
Raccolta poetica e letteraria.
Always Infinty
Sempre. Stormi splendenti D'amore e di amori, S'incontrano sereni, Dovendo dare, Solo Sé stessi. D'infinito si può, Discorrere a lungo, Dando poco frutto, Discordantemente.
Ossa – Prèlude (1) – viaggio finale
Un indizio chiave, Del libro quasi a fine, Apre un'ampia ricerca Di conoscenza passata. Ma mancava nel cammino Consapevolezza Dello scopo del viaggio, Ma non la meta. Tra l'altro accade sempre Quando non leggi, ma Ti immedesimi, In mille e mille Storie e personaggi, Animati, Di per sé, Per te.
Follia
“Siate folli perché la follia sarà sempre, In un modo o nell'altro, richiesta.” Quante volte l'ho sentito! Ma... Follia? Richiesta? Siamo sicuri? Tante volte mi è capitato di sentir menzionare questo elemento, Pare sia fondamentale per la buona convivenza in un gruppo. Ma spesso, pur essendone io ben provvisto, Non sono riuscito a creare un ambiente ideale. Non è che forse, Questa tanto desiderata cosa, Non sia la follia in sé per sé, Bensì la ben più folle idea di pensare tutti similmente? Riflettiamoci ogni tanto, a tempo perso.
Moralità
Svegliarsi e vedere. Ma cosa? Solo la rovina, la rovina di tutto. Il male viene perpetrato ma non ci sono responsabili, Anzi non c'è nemmeno la libertà di giudizio su di essi. Ma ti dirò, siamo tutti responsabili: Chi vede ma non interviene, Chi vede ma non parla, Chi vede ma non ricorda, Chi vede ma non giudica, Chi vede ma non lascia gli altri liberi. Un tempo lessi che “Siamo responsabili di tutto il bene che non abbiamo fatto” Eh, ben altri livelli morali rispetto ad ora! Ora dove la giustizia, inesistente sul momento, E quando, tardiva, arriva, Sembra contentare più il carnefice che la vittima. In un paese di ciechi l'orbo sarà anche il re, Ma di certo non vive meglio di loro.
Attimi
Ce li riprenderemo davvero questi attimi che ci sono stati tolti? O ormai sono andati, Andati via, Annegati in un mare di ansie e angosce? Non so, Credo la seconda, Ma sarei lieto di sbagliarmi, Ne sarei davvero lieto. Dopotutto forse anche il tentativo di recuperarli Può far parte di questo riappropriarsi, E si dovrebbe forse esser lieti anche solo di questa lotta. Ce la farò mai? Io, anima incontentabile? Non credo, E non so se sarei lieto di sbagliarmi, Potrei addirittura esserne felice.
Gioia e dolore
Gioia e dolore, inscindibili indissolubili, due facce di una stessa moneta. Il dono delle lacrime è il chicco di grano che diventa spiga.
Corsa nel parco
Corsa nel parco, Altri che corrono, Come me. Bambini sul monopattino, Incontro le due sorelle, Con la madre novantenne. La saluto, Non mi risponde, Non parla molto. Ti guarda, Ma non ti parla.
Estate
Estate calda, una bimba seduta sul davanzale Dalla finestra, guarda il giardino. Tutti i bimbi giocano, Lei no!
La notte
La notte arriva improvvisa. Copre tutti gli affanni del giorno. Ma... Ora comincia il bello. Arriva con il suo carico di ansie, Con tutte le sue domande, Ancora senza risposta. I dubbi, le perplessità, le critiche, le paure, Le riflessioni di tutto il giorno. I fantasmi delle notti precedenti e di Tutta una vita. Ecco perché la notte fa così paura.
Diversità e Paura – Felicità
Il diverso fa paura. Il diverso fa paura? Sì, tanta. Ma ancor maggiore è la paura che Il diverso possa essere migliore di te. O più felice. Fai te, Io non sarei contento di nessuna delle due.
Silenzio
Certe volte sarebbe meglio stare in silenzio. Silenzio. Impalpabile silenzio. L'affastellarsi di discorsi vuoti O vani o vinti Dovrebbe cedergli il passo con piacere, All'impalpabile silenzio.
Incoscienza
Tarda primavera, Sole caldo e, Profumi di fiori. Tu mi porti a passeggio, Fino ad arrivare al porto. Grandi navi, Piccole navi, Pescherecci, Pesce fresco. Cozze crude con il limone, Mi piacciono. Ho solo sei anni, Incoscienza
Specchio
Mi vedo diverso Allo specchio, Esso mente. In bene, in male, Insistentemente mente. Mi fa apparire più giovane Più maturo, Meno dolce, Meno cristallino. Ma io sono io, E lo resto così come muto.
Conclusione
Mutato mi sono e mutato resto, non saprei trovare conclusione verbale migliore della parola con la quale ho terminato l'ultimo componimento poetico del 2019: dopo tanto discorrere, mi Muto in tutti i sensi possibili. Lascio voi di mano e vi consegno i successivi fogli bianchi. Sono solo per voi e per i vostri pensieri al riguardo. Sarei lieto di ricevere dei vostri pareri, ma non ve lo chiedo.
Giovanni Franceschelli
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