Autore: Manuela Stangoni
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Il tempo passava e noi accumulavamo esperienza, forza e determinazione.
I ruoli che ci accumunavano al branco sembrava ci si cucissero addosso senza neppure faticare.
Sapevamo chi di noi fosse il Tester o l'Omega, chi di noi ricoprisse ruoli secondari ma sempre determinanti per il branco.
Eravamo lupi.
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Anche quel giorno l'avevamo passato per intero nel bosco, all'inizio tutt...  |
Autore: Manuela Stangoni
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Settore viola.
Quel giorno, non so bene cosa, mi aveva fatto rimbalzare nella mente l'immagine di lei più e più volte. Avessi avuto almeno una foto, insomma, qualcosa che la raffigurasse. Per vederla ancora una volta, per specchiarmici dentro e osservare se le somigliavo.
Allungai il passo, volevo arrivare a casa.
Per qualche ragione sentivo dentro me il desiderio di tentare una corsa. Pecc...  |
Autore: Manuela Stangoni
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Intelligenza e coraggio non hanno padroni, sono lupi famelici che valutano, discernono e agiscono.
Con la mia lama di ossidiana ho aggiunto un nuovo intaglio al bastone che mi porto incollato addosso; gliel'ho inferto stanotte, e mentre lo facevo verificavo quanti altri ne avevo fatti per tutte le notti precedenti.
Ho bisogno di contare il tempo.
Non mi posso permettere di arrivare a destina...  |
Autore: Nicoletta Bosio
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La signora dei bottoni
Distopico
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Io sono antiestetica. O meglio: inguardabile.
Ylenia pronunciava queste parole ogni mattina mentre si guardava allo specchio contemplando lo sfacelo che vedeva di fronte a sé.
Per prima cosa ispezionava il viso. Paffuto. Gli zigomi, ormai quasi completamente invisibili sotto le gote cascanti; gli occhi, un tempo larghi e azzurri, ora piccoli e acquosi, quasi grigi, come se una sorta di lanugin...  |
Autore: Ottavia Papa
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Il silenzio del sole
Romanzo Distopico
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Una folata d'aria calda e il sole meridiano abbacinante.
Roxana non lo ricordava così spietato. Dopo tre settimane di oscurità, la radiazione intensa le risultava insopportabile. Schermò lo sguardo con la mano, nonostante indossasse gli occhiali protettivi. Rimase immobile. Silenzio, intorno. A poco a poco le cose riacquistarono contorni definiti. Risalì gli ultimi gradini della rampa e uscì all...  |
Autore: Vanessa Venturi
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Asteroid
Distopico Soft Science Fantasy
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Quando stava per succedere qualcosa, di solito la avvertiva sulle basse e alte frequenze che viaggiano sui pori della pelle.
Vivien era abituata a quelle piccole scosse radioattive. Le chiamava così. Scosse radioattive. Perché quello che facevano era scuoterla dentro.
Alzò gli occhi al cielo, e all'improvviso qualcosa la turbò nel profondo. L'incubo che aveva avuto settimane prima ora sembrava...  |
Autore: Noemi Cianciaruso
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Gocce di pioggia colavano lente sui vetri delle finestre, mentre il mondo si sporcava di nebbia. L'educatrice si aggirava per la classe, il rumore martellante dei tacchi che scandiva i suoi passi e risuonava fastidioso in quel silenzio grigio come il cielo.
- In nome di Uhr, cominciamo la lezione di oggi. Prestate attenzione. -
Tutti i bambini alzarono gli occhi su di lei. Tutti tranne una.
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Autore: Matteo Aldo Maria Rossi
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NNF Nero Notte Fonda
Distopico
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Le facce sono le stesse. Le stesse di queste occasioni. Paola le vede da lontano, quando la Peugeot imbocca la stradina sterrata. Le vede quando scende dalla macchina che dopo la lunga salita tossisce gli ultimi metri e sbuffa quando la chiave esce dal quadro con uno click metallico. Ancora più nascosta nel giaccone nero, abbraccia l'amica e scivola attraverso le prime bocche mezzelune amare di co...  |
Autore: Riccardo Cascino
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Il Cielo Nero
Fantascienza Distopico
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Il ratto era sfuggito ancora.
Con una velocità portentosa aveva attraversato la stanza e si era nascosto da qualche parte dietro a un groviglio di tubature.
Draak grugnì impotente. Pochi istanti prima l'aveva quasi sfiorato, ma per la seconda volta quel maledetto roditore gli si era volatilizzato davanti agli occhi. Come se non bastasse, la stanza era quasi completamente avvolta nell'oscurità e ...  |
Autore: Stefano Zampieri
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Prigionieri della libertà
Romanzo distopico critico
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Mi rendo conto che questa situazione deve aver fine. Deve per forza. Per la forza stessa del destino che mi ha trascinato, un giorno, fra le mura di questa prigione. Ma io non posso accettare di restare chiuso qui dentro. Uscirò, me ne andrò. Libero o morto. Tertium non datur. Ho cominciato, fin dal primo momento, a valutare le azioni che avrebbero potuto portarmi fuori di qui. Fin dal primo momen...  |