
- Ne abbiamo già discusso. Non ho voglia di affrontare l'argomento, non ancora - . - Perché, non è forse per questo che ti fai del male? - . - E anche se fosse? - . - Ho già perso un amico, Anton, quindi riflettici bene - . - Tu non capisci. Non sai proprio niente - . - Se non altro, approfitta del fatto che i tuoi genitori vogliono una ragazza - - Il problema è che non lo sono, Charlie. Fin quando ero un bambino con i capelli lunghi andava tutto bene, nessuno si accorgeva della differenza. Adesso che ho quindici anni tutto è diverso. Non ho il seno, non ho il volto e i capelli che vorrei. Ho un pene, i peli sotto le ascelle e nelle parti intime, e credimi, preferirei morire piuttosto che passare il resto della mia vita con la certezza che nulla potrà mai cambiare - . Si avvicinò tanto da sfiorarmi il viso, prendendo in mano una ciocca dei miei capelli scuri. - È questo che vorrei. I tuoi capelli, il tuo volto, la tua bellezza. Vorrei avere un bel seno, dei bei fianchi... vorrei essere la donna che un giorno diventerai, Charlie - . Concluso il suo discorso, si girò, dandomi le spalle. - Come vuoi che ti chiami, allora? - domandai. - Anton. È ciò che sono e sempre sarò. Siamo noi due, Anton e Charlie. Anche tu hai un nome da maschio, pur essendo una donna. Siamo entrambe due splendide donne, e non c'è altro da aggiungere - .
Valeria Cassini
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