Autore: Davide Pongetti
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Aspetta a morire che finisco la partita
Racconti Brevi
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Il Martini.
La domenica mattina ti vesti di tessuti morbidi, un pantalone di velluto, se proprio vuoi esagerare una tuta, ma nuova, non di quelle sformate alle ginocchia.
Un vecchio maglione di cotone dal collo un po' deformato che lascia intravvedere la t-shirt abbinata. Colori rigorosamente caldi.
Il primo compito da eseguire con dovizia è il caffè mentre lei è ancora a letto. Svuotare la...  |
Autore: Federico Maderno
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Profili diseguali. Racconti della collina
Racconti
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In ordine sparso.
– Verrà qualcuno – disse Rettondini la terza o quarta volta. Intanto, sembrava che il tempo si fosse fermato, lì sulla collina del Toffino. Ad osservarla dall'alto, la scena campestre doveva apparire ben strana, concentrata com'era intorno alla sagoma chiara dell'ambulanza e con tutte quelle persone sedute in terra, dalla stessa parte. Sarebbe arrivato qualcuno e li avrebbe...  |
Autore: Nicola Argenti
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Di Uomini e mostri - brevi cronache dal mondo
Racconti
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L'amica del cuore
Di tempo ne era passato molto.
Gli anni della scuola che ancora ricordo distintamente, nonostante tutto. Io e lei, finita la scuola, ormai ci eravamo persi di vista – per usare un eufemismo. Ci eravamo dimenticati l'uno dell'altro, dovrei dire. Ma io in realtà non dimentico mai nessuno.
Ora tutto tornava vivido come in quegli anni, visto che ci saremmo incontrati di nuovo d...  |
Autore: Federico Maderno
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Arrivammo al 45 di Cable Street. La porta dell'obitorio, ma sarebbe meglio dire dell'ospedale dei morti, era un robusto pannello di rovere, ma la serratura era davvero troppo elementare per la mia buona manualità.
Il Dottor Wood circondò la lanterna con il suo tabarro, in modo da lasciar passare solo la luce indirizzata nel punto dove io lavoravo di grimaldello.
– Può essere che ci a...  |
Autore: Mauro Pergolini
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Tre racconti horror
Horror
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La cosa strana della cantina.
Il buio era sceso, e le voci delle madri echeggiavano nel richiamare i figli per cena. Ciononostante, Alessio e Michele procedevano in via contraria, pronti a ogni evenienza pur di sfogare certe mire derisorie.
Quasi a ogni evenienza.
Insieme, raggiunsero l'isolata casa bianca in stile cottage americano, vecchia e a ridosso della foresta, che in paese guardavano ...  |
Autore: Alessandro Vanzaghi
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Fuoritempo
Raccolta di racconti
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Sono quasi le quattro e Salvo non ha ancora finito. Va avanti così da ore, inesauribile. Nel frattempo parla, parla con la riserva di fiato infinita che possiede. Si rivolge a se stesso, poi chiama in causa qualche vecchio compagno d'avventure, infine si dedica alla sua donna, senza incrociarne lo sguardo. Raffaella siede a pochi passi da lui. Ha i capelli racchiusi nell'asciugamano, il suo corpo ...  |
Autore: Federico Maderno
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Nove Novelle Nolesi
Racconti
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Avere le ali. Giorno primo.
– Ho una molta fretta – dice l'uomo di mezza età, picchiettando con le nocche sul bancone piazzato nell'atrio dell'albergo “Maristella”, all'estrema periferia di Noli, così lontano dal mare che la pensione finisce per avere una clientela davvero atipica per una località balneare; una clientela fatta, ad esempio, da rappresentanti di commercio o da lavoratori in t...  |
Autore: Sira Fonzi
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Sotto il cielo di Roma
Racconti
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Sotto il cielo di Roma è un titolo perfetto. Raccoglie sette vitalissimi racconti che condividono lo sfondo eccezionale di una città piena di difetti ma senza eguali.
In modo altrettanto perfetto, la raccolta avrebbe potuto intitolarsi Sotto il cielo, perché ogni racconto, pur essendo inserito con precisione nella realtà di Roma, ha in sé quelle caratteristiche umane che lo rendono universale. S...  |
Autore: Franco Alesci
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L'ibernista.
Iniziai a prendere il Prozac perché mi sentivo come un sacco vuoto. Avevo la sensazione di essere privo di scheletro, di muscoli e nervi, non riuscivo a rimanere in piedi che per pochi istanti e avevo continui colpi di sonno. Durante il giorno non facevo nulla: non leggevo libri né giornali ed essendo in malattia non lavoravo, né praticavo alcun tipo di sport.
Mi sembrava di poter...  |
Autore: Luigi Arcari
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Un gioco nel fango
Racconti
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Timidezza.
Potevano Il display della carrozza segnava duecentocinquanta chilometri l'ora, ma c'erano stati anche tratti nei quali aveva indicato una velocità di trecento chilometri l'ora. Eppure tale velocità non era percepibile direttamente. Sembrava ci muovessimo come in macchina in autostrada ad una tranquilla velocità di centoventi/centoquaranta chilometri l'ora, diritti, senza traffico...  |