Writer Officina - Scrittori Ribelli
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Marilyn Carbell

Ho un carattere timido e riservato e mi riesce difficile parlare di me. Farò comunque del mio meglio per presentarmi. Il mio nome, come si può intuire, è un nome di fantasia. Ma, in fondo, nemmeno troppo. Sono una lettrice e un'autrice di romanzi, storie e racconti per vocazione, oltre che una ricercatrice, per lavoro e per passione. A parte questo, appartengo alla generazione X e rivesto al contempo il ruolo di figlia, sorella, zia, compagna di vita, amica di bipedi e quadrupedi... Mi appassionano molto la storia, l'arte, l'architettura dei giardini e la pratica del Pilates. Sebbene per necessità familiari e lavorative mi trovi a essere spesso in movimento, ogni tanto mi piace concedermi un'esplorazione di luoghi a me sconosciuti, più o meno vicini, più o meno lontani. I miei punti di forza? Dicono che siano il sorriso e la gentilezza.

Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorta di aver sviluppato la passione per la letteratura?

Marilyn Carbell: Sono stata bambina in una casa in cui tutti leggevano. Ho iniziato a leggere per emulazione e subito mi sono appassionata. Dalle fiabe sono passata ai primi romanzi. Durante l'adolescenza e il periodo dell'università ho letto e amato moltissimo i classici.

Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?

Marilyn Carbell: Non ricordo un libro in particolare che mi abbia invogliata a scrivere storie in quanto ho cominciato molto presto, quasi per gioco. Sicuramente all'inizio mi ha influenzato molto la lettura delle fiabe e di alcuni romanzi come “Piccole donne” di Louisa May Alcott, “Jane Eyre” di Charlotte Brontë, “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen. Ma anche l'”Iliade” di Omero e le saghe fantasy più famose.

Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?

Marilyn Carbell: Il mondo dell'editoria mi ha sempre appassionato. C'è stato un periodo della mia vita in cui avevo deciso che avrei voluto aprire una casa editrice e ho anche studiato per questo. La mia vita professionale ha poi preso altre strade ma quando ho deciso di iniziare a pubblicare le mie storie ho colto al balzo l'occasione di diventare l'editrice di me stessa. Ho scelto quindi con convinzione ed entusiasmo la via dell'autopubblicazione.

Writer Officina: Ritieni che pubblicare su Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?

Marilyn Carbell: Penso che la via dell'autopubblicazione (con Amazon KDP o con altre piattaforme) sia sicuramente un'ottima opportunità per uno scrittore emergente, ma non solo. A mio parere è anche una scelta strategicamente vincente per l'ampia distribuzione che le piattaforme di self publishing riescono generalmente a offrire. È però una strada da percorrere con consapevolezza. Qualitativamente parlando si possono ottenere ottimi risultati ma per produrre buoni libri occorre necessariamente conoscere bene ogni singola fase del processo editoriale ed essere coscienti di tutto ciò che c'è da fare, eventualmente facendosi affiancare nel percorso anche da alcune specifiche figure professionali (editor, grafici, correttori di bozze...).

Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionata? Puoi raccontarci di cosa tratta?

Marilyn Carbell: Per ora ho pubblicato solo due delle storie che ho scritto: “L'amica di famiglia. Storia di un amore” e “La musica e il silenzio. Storia di un sogno”. Si tratta di due romanzi indipendenti e autoconclusivi ma, tramite alcuni personaggi ricorrenti, collegati tra loro. Sono affezionata a entrambi. Hanno ambientazioni molto diverse (la Francia settecentesca prerivoluzionaria per il primo e l'Inghilterra della tarda età georgiana di austeniana memoria per il secondo) ma sono tutti e due romanzi di formazione che pongono l'accento sui sentimenti e sul significato più profondo della vita.

Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d'istinto?

Marilyn Carbell: Premetto che non voglio scrivere a tutti i costi ma solo quando ho qualche cosa da dire. Di conseguenza se mi metto di fronte al computer significa che ho già una storia in mente, almeno a grandi linee. Per cominciare annoto sinteticamente la trama e per aiutarmi a organizzare le idee preparo uno schema dei capitoli. Poi, sulla base di questa scaletta iniziale, procedo d'istinto... arricchisco con fantasia, lasciandomi magari anche guidare dall'indole dei miei personaggi. Dato che mi capita di riorganizzare e di riscrivere tutto ciò che non mi convince, confesso che questo schema rimane provvisorio... fino alla fine.

Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quelli che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?

Marilyn Carbell: Scrivo in continuazione quindi sì, sono già immersa in una nuova storia che mi appassiona tantissimo. È sempre di genere storico ma, a differenza delle precedenti che sono opere di fantasia, questa si ispira a un personaggio realmente esistito, una figura emblematica del Settecento, un'epoca che amo molto. Ho ultimato da poco la fase di ricerca che è stata lunga, complessa e interessante e ho definito la successione dei capitoli. Dato che il materiale che ho raccolto è molto corposo e i capitoli sono numerosi penso che probabilmente, più che un solo libro, alla fine scriverò una saga. Sono appena all'inizio della fase di stesura e prevedo che mi occorrerà parecchio tempo per venirne a capo. Ma sono fiduciosa: anche questa volta ce la farò!

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