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Self Publishing. In passato è stato il sogno nascosto di ogni autore che, allo stesso tempo, lo considerava un ripiego. Se da un lato poteva essere finalmente la soluzione ai propri sogni artistici, dall'altro aveva il retrogusto di un accomodamento fatto in casa, un piacere derivante da una sorta di onanismo disperato, atto a certificare la proprie capacità senza la necessità di un partner, identificato nella figura di un Editore.
Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori, arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia.
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Writer Officina
Autore: Arianna Schiavon
Titolo: Fuoco sotto pelle
Genere Romanzo Erotico Romantico
Lettori 85
Fuoco sotto pelle
C'è un desiderio che nasce dal buio. E non chiede permesso.

Mi guardo allo specchio, le mani accarezzano il mio viso, gli occhi mi fissano, mi chiedo chi sia quella immagine riflessa.
La ragazza che mi osserva da lì dentro ha gli occhi asciutti ma l'anima fradicia. Non sono la stessa di mesi fa, eppure a tratti la rivedo, quando si intimidiva con un niente, la bambina a cui piaceva giocare a imitare la madre, sono sempre io, ma con una crepa luminosa che si allarga e chiede spazio, non ho fatto nulla di male ma sono la sola a pensarlo.
Ho seguito il battito, ho lasciato che fossero le emozioni a guidarmi, forse era un miraggio, ma era mio, e l'ho scelto, l'ho vissuto, e ad oggi penso di aver fatto la cosa più giusta, rifarei tutto in maniera uguale, pur provando dolore, non voglio lasciarmi dietro un cimitero di “e se”.
Penso ai sentimenti che ho provato, al brivido carnale che Lui ha insinuato nel mio corpo, alla voglia quasi peccaminosa di Lui, al desiderio di essere sua, continuo a fissarmi chiedendomi se altre come me abbiano provato queste sensazioni, ho la presunzione di pensare che forse io sia una delle poche, vorrei poterle trasformare in un grido di liberazione, così che la gente forse mi capirebbe, non ho fatto nulla di sbagliato, capirebbe che non è solo ciò che si vede o si dice o addirittura si sente, il mio “giusto” è aver pensato con la mia testa, meglio ancora con il mio cuore, sfidando chi mi diceva di non farlo, chi in fondo non mi conosceva veramente. Ma rimango comunque consapevole che la gente non vorrebbe capire. Io non ho tradito. Io ho scelto. Non volevo far soffrire nessuno, ma, ho deciso di essere l'artefice del mio destino, quello della gente è puramente un punto di vista differente.

Non aspiro alla carriera. Avevo sogni, alcuni dimenticati, altri chiusi in un cassetto coperto di polvere. Ogni desiderio sembrava richiedere sacrifici troppo grandi, e forse la mia forza di volontà non era abbastanza per affrontarli. Mi piacciono le cose semplici - se facili meglio ancora - ma non mi tiro indietro davanti le sfide che la vita mi presenta. Sembro timida e solo poche persone sanno che non lo sono.
Ho un animo buono, così dicono, ma se qualcuno mi ferisce, esce dalla mia vita. Punto.
Sono romantica ma posso diventare un iceberg in un istante. Credo di saper gestire le mie emozioni, anche troppo direi. A volte vorrei tornare a essere la bambina che tutti amavano. Vorrei essere capita di più, e giudicata un po' meno.
Alba, il mio nome dice tutto, “nuovo inizio” “rinascita” e mai come ora mi sento brillare, il mio corpo pullula di brillanti che mi pizzicano, e nessuno sa di questo piacere che il mio corpo non dimentica, penso che nemmeno Lui lo sappia, quanto io sia stordita dalla sua esistenza.

ALCUNI MESI PRIMA

Ho una migliore amica. Non frequento compagnie, ne conosco molte ma non mi piace farne parte. Ci ho provato anche, ma non fa per me, non mi appartiene. Con Lara siamo libere. Libere di fare quello che vogliamo, e siamo in due quindi o vinco io o vince lei.
Ogni venerdì sera usciamo. È la nostra sera, non facciamo grandi cose, non facciamo tardi, a dire il vero. Ma va bene così.
Siamo ugualmente opposte, e forse è proprio questo che ci tiene unite. A 13 anni frequentavamo la stessa scuola, ma classi diverse. Abbiamo iniziato a scriverci una specie di diario, dove custodivamo i nostri segreti. Da allora, nessuno è mai riuscito a dividerci. Arrossisco se penso a certe cose che abbiamo scritto. Alcune erano vere e proprie cavolate, altre invece ... verità scomode, che solo noi due conosciamo.
Lara è poco più bassa di me, ha un corpo asciutto, il viso magro e ovale, capelli neri e lunghi, pelle chiarissima. Ama la moda, ha obiettivi precisi e la determinazione per raggiungerli. Sono certa che avrà successo, perché ha tutte le carte in regola. È fidanzata da qualche anno con Simone, ed è felice. Alti e bassi come ogni coppia. Proprio come me e Alex, anche noi insieme da 3 anni.

Metti assieme un venerdì sera due amiche e due cocktail e se quelle due amiche siamo io e Lara non succederà nulla. O almeno così pensavo.
Alba- Lari ti passo a prendere alle 22 ok? Ma cerca di farti trovare pronta please!

Lara è l'amica ritardataria, è più forte di lei.

“Alba questo lo sai: se mi va bene attendo dieci minuti, altrimenti scende tra mezz'ora”.

Lara e la sua famiglia hanno decisamente orari diversi dai miei, e la cosa incredibile è che, pur sapendolo, io continuo ad arrivare sempre puntuale. Pazzesco. Anche questa volta arrivo alle 10 spaccate. E lei? Ancora chiusa in bagno.
Nell'attesa ne approfitto per sistemarmi il trucco, seduta nella mia “cricetina”. Sì, ho dato un soprannome alla mia macchina. Non potevo non farlo. Audi A1, bianco perla, nuova di zecca. L'odore di nuovo mi fa impazzire, presa con i soldi guadagnati lavorando e un piccolo prestito. Il mio primo sogno, realizzato: avere un'auto tutta mia.
“Stasera si festeggia il mio acquisto”

Il telefono squilla, è Alex e nello stesso momento scende Lara. Che tempismo!
— Ciao cucciola, ho finito ora l'allenamento, te tutto bene?
— Faccio segno a Lara di salire nel frattempo!
— Ciao! Si, tutto bene, ora è arrivata Lara e andiamo in centro.
— Ok, salutamela, ci sentiamo dopo, io rimango a bere una birra con la squadra.
— Ok a dopo cucciolo.
— Buona serata cucciola!

Conosco Alex da circa 4 anni, a volte frequentavo lo stesso suo giro di amici, e ogni tanto capitava di incontrarci, all'inizio non ero interessata a lui, rappresenta l'opposto del mio ideale di ragazzo. Conoscendolo piano piano, ho visto un altro lato della medaglia che ha attirato il mio interesse nei suoi confronti. Alex fa football, ha una corporatura molto robusta, un animo tremendamente buono, forse fu questo a conquistarmi, ora che sono tre anni che stiamo assieme fa parte di me e della mia famiglia. Anche se devo essere sincera, al momento non è un periodo “idilliaco” per la nostra coppia. Parlo per me, abbiamo iniziato...anzi dovrei dire avevamo iniziato a cercare e vedere case per convivere, ma a un certo momento gli ho chiesto di sospendere la cosa, non mi sentivo più sicura, e non ero più felice nel farlo. Questo fatto ha drasticamente cambiato il mio atteggiamento nei suoi confronti e a volte mi odio per questo. Il mio corpo ha dato dei chiarissimi segnali di ansia. Ultimamente ho iniziato a non sopportare la sua presenza, a volte provo persino fastidio nel sentirlo mangiare, nel sentire la sua mano che cerca la mia, nel fare l'amore. Odio questo periodo, odio questa crisi non di coppia, ad essere in crisi sono io sola, per lui tutto sta procedendo come sempre. Il problema in questo momento è dentro la mia testa e non ho idea di come tornare ad essere felice con lui. Mi chiedo se mai tornerò ad esserlo.

Stacco la mente, è venerdì e sono con la mia amica, che appena entra in macchina mi urla:
«Albiii! che gnocca che sei sta sera! E l'auto??? Troppo bella mi piace! Ti si addice! Ottima scelta amica!»
La mia amica sprizza allegria solo guardandola e fortunatamente arriva anche a me! Mi porge un sacchettino con dentro una sorpresa.
«Sorpresa!! Per il tuo nuovo super acquisto! Non puoi non averlo!»
Prendo il sacchettino rimanendo senza parole, regalo assolutamente inaspettato, apro e trovo una scatola con dentro un portachiavi per l'auto, due sagome a mano e la scritta “friends forever”, amo la mia amica. Come la si può non amare?
«Lari non era necessario!» esclamo.«No Albi hai ragione non era necessario, era d'obbligo! Ti voglio bene.» Mi stringe tra le sue braccia così forte che quasi ho male, eppure è magrissima, dove trova tutta questa forza?
«Lara, sta sera offro io, andiamo al nostro 1° posto?» Propongo.
«Dove vuoi tu!» quasi urla dall'euforia.
Partiamo, passiamo circa mezz'ora a cercare parcheggio, classico problema se vuoi passare la serata in pieno centro. Trovo finalmente un buco più o meno largo, per fortuna la macchina ha i sensori, altrimenti avrei lasciato il posto alla 500 nera che mi segue. Parcheggio, posso andare fiera della mia guida, con due manovre la metto dentro. Parcheggio perfetto, ultimo ritocco al trucco e finalmente inizia la nostra serata, sono le 23, orario perfetto per entrare in un lounge bar direi, né troppo presto né troppo tardi.

Il nostro 1° posto, lo abbiamo scoperto per puro caso l'inverno scorso, non siamo solite a frequentare discoteche, e cercavamo qualcosa che potesse essere una via di mezzo, ci avevano consigliato questo lounge bar degli amici di Lari, effettivamente dal momento che abbiamo messo piede, è diventata una tappa fissa non ogni venerdì, ma spesso.
Entrambe portiamo tacchi vertiginosi sebbene i ciottoli del centro non ci aiutino molto nel camminare, cerchiamo di mantenere la nostra eleganza fino alla fine della stradina.
Mi chiedo chi me lo faccia fare di mettermi questi trampoli.
Arriviamo al nostro 1° posto e all'entrata c'è Tommy, il nostro buttafuori preferito, o l'unico che conosciamo. Un gigante, sguardo aggressivo, ma quando ci vede si addolcisce, amico di Lara, ovviamente, lei conosce molte più persone rispetto a me. Appena ci vede ci saluta con un sorriso che non gli si vede spesso in faccia, ci abbraccia e noi ricambiamo. Lo chiamiamo il gigante buono, anche se di buono sembra non avere nulla! L'ho visto all'opera e c'è da aver paura, ci dà le tessere per entrare e ci augura buona serata.
Entriamo superiamo una barriera color antracite che separa l'entrata e giriamo a destra verso il guardaroba, ci spogliamo, lasciamo giù anche il golfino più pesante per ripararci dal freddo quando siamo fuori.
Boom...eccoci trasformate.
Indosso dei jeans neri attillati, scarpa nera con tacco a spillo e una maglia a manica tre quarti nera con una spalla fuori, Lara ha optato per un vestito nero con gonna a palloncino, le fascia la vita e gli stivali con tacco vertiginoso che indossa la fanno sembrare ancora più magra e alta. Decidiamo come sempre di salire per le scale e prendere il nostro drink al piano superiore, due caipiroska alla fragola, camminiamo sicure di noi, ci prendiamo per mano. Questa sera c'è più gente del solito.
Al banco ci serve una ragazza, i due caipiroska arrivano senza farsi troppo desiderare, guardo la mia amica, tocchiamo i bicchieri e brindiamo alla serata e al mio acquisto. Proseguiamo verso la sala fumatori, è un corridoio con una parete in vetro da cui si può vedere la pista giù, ci sono alcuni divanetti, liberi e decidiamo di prendercela comoda, ci sediamo in un divano in pelle nera, fortunatamente la saletta non è piena di gente. Ammiriamo la gente che è giù con un fare inquisitorio, ci veniamo spesso in questo posto, vero, ma ci rendiamo conto di quanto abitudinarie siano le persone, noi per prime. Vediamo per la maggior parte sempre le solite persone e la cosa si...sono sincera fa ridere entrambe ... magari qualcuno osserva noi.
Iniziamo a parlare di come è andata a entrambe la settimana, ma veniamo interrotte da un ragazzo che attacca bottone con la mia amica, attirato dal suo stivale vertiginoso, la cosa non ci dà fastidio, mi porgo in avanti e vedo che sono in due, sembrano più grandi di noi, non di molto, hanno lo sguardo furbo e vissuto, li ascolto e l'impressione che trasmettono è piacevole, non sono il mio
tipo e non sarei nemmeno interessata, ma ci parlo volentieri, non stiamo facendo nulla di male. Piano piano è come se si stesse delineando una separazione di coppia involontaria, mi ritrovo a parlare con Madison, lui continua a parlare e scherzare, io son lì che lo ascolto e mi fumo un'altra sigaretta.
So già che domani la gola mi pruderà. Evito di pensarci. La chiacchierata termina dopo circa una ventina di minuti, anche loro vengono spesso qui, la cosa strana è che nessuno di noi si è mai visto in questo posto, solitamente sono in tre ma sta sera manca un loro amico, Madison e Sam ci salutano e ci fanno intendere che il prossimo venerdì saranno qui al completo. Con il loro amico.
Buon per loro, con noi gli è andata male, l'anello che porto al dito è la mia salvezza, mostro sempre quello quando qualcuno sembra chiedere più di una chiacchierata, Alex me lo ha regalato dopo un anno che stavamo assieme, mi sentivo così felice nell'indossarlo, mentre ora, non so più che significato abbia.
Guardo la mia amica e usciamo dalla saletta per fare un altro giro, scendiamo e andiamo verso la pista, la musica ci assale e iniziamo a ballare, ci stiamo divertendo, la serata scorre velocemente, troppo velocemente. Purtroppo verso l'una decidiamo di andare, Lara il giorno dopo deve lavorare. Recuperiamo le giacche e usciamo. Una folata di aria gelida percorre i nostri visi arrossati all'improvviso, la cosa ci dà sollievo quasi, fumiamo forse l'ultima sigaretta della serata e poi andiamo a casa. Nominiamo i due ragazzi di prima ridendoci su e guardandoci ci chiediamo con gli occhi se venerdì prossimo ci ritorneremo.
«Lari sei la sola con cui mi capisco con uno sguardo.» le sorrido «Ah cazzo, mi dovrebbe aver scritto Alex» guardo il cellulare e si mi aveva scritto la buonanotte mezz'ora fa, che scema.
«Albi andiamo?» chiede la mia amica.
«Sì sì»
Arriviamo alla macchina camminando ancora su questi tacchi vertiginosi cercando di schivare le fessure tra i ciottoli, entriamo, metto in moto e partiamo verso casa.
Accompagno Lara a casa e poi volo a casa anch'io, fa davvero freddo fuori, non vedo l'ora di infilarmi sotto il mio caldo piumone e addormentarmi.
Arianna Schiavon
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