|
Writer Officina Blog
|

Manuale di pubblicazione Amazon KDP. Sempre più autori
emergenti decidono di pubblicarse il proprio libro in Self su Amazon KDP,
ma spesso vengono intimoriti dalle possibili complicazioni tecniche. Questo
articolo offre una spiegazione semplice e dettagliata delle procedure da
seguire e permette il download di alcun file di esempio, sia per il testo
già formattato che per la copertina. |

Self Publishing. In passato è stato il sogno nascosto
di ogni autore che, allo stesso tempo, lo considerava un ripiego. Se da
un lato poteva essere finalmente la soluzione ai propri sogni artistici,
dall'altro aveva il retrogusto di un accomodamento fatto in casa, un piacere
derivante da una sorta di onanismo disperato, atto a certificare la proprie
capacità senza la necessità di un partner, identificato nella
figura di un Editore. |

Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori,
arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel
DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti
di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli
della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle
favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia. |
|
|
|
|
Conc. Letterario
|
|
Magazine
|
|
Blog Autori
|
|
Biblioteca New
|
|
Biblioteca Gen.
|
|
Biblioteca Top
|
|
Autori
|
|
Recensioni
|
|
Inser. Estratti
|
|
@ contatti
|
|
Policy Privacy
|
|
L'alba tinge tutto di luce
|
Ai miei genitori, Hasan Kurti e Sherife Mezini, per dire loro che non c'è giorno in cui non li penso e che sono dentro di me, nel posto più sicuro, nell'anima, dove si custodiscono solo gli amori più grandi...
QUESTA STORIA
Quante cose abbiamo perso ultimamente noi due: i sorrisi, le parole, un saluto al mattino presto, un tenero sguardo e una piccola emozione.
E cammino all'indietro, seguo le orme del passato, per ritrovare lì un po' di sentimento, per incontrare due occhi innamorati, il cuore che batte forte, una risata ad alta voce.
Ci sono voluti solo pochi giorni per scombussolarci come un uragano; per separarci l'uno dall'altra, e poi lasciarci nell'anima la rabbia come le onde nel mare agitato. Sono bastati pochi giorni per far crollare la nostra storia d'amore come un castello di sabbia...
TI LASCIO QUI
Ti lascio con le ansie e i tuoi ondeggiamenti, come una barca in preda al temporale. Ora un pendolo oscilla nella mia stanza vuota e solitaria.
Ti lascio qui, con un bagaglio pieno di ricordi di questo amore, con una gamma di emozioni, con le mie assenze nella tua vita o con le tue assenze nella mia. Ti lascio qui, in questo abisso vuoto, augurandoti di non rimanere così fragile come quel fiore che tra le braccia del vento trema al tramonto. Ti lascio con le tue ansie, gli enigmi irrisolti; con i tuoi giorni, un vero labirinto. Con una parte del mio spirito.
LA TUA ASSENZA NON MI FA MALE
La tua assenza non mi fa più male, la tua rabbia sale e raggiunge una nuvola nel cielo. Il tuo silenzio nei giorni si diffonde come le macchie su una maglia, però non mi uccide più come una volta.
La tua freddezza non spaventa il mio sonno, la notte non mi sembra lunga da non riuscire a trovare la sua fine. Ora i giorni non portano il pensiero di te. La sensazione che tu sei al mio fianco svanisce come la rugiada sotto il sole.
Mi succede, quando cammino come un'ebbra nel verde di un prato, per calmare l'anima, di cercarti ancora in volti anonimi o di chiamare gli altri con il tuo nome. Forse dentro di me è rimasta una briciola del nostro amore o di quella maledizione.
TI GUARDO
Ti guardo. Dietro di te si estende il mare: immobile, sereno e calmo; assomiglia a un dipinto che sullo sfondo ha una nave.
Le distanze fra noi sono collegate da ponti così alti che non vengono mai attraversati. La mia nostalgia si è gelata in una goccia di lacrima. Non so da dove cominciare.
Come faccio a mostrarti la mancanza che sento nell'anima, quel vuoto che come un burrone mi divora ogni giorno?
Vorrei essere un'onda per lasciarti sulla pelle le mie carezze, come un tatuaggio bianco. Ti guardo. Dietro di te si estende ora il mare: immobile, sereno e calmo; assomiglia a un dipinto che sullo sfondo ha una nave.
PRIMA O POI
Prima o poi, anche tu ti ritroverai su questo tratto di strada. Sentirai il dolore che grida nella tua anima. Ti mancheranno le persone amate che non ci sono più; sentirai come il vuoto si trasforma in un baratro.
Prima o poi, anche tu passerai su questa strada sterrata e piena di tranelli, in cui il corpo invecchia e i passi rallentano, però l'anima, almeno quella, resta giovane per sempre.
Prima o poi, anche tu ti ritroverai qui, perciò intenerisci lo sguardo, cerca di placare la rabbia che si sprigiona da ogni poro del tuo corpo; quel maledetto astio e la sensazione che questo universo gira intorno a te. E non scordare che anche tu sei solo un'ombra in questa vita effimera e fugace.
A QUANTO PARE
Mi dispiace di non averti restituito il sorriso, di non averti portato la gioia svanita lontano, di non aver parlato di più per scoprire la magia che ti avvolgeva nel passato.
Mi dispiace di non averti potuto alzare dal buio in cui sei caduto, con mille parole vestite di luce, lasciandoti nelle grinfie dell'ansia e della solitudine.
Avrei dovuto avere un'altra anima che fosse scolpita di forza e dolore ma, a quanto pare, anch'io ero solo una foglia d'autunno sotto un cielo di tempeste e nuvole.
BINARI DEL TRENO
I miei giorni si stanno abituando senza le tue chiamate, senza la tua voce, senza l'entusiasmo che donavi a loro. Hanno perso i colori dell'arcobaleno, si trascinano verso l'infinito come i binari di un treno.
I miei giorni non sanno quale direzione prendere e dove andare. Sono caotici e vuoti. Forse noi due insieme ma separati cerchiamo invano il loro significato.
I miei giorni sono muti e il loro passaggio non lascia ora nemmeno una traccia. Senza di te, sembrano dei fantasmi.
DIMMI
Dimmi, cosa succede tra le quattro mura dentro le quali ti svegli e ti addormenti? Lo scorrere del tempo sulla tua soglia si ferma, ti riempie di rughe e di tristezza.
Che cosa si nasconde dietro il silenzio che ti soffoca e ti trascina dentro? Da lì hai tagliato tutti i ponti con l'universo.
Dimmi, cosa succede? Ma le domande non trovano risposta, si sono stancate molto più di me. La mia voce è un'eco che non può aprire nessuna porta del castello dove tieni in ostaggio il nostro sentimento.
CORDA DI CHITARRA
Le distanze si prolungano, il cielo mi regala una manciata di nuvole grigie. Da un secolo tu mi offri il silenzio – un pozzo profondo e senza limite.
Le nuvole si radunano, preparano tempeste. Io serbo un mare immenso di lacrime dentro. È solo questione di tempo prima che io e il cielo cominceremo a piangere. Sono passati mesi da quando non ti vedo, ma l'atmosfera profuma di rose, come quando eravamo insieme.
Farfalle bianche mi circondano. Ogni tanto una di loro si ferma e come un nastro mi si incastra tra i capelli. L'aria trema come una corda di chitarra dall'emozione. Quando io pronuncio il tuo nome.
IN LINGUA STRANIERA
Il mare parla una lingua straniera. Alcuni bambini anonimi giocano con le onde. I raggi del sole entrano, poi escono dalle nuvole, proprio come se giocassero a nascondino nel buio.
Cosa cerco in questo lungo giorno? Sulle spalle ho una maglia intrecciata di solitudine; i gabbiani dispersi qua e là beccano mille messaggi d'amore.
Cerco invano una traccia di te: un nome sulla sabbia, o può darsi una conchiglia a forma di cuore. Non arriva niente all'indirizzo di questa spiaggia con pochissime persone e con degli ombrelloni che dondolano come i funghi nelle braccia del vento.
Oggi il mare parla in un'altra lingua. Non c'è un dizionario per tradurre le sue parole. E mi siedo sulla riva, non faccio nessun passo. I ricordi mi troveranno, così come ritornano gli uccelli migratori al loro nido nella bella stagione.
DOPO IL TEMPORALE
Ti ho visto su un'onda. Eri tu. Ti ho riconosciuto dalla voce, dalle rughe disegnate da mille raggi di sole, dalla pelle abbronzata, dai muscoli; loro erano le ultime tracce di una giovinezza svanita oltre l'orizzonte, in un punto lontano.
Ti ho conosciuto dal velo leggero di malinconia, aveva occupato un posto nel tuo sguardo, come sempre, tendendoti ostaggio. Sì, ti ho visto, eri tu, coperto dalla schiuma bianca dell'onda. Avevi paura di regalarmi un sorriso e dirmi una parola.
Ci siamo ritrovati di nuovo, però ci sentivamo più estranei che mai, proprio come due sopravvissuti, mezzi vivi, mezzi annegati, che si incontrano dopo il temporale, non sapendo da dove iniziare la loro storia di una vita travagliata.
Ci siamo ritrovati di nuovo l'un l'altra. Negli occhi serbavamo una goccia d'acqua o una lacrima.
LE NOSTRE MANI
Il sole sta scomparendo lentamente all'orizzonte. Le prime timide stelle brillano su nel cielo, vaghe impronte si disegnano sulla sabbia, ma il silenzio tra di noi non trasmette niente.
All'improvviso, nel profondo del buio, si sente un rumore: il sospiro gigante del mare. La schiuma della sua rabbia, come un foulard bianco adesso mi saluta da lontano. Noi non cerchiamo parole, svanite chissà dove. In un istante le nostre mani si uniscono come in un giuramento, una poesia, un semplice verso.
FRAMMENTI
Da quanto tempo che non venivo qui! Chissà dove sono nascosti i ricordi. In acque agitate ho nuotato e l'anima è stata ferita migliaia di volte.
Da quanto tempo che non venivo qui! I ricordi si agitano in un baleno. Vedo me stessa serena, con sguardo nitido, smarrita nei viottoli del cuore e dello spirito.
Allora, nelle mie mani avevo l'universo. Mi baciavano le gocce d'acqua sotto il ritmo delle gondole. Oggi sono rimasti frammenti di ricordi vestiti di nostalgia e un doloroso e vago pensiero. |
Irma Kurti e Biagio Fortini
|
Votazione per
|
|
WriterGoldOfficina
|
|
Biblioteca

|
Acquista

|
Preferenze
|
Recensione
|
Contatto
|
|
|
|
|