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Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori, arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia.
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Writer Officina
Autore: Matteo Brunetto
Titolo: Jack e Ben
Genere Fantascienza
Lettori 532 4 4
Jack e Ben
Tip, o come veniva chiamato da tutti i popoli umani il pirata Tip, si ergeva minaccioso davanti a Jack e Ben. Erano in ginocchio con le mani legate dietro la schiena e imbavagliati.
Tip reggeva una spada al plasma, arma da sempre considerata unica dalla sua razza. Le lame di plasma parevano vive, sembravano essere fatte di lava, in continuo movimento. Il plasma ribolliva e si contorceva. Il colore era in un intenso rosso con qualche lapillo di giallo. Tutti conoscevano la potenza di quelle lame in grado di tagliare l'acciaio più duro mai costruito come burro. Erano in grado di mandare in tilt gli schermi protettivi delle più sofisticate astronavi. Erano quasi sprecate sugli uomini, ma Tip e la sua gente, non avevano nessuna remora ad utilizzarle in quel modo. La fama della ferocia del pirata Tip era risaputa. Il suo popolo era nomade, viaggiava su una grossa astronave per tutti gli universi conosciuti depredando e uccidendo senza nessun scrupolo. Da lì il soprannome pirata.
«Bene, bene, bene, Jack e il suo fedele compagno Ben.»
Tip parlò con voce profonda e gorgogliante, tipica della sua razza.
«Se ben vi ricordate, dopo che mi avete fregato l'ultima volta, vi avevo promesso che vi avrei dato la caccia e, che una volta trovati, vi avrei ucciso nel modo più terribile che mi fosse venuto in mente.»
Tip fece una lunga pausa compiaciuta.
«Vi è piaciuto il mio trucchetto per tirarvi fuori dal tunnel?»
Un'ennesima pausa ancor più compiaciuta.
«Immagino di sì, specialmente a te Ben, non sei una specie di scienziato pazzo?» gli domandò dandogli qualche buffetto sulle guance.
Ben senti il calore quasi bruciarli la pelle. Tip e la sua razza avevano una temperatura molto più elevata degli esseri umani, tanto da provocare ustioni in caso di contatto prolungato.
«Voi creature a sangue freddo mi fate morire, pensate di essere i padroni dell'universo, ma non è così!»
Tip rimase fermo davanti a loro, impugnando la gigantesca spada al plasma, con un sorriso beffardo stampato sul volto.
«Prima di uccidervi voglio proprio vedere cosa mi racconterete, questa volta.»
Fece un cenno con la testa all'umanoide al suo fianco che andò a togliere i bavagli a due prigionieri.
Jack sapeva che sarebbe stato decisamente poco saggio far parlare Ben in quella situazione, quindi lo anticipò.
«Tip ti posso spiegare: non abbiamo mai avuto intenzione di sfregarti, abbiamo avuto dei problemi. La missione che ci avevi affidato è finita male, molto male, abbiamo anche perso la vecchia astronave. Saremmo venuti a spiegarti tutto, contavamo di finire questa missione e poi saremmo venuti da te.»
«Basta cazzate! Jack. Credi veramente che sia così stupido? Non mi faccio prendere in giro da voi. Hai detto che avete avuto problemi ma so che siete riusciti a trovare quel bastardo traditore di Fat, e che non aveva ancora rivenduto il mio scettro. So anche che lo avete fatto fuori quindi lo scettro lo avete preso voi, se me lo ridarete, vi garantirò una morte veloce.»
Si avvicinò a Jack, così vicino che riuscì a sentire il calore intenso della spada al plasma sul viso.
«DOV'È IL MIO SCETTRO?!»
La voce tonate di Tip colpì in pieno Jack.
«Ecco, questo è un altro problema, lascia che ti spieghi.»
Tip lo fissò a lungo, poi con una calma ritrovata iniziò di nuovo a parlare.
«Basta Jack, sono stato anche troppo tollerante la prima volta...»
«Ma a cosa servirà mai uno scettro ad una sacca scrotale blu?»
Lo interruppe Ben.
Tip si blocco di colpo e guardò Ben.
«Cosa diavolo è una sacca scrotale? Era un insulto?! Avanti! Dimmelo!»
Ben serissimo rispose:
«Assolutamente no! Caro Tip, non mi permetterei mai. È un modo di dire di noi umani, è come dire che sei già così regale che lo scettro è inutile.»
Tip lo guardò sospettoso, poi si girò verso il suo seguito.
«Qualcuno di voi sa cosa vuole dire sacca scrotale?»
Tutti fecero cenni negativi. Visto che nessuno gli era stato di aiuto Tip si rivolse all'omone blu che era al suo fianco.
«Pud vai ad informarti, voglio sapere cosa vuole dire.»
Pud partì per eseguire l'ordine.
«Se scopro che mi hai insultato ti taglio la lingua e te la faccio mangiare.»
«Tip lascia perdere Ben. Sai che è matto, ascolta me. Si è vero non abbiamo più lo scettro, abbiamo dovuto barattarlo per una astronave nuova. Sai è molto costosa, la fabbricano nel Quadrante Alpha, te l'ho detto ci hanno distrutto l'astronave, proprio per recuperare il tuo scettro.»
«Ho visto che avete una nuova astronave, se ne vedono poche di quel modello in questo Quadrante, hai detto che l'avete presa nel Quadrante Alpha? Già, è vero! Tu vieni da laggiù?»
«La fabbricano solo nel Quadrante Alpha, ma noi l'abbiamo comprata qui, è molto costosa. Si è vero sono nato in quel Quadrante e sono stato un soldato, ma è passato un sacco di tempo. Comunque ti prometto che ti ripagheremo, ti daremo tutto quello che vuoi.»
«È semplice Jack: voglio il mio scettro!»
«Ok, allora diciamo quasi tutto, possiamo ripagartelo decidi tu il ...»
Pud rientro di corsa nella grande sala. Tip blocco Jack con un semplice gesto della mano.
Pud si avvicinò all'orecchio di Tip e dopo avere sussurrato per qualche istante si spostò.
Tip tornò a rivolgersi a Ben, questa volta senza urlare ma non meno furente.
«Hai osato chiamarmi come una parte dell'organo riproduttivo di voi umani?!»
«Scusa, mio grande e potente Tip, hai ragione non mi sarei ma dovuto permettere di offendere un .... qualunque cosa tu sia ...della tua stazza e potenza. Ti garantisco che in tutti questi anni non avevo mai visto una fistola anale tanto regale.»
Ben tratteneva a stento le risate. Jack era grato che Tip e i suoi simili, per natura, non sapevano cosa fosse il sarcasmo e l'umorismo, se no sarebbero già stati morti da tempo.
Tip, ancora più dubbioso di prima, si guardò intorno, nessuno sapeva nemmeno questa volta cosa volesse dire fistola anale, questa volta bastò un gesto a Pud che ripartì di corsa fuori dall'ampio salone, poco dopo rientrò e come prima sussurrò all'orecchio di Tip. Ben non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata.
Tip era chiaramente in collera. Jack pensò seriamente che avrebbe ucciso Ben; invece, lasciò la spada a Pud e sferrò un poderoso pugno in faccia a Ben. Jack senti il rumore del naso di Ben che si rompeva. Gli schizzi di sangue caldi gli imbrattarono il viso, poi Ben si accasciò come un sacco vuoto, con il viso pieno di sangue.
Tip si fece ridare la spada e fece cenno a Jack di continuare.
«Stavo dicendo, decidi tu il prezzo o il servizio che vuoi, ti ripagheremo.»
«Mi sono fidato già due volte e mi avete tradito tutte e due, mi spiace ma questa volta non posso proprio passarci sopra.»
Guardò Jack negli occhi e poi sentenziò:
«Mi prendo l'astronave, visto che l'avete pagata con il mio scettro, è mia.»
Fece una pausa piena di compiacimento personale.
«Uccideteli, lentamente.»
Appena Tip dette l'ordine un gruppo di omoni blu li afferrarono e li sollevarono per portarli via.
Jack pensò che si stesse mettendo davvero male, non aveva altra scelta, se non rivelare la missione, sperando che Tip si incuriosisse.
«Tip, aspetta! Ascolta, siamo in missione per i Sacruliani, una grossa missione, molto importante.»
«Fermi! Riportateli qui! I Sacruliani? Impossibile! Tu menti.»
«No, è vero, è una grossa missione, molto ben pagata.»
«Devo avere la certezza che lavorate per loro.»
«Mi sembra giusto, apri un canale di comunicazione ti faccio inviare i dati di navigazione, così vedrai da dove arriviamo.»
Tip ci pensò qualche istante prima di rispondere.
«Ok, aprite un canale di comunicazione con la loro astronave.» Sentenziò alla fine.
«Canale aperto.» Confermò l'addetto alle comunicazioni.
Tip fece un gesto con la mano per invitare Jack a parlare.
«Ciao Vicky.»
«Ciao Jack.»
«Vicky trasmetti le coordinate del nostro salto.»
Comparve uno schema olografico con la rotta seguita dalla Piccola Betty negli ultimi giorni.
«Siamo partiti due giorni fa da Ergon.» Confermò la voce calda di Vicky.
Nella sala ci fu un mormorio di stupore.
«Grazie Vicky, va bene così.»
«Di nulla Jack.»
La comunicazione terminò.
Tip rimase sorpreso, ma soddisfatto.
«Bene Jack, hai attirato la mia attenzione, quindi è vero siete in missione per i Sacruliani. Quale sarebbe questa missione? E cosa potrei guadagnarci io?»
«Dobbiamo recuperare una ragazza, la paga è ottima, ci daranno una cassa enorme piena di monete d'oro, ce l'hanno mostrata, potremmo dividercela.»
«Una ragazza? E chi sarebbe?»
«Non lo sappiamo, non ce lo hanno detto, ci hanno solo dato una foto e non ci hanno voluto dire altro, però abbiamo visto l'oro, fidati! Ne vale la pena.»
Tip camminò pensieroso per qualche minuto prima di esporre la sua idea.
«Bene Jack, forse hai appena salvato la tua vita e quella di Ben.»
Jack era soddisfatto, sapeva che Tip amava i guadagni facili. È vero aveva dovuto fornire qualche dettaglio sulla loro missione ma quello che contava ora era uscire vivi di lì. Ovviamente non aveva nessuna intenzione di dividere l'oro con quella banda di razziatori, ma se li avessero lasciati andare, avrebbero avuto tutto il tempo per trovare una soluzione, senza contare che le tute sarebbero tornate attive.
«Bene Tip, sono contento, siamo d'accordo. Ci lasci andare e noi recuperiamo la ragazza. Appena i Sacruliani ci pagano la metà è tua. Hai la mia parola.»
Tip sorrideva scuotendo la testa.
«La tua parola vale meno della bava di una lumaca di Perchieston, non mi crederai così stupido? Andrete a recuperare la ragazza ma la porterete a me, così potrò chiedere ai Sacruliani un riscatto, ben superiore alla misera cassa d'oro che vi avrebbero dato.»
Jack fece finta di riflettere come se potesse essere un'idea da valutare, anche se la giudicava una follia ricattare un popolo come i Sacruliani: era l'equivalente di un suicidio. Ma l'unico scopo di tutta quella farsa era farsi liberare.
«Va bene Tip, mi sembra giusto, ma quale sarà la nostra parte?» domandò cercando di sembrare preoccupato per la loro parte di bottino. Da sempre sapeva che se si trattava con un popolo di razziatori ci si doveva dimostrare interessati ai propri guadagni.
Questa volta Tip rise di gusto.
«La vostra parte Jack? Il vostro compenso sarà la vostra vita, mi sembra un pagamento più che generoso.»
«Si, hai ragione Tip, poi dopo che tutto sarà finito e ti fiderai di noi potremo sempre riprendere la nostra collaborazione. Giusto?»
«Forse, non si può mai sapere. Slegateli.» Ordinò Tip.
Finalmente libero, Jack si rilassò un po'. Le loro possibilità di sopravvivere erano decisamente migliorate.
«Allora Tip noi andiamo, appena presa la ragazza ti contatteremo per consegnartela, tranquillo, apprezziamo che tu ci abbia lasciato in vita. Manterremo la parola.»
Tip lo fissava negli occhi con uno sguardo che lo fece rabbrividire. Pensò di avere commesso qualche errore, non sembrava uno sguardo pieno di fiducia.
Poco dopo Tip distolse lo sguardo e si avviò per la scalinata, una volta in cima si sedette sul trono.
«Tranquillo Jack, sono sicuro che questa volta non mi tradirete», disse con un tono totalmente glaciale. Poi si voltò verso una delle grandi porte che circondavano la stanza, come lui tutti gli altri. Entrò una creatura enorme, tutti i suoi compagni gli arrivavano a stento al petto. Era vestito con una gonna di placche di metallo colore argento, e un lungo mantello, sempre colore argento. Il petto muscoloso, completamente nudo, era segnato da due stringhe di cuoio che formavano una x. Servivano per tenere le due else delle grosse spade le cui impugnature spuntavano dal mantello, vicino al suo collo. L'energumeno si piazzò vicino a Jack e, rivolto a Tip, si inginocchiò.
«Lui è Zuk, verrà con voi», disse Tip, con una punta di felicità nell'osservare lo sguardo stupito di Jack. 
Matteo Brunetto
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