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Writer Officina Blog
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Manuale di pubblicazione Amazon KDP. Sempre più autori
emergenti decidono di pubblicarse il proprio libro in Self su Amazon KDP,
ma spesso vengono intimoriti dalle possibili complicazioni tecniche. Questo
articolo offre una spiegazione semplice e dettagliata delle procedure da
seguire e permette il download di alcun file di esempio, sia per il testo
già formattato che per la copertina. |

Self Publishing. In passato è stato il sogno nascosto
di ogni autore che, allo stesso tempo, lo considerava un ripiego. Se da
un lato poteva essere finalmente la soluzione ai propri sogni artistici,
dall'altro aveva il retrogusto di un accomodamento fatto in casa, un piacere
derivante da una sorta di onanismo disperato, atto a certificare la proprie
capacità senza la necessità di un partner, identificato nella
figura di un Editore. |

Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori,
arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel
DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti
di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli
della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle
favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia. |
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Amore e odio
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- Voi due mi state nascondendo qualcosa – dice Jennie. - Cos'è che te lo fa pensare? – replica Parker, seduto dietro alla sua scrivania, dopo aver sorseggiato il caffè e poggiato la tazzina sul ripiano. - Vi vedo un po' strani, e questo coincide da quando siete usciti dall'ospedale. – - Be', ci può stare, è pur sempre un trauma quello che abbiamo subito. – - A quale trauma ti riferisci? Sì, all'apocalisse scampata o ... quell'infermiera che ti ha ammaliato. – - Non solo per la sua bellezza. – - Era la compagna di Brent. – - Sì! Ted, diglielo anche tu. – - Se non l'avessi visto con i miei occhi, sarei perplesso quanto te – risponde l'amico, volgendo lo sguardo alla donna seduta accanto. – Non penserai che abbia avuto delle visioni? – - Che abbiamo avuto delle visioni – interviene il detective. – Se fossi stato da solo, mi avreste lasciato in ospedale per le dovute cure, magari cambiando reparto. – - Perdonatemi se ho dato l'impressione di aver messo in dubbio le vostre affermazioni, e che ... sembra talmente inverosimile. - - Tranquilla, al tuo posto avremmo reagito allo stesso modo. Presto sapremo la verità. – - Da Golden. – - Già; cercherà di convincere il procuratore sulla necessita di sottoporre il cadavere a degli esami che ne certifichino l'identità. – - Non mollerà la presa fin quando non raggiungerà i suoi propositi. – - Conoscendolo, ci scommetterei su. – - Non hai dubbi su quello che verrà fuori. – - No; la mia non è presunzione, ma semplice realtà, peraltro avallata dal nostro caro amico – dice il detective, scambiando un cenno d'intesa con Ted. A un tratto si lascia sopraffare dai pensieri. - Cosa c'è? – gli chiede Jennie. - Voglio notizie di Brent. – - Pensi che ... - - Nulla di straordinario, rientra perfettamente nelle corde del personaggio. E poi, le parole della sua donna mi risuonano nella mente ... - - Comunque, sapete già quanto il mio compagno tenga alla vostra salute, e alla sua in particolare. – - Davvero commovente. Spero che si stia godendo il suo soggiorno. – - Ha detto bene, soggiorno, ma di breve durata. – - Be', gli accordi non erano questi. – - Perché, pensa che lui possa rimanerci a vita? Dovrebbe conoscerlo, non è il tipo di sottostare a rigide regole. – - Tranne che sia costretto. – - Nessuno può costringerlo a fare ciò che non vuole, e di questo lei ne è al corrente. – - ... non fanno dormire sonni tranquilli – continua Parker. - E sappiamo quanto il tuo sia precario. – - Esatto! –
Nulla di più vero. Parker trascorre delle notti insonni, nell'attesa della notizia sull'autopsia sul corpo della donna e, non meno rilevante, del soggiorno di Brent nel carcere di San Quintino. Non intende disturbare Golden, aspetta che sia lui a contattarlo, perché lo farà, di questo ne è sicuro. Il detective si trova al supermercato per acquistare la solita birra; dopo aver preso alcune bottiglie e messe nel cestino di plastica, si avvia alla cassa. Tre persone gli stanno davanti, e un'altra si colloca dietro. A un tratto il suo sguardo viene attratto da una donna in fila nella cassa a fianco. Non riesce a distogliere l'attenzione, i due si guardano intensamente negli occhi. - ... no! – esclama Parker, riconoscendo in quella donna, abilmente camuffata con una parrucca con i capelli lunghi e lisci di colore nero corvino e un paio di occhiali da sole, la compagna di Brent. Il detective passa il cestino nella mano sinistra e l'altra la infila all'interno della giacca. - Non te lo consiglio – dice l'uomo alle sue spalle, facendogli sentire la canna di una pistola, coperta da un soprabito posto sull'avambraccio. - ... Brent! – - Già! – risponde il carismatico criminale, anch'esso travestito, nell'occasione in un perfetto uomo d'affari, con occhiali da vista, cappello classico all'inglese di colore grigio e l'immancabile valigetta ventiquattrore nella mano sinistra. – Non sei felice di rivedermi? – - Cosa vuoi che ti risponda? Me l'aspettavo. – - Meglio così, non credi? – - Già. Complimenti per la messinscena – dice il detective, scambiandosi un sorriso con la donna. - Mi sembri sincero – replica Brent. - Perché non dovrei esserlo; non auguro la morte a nessuno, figuriamoci a una giovane e bella donna. – - Vuoi dire, a parte gli incidenti di percorso. – - Esatto! E in questo momento ... - - Ti verrebbe voglia di tirare fuori la tua semiautomatica. – - Proprio così. – - Ma non lo farai. – - Anche questo è vero. – - Su con la vita, dovresti essere felice. – - Mi chiedi troppo. – - La fine di ogni cosa comporta sempre un'infinita tristezza; sono qui per restituirti la gioia perduta. – - Me la sto facendo addosso dalle risate. – - In questo caso non saprei come aiutarti. – - Divertente! – - Purtroppo, a malincuore, devo lasciarti; ci si rivede, te lo assicuro. – - Hai fatto bene a dirmelo, mi sento più tranquillo. – - Salutami gli amici. – - Come no! – L'uomo fa per andarsene seguito dalla compagna. Parker poggia il cestino per terra e infila la mano destra all'interno della giacca per tirare fuori la pistola, quando viene bloccato dal sopraggiungere di un bambino di circa cinque anni, rimproverato dalla sua mamma, posta davanti al detective. - Ti ho detto tante volte di non allontanarti, ma non mi ascolti; non deve più ripetersi, intesi?! – - ... va bene. – Parker, visto la delicata situazione, abbandona i suoi propositi, ricevendo dall'eterno nemico un sorriso di compiacimento.
È una scena già vista, scelta appositamente da Brent, in modo che si evitano scontri diretti. Per la sua incolumità e quella altrui. Non gli si può negare di essere dotato di una buona dose di raziocinio. Parker esce mestamente dal supermercato, apre lo sportello della berlina e poggia sul sedile passeggero la busta con le bottiglie della birra, quando sopraggiungono tre macchine della polizia, fermandosi; scendono gli agenti, sia in divisa che in borghese, che vanno a perlustrare la zona. Golden si avvicina al detective. - Non appena mi hai chiamato ho radunato i miei uomini e ho fatto il più presto possibile. – - Pura formalità; avreste dovuto trovarvi sul posto per sperare di ottenere dei risultati positivi. Già, io ero qui, ma a cosa è servito. – - Ti hanno colto di sorpresa, se avessi reagito ... - - Potevano andarci di mezzo degli innocenti; sì, tutto è andato esattamente come doveva andare. Un piano studiato nei minimi particolari. – - Avrei dovuto avvisarti. – - Cosa? – - Sì, i risultati sugli esami sul corpo della donna li abbiamo avuti due giorni fa, e non sono riconducibili alla compagna di Brent. – - Lo immaginavo. – - Non è finita qui. – - Cos'altro c'è? – - Brent ... - - Sì? – - È evaso dal carcere una settimana fa. – - Cristo! – - Non me la sono sentita di darti la brutta notizia. – - Tanto prima o poi l'avrei avuta. – - Scusami. – - Non fa niente; non volevi ferirmi. – - Già. – - Perché ci ostiniamo a dargli la caccia, sono energie e tempo sprecato. – - Metti il dito nella piaga. – - Mi dispiace, non ce l'ho con te – lo rassicura Parker. - Mi sento lo stesso parte in causa – risponde Golden. - Non sei il solo. Riflettendoci, credo che non abbiamo nulla da rimproverarci. – - Stai cercando di dire ... che è una storia infinita? – - Mi duole ammetterlo, ma ... sì, qualcosa di simile. – - Ti giuro che lo terrò per me, non lo confiderò ai miei superiori. – - Perché, pensi che questo gli toglierà il sonno? – - No, non credo che possano subire un tale trauma, avranno sempre a portata di mano le dovute giustificazioni. – - Ci puoi scommettere! – - Ha un debole per te. – - Brent. – - Già. – - Sei invidioso? – - No, te lo posso garantire. Ma è evidente quanto sia premuroso nei tuoi confronti. – - Credimi, ne farei a meno del suddetto privilegio. – - Certo; però ... non è cosa da poco. – - Lo so dove vuoi andare a parare, sono l'unico che può chiudere la faccenda in maniera definitiva. Niente arresti e carceri, assolutamente inutili. – - Hai colto nel segno. – - Pensavo che avessi una certa repulsione per i miei metodi pesanti. – - A mali estremi, estremi rimedi. – - Scommetto che anche di questo terrai all'oscuro i tuoi superiori. – - Sarebbe fiato sprecato, sono dei semplici burocrati. – - Prenderò nota. – - Di cosa? – - Dell'infinita fiducia. – - Senti ... - - Cosa c'è, te ne sei pentito? – - No, dico soltanto di non esagerare. – - Non esistono vie di mezzo, lo sai. – - Comunque, io non ti ho detto nulla. – - Puoi dormire sonni tranquilli, ok? – |
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