
Quando Tutto Inizia.
Alberto aveva sempre avuto la sensazione che la vita gli aveva dato tanto, ma che aveva continuamente sbagliato i momenti giusti. Quando ho incontrato Meili Lin , fu un incontro casuale, forse addirittura un errore. Si scambiarono poche parole, alcune delle quali forse sbagliate, ma forse anche volute. “Ciao Meili . Non so davvero cosa dire, è sorprendente che tu abbia deciso di scrivermi.” “Ciao Alberto, mi sono sentita attratta dal tuo profilo. Vedo che sei appassionato di tecnologia, e anch'io amo scoprire cose nuove, imparare ogni giorno.” Non gli era mai capitato di entrare in contatto sui social con qualcuno di così misterioso, ma quando Meili si fece strada nella sua vita, nonostante la barriera linguistica e le difficoltà che ne derivavano, divenne difficile per lui allontanarsi. “Beh, non ci vuole molto per fare quello che faccio... ma sicuramente molta solitudine.” “La solitudine può essere utile per crescere. Io, per esempio, preferisco stare da sola per riflettere.” “Credo che tu abbia ragione. A volte ci si ritrova soli anche quando non lo si vuole.” “Già... ma credo che trovare qualcuno con cui parlare possa cambiare tutto.” Le poche immagini che aveva visto di Meili lo colpirono profondamente. Era affascinato dal suo modo di presentarsi, dalla sua apparente ingegnosità, anche se non era certo che fosse davvero così. Ma a lui piaceva lo stesso. Quando si scambiarono una breve videochiamata, Meili gli sembrò ancora più affascinante che nelle foto. Giovanile, fragile, eppure così lontana. L'emozione che il suo viso suscitava in lui era incontestabile. Un'emozione che non provava da tempo, anche se era consapevole di non sentirsi mai all'altezza di una donna così bella. Alberto aveva uno sguardo profondo e intenso, che rifletteva la sua natura sensibile e introversa, e uno snello fisico che lo rendeva ancora più fragile. A scuola l'avevano sempre etichettato come “lo sfigato”: il secchione, il più bravo della classe, quello che passava le ore sui libri mentre gli altri si divertivano. Quella realtà lo perseguitava ancora, accentuando ogni sua insicurezza. Eppure, quella breve interazione con Meili lo aveva scosso profondamente. Ogni volta che pensava a lei, si sentiva sempre più inadeguato, come se non avesse nulla che potesse competere con l'immagine che lei si sarebbe fatta di lui. Non riuscivamo a capire cosa l'avesse spinta ad interessarsi a lui, ma era evidente che anche Meili non riusciva a fare a meno di cercare almeno un piccolo contatto quotidiano. Più questi scambi si intensificavano, più cresceva il desiderio di conoscersi, nonostante la distanza enorme che li separava. Tra il Giappone e l'Italia, entrambi sapevano che quella conoscenza sarebbe rimasta un sogno irrealizzabile. Meili era una donna straordinariamente bella, con un viso scolpito dalla perfezione, e un'eleganza che catturava ogni sguardo. I suoi occhi, profondi e magnetici, sembravano penetrare lo schermo come se ricevere leggere ogni pensiero. Quando Alberto finalmente la vide, anche se solo per pochi secondi, fu come se il tempo si fosse fermato. L'immagine di Meili lo avvolse, fragile ma intensa, e per un istante il mondo intorno a lui svanì. Rimase intrappolato in quella visione, come in un incantesimo da cui non riuscivamo a liberarsi. Ma c'era una domanda che non riusciva a togliersi dalla testa: Perché Meili continuava a insistere? La sensazione di disagio cresceva. Ogni parola e ogni gesto di Meili sembravano carichi di una strana intensità, ma quale fosse davvero il suo scopo, Alberto non riusciva a capirlo. Negli ultimi mesi, aveva avuto diversi contatti sui social che cercavano di proporgli servizi a pagamento, uno in particolare riguardante le criptovalute , che, dopo averlo esaminato meglio, si era rivelato una truffa. Forse Meili faceva parte dello stesso mondo, pensava. “Forse mi vuole solo per i miei soldi?” si domandò, cercando di razionalizzare il sospetto che lo assillava. Poi, le parole che Meili gli aveva detto qualche tempo prima riaffiorarono nella sua mente: “Alberto, l'Italia mi piace molto, e un giorno voglio venire a visitarla.” “Il mio desiderio è trovare un cambiamento nella mia vita, uscire dalla mia città e dalle vecchie abitudini.” Ma cosa significavano davvero? Perché le ripeteva così spesso? E perché continuava a parlarne in quel modo? Il mistero che avvolgeva Meili cresceva, insieme al sospetto che qualcosa di nascosto si celasse dietro il suo comportamento. “Perché si interessa tanto a me?” si chiese Alberto, un'inquietudine crescente nel cuore. Se non sono i soldi, quale può essere il suo interesse? Ogni pensiero lo conduceva in un vicolo cieco, e ogni risposta che cercava sembrava sfuggente. Avrebbe voluto affrontarla con franchezza, ma qualcosa lo tratteneva. Un sottile pudore, una timidezza che lo rendevano esitante. Non gli sembrava giusto insistere oltre, non in quel momento. C'era qualcosa di troppo misterioso in lei, qualcosa che gli impediva di chiedere chiaramente, di svelare la verità. "Alberto, ho vissuto una grande delusione d'amore, qualcosa che mi ha segnato profondamente. Il mio più grande desiderio è uscirne, trovare una via d'uscita da questo dolore che mi paralizza. È per questo che voglio cambiare qualcosa nella mia vita , a partire dalle persone che frequentano il mio mondo, le mie amicizie. Voglio uscire dalla mia città, costruire relazioni che non siano influenzate dal passato, ma che mi permetto di ricominciare." Le parole di Meili svelavano lentamente il peso che portava nel cuore. La sofferenza che trapelava dalle sue parole non era una tristezza passeggera, ma una ferita profonda che ancora la teneva prigioniera. Alberto, sentendo il suo racconto, cominciò a comprenderla meglio. La sua inquietudine sembrava trovare un punto di incontro con quella di Meili . Entrambi stavano cercando un modo per uscire dalla propria solitudine, seppur per ragioni diverse. “ Maili !” esclamò Alberto, il cuore che batteva forte. “Non so come potrei aiutarti... sono migliaia di chilometri di distanza da te!” Le sue parole vennero fuori quasi senza respiro, accompagnate da un senso di impotenza. Si sentiva sincero, ma an che persa in quella situazione. Come poteva essere d'aiuto a una persona che non conosceva davvero, quando tra di loro c'era un oceano di distanza? “Mi basta la tua amicizia, Alberto!” rispose Meili , il sorriso appena nascosto da un velo di tristezza nei suoi occhi. “Mi basta sapere che posso parlare con qualcuno che mi capisca, che non mi giudichi, ma che sia disposto a costruire una nuova amicizia. Qualcosa che mi porti lontano dalla mia sofferenza, che mi faccia sentire meno sola.” Le sue parole, così sincere e vulnerabili, toccarono Alberto in un modo che non si sarebbe mai aspettato. Eppure, nonostante i dubbi che lo assillavano, c'era qualcosa dentro di lui che gli diceva di crederle. Non riuscivamo a spiegarlo, ma c'era come un sesto senso che gli suggeriva che le sue parole fossero sincere. La sincerità di Meili lo avvolgeva, facendo vacillare i suoi sospetti. Sentiva, con una certezza che non poteva negare, che non era solo una farsa. " Meili , non posso fare a meno di chiedermi... perché proprio io? Non capisco cosa ci sia di così interessante in un tipo come me. Non so se te ne sei accorta, ma non sono una persona particolarmente speciale." “Alberto, ognuno ha il suo valore, solo che spesso non lo vediamo. Mi piaci per la tua autenticità. Non hai bisogno di essere speciale per esserlo, davvero.” “Non so... ci sono cose che non mi quadrante. Mi sembri troppo... perfetta per essere vera. Le cose che dici sono sempre così ponderate, come se tu sapessi sempre cosa dire.” “Non è facile far capire alle persone chi sei veramente, a volte.” – rispose lei, con tono più serio – “Ma io non voglio mentirti, Alberto.”
La Cybrionix Meli Lin aveva sempre avuto un compito preciso: infiltrarsi nella Cybrionix , la più potente azienda di cybersecurity in Italia, per raccogliere informazioni vitali per il suo governo. La Cybrionix custodiva segreti che avrebbero potuto cambiare l'equilibrio mondiale in ambito tecnologico. Il suo piano era rischioso, ma Meili era abituata a portarlo a termine con successo. La sua bellezza e astuzia la rendono perfetta per manipolare chiunque. Alberto, con la sua vita semplice e solitaria, era l'uomo ideale da ingannare. Senza legami stretti e vulnerabile, sarebbe stato il perfetto paravento per mascherare il vero scopo della sua missione: entrare nel cuore della Cybrionix senza destare sospetti. La solitudine di Alberto, infatti, gli impediva di notare qualsiasi minaccia, rendendolo ancora più facile da manipolare.
Mauribo
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