Autore: Daniele Missiroli
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Nella tana del serpente
Fantascienza
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Aedis episodio 7.
Sono sveglia.
Non so quanto ho dormito, ma ora la luce filtra abbondante dai vetri in alto. Mi guardo intorno per capire dove sono finita, ma questa stanza è tutta strana. È piccola e le pareti sono grigie e nude, sembrano di metallo. Niente poster, tavoli o sedie, niente di niente. C'è solo un mobile, poco distante da me, inserito nel pavimento. Su di esso c'è qualcosa che ...  |
Autore: Daniele Missiroli
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Londra, 1884.
– Cosa fai qui? – l'uomo andò incontro alla persona appena entrata. – Avevo detto che non volevo più vederti.
– Sono venuto a farti un favore. Manda qualcuno a scuola a prendere Glen.
– C'è già andata Selma.
– Tua moglie è stata intercettata e ora è ospite da me.
– Questo non dovevi farlo – l'uomo lo prese per il bavero e lo spinse contro il muro.
– Stai molto attento a quel...  |
Autore: Daniele Missiroli
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- Perché io devo imparare a fare i calcoli a mente se ho il computer, il cellulare, e tanti altri modi per farli? Quando mai mi capiterà di dover fare, per esempio, 17 per 18 o 35 al quadrato? -
Aprendo le prime pagine di questo libro, sono sicuro che hai avuto pensieri del genere. È una buona domanda, lo ammetto.
Ci sono molte risposte a questa domanda, ma io preferisco ri-spondere così: - P...  |
Autore: Daniele Missiroli
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Austin, 2119
La piattaforma volante era imponente.
Nei suoi corridoi, all'ora di cena deserti, una persona si muoveva furtiva.
Entrò nella sala motori e lavorò su una delle quattro enormi eliche.
Finita l'operazione, scollegò anche il circuito d'emergenza.
Infine, cancellò le registrazioni delle telecamere.
Entro poche ore l'allarme avrebbe gettato tutti nel panico.
1
Mi se...  |
Autore: Daniele Missiroli
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La sala è immersa nel silenzio.
Le tende tirate, il proiettore spento.
Il caffè a metà in una brocca.
Un giovane uomo riempie due tazzine.
«Un socio non vuole più pagare» sussurra.
«Di chi si tratta?» chiede quello più anziano.
Il giovane gli passa la sua tazzina e una scheda.
L'anziano la legge mentre beve.
«Lascia perdere, sono passati anni» gli rende il foglio.
«Non mi piace che uno s...  |
Autore: Daniele Missiroli
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Cinque belle nonne
Giallo
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Due indagini dell'ispettore Langman.
Londra, 1885.
– Hai già guardato?
– Sì, era vuoto, dannazione!
– Riuscirci subito sarebbe stato un colpo di fortuna. Perché l'hai rubato? Bastava controllare il contenuto.
– Aprendo lo scomparto lo sportellino si è danneggiato, perché il legno è vecchio. Se lasciavo là il quadro, avrebbero capito tutti che c'è un segreto nella cornice.
– Hai ragione...  |
Autore: Daniele Missiroli
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Febbre di potere
Fantascienza
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Aedis episodio 8.
Lamerton, 18 anni fa...
Sono in fila per iscrivermi all'università. I miei amici l'hanno già fatto e mi aspettano poco lontano. Dietro di me c'è un ragazzo ben vestito che mi ricorda qualcuno. Giacca e cravatta e capelli corti a diciotto anni non li porta nessuno. Mi gratto un orecchio e penso se sia il caso di attaccar bottone. Se fosse un segno del destino? Se in seguito sc...  |
Autore: Daniele Missiroli
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La Fantascienza insegna
Fantascienza
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1. CINISMO IN MARE
L'orchestra stava suonando una melodia struggente.
Le note permeavano l'aria umida e fredda della notte, mentre la grande nave s'inclinava sempre più.
John e Kevin ascoltavano impassibili, sorseggiando brandy.
Alle due e venti la musica cessò e John disse:
– Grazie Wallace, siete stati molto bravi.
– Posso venire con voi? – lo supplicò.
– No, mi dispiace.
L'attimo dop...  |
Autore: Daniele Missiroli
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Londra, 1885.
Nessuno si agiti: prendiamo solo qualche banconota e ce ne andiamo.
Quella era la frase pronunciata da Lionel Willis quando entrava in una banca insieme ai suoi due complici. Jerome, il più giovane, rimaneva accanto alla porta e girava il cartello che su una facciata riportava: “La banca è aperta” e sull'altro: “La banca è chiusa”. Virgil, il più anziano, si dirigeva verso le cass...  |
Autore: Daniele Missiroli
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Sabato.
Il pugno del buttafuori colpì Jack in pieno viso, scagliandolo a terra.
Scosse la testa per riprendersi dal colpo, e con la coda dell'occhio spinse lo sguardo fino in fondo al salone del Bellagio.
Nessuno lo stava osservando.
Quelle scene non erano tanto rare nei Casinò e non generavano poi molta curiosità.
Quando il gorilla lo afferrò di nuovo, probabilmente per buttarlo fuori dal ...  |