|
Writer Officina Blog
|

Manuale di pubblicazione Amazon KDP. Sempre più autori
emergenti decidono di pubblicarse il proprio libro in Self su Amazon KDP,
ma spesso vengono intimoriti dalle possibili complicazioni tecniche. Questo
articolo offre una spiegazione semplice e dettagliata delle procedure da
seguire e permette il download di alcun file di esempio, sia per il testo
già formattato che per la copertina. |

Self Publishing. In passato è stato il sogno nascosto
di ogni autore che, allo stesso tempo, lo considerava un ripiego. Se da
un lato poteva essere finalmente la soluzione ai propri sogni artistici,
dall'altro aveva il retrogusto di un accomodamento fatto in casa, un piacere
derivante da una sorta di onanismo disperato, atto a certificare la proprie
capacità senza la necessità di un partner, identificato nella
figura di un Editore. |

Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori,
arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel
DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti
di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli
della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle
favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia. |
|
|
|
|
Conc. Letterario
|
|
Magazine
|
|
Blog Autori
|
|
Biblioteca New
|
|
Biblioteca Gen.
|
|
Biblioteca Top
|
|
Autori
|
|
Recensioni
|
|
Inser. Estratti
|
|
@ contatti
|
|
Policy Privacy
|
|
Animaland storie per imparare
|
Il furto del cuore della città.
Ad Animaland, una città vivace e multicolore, convivevano animali di ogni taglia e specie: creature pelose, pennute o squamate popolavano un mosaico di case su misura, dalle alte dimore delle giraffe alle tane accoglienti dei tassi. Al centro di tutto, Piazza del Grano pulsava di vita, un crocevia di chiacchiere e scambi commerciali. Tra i suoi abitanti spiccava Otto, un bassotto dal pelo lucido e un olfatto straordinario, capace di percepire ogni minima fragranza. Agente di polizia in divisa blu e cappello, Otto, nonostante la sua piccola statura, godeva del rispetto di tutti per la sua abilità nel risolvere misteri. Pattugliava la città con la sua camminata buffa, sempre attento a cogliere ogni segnale di anomalia e prendendo il suo compito di garante della sicurezza con estrema serietà. Non lontano dalla stazione di polizia, in Piazza del Grano, sorgeva il Barrillo, un caffè vivace gestito da Lillo, un pincher nero e marrone dal papillon impeccabile e la risata contagiosa, e dalla sua amica del cuore, Sophie, una cagnolina bianca e nera astuta e ingegnosa. Il Barrillo era il punto di ritrovo prediletto, dove Lillo deliziava con il suo "Nettare di Carota Fresca" e Sophie incantava con "Cocktail Scintillanti" misteriosi e saporiti. Il profumo di caffè, dolcetti e un'inconfondibile allegria riempiva l'aria del locale. A breve distanza, il rombo dei motori annunciava la "Pista Velocità Animale" di Jack, un cane marrone di media taglia, noto come "il Track" per la sua velocità e prestanza. Jack, campione di corse, dedicava ora la sua passione a insegnare ai cuccioli di Animaland non solo a guidare i go-kart, ma anche a eccellere e rispettare le regole. Era un istruttore esigente ma equo, con un amore smisurato per le competizioni. Infine, c'era Tilli, una cagnetta nera, minuta ma ferrea. Tilli deteneva il monopolio delle informazioni riservate di Animaland, muovendosi con destrezza negli affari più discreti. Non era malvagia, ma sapeva come raggiungere i suoi scopi, a patto che il tornaconto fosse adeguato. Il suo ufficio, un salotto celato in un vicolo segreto, era spesso condiviso con Gala, un cane da caccia bianco e nero, imponente e robusto ma dal cuore sorprendentemente gentile. Gala era il suo inseparabile braccio destro, la sua protettrice e, occasionalmente, la sua consigliera più sagace. Una settimana, un'insolita ondata di caldo ad Animaland fu accompagnata da una serie di sparizioni misteriose. Gli oggetti sottratti non erano di grande valore economico, ma erano singolari: una collana di bacche dalla gioielleria del signor Castoro, chiavi d'oro dal negozio delle Talpe e persino un trofeo dalla pista di Jack. "Qualcosa non quadra, Gala," sussurrò Tilli, sorseggiando il suo tè. "Questi furti sono privi di logica, sembrano scollegati." Gala, che sonnecchiava ai suoi piedi, sollevò il capo con un lieve brontolio. "Forse è solo un ladro maldestro," mormorò con la sua voce profonda. "Non credo," ribatté Tilli, stringendo gli occhi. "Un ladro inesperto mirerebbe a beni ovvi. Questi oggetti, invece, sono singolari, e il trofeo di Jack non ha un grande valore monetario." Nel frattempo, al Barrillo, Otto era immerso nei suoi pensieri. Lillo gli servì un "Nettare del Detective" per stimolare la sua mente. "Ancora nessuna pista, Otto?" chiese Lillo. "Nulla di significativo," sospirò Otto, aggiustandosi gli occhiali. "Nessun segno di effrazione, nessun testimone. Gli oggetti svaniscono nel nulla." Sophie, intenta a pulire il bancone, intervenne con la sua voce dolce: "Forse qualcuno necessita di quegli oggetti per una ragione... particolare?" Otto la osservò, pensieroso. "Interessante, Sophie. Ma quale?" La complessità dei misteri era evidente per Otto, e i furti proseguivano, culminando con la sparizione di un rotolo di vecchie mappe dalla biblioteca della signora Gufo. Dispiaciuto, Otto decise di cercare un aiuto specializzato. Sapeva che Tilli, con la sua vasta rete di informatori, avrebbe potuto fornirgli le risposte. Prese un respiro profondo e si diresse verso il vicolo segreto. Quando Otto bussò alla porta di Tilli, fu Gala ad aprire. La sua imponente figura fece sentire Otto ancor più piccolo. "Otto," disse Gala, con la sua voce profonda ma gentile, "che piacere vederti!" Tilli, comodamente adagiata su un morbido divano, sorrise. "Il nostro stimato poliziotto ha bisogno di un favore, eh?" Otto si ricompose. "Sì, Tilli. Sto affrontando una serie di furti insoliti ad Animaland. Gli oggetti sono strani e il ladro invisibile. Ho sperato che tu, con la tua rete di... informazioni, potessi avere qualche intuizione." Tilli rifletté, poi fece un cenno a Gala per invitare Otto a sedersi. "Discutiamone davanti a un tè. I miei contatti mi hanno riferito qualcosa, ma nulla di certo. Questi oggetti... una collana, chiavi, un trofeo, vecchie mappe... sembrano pezzi di un enigma." I due, Otto e Tilli, così agli antipodi, iniziarono a ricomporre il puzzle. Tilli dispiegò una mappa di Animaland, segnando i luoghi dei furti. "C'è un filo conduttore," affermò Tilli. "Sono tutti siti che narrano la storia di Animaland: la gioielleria del Castoro, tra le prime attività; il negozio delle Talpe, il più antico; la pista di Jack, un ex campo di gara; e la biblioteca della Gufo, custode di volumi antichi." "Stai suggerendo che il ladro intenda ricostruire un frammento della storia di Animaland?" chiese Otto, la sua mente investigativa già all'opera. Forte di questa nuova intuizione, Otto e Tilli proseguirono le indagini. Il Barrillo, come d'abitudine, si rivelò il luogo ideale per discutere indisturbati. Lillo e Sophie, incuriositi dalla loro insolita collaborazione, erano pronti a offrire il loro supporto. "Dunque, state cercando un ladro che colleziona frammenti della storia di Animaland?" chiese Lillo, preparando un frullato per Gala, la più golosa, e sempre più propensa a mangiare qualcosa che pensare. "Precisamente," rispose Otto. "Qualcuno che conosca a fondo le vicende della città e che miri a oggetti di scarso valore monetario, ma di grande importanza storica o affettiva." Sophie, con la sua acuta intelligenza, si portò una zampa al mento. "Ricordo una vecchia leggenda che mi narrava il nonno. Parlava di un tesoro segreto di Animaland, il 'Cuore della Città', diviso in quattro parti e celato in luoghi che simboleggiavano le fondamenta della nostra comunità: la nascita, l'accesso, la sfida e il sapere." Otto e Tilli si scambiarono un'occhiata. "I nostri oggetti rubati!" esclamò Otto. "La collana di bacche è la nascita, le chiavi d'oro l'accesso, il trofeo di Jack la sfida e le vecchie mappe il sapere!" "Sembra che qualcuno stia cercando di riunire i pezzi del 'Cuore della Città'," concluse Tilli. "Ma chi?" L'ultima pista condusse i nostri investigatori da Jack, il cui trofeo rubato rappresentava l'indizio cruciale. Alla Pista Velocità Animale, trovarono Jack intento a istruire i suoi allievi. "Jack, abbiamo bisogno del tuo aiuto," disse Otto, dopo aver illustrato la situazione. "Hai notato qualcosa di insolito prima della sparizione del trofeo? Qualcuno che si informasse sulla storia della pista o dell'oggetto stesso?" Jack, inizialmente perplesso, si schiarì la voce. "Ora che ci penso... c'è un nuovo allievo, un procione di nome Ricky. È incredibilmente abile con le mani, forse anche troppo. Ha sempre posto domande curiose sulla storia del trofeo e della vecchia pista." "Ricky il procione," mormorò Tilli, abbozzando un sorriso. "I procioni sono maestri nell'uso delle zampe e la loro curiosità, a volte, è eccessiva!" Otto rammentò di aver incrociato Ricky in tutti i luoghi dei furti, ma il procione aveva sempre avuto una scusa pronta, dimostrandosi un vero maestro nell'arte di eludere i sospetti. Identificato il probabile colpevole, le indagini accelerarono. Tilli, attingendo alla sua rete di informatori, scoprì che Ricky era alla ricerca di un quinto e ultimo oggetto: una mappa stellare incisa su una roccia, celata in un vecchio osservatorio abbandonato di Animaland, dove gli antichi abitanti si orientavano osservando il firmamento. Di notte, Otto, Jack, Lillo e Sophie si unirono a Tilli e Gala per dirigersi all'osservatorio. L'edificio, ormai decrepito e invaso da piante rampicanti, incuteva un certo timore. Entrarono silenziosamente, guidati dall'olfatto acuto di Otto. Al centro della stanza, illuminato solo da un fascio di luna proveniente da un'apertura nel tetto, trovarono Ricky il procione. Stava rimuovendo la terra da un'ampia roccia, rivelando antichi disegni incisi. I quattro oggetti già rubati erano disposti in cerchio attorno ad essa. "Fermo, Ricky!" abbaiò Otto, la sua voce echeggiò nella stanza. Ricky sobbalzò, si voltò, le sue piccole zampe ancora imbrattate di terra. "Otto! Tilli! Cosa fate qui?" "Sappiamo cosa stai combinando, Ricky," disse Tilli, i suoi occhi lucidi. "Stai cercando di ricomporre il Cuore della Città." Ricky sospirò, lasciando cadere la mappa stellare. "Sì," ammise. "Mia nonna mi ha tramandato questa storia fin da bambino. Diceva che se il Cuore della Città fosse stato riunito, Animaland avrebbe prosperato in felicità e ricchezza. Non era mia intenzione rubare, ma credevo fosse l'unico modo per onorare lei e aiutare la città." Otto si avvicinò con un'espressione più mite. "Ricky, rubare non è mai la soluzione, anche con buone intenzioni. Avresti potuto chiedere aiuto." Sophie, con la sua innata saggezza, suggerì: "Forse il vero potere del Cuore della Città non risiede nel riunire gli oggetti, ma nel connettere gli amici verso un fine comune." Lillo annuì con vigore. "Esatto! Come noi, qui, tutti insieme. Questo è il vero Cuore di Animaland!" Ricky, visibilmente dispiaciuto, promise di restituire tutti gli oggetti. Otto, pur dovendolo punire per i furti, considerò l'importanza delle sue buone intenzioni. La notizia del "Cuore della Città" e della sua ricerca si diffuse rapidamente, l'idea di un tesoro portatore di fortuna unì tutti gli animali di Animaland. Sotto la guida di Otto, Tilli, Lillo, Sophie, Jack e persino Ricky, i cinque oggetti furono riuniti ed esposti in Piazza del Grano con una festa speciale. Non si manifestò alcuna magia improvvisa, nessun tesoro scintillante apparve. Tuttavia, accadde qualcosa di ben più significativo. Gli abitanti di Animaland, consapevoli che il Cuore della Città era stato ritrovato grazie all'impegno collettivo, si sentirono più coesi e fieri. Il Barrillo di Lillo e Sophie prosperò, diventando un polo di feste e allegre conversazioni. La Pista di Jack accolse un'ondata di nuovi allievi, e Ricky stesso divenne un apprezzato istruttore, condividendo la sua esperienza e l'importanza di agire con integrità. Tilli e Gala proseguirono le loro attività discrete, ma ora le loro "mani in pasta" erano al servizio della comunità. Otto, il bassotto poliziotto, continuò a vigilare su Animaland, consapevole che la vera forza della città risiedeva non solo nelle sue regole, ma nel grande cuore dei suoi abitanti. Animaland fiorì, non per un tesoro magico, ma perché tutti avevano riscoperto la bellezza della collaborazione, della fiducia reciproca e del senso di appartenenza a una grande famiglia. La storia del tesoro fu tramandata con un nuovo finale, dove l'unione e l'amicizia si rivelarono il vero, inestimabile tesoro.
EPISODIO 2: IL MISTERO ALLA GRANDE CORSA Ad Animaland, la città dove convivevano animali di ogni taglia, l'aria vibrava di eccitazione. Era il giorno della "Corsa dei Piccoli Campioni" alla Pista Velocità Animale, l'acclamato circuito di go-kart di Jack, il "Track". Il sole inondava il cielo azzurro, proiettando bagliori dorati sull'erba e sulle case dalle forme giocose. Gli alberi frusciavano in un sussurro d'incoraggiamento ai giovani piloti. Dalle vivaci bancarelle intorno alla pista emanava un delizioso profumo di dolcetti appena sfornati e di "Nettare di Carota Fresca", preparato con cura da Lillo del Barrillo, presente con un chiosco speciale. Ogni angolo di Piazza del Grano era un tripudio di code festanti, becchi squittenti e zampette impazienti. Al centro della pista, Jack, il muscoloso cane marrone dalla velocità impressionante, annunciava con voce profonda e gioiosa: "Benvenuti, piccoli piloti! E un benvenuto speciale a tutti i genitori e gli amici! Oggi è una giornata di festa, di divertimento e di... velocità!". Con la sua tuta da corsa rossa fiammante e il casco lucido, Jack, un istruttore esigente ma giusto e un appassionato delle gare, era affiancato da Lillo, impeccabile nel suo papillon e dalla risata contagiosa, intento a distribuire Nettare di Carota. La sua amica, Sophie, la cagnolina bianca e nera ricca di idee, si muoveva agilmente tra la folla, offrendo i suoi "Cocktail Scintillanti" che brillavano sotto il sole. Il chiosco del Barrillo, seppur temporaneo, diffondeva nell'aria un'irresistibile allegria. Tra i giovani concorrenti spiccavano Piumino, un gufo con occhiali esagerati che impugnava il volante del suo go-kart arancione con solennità; Fiamma, una volpacchiotta rossa come il tramonto, dal pelo lucido e gli occhi scintillanti, che ridacchiava nervosamente nel suo kart verde; e Sprint, un cucciolo di lepre con lunghe orecchie svolazzanti, impaziente di scattare con il suo go-kart giallo. Tutti, allievi di Jack, erano pronti a dimostrare le loro abilità e il loro rispetto per le regole. Poco prima della partenza, Jack si rivolse ai cuccioli. "Ricordate, piccoli campioni," disse con voce profonda ma dolce, "il vero spirito della Pista Velocità Animale non è solo la vittoria, ma il divertimento, l'impegno e il rispetto reciproco." I cuccioli annuirono solennemente, e Piumino, con un piccolo strattone, cercò di sistemarsi gli occhiali che gli scivolavano sul naso. Lillo sventolò una bandierina rossa, dando il via alla gara! I go-kart rombarono, scattando via in una nuvola di polvere terrosa. Piumino partì con cautela, mentre Fiamma, più audace, prese immediatamente il comando. Sprint, con le sue lunghe zampe, spingeva con tutte le sue forze, il suo kart giallo sfrecciava come una saetta. La folla applaudiva e incoraggiava, i genitori con i musi colmi d'orgoglio. Otto, il bassotto poliziotto dal pelo lucido e dall'olfatto eccezionale, vigilava con la sua divisa blu e il cappello. Sebbene minuto, godeva del rispetto di tutti, consapevole del suo ruolo di garante della sicurezza. Il suo naso, sempre all'erta, percepiva tra il profumo dei dolcetti e il ronzio dei motori un flebile, quasi impercettibile sentore di... anomalia. Per il momento, però, era troppo debole per decifrarlo. I go-kart affrontavano curve strette e rettilinei a tutta velocità. Fiamma era in testa, tallonata da Sprint, il cui kart sembrava un razzo. Piumino, con la sua guida precisa, recuperava posizioni, studiando ogni curva come un teorema matematico. La gara era avvincente! Poi, all'improvviso, mentre Fiamma affrontava l'ultima curva prima del traguardo, qualcosa di inatteso accadde. Il suo go-kart emise uno strano scricchiolio e si arrestò bruscamente, come se una zampa invisibile avesse azionato il freno. Fiamma fissò il suo kart con occhi sbarrati, incredula. Sprint la superò, tagliando il traguardo per primo, seguito da Piumino. Jack si precipitò verso il go-kart di Fiamma. Si chinò, esaminò ruote e motore, poi si raddrizzò con un'espressione perplessa. "È.... è strano," mormorò. "Sembra che qualcuno abbia allentato un bullone della ruota. Ma chi?" Il piccolo mistero aveva oscurato la giornata di festa. I cuccioli erano delusi, in particolare Fiamma, che aveva le lacrime agli occhi. La folla cominciò a mormorare. Otto, il poliziotto, sentì il suo naso fremere. Quell'odore quasi impercettibile di prima ora si era intensificato: un sentore di metallo, di paura e di qualcosa di estremamente minuto. "Non preoccupatevi, piccoli piloti!" disse Jack, cercando di rassicurare tutti. "Indagheremo a fondo! Questo non rovinerà la nostra festa! La premiazione si terrà comunque!" La cerimonia si svolse, con Sprint esultante per il suo trofeo scintillante e Piumino orgoglioso del suo secondo posto. Ma il mistero del go-kart di Fiamma persisteva, come una piccola nuvola grigia in un cielo sereno. La sera stessa, nel suo accogliente ufficio alla stazione di polizia, Otto era seduto alla scrivania. La fioca luce della lampada illuminava una pila di fogli e la sua tazza di Nettare del Detective, ormai freddo. Il suo naso, seppur stanco, continuava a lavorare. "Devo capire," mormorò tra sé, tamburellando una penna sul tavolo. "Chi avrebbe voluto fermare Fiamma? E per quale motivo?" Otto ripensò a quel leggero odore metallico e a quel qualcosa di estremamente minuto che aveva percepito. Pattugliò la città con la sua camminata buffa, cercando segnali di anomalie. Passò vicino alla gioielleria del signor Castoro, poi al negozio delle Talpe e infine alla pista di Jack. Apparentemente, nulla di insolito. Decise di chiedere aiuto a Tilli, consapevole che la sua rete di informatori avrebbe potuto illuminare la situazione. Prese un respiro profondo e si diresse nel vicolo segreto dove Tilli aveva il suo ufficio, un salotto nascosto. Tilli, la minuta ma determinata cagnetta nera, era seduta su un morbido divano, sorseggiando il suo tè. "Ciao Tilli. C'è stato un incidente alla corsa dei cuccioli: il go-kart di Fiamma è stato sabotato, un bullone allentato. Non un furto, ma un dispetto. Ho bisogno di capire chi e perché. Ho pensato che tu, con le tue... informazioni, potresti avere qualche intuizione." Tilli rifletté, poi fece un cenno a Gala per invitare Otto a sedersi. Gala, braccio destro e consigliera saggia di Tilli, le servì una tazza di tè caldo. "Discutiamone davanti a un tè. I miei contatti mi hanno riferito qualcosa, ma nulla di certo. Un sabotaggio a una corsa di cuccioli... è insolito. Non è il mio solito tipo di 'affare', ma la cosa mi incuriosisce." I due, Otto e Tilli, così agli antipodi, iniziarono a ricomporre il puzzle. Tilli poteva contare su una rete di informatori capillare, i suoi amici erano ovunque e le riferivano ogni minimo dettaglio. Gala ascoltava attentamente, il suo grande cuore sensibile a ogni sfumatura. "Qualcuno ha notato qualcosa di insolito?" chiese Otto, sorseggiando il suo tè con cautela. Tilli chiuse gli occhi per un momento, come per concentrarsi. "Un mio contatto, un piccolo topo di campo che lavora vicino alla pista, mi ha riferito di aver visto un riccio, Riccio Spinato, aggirarsi intorno ai go-kart prima della gara. Era visibilmente nervoso e sembrava celare qualcosa tra i suoi aculei." Otto annuì. "Riccio Spinato. Lo conosco. A volte è un po' invidioso. Non eccelle alla guida, ma è molto astuto." "Esatto!" esclamò Tilli. " E il mio contatto mi ha detto che Riccio Spinato era molto contrariato perché Fiamma era stata più veloce di lui alle prove. Forse ha architettato qualcosa per farla perdere?" Otto sentì il suo naso fremere. Riccio Spinato. Riconobbe l'odore metallico e minuto che aveva percepito alla pista. L'indizio era chiaro! Con il nome del possibile colpevole, le indagini accelerarono. Decisero di recarsi al Barrillo, il solito luogo ideale per discutere senza destare sospetti. Lillo e Sophie, incuriositi dalla loro insolita collaborazione, erano pronti a offrire il loro supporto. "Dunque, state cercando un riccio che sabota go-kart?" chiese Lillo, mentre preparava un frullato per Gala, che lo sorseggiò con evidente piacere. "Precisamente," rispose Otto. "Qualcuno che si è sentito emarginato e ha reagito in modo improprio, senza comprendere il vero significato della competizione." Sophie, con la sua acuta intelligenza, si portò una zampa al mento. "Riccio Spinato è sempre stato un po' geloso dei talenti altrui. Ricordo che una volta, al concorso di sculture di ghiaccio, tentò di sciogliere la scultura della civetta in vantaggio!" Lillo annuì con vigore. "Sì! È vero! Riccio Spinato non è malvagio, ma non sa perdere. Forse dovremmo fargli capire che la vittoria non è l'unica cosa importante." "Esattamente," disse Otto. "Dobbiamo aiutarlo a imparare la lezione." L'ultima pista li condusse alla tana di Riccio Spinato, una modesta dimora di foglie e rametti ai margini del bosco di Animaland. L'abitazione, decrepita e avvolta da piante rampicanti, incuteva un certo timore, e gli odori di terra umida e paura erano intensi per il naso di Otto. Entrarono silenziosamente, guidati dall'olfatto acuto di Otto. Al centro della sua tana, seduto su un tronco, trovarono Riccio Spinato, con un piccolo bullone in mano. Stava armeggiando con degli attrezzi, e sembrava assorto nei suoi pensieri. "Fermo, Riccio Spinato!" abbaiò Otto, la sua voce echeggiò nella piccola tana. Riccio Spinato sobbalzò, facendo cadere il bullone con un lieve tintinnio. Si voltò, i suoi aculei si rizzarono per la sorpresa. "Otto! Tilli! Cosa fate qui? E Gala, Lillo e Sophie... Tutti voi?" "Sappiamo cosa hai combinato, Riccio Spinato," disse Tilli, i suoi occhi lucidi. "Hai allentato il bullone del go-kart di Fiamma. Perché?" Riccio Spinato sospirò, i suoi aculei si abbassarono lentamente. "Sì," ammise, la sua voce un triste sussurro. "Fiamma era troppo veloce. Mi ero allenato così tanto, ma lei era sempre un passo avanti. Mi sono sentito... invisibile. Non volevo che perdesse per sempre, volevo solo che non mi superasse. Ho pensato fosse l'unico modo per... per essere notato." Aveva le lacrime agli occhi, piccole gocce luccicanti. Otto si avvicinò con un'espressione più mite. "Riccio Spinato, ciò che hai fatto non è corretto. Non si imbroglia. Mai. Anche con buone intenzioni, anche se ti sentivi giù. Avresti potuto chiedere aiuto, parlare con Jack o con noi. La competizione è un'opportunità per migliorare, non per ostacolare gli altri." Sophie suggerì: "Forse il vero significato di una gara non è vincere a tutti i costi, ma imparare a dare il meglio di sé e a rispettare gli avversari. Il vero divertimento sta nel correre insieme, non nel competere isolatamente." Lillo annuì con vigore. "Esatto! Come noi, qui, tutti uniti. Questo è il vero spirito di Animaland: aiutarsi, non farsi dispetti!" Riccio Spinato, profondamente dispiaciuto, promise di non ripetere più l'errore, di scusarsi con Fiamma e di imparare a essere un vero sportivo. Otto, pur dovendo sanzionarlo per il dispetto, considerò l'importanza delle sue buone intenzioni e del suo pentimento. La notizia dell'accaduto si diffuse rapidamente ad Animaland. Tutti parlarono del piccolo mistero del go-kart e di come fosse stato risolto grazie al lavoro di squadra. Sotto la guida di Otto, Tilli, Lillo, Sophie, Jack e persino il pentito Riccio Spinato, fu organizzata una nuova "Gara dell'Amicizia" alla Pista Velocità Animale. Questa volta, l'obiettivo non era solo la vittoria, ma il divertimento e la dimostrazione dello spirito di collaborazione. |
Votazione per
|
|
WriterGoldOfficina
|
|
Biblioteca

|
Acquista

|
Preferenze
|
Recensione
|
Contatto
|
|
|
|
|