di un file di disegno per riprendere il progetto di un mio vecchio cliente. Ricordai che forse potevo trovarlo in un giurassico 486, che usavo all'inizio della mia professione. Lo accesi. Sullo schermo apparve anche un file word: erano i primi capitoli di un romanzo che mi ero proposto di scrivere circa trent'anni prima. Avevo ambientato la storia nel cinquantennio successivo agli anni novanta immaginando anche le future curiosità tecnologiche. Copiai il file sul portatile. Sorridevo fra me per quel sogno nel cassetto che era riapparso nella mia vita. Un piccolo tesoro ritrovato. Era lì. Sembrava chiamarmi. Ebbene, in quell'estate di tre anni fa tutto cominciò. Riscrissi i primi capitoli, anche perché, a dire il vero, diverse bizzarrie tecnologiche che avevo immaginato nel primo cinquantennio degli anni 2000 si erano avverate. Mi proposi questa volta di scrivere il romanzo fino alla fine, proiettandolo nel secolo futuro. È stata un'esperienza bellissima.

Writer Officina: Quindi tutto è iniziato per una coincidenza?

Gianmarco Lamberti: Proprio così. Poi certe volte mi chiedo: o era già “scritto” nella mia vita? Non avevo mai affrontato la stesura di un romanzo. Con la maturità e la pignoleria acquisita nella mia professione, capii che dovevo anche formarmi, acquisire un minimo di tecnica per scrivere e intrecciare vicende, contesti, dialoghi. Odio il pressapochismo e la faciloneria, sono pignolo ma anche umile: assorbo come una spugna e non mi ergo a sapientone. Così, mentre scrivevo, cercavo di affinare il know how. Dopo aver completato il libro lo revisionai con l'aiuto di mia moglie decine di volte e a distanza di tempo, per ridurre il numero di refusi che spuntano quando meno te l'aspetti, come i “pokémon”! Sono un ribelle, ho fatto mie tutte le dritte che ritenevo valide per scrivere un romanzo, ma non ho applicato tutte le gabbie delle “scuole di scrittura” o dell'editoria. Iniziai a partecipare ad alcuni concorsi letterari nazionali, per mettermi alla prova. Non mi interessava il parere di amici e parenti, dovevo essere un perfetto sconosciuto tra migliaia di partecipanti per avere un feedback reale. Diversi mesi dopo, quasi non ci credevo, arrivarono le prime mail positive per le selezioni e le scremature. Il romanzo, ancora inedito, vinse due premi letterari di cui uno a Londra per autori italiani, con successivi altri riconoscimenti – forse perché, inconsapevole, avevo messo tanto cuore o forse per l'originalità nella storia. Anche se i concorsi letterari, per qualcuno, possono lasciare il tempo che trovano, per me sono stati importanti per acquistare fiducia in me stesso. Da allora sento di essere diventato uno scrittore.

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Gianmarco Lamberti : Ce ne sono diversi, in particolare quelli di Dan Brown. E poi c'è un altro scrittore, mi piace il suo stile da “montagne russe” con storie d'avventura che ti incollano alle pagine. È più leggero e scorrevole, i personaggi sono ben delineati con tratti umoristici anche quando i momenti sono drammatici. Trattasi di Fernando Gamboa. È un libero autore tradotto in molte lingue e ha successo con centinaia di migliaia di copie. La traduzione in italiano è impeccabile.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Gianmarco Lamberti : Ho avuto diverse proposte da case editrici indipendenti. Sono sempre stato imprenditore di me stesso anche nella mia prima attività. A parte le EAP che ho scartato subito, ho intuito dal primo momento che scegliere una CE non a pagamento solo perché si accolla editing, correzione bozze, copertina, senza una garanzia di reale distribuzione, non è incoraggiante. Non voglio generalizzare, l'osservazione non è per tutte le case editrici indipendenti, ce ne sono diverse che fanno ottimamente il proprio lavoro. La vera difficoltà, comunque, è la promozione e la distribuzione. La copertina l'ho creata io con l'aiuto di mia figlia, che esercita la mia stessa professione, ed è anche molto brava con la grafica. Ho puntato soprattutto a un risultato professionale delegando l'impaginazione, la correzione bozze etc. Oggi il romanzo è in distribuzione globale on demand, acquistabile in qualsiasi negozio fisico (Mondadori, Feltrinelli, Hoepli, librerie indipendenti, Amazon e altri store on line). Procedo con una discreta soddisfazione.

Writer Officina: Puoi raccontarci di cosa tratta il tuo libro da poco pubblicato?

Gianmarco Lamberti :Titolo: ”Risvegliarsi a centonove anni”. Siamo nel prossimo secolo. È ambientato in vari luoghi, in particolare Napoli, con collegamenti all'Africa e altri paesi del mondo facilmente raggiungibili, immaginando la rapidità degli spostamenti futuri. Il protagonista, Luis Ramon, è un giovane architetto di origini argentine. Vive e lavora a Napoli. A ventinove anni ha un incidente e si risveglia nel 2131. Com'è successo? Su questo rimando i lettori ai primi capitoli. Per Luis si aprirà un mondo nuovo, le bizzarrie del prossimo secolo sono tante: la casa ipertecnologica, l'urbanistica e l'architettura, l'auto del futuro, i viaggi suborbitali con la meravigliosa vista della Terra dallo spazio. Un simpatico cagnetto rallegra i momenti più complicati delle vicende – l'iper-tecnologia del futuro approfondirà anche la psicologia dei nostri animali domestici che da millenni sembrano essere nati per completare l'essere umano –. Fanno da sfondo alle vicende i problemi ambientali, come conseguenza delle nostre attuali azioni scellerate. Immagino la società del prossimo secolo più inclusiva di oggi anche se con più individualismo. Dicono che la trama sia avvincente, ce l'ho messa tutta per incuriosire, capitolo dopo capitolo. Ho impiegato due anni per scrivere questo romanzo, cercando di immaginare con rigore scientifico la società del prossimo futuro aprendo una finestra sul ruolo preponderante delle donne. Sono convinto che grazie alla loro forza e determinazione, alla fine prevarranno nel secolo che ci aspetta.

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Gianmarco Lamberti : Quando ho iniziato il romanzo scrivevo d'istinto. Nel corso della stesura ho aggiustato il tiro. Ho preferito dare una struttura al romanzo, lavorare alle varie fasi delle vicende narrate e capire, quanto prima possibile, dove andare a parare col finale per dare coerenza a tutta la storia. Scrivere d'istinto è comunque fondamentale. È il cuore, è l'emozione, ma va dosato e inserito con coerenza nella struttura. Ho letto diversi libri, anche di autori famosi, con uno stile accattivante, purtroppo quando sono arrivato al finale è stata una delusione. Adesso ho acquisito un mio metodo. Parto da un'idea che mi frulla nella testa, poi passo alla struttura con un inizio e una fine. Immagino il romanzo come una canzone da scrivere: abbozzo il testo e poi gli accordi (l'armonia di base), poi il motivo con i suoi tempi e le variazioni... in contemporanea mi struggo a pensare agli arrangiamenti che aprono alle emozioni. Il romanzo diventa ossessione, ogni giorno migliori l'incipit e magari cambi l'idea del finale perché ti sembra più convincente anche se non lo hai ancora scritto nel dettaglio: a quello bisogna pensarci, come punto d'arrivo, è il faro nella navigazione. E poi cerco ti togliere, limare, smussare, soprattutto di equilibrare, proprio come negli arrangiamenti e nelle armonie di un pezzo musicale, quando ci si accorge che c'è troppa sovrapposizione di suoni. Capita anche in architettura nel progettare, quando si vuole strafare e poi si comprende che è meglio eliminare i fronzoli. Non rinuncio a scrivere d'istinto, di pancia, ma ora lo faccio all'interno di una storia già strutturata, alla ricerca delle emozioni e delle parole giuste. Prendo costantemente appunti ogni volta che mi viene un'ispirazione. Penso comunque che non esista una ricetta univoca.

Writer Officina: Cosa hai voluto dire con la tua storia?

Gianmarco Lamberti : Nelle vicende narrate, mi sono soffermato sulle problematiche della civiltà del prossimo futuro come conseguenza dell'attuale società in continua evoluzione: l'iper-tecnologia con i risvolti positivi e negativi, la longevità, i problemi ambientali e alcune riflessioni sui valori profondi della vita: felicità, amore, abnegazione per gli altri, il vero senso che possiamo dare alla nostra esistenza.

Writer Officina: Cosa c'è di te nel tuo romanzo?

Gianmarco Lamberti : Una parte di me, certo. Le riflessioni, le opinioni sulla società, sui valori attraverso i pensieri dei protagonisti; come potrebbe non essere così? E poi il protagonista principale è un architetto e suona la chitarra! I personaggi che ho costruito si ispirano qualche volta a persone reali esistenti o che hanno incrociato la mia vita, ma sono solo idee trasposte – forse come quelle di Platone –, le fisionomie o le personalità sono state solo un'ispirazione. Ho cercato di gestire i personaggi principali delineandone il carattere, l'obiettivo era che il lettore si affezionasse a loro. Voltando l'ultima pagina, chi legge deve sentirne la mancanza, deve avere nostalgia di un mondo quasi reale in cui si è lasciato trasportare.

Writer Officina: Ti sei documentato sui luoghi, sulle professioni di cui parli?

Gianmarco Lamberti : Sì, molto. Lo ritengo imprescindibile. E quando posso, mi sforzo di raggiungere i posti che voglio descrivere nel romanzo, anche se sono lontani migliaia di chilometri. Amo viaggiare. Mia moglie qualche volta si inserisce con interventi a gamba tesa, con un banale pretesto suggerisce: - Perché nel romanzo non inserisci anche questo posto... prendiamo l'aereo e facciamo un weekend! - Abbiamo fatto molti viaggi, adesso che scrivo abbiamo un motivo in più per “prendere il volo”.

Writer Officina: Ritieni che la verosimiglianza sia importante oppure no, visto che si tratta comunque di fiction?

Gianmarco Lamberti : Sì. Lo ritengo davvero imprescindibile. Anche per una fiction, se si descrivono con minuzia contesti e situazioni realistiche, tutta la storia diventa più credibile e cattura il lettore. Immaginando il futuro sono partito dalla realtà attuale. Le incertezze e lo stupore del protagonista potrebbero essere simili a quelli di un nostro bisnonno sbalzato all'improvviso nella nostra epoca attuale.

Writer Officina: A chi potrebbe piacere questo libro?

Gianmarco Lamberti : Ai lettori e alle lettrici appassionate che sono alla costante ricerca dei valori veri e profondi della vita, a chi ama il mistero, l'avventura. A chi è incuriosito dalla scienza e dalla tecnologia e prova a immaginare il futuro nei prossimi decenni carico di bizzarrie che oggi possiamo solo immaginare. Alcune descrizioni fanno da pausa e da contrappunto alle vicende.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

Gianmarco Lamberti : Sì, l'ho iniziato l'anno scorso e lo sto perfezionando. Non è dello stesso genere, è ambientato in un contesto contemporaneo. È partito da un'idea che mi ossessionava, completamente diversa dalla precedente, spero che sia originale. Anche questo romanzo è carico di mistero, di viaggi e d'avventura, non tralasciando tematiche serie sulla natura dell'essere umano e sulle problematiche della nostra società.
Prima di salutarci, voglio ringraziare Writer Officina per l'intervista. Quest'immensa piattaforma è un'idea geniale. Senza scopo di lucro dà visibilità a tantissimi scrittori, mi piace precisare “ribelli”. È un reale punto di incontro fra lettori e autori, un'agorà fra le strade tortuose del web dove ci si ritrova per scambiare opinioni, tutti accomunati da un'unica passione: i libri.

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