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Autore: Alessandro Del Mastro
Sotto La Pelle
Erotico BDSM
Lettori 19
Sotto La Pelle

Sotto la pelle succedono cose che non si vedono, ma si sentono. È lì che nascondiamo desideri segreti, emozioni che non trovano parole, verità che preferiamo tacere. Ogni racconto di questa raccolta esplora quella zona incerta che unisce amore e dolore, coraggio e fragilità, il bisogno di fidarsi e il timore di perdersi. Sotto la pelle racconta incontri che cambiano tutto: corde che stringono i polsi, carezze che bruciano, sguardi che dicono quello che la voce non riesce a confessare. Sono storie di chi sceglie di affidarsi completamente, di chi decide di perdere il controllo perché solo così riesce a sentirsi veramente libero. Storie in cui la dominazione e la sottomissione diventano modi sinceri di esprimere qualcosa che altrimenti resterebbe chiuso dentro, prigioniero di un pudore inutile. Questo libro è per chi sa che dietro ogni gesto intenso c'è sempre qualcosa di più grande, qualcosa che riguarda la fiducia, il rispetto e la forza incredibile che nasce dall'essere se stessi fino in fondo, senza scuse né maschere. Perché legare qualcuno non significa mai soltanto legare un corpo: significa stringere un nodo invisibile tra due anime che decidono di rischiare, insieme.

Agitazione. La testa era un casino. Le orecchie ronzavano. Troppa tensione. L'attesa di quell'incontro era diventata un punto fermo nella sua vita. Tutto era cominciato con qualche messaggio in chat. Una cosa leggera, all'inizio.
All'inizio si rideva e basta. Battute leggere, giochi senza peso. Eppure, senza nemmeno capire come, lei aveva cominciato a pensarlo troppo, a volerlo troppo. L'uomo, con il suo atteggiamento garbato e gentile, oltre che straordinariamente galante, riusciva a generare forti emozioni in lei. Tuttavia, a sorpresa, sapeva anche trasformarsi in un individuo sfrontato ed arrogante, spingendola oltre i limiti con le sue richieste audaci.
Nonostante ciò, lei non riusciva a sottrarsi a lui, incapace di comprendere come fosse finita coinvolta in questo gioco emotivo. Lui era bravo. La riempiva di attenzioni, la faceva sentire unica. E lei ci cascava. Gradualmente, nel corso del tempo, aveva eroso la sua resistenza, inducendola a cedere a una dinamica che si era instaurata senza che lei se ne rendesse conto.
Voleva capire fin dove si sarebbe spinta. Se si sarebbe aperta, davvero. Una sera, in un gioco pericoloso, l'aveva provocata consapevole che lei si trovava al ristorante con gli amici. Con un tono audace, aveva chiamato, suggerendole di andare al bagno e di concedersi il lusso di toccarsi pensando a lui.
Era consapevole che tale richiesta l'avrebbe messa in una situazione imbarazzante, poiché l'assenza prolungata non sarebbe passata inosservata agli occhi dei suoi amici. Ma lui non tollerava l'opposizione; le titubanze della ragazza lo facevano raffreddare e perdere interesse nel gioco che si era instaurato tra di loro. L'ultima volta che aveva provato a dirgli di no, lui era sparito. Dieci giorni. Dieci giorni in cui ogni ora pesava come piombo. Aveva capito quanto lui le mancasse. Troppo. E la cosa la spaventava. Quella assenza prolungata aveva portato la ragazza a confrontarsi con il bisogno della sua presenza. Era stata una lezione importante. Dopo aver promesso a se stessa di non commettere più lo stesso errore, aveva deciso di perdonarlo, ma si era resa conto che il suo equilibrio emotivo poteva essere messo a rischio se continuava a cedere a ogni suo desiderio senza esprimere le proprie necessità e limiti.
Quella sera, nel silenzio chiuso della toilette delle donne, la ragazza prese una decisione estrema. Con un misto di desiderio e obbedienza, chiuse a chiave la porta, si sfilò le mutandine, si sedette sul water a gambe aperte e, con audacia, chiamò quell'uomo al cellulare. La sua voce, carica di sospiri eccitati, riempiva il bagno mentre lei iniziava a esplorare il suo sesso bagnato. La prospettiva di compiacerlo, sapendo che lui ascoltava dall'altro capo in un assoluto silenzio, aumentava la sua eccitazione. Lui stava zitto. E quel silenzio pesava. Era giudizio puro. Era controllo.
Era passato molto tempo da quando quell'uomo aveva iniziato questo gioco. Non l'aveva mai vista in faccia. Ma la teneva in pugno. La ragazza si era trasformata in una schiava dei suoi desideri, sempre più sottomessa a ogni sua richiesta. In un momento di confidenza, lui le aveva rivelato che lei non era l'unica con cui si divertiva. Lui lo diceva ridendo. 'Ho altri giocattoli di carne'. E lei non rideva mai. Nel corso dei mesi, la loro strana relazione si era evoluta, coinvolgendo diverse donne, ognuna delle quali era sottoposta allo stesso gioco psicologico, un test di dedizione, sottomissione e resistenza. Ogni interazione lasciava la ragazza sospesa tra l'incertezza e il desiderio di placare quel vuoto che si era creato tra loro.
Cercava la sua schiava. Non una qualunque. Quella giusta. E adesso voleva essere sicuro di averla trovata. Questa volta, sembrava di aver trovato qualcosa di speciale in lei, qualcosa che prometteva di andare oltre le sue precedenti scelte.
Quei mesi di messaggi, di telefonate a notte fonda, di parole dette e non dette... l'aveva toccata senza nemmeno sfiorarla. L'aveva provata, saggiata, assaggiata. Poi, giunto il momento, le pose una domanda cruciale: se si sentisse pronta, se fosse disposta ad andare oltre. La selezione sarebbe stata severa, senza accettare alcun limite da parte della donna, richiedendo una fiducia assoluta. Ormai la conosceva abbastanza da intuire cosa potesse sopportare e cosa invece avrebbe superato i suoi limiti.
Concedendole tre giorni di riflessione, le istruzioni erano chiare: non avrebbe mai conosciuto le altre candidate. Si sarebbero incontrati in un luogo neutro, avrebbero scambiato convenevoli e poi si sarebbero diretti verso una casa di sua proprietà. Voleva farle capire che, se avesse superato la prova, sarebbe diventata sua.

Alessandro Del Mastro

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