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Sono nato a Trieste nel 1982. Dopo la maturità ho deciso di entrare subito nel mondo del lavoro e solo successivamente riprendere gli studi universitari laureandomi in Relazioni Pubbliche. Durante la mia esperienza lavorativa nel settore privato sono riuscito a ricoprire ruoli di responsabilità che mi hanno dato molte soddisfazioni, ma molte cose sono cambiate dopo la pandemia del Covid-19 e la nascita dei mie due figli (Davide nel 2017 e Daniele nel 2021) dove ho capito che avevo necessità di maggiore spazio per loro e di trovare una soluzione che mi consentisse di conciliare la vita lavorativa con quella famigliare. Inizialmente avevo trovato una “quadra” grazie allo smart-working che, seppure con grande sacrificio, mi consentiva di vivere appieno il mio ruolo genitoriale e conciliarlo con le mie attività lavorative. Quando tutto sembrava svolgere al meglio, arrivò un cambio nella direzione della mia azienda che non mi consentì più di svolgere in modo sereno tale tipo di attività e pertanto, dopo molti anni, decisi di riprendere i libri in mano e provare la strada dei concorsi pubblici per cambiare lavoro e stile di vita.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Luca Mirabile: Ho deciso di percorrere prima la strada del self-publishing affidandomi al “Passione Scrittore” perché volevo che la storia contenuta nel libro fosse subito disponibile. Avevo un grido di rabbia e di dolore dentro che volevo immediatamente divulgare per cercare, come ho scritto nel libro, di essere utile per qualcun altro e cercare di smuovere un po' le coscienze e mettere in risalto determinate problematiche quali il ruolo del padre, la famiglia, la conciliazione tra vita e lavoro. La strada dell'auto pubblicazione non è assolutamente facile in quanto dopo avere il libro in mano lo devi promuovere, proporre alle librerie, trovare i lettori. E' un impegno che forse si sottovaluta ma che può dare grandi soddisfazioni come è successo a me essendo stato scelto per essere presente anche al “Salone Internazionale del libro” nella libreria dedicata al Self-publishing. Dopo l'auto-pubblicazione, ho preso contatto con delle case editrici le quali mi hanno proposto dei contratti ma la mia attenzione è ricaduta sulla proposta di “Libereria” e pertanto ho deciso di sposare il loro progetto.
Writer Officina: Cosa c'è di te nel tuo romanzo?
Luca Mirabile: È la mia storia quindi mi rispetta pienamente. Dall'essere ironico ed alle volte “goffo” nelle situazioni che mi accadono, alla passione che metto nelle mie attività, nell'amore per la mia famiglia e per i miei figli a cui cerco di dare tutto ma mantenendo la “barra dritta” crescendoli con educazione e rispetto.
Writer Officina: Cosa hai voluto dire con la tua storia?
Luca Mirabile: Ho voluto lanciare un messaggio di dolore ma anche di speranza. Ho provato a far divertire il pubblico raccontando degli aneddoti simpatici, rappresentando nella prima parte la contrapposizione tra la mentalità del nord più rigida e quella del sud Italia più aperta per poi entrare nel cuore del libro dove, anche se con leggerezza, si toccano temi importanti quali la famiglia, la conciliazione tra vita lavorativa e famigliare, l'educazione dei figli, lo smart-working e si mette in forte dubbio la cultura patriarcale della famiglia e del lavoro.
Writer Officina: Raccontaci quale è stata la scintilla che ha dato vita all'idea
Luca Mirabile: Quando vivevo certe situazioni, nella stanchezza ma anche nella felicità di certi momenti, dicevo tra me e me:”Quando sarà finito tutto racconterò la mia storia per provare ad essere utile agli altri”. Così ho fatto, anche se ci sarebbero altri mille aneddoti da raccontare e si potrebbe scrivere un'enciclopedia piuttosto che un libro. Spero che questo testo possa far riflettere ma anche divertire il pubblico.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Luca Mirabile: Al momento non sto scrivendo ancora nulla, questo non per mancanza di idee ma perché gli impegni famigliari e lavorativi non mi danno il tempo di farlo. Inoltre sono concentrato sul mio primo libro, nella promozione dello stesso ed ho ancora molti progetti per lui. Vorrei che il messaggio che il libro porta con se arrivi a più persone possibili. Nel cassetto c'è comunque già un altro progetto. Non mi stuzzica l'idea di fare il proseguo del primo libro perché penso che “i secondi” non rispettano mai le aspettative e di solito deludono ma vorrei restare sull'utilità della scrittura cercando di creare un libro che possa far riflettere chi lo legge raccontando delle storie speciali di persone normali...avremo tempo in caso per parlarne.
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