|
Writer Officina Blog
|

Manuale di pubblicazione Amazon KDP. Sempre più autori
emergenti decidono di pubblicarse il proprio libro in Self su Amazon KDP,
ma spesso vengono intimoriti dalle possibili complicazioni tecniche. Questo
articolo offre una spiegazione semplice e dettagliata delle procedure da
seguire e permette il download di alcun file di esempio, sia per il testo
già formattato che per la copertina. |

Self Publishing. In passato è stato il sogno nascosto
di ogni autore che, allo stesso tempo, lo considerava un ripiego. Se da
un lato poteva essere finalmente la soluzione ai propri sogni artistici,
dall'altro aveva il retrogusto di un accomodamento fatto in casa, un piacere
derivante da una sorta di onanismo disperato, atto a certificare la proprie
capacità senza la necessità di un partner, identificato nella
figura di un Editore. |

Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori,
arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel
DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti
di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli
della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle
favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia. |
|
|
|
|
Conc. Letterario
|
|
Magazine
|
|
Blog Autori
|
|
Biblioteca New
|
|
Biblioteca Gen.
|
|
Biblioteca Top
|
|
Autori
|
|
Recensioni
|
|
Inser. Estratti
|
|
@ contatti
|
|
Policy Privacy
|
|
Davanti ai miei occhi
|
Sono le sei del mattino. Di nuovo.
Da quando non lavoro più come un tempo, non riesco a dormire oltre. Eppure, qualche anno fa, avrei pagato per avere qualche ora in più a disposizione per riposare, tra un rapimento e un omicidio. Il tempo adesso sembra essere fermo, immobile, sembra che questi cinquant'anni di vita che porto sulle spalle si siano improvvisamente fermati, come cristallizzati. Sembra quasi che fino ad adesso la mia vita e ciò che sono fossero dipesi dal ruolo che avevo. In effetti, non posso negare che sia un po' così. Io ero e sono tutt'ora il mio lavoro e questo non cambierà mai, fino alla tomba, sulla cui lapide probabilmente verrà inciso “Amato e stimato detective”. Amato e stimato. Così spero.
Gli innumerevoli giri fatti sui due fianchi sul letto non hanno conciliato per niente il mio sonno e a quanto pare quegli stupidi infusi di melatonina in “grande offerta” al supermarket non erano altro che un'altra presa in giro per persone stupide che continuano a crederci e... per me. Mi alzo dal letto con l'entusiasmo di un uomo diretto al patibolo che, a dire il vero, in questo momento sarebbe anche un'opzione più appetibile, per ricominciare di nuovo la stessa identica routine di tutti i giorni. Un'occhiata veloce all'ormai impolverato distintivo sul mio comodino, non si sa mai, possa improvvisamente tornare a servirmi... ma cosa dico, cosa penso? Non tornerà a servirmi, non voglio che torni a servirmi, è un capitolo chiuso ormai e salderò il catenaccio se questo dovesse servire a non riaprirlo mai più. C'è da ammettere però che quel dannato lavoro mi ha dato tante soddisfazioni ma... ma niente. Discorso chiuso.
Mi dirigo in bagno e con mia sorpresa noto d'aver lasciato crescere la mia barba un po' troppo. Certo, non che io ami particolarmente specchiarmi o stare lì a guardarmi per ore, ma questa cosa non è da me, dato che, nonostante l'unico rapporto umano che ho sia con la cara e buona Sheldy, la commessa settantenne del market vicino casa, ci tengo ad avere un aspetto sempre ordinato. Apro l'anta dell'armadietto vicino allo specchio, forse dovrei ripararla, fa un sinistro rumore, come se uno spirito avesse deciso di covare proprio lì. Allungo la mano per prendere il mio solito rasoio per rimediare alla mia inusuale dimenticanza, ma proprio in aggiunta alla già bellissima giornata che si prospetta, noto di aver terminato tutte le lame. Dannazione. Non posso restare così un minuto di più, non... non posso. Devo comprarle subito. Cazzo, è domenica. La vecchia Sheldy oggi non lavora, quella donna, io, e se qualcuno avesse bisogno? Io... lasciamo stare. Mi tocca andare al negozio più lontano, bene, questo e altro per... me.
Mi vesto con le prime cose che si piazzano sotto i miei occhi, accertandomi soltanto che non puzzino di opossum in putrefazione e vado. Ciò che amo della nuova casa in cui abito è che è decisamente isolata, quasi in mezzo a un bosco, il che dona una tranquillità e un silenzio impagabili. Tuttavia, questa caratteristica gioca anche a mio sfavore in certe occasioni, come oggi per l'appunto, costringendomi a percorrere diversi chilometri per delle stupide lamette da rasoio. Mentre percorro la strada e a tratti maledico chiunque abbia deciso di aprire quel negozietto così lontano da casa mia, vengo distratto dal suono in lontananza di sirene, sembrerebbero polizia e ambulanza, una dietro l'altra. Mi chiedo per un attimo cosa possa essere successo, ma rimuovo subito la curiosità dalla mia mente, almeno fino a quando entrambi i mezzi non mi sorpassano a una velocità decisamente notevole, sarà così grave? Nuovamente il mio istinto da detective torna vivo nella mia mente, penso a tutti i momenti, a quando quel ruolo era l'unica cosa che mi permettesse di alzarmi la mattina con un po' di “entusiasmo”, se così possiamo definirlo, prima di... beh, so già dove mi porterà questo ronzio di pensieri, sarà meglio fermarlo con un buon vecchio superalcolico... sì.
Arrivato in negozio, prendo il mio ormai solito set di lame da rasoio, di una sottomarca che non sapevo neanche esistesse fino a poco tempo fa e credo sia lo stesso per molte persone. E che a volte mi chiedo se continuino a produrre solo per me. Prese queste benedette lame, mi reco al reparto alcolici, dove ad aspettarmi c'è una splendida bottiglia di Whisky, calibro due litri. Bene, preso tutto scappo a casa, sperando di vedere quanta meno gente possibile. Appena arrivato, decido di fare colazione, fette biscottate, marmellata, forse scaduta, poco importa, un bel bicchiere di... acqua, sì, voglio riservare il resto per dopo. Dopotutto, neanche bere alcol come fosse acqua benedetta mi ha mai permesso di dormire di più e meglio, da quel giorno, nulla mi ha tolto dalla mente quel caso, quel meraviglioso caso, o forse non dovrei definirlo così, in rispetto delle vittime e perché è colpa di questo caso se ho smesso di lavorare o, per meglio dire, se ho deciso di smettere di lavorare. Dovrei ricominciare? No, non credo, i rischi sono tanti, anche se l'adrenalina è impagabile... sono di nuovo qui, ci sto pensando di nuovo, riuscirò mai a smettere? Forse devo anticipare il mio incontro alcolico. Finalmente è sera. Sono felice; posso, tra poco, tentare di nuovo di dormire e, se sono fortunato, non svegliarmi domani. Oggi ho voglia di guardare un po' di tv, sempre che quel rottame non mi abbia abbandonato, magari riesco a far chiarezza su ciò che potrebbe essere successo oggi, quando ho sentito quelle sirene. Okay, hmm, tutto chiaro... un incidente stradale, due vittime. Mi dispiace, certo, ma speravo in qualcosa di più emozionante. Beh, perlomeno ho dissipato i miei dubbi, posso andare a dormire. Prendo il mio rosario, certe volte stupisco me stesso quando penso al fatto di essere credente, dopo quel caso più che mai, lo recito, mi addormento. Non saprei neanche io bene a cosa attribuire questa grande fede che mi ritrovo a portare avanti ormai da qualche anno. In giovinezza non avrei mai pensato potesse accadermi. Non ho mai disprezzato né sono mai stato irrispettoso nei confronti di qualsiasi credo, questo no, ma di sicuro non potevo essere definito come il primo dei credenti. Allo stesso modo trascorrono più o meno i giorni successivi, tra un bicchiere di troppo e un desiderio di dipartita mai provato prima, sono arrivato a oggi, a quel giorno, il venticinque settembre. Questo giorno, questo stesso maledettissimo, benedettissimo giorno di sette anni fa ha cambiato completamente la mia vita. È proprio lui: l'anniversario del ritrovamento della prima vittima. Il caso Christ, come dimenticarlo? D'altro canto, so bene che una parte di me non vuole davvero dimenticare tutto, è stato... i miei pensieri sono interrotti dal suono del mio campanello o, almeno, quello che credo essere il mio campanello, non credo di averne mai sentito il suono prima, se non la prima volta che vidi questa casa, per accertarmi che funzionasse. Din-don. Din-don. Din-don. Chi diavolo è alle tre del pomeriggio, qui, in mezzo al nulla? Giuro che se è uno di quegli scherzi idioti io... bah, sarà meglio controllare prima. «Sì? Chi è?» chiedo alla presenza dietro la porta, non sapendo cosa aspettarmi in risposta. «Polizia». Cosa? Polizia? E ora che è successo? Non posso crederci. «Polizia? E cosa volete da me esattamente?». «Detective Brown, vorremmo parlarle». Una voce che non conosco mi chiama per nome. Cosa vuole? Subito dopo, però, una voce più familiare aggiunge qualcosa, che mi spinge ad aprire. «Paul, per favore, dobbiamo parlarti, è urgente». Così, sistemo un po' i capelli, giusto per rendere meno visibile che passo le mie giornate a non far nulla e apro la porta. «Paul» continua la stessa voce familiare di prima. «Da quanto tempo non ti vedo, ti trovo... bene». È chiaro che non sia così, mi ha squadrato come si fa con uno scenario a dir poco raccapricciante. «Grazie, Robert. Anche io. Allora, perché mi cercate?». «Possiamo entrare?». Penso a cosa li aspetterà in casa, ma non posso negarglielo. «... sì». Così mi sposto e, con un po' d'imbarazzo per le condizioni in cui vivo, li faccio entrare. «Paul, ti presento l'agente William Morris, ha iniziato da poco ma è davvero in gamba». «È un piacere conoscerla, detective Brown». «Piacere mio, ma non sono un detective, non più almeno». «È proprio questo di cui volevo parlarti, Paul. C'è un caso, un omicidio, sembra seguire lo stessa schema di...». «Non mi interessa, non faccio più parte della polizia ed esigo che questo non cambi. Vi prego di uscire». «Paul, per favore. Nessuno ce l'ha con te per non aver trovato quell'uomo, tu e la tua squadra avete fatto del vostro meglio e ti garantisco che tutti in dipartimento ti ammirano per gli innumerevoli casi che hai risolto. Credimi Paul, abbiamo bisogno di te, ora più che mai. È tornato». |
Votazione per
|
|
WriterGoldOfficina
|
|
Biblioteca

|
Acquista

|
Preferenze
|
Recensione
|
Contatto
|
|
|
|
|